Il workshop “Spazi leggeri per accogliere le famiglie” ha trasformato Bari in un laboratorio di idee per rendere gli HUB Paripasso più accoglienti. Organizzato nell’ambito del progetto “Paripasso – Per crescere insieme”, selezionato da Con i Bambini per contrastare la povertà educativa minorile, l’evento ha coinvolto il Dipartimento e la Scuola di Design del Politecnico di Milano.
Gli HUB Paripasso, dedicati a bambini da 0 a 6 anni, sono presenti in diverse città italiane come Desio, Valle Trompia, Castel Volturno, Roma e Zagarolo. Il loro scopo è offrire spazi educativi flessibili, innovativi e vicini alle famiglie più vulnerabili.
Idee per spazi accessibili e inclusivi
Cinque studentesse del Politecnico di Milano, coordinate dalle docenti Barbara Camocini ed Elena Giunta, hanno analizzato lo spazio dell’HUB di Bari. Hanno progettato prototipi di prodotti educativi che rendano gli ambienti più accessibili e accoglienti, coinvolgendo bambini, famiglie e comunità educanti.
I prototipi, come “La piccola e grande Bari” e “Cavalletto e Cornice”, uniscono gioco e apprendimento. I moduli interattivi permettono ai bambini di scoprire la città attraverso l’esplorazione di edifici iconici, mentre i cavalletti facilitano la collaborazione genitore-figlio.
Sostegno per bambini e genitori
Gli HUB Paripasso non sono solo spazi di gioco: sono centri di supporto per le famiglie, con équipe multidisciplinari che offrono percorsi educativi e sostegno alla genitorialità. L’approccio si basa su un modello ecologico che integra architettura, design e pedagogia, garantendo spazi stimolanti e inclusivi.
Dafne Guida, Presidente della Cooperativa Stripes, ha sottolineato: “La qualità degli spazi è fondamentale per la qualità dell’apprendimento. La collaborazione tra design e pedagogia è il cuore del progetto”.
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Si terrà a Roma il prossimo 13 ottobre SIDE BY SIDE RUN la corsa che abbatte le differenze e celebra la diversità, evento sportivo senza precedenti ideato da Annalisa Minetti con Fulvio Matteoni (cofondatore dell’Associazione Culturale Side by Side) e organizzato da ACSI, ente di promozione sportiva che da sempre si distingue per il suo costante lavoro nel campo dell’inclusività, della condivisione e del superamento di ogni barriera a conferma ancora una volta del suo ruolo centrale nella diffusione di una cultura di solidarietà e integrazione, utilizzando lo sport come mezzo per costruire una società più equa e aperta.
L’associazione Culturale Side by Side porta avanti un progetto ideato da Alessia Salmaso e Fulvio Matteoni con la collaborazione di Joelle Gallesi, che intende affrontare, con azioni concrete, le diverse dimensioni della D&I, un tema sempre più importante per la crescita delle organizzazioni e lo sviluppo del nostro Paese. Con Ambassador credibili come Annalisa Minetti, che condividono i principi fondanti del progetto e che con la loro voce portano messaggi di inclusione.
‘’Abbiamo deciso di portare lo sport e i valori dell’inclusione in un quartiere della periferia di Roma. Lo sport può dare tanto sia agli individui che alle comunità locali – afferma Fulvio Matteoni – in questo caso crediamo sia giusto sostenere il quartiere di Tor Bella Monaca nel suo processo di riqualificazione urbana e sociale. Speriamo che questo nostro evento sia stimolo per altre Istituzioni e Associazioni con lo stesso obiettivo. Facciamo squadra! Fianco a fianco… Side by Side’’.
“Questa non è una corsa come le altre – racconta Annalisa Minetti che proprio di recente ha raccontato l’inclusività e la diversità nel suo singolo “Diversamente Pazzesca” – nella SIDE BY SIDE RUN, si correrà fianco a fianco con un’altra persona, uniti con il ‘’cordino’’ (é un collegamento fisico tra le due persone attraverso una fettuccia di corda rigida, che permette di correre in sincrono), in un gesto simbolico che celebra l’inclusione e la diversità. Non importa chi sei, da dove vieni o quali siano le tue convinzioni: in questa corsa, tutti possono partecipare e condividere la strada insieme.”
SIDE BY SIDE RUN è un’opportunità per rompere barriere e costruire ponti, correndo insieme sotto il segno dell’unità. L’evento si sviluppa su tre distanze, una 9.6 km competitiva, una 4.8 km da correre con il cordino e una camminata da 2,6 km dedicata alle famiglie sempre con il cordino.
Side by Side Run, questa é un’idea della mia amica Annalisa Minetti, complimenti! Idea condivisa lo so – dice Giovanni Malagò Presidente del CONI – con Fulvio Matteoni e tanti altri professionisti del settore. Questa é un’idea senza precedenti, non é una corsa come le altre , qui con Side by Side Run si correrà fianco a fianco con un’altra persona, collegati da un cordino in un gesto assolutamente simbolico che celebra l’inclusione e la diversità, senza sapere chi sei.. l’età , il sesso , la religione… la provenienza. Per cui il significato va oltre, non ci sono barriere sociali, veramente complimenti… pelle, nazionalità, disabilità, orientamenti politici , abbiamo bisogno di questo nello sport sotto tutti i punti di vista. Grazie Annalisa per averlo pensato, grazie Fulvio per averlo progettato, vi voglio bene a nome dello sport Italiano, un abbraccio con grande grande riconoscenza e stima per quello che fate oggi e sono sicuro avete fatto ieri, ma lo potrete fare anche un domani, viva lo sport viva l’Italia.
Annalisa Minetti, milanese di nascita, è romana di adozione. Nel 1997 partecipa a Miss Italia dove arriva settima, e l’anno dopo è in gara a Sanremo con “Senza te o con te” vincendo sia la sezione giovani che quella dei Campioni (unica artista ad aver ottenuto questo risultato). Tornerà altre due volte al Festival in coppia con Toto Cutugno nel 2005 e nel 2008. Dal 2010 comincia a praticare a livello agonistico atletica leggera e nel 2012 conquista la medaglia di bronzo nei 1500 metri alle Paralimpiadi di Londra, stabilendo il record del mondo per la categoria ‘non vedenti’ e ottiene la medaglia di bronzo ai campionati europei di atletica leggera paralimpica. Nel 2013 è medaglia d’oro ai campionati del mondo di atletica leggera paralimpica negli 800 metri stabilendo il record mondiale anche in questa categoria. Viene nominata Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e, nel 2017, è medaglia d’oro alla Maratona di Roma. Si riparla di musica quando partecipa su Rai1 a Tale e Quale Show, il programma di Carlo Conti, dove conquista il pubblico arrivando seconda nella classifica generale e prima nella categoria donne. Nel 2020 in occasione del centenario della nascita di Papa Giovanni Paolo II canta “Karol”, a lui dedicata e insieme ad altri artisti, tra cui Mario Biondi, Gaetano Curreri, Dodi Battaglia lancia “Il nostro tempo”. Arriva il 2023, con il rapper milanese FRE, pubblica “Nevica” poi “Blu” e il 31 dicembre presenta in “Torno A Napoli” racconto dei profumi, dei colori e dei suoni della città che ha dato i natali a tanti grandi artisti e in cui Annalisa torna per ritrovare benessere. In occasione delle Olimpiadi e Paralimpiadi 2024, ha pubblicato “Diversamente Pazzesca” brano con chiari riferimenti, nel video, alla sua passione per lo sport che con la musica sono le cose che ama di più nella vita.
In occasione delle Olimpiadi e Paralimpiadi 2024, ha pubblicato “Diversamente Pazzesca” brano con chiari riferimenti, nel video, alla sua passione per lo sport che con la musica sono le cose che ama di più nella vita.
La ricca gamma di capsule di caffè presenti in commercio consente di trovare la soluzione perfetta per soddisfare le preferenze individuali. Ma come scegliere una capsula adeguata e di qualità? Grazie ai consigli degli esperti si possono valutare le caratteristiche delle diverse tipologie di capsule in base a fattori chiave come gusto, intensità, aroma, compatibilità e sostenibilità.
Le capsule monodose pratiche e ideali per assaporare una ricca gamma di miscele
Poter assaporare un caffè espresso fra le mura di casa come al bar, è un’opportunità senza eguali a cui gli amanti della bevanda si sono abituati con estremo piacere.
Riposta in soffitta la vecchia caffettiera oggi la soluzione perfetta, moderna e versatile, per ottenere un ottimo caffè è quella proposta dalla macchina da caffè casalinga, supportata dall’uso delle capsule monodose, il cui utilizzo è facile, veloce, pulito, e consente di sfruttare prodotti di estrema qualità.
La praticità d’uso di uno strumento di nuova concezione ha consentito l’ampia diffusione delle capsule per la macchina da caffè, originali o compatibili ma, soprattutto, ideali per assaporare un’ampia gamma di miscele fra le quali è facile trovare quelle che soddisfano perfettamente i gusti individuali.
La scelta della capsula ruota attorno alla presenza sul mercato di una ricca selezione di miscele da selezionare fra le robuste, i caffè aromatici e fruttati, i decaffeinati, le bevande con latte e tanto altro ancora.
La qualità delle capsule di caffè: come valutarla
Le capsule rappresentano un’autentica svolta nella preparazione del caffè a casa. Nella scelta del prodotto, a garanzia di una soluzione di qualità, meglio lasciarsi guidare dagli esperti.
È un dato di fatto che l’odore e sapore del caffè dipendono essenzialmente dal gusto e dall’aroma del prodotto. L’aroma si percepisce con immediatezza, ancor prima di sorseggiare il caffè, e sin dal primo momento coinvolge con un profumo caldo e avvolgente.
Quanto al gusto, che identifica il sapore di base, è possibile approfittare di un ventaglio di soluzioni che vanno con gradualità dal dolce all’amaro, dall’aspro al leggermente salato. La differenza dipende essenzialmente dalla varietà del caffè ma anche dal grado di tostatura.
Sapore e gusto si accompagnano inevitabilmente all’intensità del caffè, caratterizzata dalla forza e dal corpo della bevanda, ovvero dalla consistenza che si percepisce all’atto dell’assaggio, più o meno densa e cremosa, oppure acquosa e leggera.
Gusto e intensità
In tema di gusto non mancano le soluzioni ad hoc per chi predilige le miscele robuste, per chi non disdegna i caffè più fruttati e aromatici. E per chi ama variare non resta che acquistare tipologie diverse di capsule, adattandole ai singoli momenti della giornata, o alle preferenze degli ospiti.
Preferenze ed esigenze personali guidano alla scelta delle capsule anche in base all’intensità. Una proposta più intensa si rivela perfetta per aprire la giornata e dare lo sprint necessario per affrontarla, oppure per combattere il sopraggiungere del senso di stanchezza. Quanto alle miscele più leggere sono ideali per chiudere una serata, assaporare un caffè delicato anche a fine pranzo.
Capsule: originali o compatibili
In commercio sono disponibili le capsule originali al pari di quelle compatibili. Quelle originali sono realizzate dalla stessa azienda che produce la macchina per il caffè, mentre le compatibili sono fornite da altre aziende, ma funzionano perfettamente sulla macchina d’uso casalingo di cui si dispone.
Le capsule compatibili di norma vantano un costo inferiore anche del 30-50%, ma non sono da meno in termini di qualità rispetto al prodotto originale.
La sostenibilità del caffè in capsule
Chi non desidera rinunciare alla sostenibilità, pur garantendo l’uso della macchina da caffè casalinga, punta all’acquisto di capsule sostenibili, amiche dell’ambiente. Si tratta di soluzioni eco-compatibili, riciclabili, o perfettamente biodegradabili che non incidono negativamente sul pianeta.
La Campania si conferma come la Regione italiana dove i bambini sono più a rischio di maltrattamenti, sia per fattori di rischio che per la mancanza di servizi di prevenzione e contrasto. Secondo l’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia, curato da Fondazione CESVI, la Campania si posiziona all’ultimo posto per il sesto anno consecutivo.
Le criticità maggiori si riscontrano in cinque dei sei parametri valutati: cura di sé e degli altri, vita sana, vita sicura, lavoro e accesso a risorse. L’unico parametro in cui la Regione non è ultima è l’acquisizione di conoscenza e sapere, dove si classifica diciottesima.
L’impegno di CESVI a Napoli
In Campania, CESVI è attiva nel quartiere di San Pietro a Patierno, Napoli, con la Casa del Sorriso. Questa struttura offre supporto a bambini e famiglie in difficoltà. Secondo i dati del Comune di Napoli, il 39% dei 5.267 bambini assistiti dai servizi sociali ha subito maltrattamenti, spesso all’interno del nucleo familiare.
Nella Casa del Sorriso, CESVI e la Cooperativa Sociale Il Grillo Parlante offrono sostegno psicologico, ascolto, orientamento e supporto alla genitorialità. Vengono inoltre organizzati laboratori sportivi, artistico-espressivi e percorsi educativi personalizzati.
L’impatto della pandemia e le sfide attuali
A livello nazionale, la pandemia ha avuto un impatto negativo sul benessere dei bambini, aggravando situazioni di maltrattamento e trascuratezza. Tuttavia, iniziano a emergere i primi segnali di ripresa, che devono essere consolidati in un contesto ancora segnato da incertezze geopolitiche ed economiche.
Il ruolo del linguaggio nel maltrattamento
Il focus dell’Indice di quest’anno, intitolato “Le parole sono importanti”, è dedicato all’importanza del linguaggio nel maltrattamento e nella cura all’infanzia. L’abuso psicologico, che include la violenza verbale, è la forma più diffusa di maltrattamento infantile in Europa, colpendo il 36,1% dei bambini.
Per prevenire questo fenomeno, è fondamentale investire nell’educazione alla cura e nel linguaggio positivo, coinvolgendo bambini, genitori e comunità educante. È essenziale formare i professionisti e sviluppare un linguaggio condiviso nei tavoli di coordinamento territoriale.
Dichiarazioni di Stefano Piziali
«Il maltrattamento all’infanzia è un grave problema sociale con conseguenze negative sulla salute fisica e mentale dei bambini, ma anche sull’intera comunità», afferma Stefano Piziali, direttore generale di CESVI. «È un problema di diritti dell’infanzia e di salute pubblica. Le istituzioni, le organizzazioni e i servizi territoriali devono collaborare per contrastarlo e garantire servizi che riducano i rischi nei vari territori».
Attraverso le Case del Sorriso, CESVI lavora sulla prevenzione e la cura, supportando bambini e famiglie in percorsi di crescita e consapevolezza. Un’attenzione specifica viene data al linguaggio, fondamentale per costruire dialoghi positivi e ambienti sicuri.
Piziali conclude: «A partire dalla parola, è possibile gettare le basi per una vita più dignitosa per i bambini a rischio».
La normativa italiana e internazionale, inclusa la Dichiarazione dei diritti del Fanciullo e la Convenzione dell’Aja, sottolineano l’importanza della bigenitorialità per una crescita psicofisica equilibrata dei minori. Tuttavia, nella pratica, molti genitori si trovano ad affrontare situazioni in cui uno dei due, per rancore verso l’ex, manipola i figli o diffonde false accuse, ottenendo così l’affido esclusivo.
L’Avvocato Valentina Ruggiero, esperta in diritto di famiglia, spiega: “Quando si parla di bigenitorialità negata, si tende a pensare a madri che allontanano i padri, ma in realtà è un problema che riguarda entrambi i genitori. Spesso, la fine di una relazione porta a rabbia e rancore, e i figli diventano strumenti di vendetta contro l’ex partner. Questo può causare danni gravissimi ai minori”.
Ruggiero cita due casi emblematici. “Il primo riguarda una madre vittima di violenza domestica. Dopo aver denunciato l’uomo, che ancora affronta un processo penale, è stata sospesa dalla genitorialità a seguito di false accuse, e l’ex partner ha ottenuto l’affido esclusivo dei figli. Ora può vederli solo sotto la supervisione dei Servizi Sociali. Da due anni attende giustizia e perde momenti preziosi della crescita dei suoi figli”.
“Il secondo caso riguarda un padre ingiustamente accusato di molestie sulla figlia minore. Dopo un processo penale che lo ha assolto, non è riuscito a ricostruire il rapporto con le figlie. La madre ha manipolato la minore, che ora non vuole più vedere il padre. Sono quattro anni che questo padre innocente lotta per riavvicinarsi alla figlia, che vive ancora con la madre malevola”.
Questi casi dimostrano le lacune della giustizia minorile e i danni enormi che possono derivare dalla manipolazione dei minori. L’auspicio è che si legiferi presto per regolamentare meglio queste situazioni, garantendo il bene dei minori.
Le statue di Leonardo, Manzoni e Cristina Trivulzio avvolte in coperte per sensibilizzare sulla homelessness
Milano, 14 febbraio 2024 – Un gesto simbolico per ricordare le persone senza dimora, spesso invisibili ai nostri occhi. Stamattina i cittadini milanesi si sono svegliati con tre statue iconiche della città – Leonardo da Vinci, Alessandro Manzoni e Cristina Trivulzio di Belgioioso – avvolte da grandi e calde coperte.
L’iniziativa, denominata “Copriamo le persone più importanti della città“, è ideata da Progetto Arca con il patrocinio del Comune di Milano. L’obiettivo è sensibilizzare la cittadinanza sulla dura realtà di chi vive in strada, affrontando il freddo invernale e la solitudine ogni notte.
Ai piedi delle statue, un pannello raffigura una persona senza dimora (Saverio) con la scritta: “Saverio come Da Vinci stanotte ha dormito qui. Chi vive in strada ha bisogno di tutta la nostra attenzione. Copriamo le persone più importanti della città“.
L’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé ha commentato: “Vogliamo ricordare che ogni giorno tanti uomini e donne vivono in condizioni di marginalità e di esclusione sociale. Con questa iniziativa, affermiamo ‘io ti vedo!’ e facciamo conoscere il lavoro che, insieme a Progetto Arca e altre associazioni, svolgiamo per garantire ospitalità e reinclusione a chi chiede aiuto.“
Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca, ha aggiunto: “Negli ultimi anni, le richieste di aiuto da parte delle persone senza dimora sono aumentate. I nostri volontari offrono sostegno alimentare, ascolto e informazioni sui servizi disponibili.“
Le statue rimarranno coperte per tutta la giornata e i volontari di Progetto Arca saranno presenti nelle tre piazze per distribuire materiale informativo e sensibilizzare i cittadini. È attivo 24 ore su 24 il numero 02-88447646 per segnalare la presenza di persone in difficoltà in strada.
L’iniziativa si inserisce nella campagna “Stanotte ho sognato che mi aiutavi” di Progetto Arca e le coperte sono state donate da Fody Fabrics, startup innovativa che impiega persone svantaggiate.
Un messaggio forte e significativo che ci invita a non dimenticare le “persone invisibili” della nostra città e ad attivarci per aiutarle.
Roma, 14 febbraio 2024 – San Valentino, la festa degli innamorati, è alle porte. Un’occasione per celebrare l’amore con regali, cene romantiche e gesti speciali. Ma quest’anno, l’inflazione rischia di mettere a dura prova i portafogli degli italiani.
Spesa più onerosa
Secondo Confesercenti, a causa dell’aumento dei prezzi, la spesa media per San Valentino sarà di 14 euro in più rispetto al 2023. Il 60% degli italiani che festeggerà la ricorrenza spenderà in media 85 euro a testa.
Cena a casa per risparmiare
Per contenere la spesa, il 50% degli italiani opterà per una cena preparata in casa. Un’alternativa più economica rispetto a un ristorante, ma comunque un modo per rendere speciale la serata.
I regali più gettonati
Tra i regali più gettonati per San Valentino ci sono:
Cioccolatini (37%)
Profumi
Gioielli e fiori
Accessori di moda
Pacchetti benessere
Un’occasione per le aziende italiane
San Valentino rappresenta anche un’importante occasione per le aziende italiane. Il settore del commercio al dettaglio, in particolare, si aspetta un aumento delle vendite di fiori, cioccolatini, gioielli e altri regali.
L’amore ai tempi dell’inflazione
Nonostante le difficoltà economiche, gli italiani non rinunceranno a celebrare San Valentino. L’amore, si sa, non ha prezzo. Ma quest’anno, più che mai, sarà importante essere creativi e trovare modi per festeggiare in modo speciale senza spendere troppo.
ARRIVANO I RISULTATI DELLA CLASSIFICA INVERNALE DELLE CITTÀ A MAGGIOR TASSO DI INTRAPRENDENZA SESSUALE DI ASHLEY MADISON
Alle prime 20 posizioni 11 città non arrivano ai 200mila abitanti,a dimostrazione che il cambiamento parte anche dai piccoli centri
Milano, 12 dicembre 2023 – Ashley Madison, piattaforma leader internazionale per chi è alla ricerca di relazioni extraconiugali e non-monogame[1], come una tradizione che torna annualmente, ha stilato la classifica 2023delle città invernali con il maggiore picco di intraprendenza sessuale[2]e quest’anno non mancano grandi novità. Come recitavano i versi della canzone ‘Amore mio di provincia’ di Lucio Battisti: “alla vita non dico di no … perciò quindi avanti con poca prudenza amore mio”, sembra proprio che nei piccoli centri vi sia uno spostamento delle relazioni extraconiugali,che avvengono con più frequenza nelle province italiane e meno spesso nelle metropoli del Belpaese.
La top 20 delle città invernali più fedifraghe
Venezia
Vicenza
Verona
Trieste
Ravenna
Bergamo
Padova
Monza
Firenze
Milano
Bologna
Rimini
Modena
Parma
Roma
Cagliari
Ferrara
Trento
Perugia
Torino
“La società sta cambiando e con essa anche le regole che a lungo hanno organizzato – in modo statico – le relazioni”, spiega la Dottoressa Marta Giuliani, Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologa Clinica e Socia Fondatrice della Società Italiana di Sessuologia e Psicologia. “Se i piccoli centri si caratterizzano da sempre per delle dinamiche sociali differenti in cui predomina una maggiore conoscenza tra i membri della comunità, è anche vero che rispetto al passato – complice anche il pendolarismo lavorativo e di studio – non rappresentano più dei luoghi “protetti” dal dinamismo culturale delle grandi metropoli. I confini della quotidianità si sono aperti e digitalizzati, così come le esperienze che le persone fanno quotidianamente, fisicamente e online. Non sorprende dunque che i dati non fotografino più barriere geografiche all’esplorazione sessuale e affettiva, registrando addirittura un aumento della libertà di espressione proprio nei piccoli centri”.
Protagonista indiscusso della classifica invernale di quest’anno è il Veneto: la regione occupa interamente il podio con tre centri urbani, acquistando varie posizioni rispetto al passato. Basti pensare che la Serenissima, meta turistica celebre in tutto il mondo, si aggiudica il gradino più alto, salendo di ben 15 gradini rispetto alla Top 20 precedente; seguono Vicenza e Verona, rispettivamente al secondo e terzo posto, rendendo la regione del nord Italia la più bollente per l’inverno del 2023.
Di poco lontana, Trieste, che per diverso tempo ha mantenuto il primo posto nel ranking di Ashley Madison, perde il primato: la gelida Bora ha avuto il suo effetto ed ha raffreddato gli animi dei triestini, non abbastanza però, dato che il capoluogo del Friuli-Venezia Giulia si posiziona quarto.
Il Nord Italia non sembra mollare la presa sulla libertà riguardo le relazioni extraconiugali: Bergamo (6°), Padova (7°) e Monza (8°) sono i capoluoghi di provincia che hanno guadagnato negli ultimi mesi numerose posizioni.
Anche l’Emilia Romagna popola in modo più consistente la Top 20, con Ravenna al quinto gradino, seguita da Bologna (11°), Rimini (12°), Modena (13°), Parma (14°) e Ferrara (17°).
I grandi centri, come Firenze (9°), Milano (10°) e Roma (15°) risultano declassati rispetto al passato, lasciando quindi lo spazio alle città con meno abitanti.
“Questo inverno la Top 20 delle città più infedeli riporta dei dati insoliti rispetto al passato e interessanti dal punto di vista sociologico – dichiara Christoph Kraemer, Managing Director di Ashley Madison per l’Europa, aggiungendo – Le province italiane scalzano i grandi centri urbani come Roma e Milano che abitualmente occupavano le prime posizioni della classifica. Quindi vediamo un cambiamento di prospettiva da parte dei piccoli centri nei confronti di forme di relazione più aperte come la non-monogamia, che sono sintomo di un’apertura mentale che l’immaginario collettivo si aspetta di più dagli abitanti delle grandi città. La non-monogamia è già una realtà non solo in tutta Italia, ma in tutti i Paesi in cui siamo presenti e notiamo infatti il trend in crescita delle città di provincia anche a livello internazionale. Una spiegazione potrebbe essere la mancanza di anonimato nelle città più piccole e, di conseguenza, le persone si rivolgono a un sito di incontri online per cercare un partner secondario in modo più discreto”.
Più variopinta la situazione in coda alla classifica, con tre new entry inaspettate, in Sardegna con Cagliari (16°), in Trentino con il capoluogo (18°) e l’Umbria, con Perugia (19°). Mentre all’ultima posizione si trova Torino.
Chi è alla ricerca di un love affaire senza compromessi ora saprà come destreggiarsi tra un comune e l’altro grazie ad Ashley Madison.
***
[1] In base al numero di iscrizioni ad Ashley Madison dal 2002.
[2] In base agli iscritti alla piattaforma nel periodo dal 1 ottobre 2022 al 28 febbraio 2023.
La libertà è senza dubbio il nostro bene più prezioso: ma come fare a tutelarla? Con il trascorrere dell’età, l’insorgere di patologie e difficoltà motorie poter continuare a muoversi senza il supporto esterno è il desiderio di molti. Se in famiglia hai anziani o persone con patologie degenerative, ti sarai reso conto di quanto non vogliano pesare su di te o altri membri. Ecco perché potresti aiutarli, acquistando un montascale. Lo sappiamo, molto probabilmente sei spaventato dai costi ma in realtà i prezzi dei montascale non sono per forza così proibitivi… anzi! Ci sono anche bonus e agevolazioni fiscali che possono aiutarti.
Ma da cosa dipendono i prezzi dei montascale? Cosa c’è da considerare per un investimento valido? Gli aspetti che possono influire sono tanti.
Per capire quale sia la soluzione più idonea è possibile richiedere un preventivo per montascale su misura: gli esperti valuteranno la tua casa, le necessità e quindi sapranno fornirti una o più soluzioni ad hoc.
Da cosa dipende il prezzo di un montascale?
L’acquisto di un montascale può significare un notevole miglioramento nella qualità della vita di persone con mobilità ridotta, permettendo loro di muoversi liberamente tra i diversi piani della propria abitazione. Sappiamo però che l’investimento necessario per l’installazione di un dispositivo di questo tipo può variare considerevolmente, rendendo la scelta non sempre immediata.
Quando si parla di montascale, non si fa riferimento a un prodotto unico e standardizzato, ma a una vasta gamma di soluzioni personalizzabili: vari elementi influiscono sul costo finale, tra cui la tipologia, la sua configurazione, i materiali impiegati, le funzioni aggiuntive e i servizi inclusi nell’installazione.
Tipologie. Le due principali categorie sono i montascale a poltroncina, adatti per scale dritte o a curva, e i montascale a piattaforma, progettati per accogliere una sedia a rotelle. I modelli a poltroncina sono la soluzione più comune per le abitazioni private; il loro prezzo di partenza può essere relativamente accessibile, ma aumenta se la scala presenta curve, pendenze variabili o richiede interventi personalizzati.
Caratteristiche dell’abitazione. Le specificità della propria abitazione giocano un ruolo determinante nei costi di un montascale: la lunghezza della scala, la presenza di piani intermedi, la larghezza dei gradini e la presenza di curve sono tutti fattori che possono incidere sui costi.
Servizi aggiuntivi. A volte include non solo il costo dell’apparecchio ma anche quello dei servizi aggiuntivi come la visita e la valutazione pre-installazione, l’installazione stessa, e talvolta, un pacchetto di manutenzione post-vendita.
Risparmiare sui montascale: ecco come fare
Niente paura però, sono previsti sconti e agevolazioni fiscali che possono essere d’aiuto. Investire in un montascale è una decisione significativa che può migliorare sensibilmente l’autonomia e la qualità della vita, come abbiamo visto i costi possono essere determinati da diversi aspetti ma come fare per risparmiare?
Una prima opzione è quella di optare per un montascale usato: spesso si possono trovare di seconda mano, sono le stesse aziende che possono fornirli e quindi hanno un costo di partenza più basso. La seconda opzione è informarsi sulle detrazioni fiscali e le possibilità a disposizione grazie ai fondi italiani ed europei.
Roma, 21 novembre 2023 – Da gennaio in Italia sono 105 le donne vittime di omicidio, di cui 85 uccise in ambito familiare/affettivo. Nel Global Gender Gap del World Economic Forum[1], lo strumento che fornisce un quadro generale sull’ampiezza e sulla portata del divario di genere in tutto il mondo, l’Italia è scivolata quest’anno di 13 posizioni, fino al 79° posto su 146 stati.
Amnesty International, da sempre a favore dei diritti delle donne e impegnata per l’uguaglianza di genere, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ribadisce il suo appello a mantenere alto il livello di attenzione su questo problema, sollecitando un’azione decisa per fermare l’erosione dei loro diritti e rilanciando un appello a sostenere questa lotta, anche attraverso uno strumento di solidarietà concreta come il lascito solidale.
“La violenza di genere rappresenta, a oggi, una delle più estese violazioni dei diritti umani, trasversale – seppure con caratteristiche variabili – nei vari paesi e nei vari gruppi sociali, determinata da specificità di ordine sociale e culturale – spiega Alba Bonetti, presidente di Amnesty International Italia – Nonostante la dimensione mondiale e la gravità del fenomeno, nella stragrande maggioranza degli stati non vengono attuate strategie adeguate per contrastarlo. Stiamo parlando di un’esperienza drammatica e dolorosa vissuta da milioni di donne in tutto il mondo. Da anni, Amnesty International s’impegna per fare luce sulle violazioni dei diritti delle donne in tutto il mondo e per operare un cambiamento culturale, rafforzando la consapevolezza nelle giovani generazioni sull’importanza del rispetto della reciproca libertà e autonomia e combattendo gli stereotipi di genere. Proseguire questa battaglia è imprescindibile: per questo rilanciamo l’appello ad unirsi, anche attraverso uno strumento di solidarietà concreta come il lascito solidale, intorno alle donne vittime di violenza. Un lascito testamentario in favore di Amnesty International significa combattere per un mondo nel quale i diritti umani siano rispettati e le donne non vengano più lasciate sole, per sempre”.
Amnesty International combatte la violenza nei confronti delle donne non solo in Italia, ma in tanti altri stati del mondo: l’organizzazione lotta infatti ogni giorno per introdurre leggi paritarie che tutelino il diritto delle donne a decidere del proprio corpo o semplicemente che consentano loro di avere gli stessi diritti degli uomini su questioni come lavorare, guidare, spostarsi, partecipare alla vita pubblica. Negli ultimi mesi gravi attacchi ai diritti umani e all’uguaglianza di genere hanno diminuito la protezione e aumentato le minacce nei confronti di donne e ragazze in tutto il mondo.
“Le crisi mondiali degli ultimi anni hanno portato all’indebolimento dei diritti e della dignità di milioni di donne e ragazze.Il travolgente arretramento dei diritti delle donne in Afghanistan, così come in Iran e in altre decine di stati del mondo sono fenomeni gravissimi a cui è mandatorio opporsi. È nostro compito respingere questo assalto globale alla dignità delle donne e delle ragazze” conclude Alba Bonetti.
L’ENORME RESTRIZIONE DEI DIRITTI DELLE DONNE E DELLE RAGAZZE IN AFGHANISTAN
Dalla presa di Kabul nell’agosto 2021, i talebani hanno imposto pesanti restrizioni ai diritti delle donne e delle ragazze in tutto l’Afghanistan. Alle donne è stato detto che non possono tornare al loro posto di lavoro o spostarsi in pubblico se non accompagnate da un tutore maschio. Le ragazze sopra i dodici anni sono ora escluse dall’istruzione. Un sistema per la protezione delle donne dalla violenza di genere, faticosamente negoziato e con le sue imperfezioni è stato distrutto. Avvocati, giudici, operatori dei centri di accoglienza e altri che hanno lavorato per anni per permettere al sistema di funzionare efficacemente sono ora a rischio di attacchi. Si calcola che ad oggi 1 milione e 100 mila ragazze siano state escluse dall’istruzione scolastica e universitaria mentre le donne sono di fatto segregate a un ruolo esclusivamente domestico.
L’OPPRESSIONE CONTRO LE DONNE E LE RAGAZZE IN IRAN
Dal settembre 2022, a seguito delle manifestazioni della popolazione dopo l’uccisione di Mahsa Amini, le autorità iraniane hanno commesso una sequela di crimini di diritto internazionale per stroncare ogni minaccia al loro potere. Anche in questo caso, le donne e le ragazze sono state tra le prime vittime. Nonostante mesi di proteste contro il velo obbligatorio, le autorità non solo non hanno accolto le richieste di cambiamento, ma hanno addirittura ripristinato le operazioni di politiche in nome della “morale” e introdotto una serie di altre misure che privano dei loro diritti le donne e le ragazze. Questi nuovi provvedimenti discriminatori comprendono il sequestro delle automobili, il divieto di accesso al lavoro, all’istruzione, alle cure mediche, ai servizi bancari e ai trasporti pubblici per le donne che non indossano il velo. La persecuzione si rafforza nelle aule di tribunale dove le donne sono continuamente messe sotto processo e condannate al carcere, a pagare delle multe e a sottoporsi a punizioni degradanti come ad esempio lavare i cadaveri.
LA CAMPAGNA LASCITI “CHI LOTTERÀ AL TUO POSTO QUANDO NON CI SARAI PIÙ?”
Attraverso la campagna “Chi lotterà al tuo posto quando non ci sarai più?” Amnesty International ricorda che il lascito solidale è uno straordinario strumento di solidarietà che consente all’organizzazione di lottare ogni giorno al fianco delle donne vittime di violenza in tutto il mondo; uno strumento che non lede in alcun modo i diritti degli eredi legittimi e che non richiede grandi patrimoni. Per restare indipendente, l’Organizzazione per i diritti umani non accetta fondi da governi, istituzioni né grandi aziende, ma vive delle donazioni provenienti da persone comuni. Per questo l’aiuto di ognuno è indispensabile, anche attraverso un lascito solidale. Si può scegliere di lasciare una somma di denaro, un bene immobile oppure mobile. Si tratta di un gesto non vincolante, che può essere ripensato e modificato in qualsiasi momento, per lasciare in eredità anche i propri ideali. Con un lascito testamentario in favore di Amnesty International, ognuno di noi può passare il testimone dei propri valori di giustizia, di equità, di rispetto dei diritti umani fondamentali a chi verrà dopo.
Monsignor Bonavolontà: “diventare cavaliere significa assumersi un ulteriore impegno nella vita cristiana”
NAPOLI – “L’ingresso in un ordine cavalleresco è il prosieguo di un percorso cristiano che si rafforza attraverso un ulteriore impegno di vita, in difesa dei più bisognosi”. Con queste parole Monsignor Sebastiano Bonavolontà (nella foto di gruppo al centro), Cavaliere di Gran Croce e Gran Priore aggiunto dell’Ordine Militare di Santa Brigida di Svezia, al termine della celebrazione eucaristica, ha introdotto il rito della solenne investitura.
MOMENTO DELL’INVESTITURA
Dopo il saluto del Luogotenente d’Italia, Giannangelo Marciano, è stata data lettura del messaggio augurale del Conte Federico Abbate de Castello Orleans, Gran Maestro dell’Ordine, il quale, impossibilitato a partecipare per motivi di salute, ha invocato la preghiera alla fondatrice dell’Ordine, Santa Brigida di Svezia, chiedendo di vegliare sul cammino degli investendi che si accingono a seguire gli insegnamenti della Santa, che ha dedicato la vita aiutando il prossimo.
La cerimonia di investitura, presieduta dal Luogotenente Generale, Cavaliere di collare Biagio Abbate, affiancato sull’altare dal Luogotenente d’Italia e da Sua Eccellenza Ivan Rebernik, già Ambasciatore della Slovenia presso la Santa Sede, ha visto l’imposizione della spada sulla spalla dei neocavalieri e neodame: il cardiochirurgo Mario Passaro, l’imprenditore Giuseppe Menzione, la professoressa Giuseppina Rea, Padre Domenico Aiuto della Parrocchia di Santa Brigida e il parroco francese Florian Braun (tra i pochi in Italia a celebrare la messa in latino).
Terminata l’investitura, hanno ricevuto il diploma di conferimento dei titoli dell’ordine il ricercatore Serafino Coretti, il funzionario in pensione Ermanno Capobianco, l’avvocato Domenico Nicolò, l’imprenditore Felice Marciano, il docente Raffaele Menzione, l’imprenditrice Annamaria Petrucci e l’insegnante in pensione Angela Tiziana Crocco.
La chiesa dell’Eremo dei Camaldoli, situata nel convento delle suore Brigidine, ha visto la presenza di numerose persone provenienti da varie parti d’Italia: Lazio, Calabria, Puglia, Basilicata e Molise. Proprio quest’ultima, nel corso della cerimonia, ha visto la nomina quale Preside di Sezione dell’ingegner Americo Giacò, originario di Termoli. Inoltre, come riconoscimento del lavoro prestato in qualità di delegato della provincia di Foggia, al Cavaliere Ufficiale architetto Renzo Paiano è stata conferita la promozione a Commendatore.
Tra le autorità presenti, esponenti del mondo civile e politico tra cui il senatore Tommaso Barbato e l’onorevole Maria Luigia Iodice, consigliere regionale della Campania. Ad entrambi, quale segno di riconoscenza della propria attività politica e sociale in difesa dei più deboli, è stato consegnato rispettivamente dall’ambasciatore Rebernik e dal Cavaliere di Gran Croce Marciano il crest araldico dell’Ordine. La serata è proseguita con la cena di gala e il brindisi finale dei cavalieri e delle dame con lo sfondo della vista mozzafiato dei Camaldoli.
Dal 30 ottobre nei punti vendita Conad la nuova collezione premi eco-friendlye solidale “Una collezione da favola” composta da 12 soggetti natalizi per l’addobbo e la decorazione
In Campania, per ogni prodotto distribuito, PAC 2000A Conad devolverà 50 centesimi a sostegno dell’Ospedale A.O.R.N. Santobono Pausilipon
Napoli, 14 novembre 2023 – PAC 2000A aderisce anche quest’anno all’iniziativa di collezionamento sostenibile “Una collezione da favola” realizzata in collaborazione con Egan, azienda marchigiana leader dell’home decor.
Dal 30 ottobre al 10 dicembre 2023, i clienti Conad possessori di Carta Insieme e Carta Insieme Più Conad Card potranno collezionare una linea di 12 soggetti natalizi GOOFI, ispirati ai personaggi delle fiabe più classiche, ideali da utilizzare per la decorazione come addobbi per l’albero di Natale, segnaposto per tavola oppure chiudi pacco.
L’attenzione alla sostenibilità è ancora una volta protagonista dell’iniziativa: ogni soggetto è infatti realizzato in plastica (ABS) 100% riciclata e confezionato in buste singole realizzate in carta certificata FSC, a dimostrazione dell’impegno di Conad ed Egan nell’adottare pratiche responsabili per l’ambiente.
Il prezioso contributo e la generosità dei clienti permetterà a PAC 2000A Conad, per ogni soggetto natalizio distribuito, di devolvere 50 centesimi a favore di 5 Ospedali delle Regioni in cui opera: l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, l’Azienda Ospedaliera di Perugia attraverso l’Associazione A.U.L.C.I., l’Ospedale “Annunziata” di Cosenza, l’Ospedale A.O.R.N. Santobono Pausilipon di Napoli e l’Ospedale dei Bambini “Di Cristina” di Palermo.
In Campania, con l’obiettivo di offrire cure a un numero sempre maggiore di piccoli pazienti, PAC 2000A Conad contribuirà anche quest’anno a finanziare le attività dell’Ospedale A.O.R.N. Santobono Pausilipon, ente ospedaliero che sin dalla sua fondazione si occupa della salute dei pazienti in età pediatrica e neonatale.
“Siamo profondamente orgogliosi di rinnovare il nostro impegno a supporto dell’Ospedale A.O.R.N. Santobono Pausilipon e contribuire al benessere dei giovani pazienti. Con questa iniziativa, confermiamo il nostro costante impegno nel sostenere le comunità, il tessuto sociale e il futuro dei territori in cui operiamo. Un impegno che si riflette concretamente nel progetto ‘Sosteniamo il Futuro Conad’, attraverso il quale vogliamo promuovere una crescita sostenibile e condivisa dal punto di vista socio-economico”, afferma Fabio Lupo, Direttore Area Campania di PAC 2000A Conad.
“Ringrazio Conad che, anche quest’anno, ha scelto il nostro ospedale per una grande campagna di solidarietà collettiva. Al giorno d’oggi, in medicina, ricerca e cure sono legate in modo indissolubile. Sostenere la ricerca vuol dire aiutarci ad assicurare ai nostri piccoli pazienti cure sempre più all’avanguardia” dichiara Rodolfo Conenna, Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale Santobono-Pausilipon.
“La Fondazione Santobono-Pausilipon è impegnata in prima linea nel sostenere la ricerca clinica e traslazionale. Grazie all’iniziativa di Conad sarà possibile contribuire alla costruzione di laboratori dedicati e investire in progetti di ricerca essenziali per i nostri piccoli pazienti” dichiarano Flavia Matrisciano e Anna Maria Ziccardi, direttore e presidente della Fondazione Santobono-Pausilipon.
Questa iniziativa di collezionamento si inserisce in un progetto di Conad avviato a livello nazionale a sostegno degli ospedali attivi con progetti pediatrici: negli ultimi due anni Conad ha devoluto 4,1 milioni di euro in questo ambito, dando una mano concreta a chi lavora ogni giorno per rendere la vita di tutti i bambini ricoverati il più normale possibile.
L’impegno dedicato alle partnership sostenibili e, in particolare, alle iniziative di fidelizzazione a sostegno dell’ambiente e delle persone, rientra nel grande progetto di sostenibilità di Conad “Sosteniamo il futuro”, basato su tre dimensioni fondamentali dell’agire quotidiano dell’insegna: rispetto dell’ambiente, attenzione alle persone e alle comunità, valorizzazione del tessuto imprenditoriale e del territorio italiano.
PAC 2000A Conad è la più grande cooperativa del consorzio Conad, per dimensioni e fatturato, con una rete di vendita che si estende su 5 regioni: Umbria, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. Realtà leader sul territorio, PAC 2000A Conad concorre con determinazione alla crescita e al benessere delle comunità in cui è presente con oltre 1.000 Soci, un fatturato di oltre 4,83 miliardi di euro e una quota di mercato del 20,3% nelle 5 Regioni nelle quali opera, confermandosi leader della GDO nel Centro e Sud Italia.
Pubblichiamo di seguito la nota della Forza del Giusto – Gola Gente Onesta Libera Attiva.
I Giovani Italiani non sono Hikimori. Il disagio esiste ma sfatiamo falsi miti.
“In merito alle dichiarazioni della. Deputata di Forza Italia Rosaria Tassinari, che annuncia di voler presentare Un ddl per i giovani definiti Hikimori alla Camera dei Deputati, dichiarazione rilasciata a mezzo stampa, nella tarda giornata di ieri.
Si ritiene doveroso esprimersi in tal senso. La sua dichiarazione rilasciata è tale da voler spostare l’attenzione al reale disagio e problema, alimentando un fenomeno Hikimori che riguarda un’altra cultura quella giapponese e asiatica dove il fenomeno è particolarmente diffuso, ma i giovani italiani non sono Hikimori e neanche bamboccioni, semmai hanno bisogno di validi esempi e incoraggiamenti e su questo bisognerebbe riflettere ognuno sulle sue responsabilità politica famiglie e istituzioni.
E’ non possiamo ancora una volta accettare etichette o termini che non ci appartengono e che vengono fatti passare come messaggi e mode sempre negative mai positive e non di una società basata su principi e ideali. Ma ebbene fare delle precisazioni. Non dimenticando chi invece osannava la tecnologia come benessere e cura. Gli esperti ci avevano avvisato sui rischi e pericoli ma non sono stati ascoltati ma le politiche di prevenzione? I giovani sono diventati un problema per questo paese? Gli stessi che non vengono ricevuti e ascoltati. Ma cosa dovrebbero fare le ragazze e i ragazzi gli stessi giovani che non hanno spazi di ascolto e di rappresentanza e di incontro ai reali bisogni che provengono dal mondo giovanile che non si sente rappresentato e tradito da chi aveva il compito di garantirgli politiche giovanili mirate.
Questo provoca un senso di smarrimento e intolleranza che sta diventando sempre più la punta di un iceberg.
Il problema deputata Tassinari, è stato creato dalla politica che rappresenta, che non ha saputo trovare soluzioni al disagio giovanile, ai Neet con un alta percentuale sparsa per il territorio nazionale e un fenomeno devastante che riguarda in particolare il Meridione, che sono proprio i giovani che non studiano e non lavorano, senza dimenticare la precarietà e l’incertezza dilagante di chi cerca un lavoro ma si trova chiuso le porte o non può permettersi di studiare e lavorare fuorisede per gli alti costi. Che. Lei cita facendoli passare per Hikimori oltre il danno pure la beffa di essere considerati affetti da una proposta di una nuova patologia. Ci sono patologie serie in Italia.
Abbiamo un sistema cronico da debellare bisogna solo applicare e trovare soluzioni e non spot che rinviano i reali problemi e alimentano le contraddizioni.
Le politiche giovanili non sono mai state affrontate adeguatamente, basti guardare gli indicatori che ancora ci danno in negativo comparati con gli Stati Ocse. Non è dando addosso ai giovani che crescerà questo paese. La politica ha fallito, e deve aprirsi a metodi nuovi a chi vuole dare soluzioni ai problemi reali. Cosa bisogna fare concretamente? Meno spot e soluzioni pratiche e immediate per agire immediatamente. Centri di ascolto organizzati e strutturati sul territorio nazionale formati da una componente esterna di professionisti e organizzazioni del terzo settore, dedicati alla assistenza e alla consulenza delle problematiche e dinamiche che provengono dai giovani che affrontano i fenomeni di disagio devianza ma non solo e che meritano attenzione.
Istituire in affiancamento ai Centri per l’Impiego, degli sportelli che supportino i giovani nella ricerca attiva di proposte e opportunità interagendo le istituzioni in una rete cabina di regia che si connette con il tessuto economico e produttivo dei territori per rilanciare seriamente le politiche di inclusione attiva del lavoro con iniziative e progetti di utilità sociale. Un monitoraggio per individuare le richieste e un manifesto per una società della cura e del benessere, adottando una tecnologia moderna e utile ,ma per principi scopi sani e rieducativi. Per dovere e onesta intellettuale si rilascia. Nota alla Stampa e all’Opinione pubblica. Sempre nel rispetto della libertà di pensiero sancita dall’ art.21 nell’interesse dei lettori e del principio di contradditorio.”
Coordinamento Gola.
Promotore della Forza del Giusto – GOLA Gente Onesta Libera Attiva
Ridare valore alla Politica, alle Persone, ai luoghi, e ai territori. Scrivici. Noi ci siamo.
forzadelgiusto@gmail.com coordinamentogola@gmail.com siamo su Tiktok /Gola193
Salute Donna ODV, un’associazione di volontariato nata nel 1994 con l’obiettivo di combattere il cancro, è orgogliosa di annunciare il concerto benefico “Note di solidarietà” in memoria del Dott. Nicola Mazzacuva. Questo evento straordinario si terrà il 19 Novembre 2023, alle ore 18.00, presso il Teatro Manzoni di Monza.
Anna Maria Mancuso, Presidente di Salute Donna ODV dice: “Il Dottor Nicola Mazzacuva, un medico di Medicina Generale altamente stimato e amico di lunga data di Salute Donna, ci ha lasciati qualche mese fa. In suo onore, abbiamo organizzato questa serata speciale che non solo commemora il suo impegno e dedizione alla causa, ma contribuirà in modo significativo alla lotta contro il cancro. Il ricavato della vendita dei biglietti sarà interamente devoluto al miglioramento degli arredi della sala d’attesa del reparto di diagnostica radiologica (risonanza magnetica) dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.”
La serata sarà un evento straordinario che unirà la passione per la musica con la solidarietà. I partecipanti avranno l’opportunità di godere delle esibizioni di artisti di grande talento, tra cui Annalisa Beretta da The Voice Senior 2023, Colla Zio da Sanremo 2023, Dan e i suoi fratelli da The Band 2022, Duo Idea da Zelig, Gatto Panceri – Cantautore, Gioacchino Lanotte – collaboratore di Lucio Dalla, Max Brera – cantautore e Ronnie Jones da The Voice Senior 2023. La direzione artistica sarà a cura di Franco Malgioglio.
Il titolo della serata, “Note di solidarietà,” vuole sottolineare il nostro impegno nel portare avanti la causa della lotta contro il cancro e sostenere i pazienti in questa difficile battaglia.
L’evento sarà presentato da Katia Fiorelli e Flavio Zinni, due figure di spicco nel mondo dell’intrattenimento. L’acquisto di un biglietto è un atto di generosità che ci aiuterà a fare la differenza nella vita di coloro che affrontano il cancro. La solidarietà è il cuore di questa serata, e vi invitiamo a unirvi a noi per rendere questa iniziativa un successo straordinario.
Un giovane Tiktoker di appena 23 anni, noto con lo pseudonimo di Inquisitor Ghost, ha scosso l’Italia dopo un gesto disperato: il suicidio in diretta su TikTok, un atto estremo compiuto per sfuggire al costante cyberbullismo che lo tormentava. Con quasi 300mila follower, Inquisitor Ghost era un artista sensibile, apprezzato per il suo contenuto creativo, ma purtroppo diventato bersaglio di ingiurie e calunnie, una situazione che aveva causato profondo dolore e angoscia.
La madre del giovane influencer ha rivelato che alcuni utenti avevano diffamato il figlio, inventando storie aggressive e offensive su di lui. Questo sfogo di odio virtuale ha avuto conseguenze devastanti, portando il giovane alla tragica decisione di mettere fine alla sua vita in diretta sui social media.
La notizia ha generato un’ondata di sgomento e rabbia in tutta Italia, portando l’attenzione sulla questione sempre più urgente del bullismo online, una piaga che colpisce non solo adulti ma anche giovani e persino bambini. La morte di Inquisitor Ghost solleva questioni importanti riguardo al rapporto dei ragazzi con il web, soprattutto su piattaforme come TikTok, che catturano l’attenzione di un vasto pubblico giovanile.
Elisabetta Scala, Vicepresidente del MOIGE (Movimento Italiano Genitori) e Responsabile dell’Osservatorio Media, ha commentato questo tragico episodio. Ha sottolineato come il bullismo online sia sempre più diffuso sia in rete che nella vita reale, e ha evidenziato la crescente dipendenza dei giovani dai social media. La Vicepresidente del MOIGE ha anche evidenziato come TikTok, in particolare, mostri contenuti in base a un algoritmo che potrebbe non essere adeguato ai giovani utenti. La piattaforma è stata accusata di “istigazione al suicidio” in un caso precedente in cui una quindicenne si è tolta la vita dopo aver visualizzato contenuti inappropriati nel suo feed.
Di fronte a queste tragedie, emerge l’urgente necessità di regolamentare meglio le piattaforme social, ma anche di instaurare un dialogo più aperto e consapevole con i giovani. È essenziale che i genitori e i tutori aiutino i ragazzi a comprendere che non sono soli e che possono denunciare episodi di bullismo e cattivo comportamento online. È importante anche fornire loro strumenti per un uso responsabile e consapevole della rete.
In conclusione, la tragica morte di Inquisitor Ghost rappresenta un drammatico richiamo all’azione, affinché la società e le piattaforme social si assumano la responsabilità di garantire un ambiente sicuro per tutti gli utenti, specialmente per i giovani. Il dialogo aperto tra genitori, educatori e ragazzi è fondamentale per affrontare il problema del bullismo online e per aiutare i giovani a navigare in modo responsabile nel mondo digitale.
“Purtroppo, ci troviamo di fronte ad un nuovo caso di suicidio di minore legato alla piattaforma TikTok. Un ragazzo fragile, che si è trovato esposto all’odio di bulli nascosti dietro una tastiera. – Commenta Elisabetta Scala, Vicepresidente del MOIGE – Movimento Italiano Genitori, e Responsabile dell’Osservatorio Media – Questo episodio, nella sua tragedia, ci mette davanti a due grandi problemi: il bullismo, sempre più diffuso in rete e nella vita reale, e il rapporto dei ragazzi con il web. I ragazzi, anche i bambini purtroppo, passano online un crescente numero di ore, il loro mondo diventa sempre più virtuale, arrivando a sviluppare una dipendenza simile a quella data dalle sostanze stupefacenti. Nel caso specifico di TikTok, è l’algoritmo a proporre i contenuti agli utenti. Sappiamo che ci sono creator molto bravi, e li abbiamo anche premiati nella nostra guida ai media, ma ci sono ancora troppi contenuti non adatti agli utenti più giovani. Proprio in questi giorni una coppia di genitori di Cassis ha accusato la piattaforma di ‘istigazione al suicidio’, per aver portato la loro figlia quindicenne a togliersi la vita a causa dei video proposti nel suo feed. Se da un lato è assolutamente necessario e urgente regolamentare meglio questo social, dall’altro c’è bisogno di maggior dialogo con i nostri figli, per far capire loro che non sono soli e siamo qui per aiutarli, invitandoli a denunciare ogni episodio di bullismo e fornire loro tutti gli strumenti per un uso più consapevole della rete”.
Che cos’è e a cosa serve un servoscala? In che cosa è diverso da un semplice montascale e in che circostanze è più indicato? E, ancora, come sceglierlo e a che caratteristiche fare attenzione? Dubbi come questi sono più che leciti se per la prima volta ci si trova alla ricerca di soluzioni alternative alle scale per persone anziane, con disabilità o con mobilità ridotta.
Partendo dalle basi il servoscale è una pedana mobile che può essere utilizzata per trasportare anziani, persone con gravi difficoltà deambulatorie o disabili in carrozzina da un piano all’altro o comunque laddove esistano dei dislivelli.
Le principali differenze anche con i montascale a pedana sono:
le dimensioni maggiori del servoscala che può essere utilizzato, proprio per questo, per trasportare non solo l’anziano o il disabile e gli strumenti che lo aiutano nei movimenti (carrozzina, girello, eccetera) ma anche un suo eventuale accompagnatore.
e la pedana richiudibile quando il macchinario non è in azione per risparmiare spazio.
Come il montascale, il servoscala può essere montato sia all’esterno, sia all’interno. Per le dimensioni notevoli, perché ha una velocità in genere ridotta (di circa 10 centimetri al secondo) e perché i macchinari che si trovano comunemente in commercio sono adatti a uno o due piani al massimo, però, i servoscale sono in genere utilizzati all’esterno, dove ci sono ingressi sollevati dal piano terra di pochi gradini e per altre situazioni simili. Nulla vieta, comunque, di farsi realizzare da una ditta specializzata un preventivo per servoscale personalizzato per le proprie esigenze.
Dai materiali alle dimensioni, com’è fatto il servoscale perfetto
Al di là delle inevitabili differenze tra le singole soluzioni, ci sono alcuni aspetti a cui prestare attenzione per assicurarsi la massima funzionalità del proprio servoscale. Il design robusto e i materiali di buona qualità, per esempio, garantiscono la resa nel tempo del servoscale: soprattutto all’esterno, dove è continuamente esposto alle intemperie, meglio optare per l’acciaio che risulta più resistente e ricordarsi di procedere regolarmente con la dovuta manutenzione. Come i montascale, anche i servoscale curvi sono da preferire quando ci sono più piani e la conformazione delle scale non è regolare e i corrimano non camminano dritti. I servoscale con batteria o con alimentazione mista (a corrente più batteria) possono risultare più sicuri perché garantiscono di arrivare fino a fine corsa anche nel caso in cui per qualche ragione salti la corrente elettrica. Più in generale dotazioni di sicurezza come un freno o un sistema di blocco, delle imbracature o delle cinture che permettono di mantenere nella giusta posizione il disabile o l’anziano in carrozzina sono indice di buona fattura del sistema. Tutti i modelli più recenti hanno comandi a pulsantiera collocati sulla pedana che rendono più facile avviaree fermare al bisogno il servoscale; in qualche circostanza possono risultare più comodi però i controlli tramite telecomando o altri dispositivi palmari. Una certa attenzione andrebbe posta, infine, alla portata massima del servoscale: si trovano ormai facilmente in commercio anche soluzioni che permettono di trasportare fino a oltre trecento chili, ma è un peso che deve ricomprendere quello corporeo di anziano o disabile, accompagnatore e quello di carrozzina e/o altra attrezzatura.
Per l’avvocato esperto in diritto di famiglia servono più personale per velocizzare l’iter e maggiori tutele per le vittime.
La Camera ha approvato la cosiddetta legge Codice rosso contro la violenza sulle donne, che introduce nuovi reati, pene più severe e maggiori tutele per le vittime, alle quali è riservata una “corsia privilegiata” nella gestione degli allarmi.
Con l’entrata in vigore del Codice rosso si introduce anche un’ulteriore ipotesi di avocazione delle indagini preliminari da parte del Procuratore Generale presso la Corte d’ appello, se il Pubblico Ministero non ha la possibilità di sentire la vittima entro 3 giorni dalla denuncia.
Per l’Avvocato Valentina Ruggiero, esperta in diritto di famiglia, da sempre al fianco delle donne vittime di violenza, è un passo avanti importante, ma la strada da percorrere è ancora lunga.
“La cosa positiva è che, finalmente, si sta prestando sempre maggiore attenzione alla tutela delle donne offese nell’ambito di questi reati che, purtroppo, non si riesce ad arginare. – Commenta l’Avvocato Ruggiero – Con il Codice rosso si introduce un controllo superiore e si velocizzano le indagini. Auspico che queste novità abbiano un impatto positivo e decisivo, affinché chi denuncia possa sentirsi al sicuro sin dal primo momento in cui si rivolge alle Forze dell’ordine”.
Sebbene, dunque, il Codice rosso rappresenti una novità importante per tutte le donne vittime di violenza e, ci si augura, uno strumento utile alla prevenzione dei femminicidi, c’è ancora molto da fare.
“Se vogliamo sperare di ridurre davvero questo tipo di reati, il problema deve affrontarsi alla radice. – Aggiunge l’Avvocato Ruggiero – I tempi dilatati della giustizia, la carenza di personale operante all’interno dei tribunali, e l’assenza di garanzie per le persone offese. Il riscontro alle denunce deve essere immediato e incisivo. Solo in questo modo possiamo davvero ridurre episodi di questo tipo, e cercare di prevenire ulteriori femminicidi”.
Roma, 07/09/2023 – “Esprimiamo una profonda soddisfazione per l’approvazione unanime del disegno di legge sulla prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo da parte della Camera dei Deputati. Questa legge rappresenta un passo importante nella giusta direzione ed evidenzia il nostro impegno collettivo nel proteggere i giovani dalle conseguenze deleterie del bullismo”. Lo afferma in una nota il presidente nazionale di Udicon (Unione per la Difesa dei Consumatori), Martina Donini.
“Questa legislazione non si limita solo a sanzionare gli atti violenti di bullismo, ma si concentra soprattutto sulla prevenzione e sull’educazione. È confortante vedere che il disegno di legge prevede percorsi di volontariato, attività artistiche e sportive, fornendo ai giovani opportunità per sviluppare le proprie abilità sociali ed empatiche. Il bullismo è un’emergenza reale che colpisce un numero significativo di giovani. Spesso i grandi sottovalutano questi problemi, intervengono troppo tardi e ignorano il dolore e la sofferenza inflitta ai ragazzi. Un fenomeno in crescita all’interno delle nostre comunità che richiedeva una risposta decisa”, continua Donini.
“Udicon si impegna costantemente nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica, delle scuole e delle famiglie su questa delicata questione. Abbiamo attivato da due anni in varie sedi dislocate sul territorio nazionale, degli sportelli gratuiti antibullismo grazie al sostegno di psicologi che danno assistenza a tutti quei giovani che subiscono questo fenomeno e non hanno mai avuto il coraggio di parlarne. Organizziamo workshop, seminari e iniziative educative volte a promuovere la consapevolezza sul bullismo e a fornire strumenti pratici per prevenirlo e affrontarlo. Con l’approvazione si è compiuto un passo nella giusta direzione. Ora disponiamo degli strumenti necessari per affrontare questa sfida. Tuttavia, per ottenere risultati concreti, dobbiamo anche promuovere un cambiamento culturale e sociale più ampio. Solo così questa legge potrà veramente contribuire a rendere le nostre comunità più sicure e rispettose, offrendo ai giovani un ambiente in cui possano crescere in modo sano e sereno”, conclude.
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