Categoria: Salute

  • Fecondazione assistita, svolta Pd: “Basta viaggi all’estero, è tempo di riformare la legge 40”

    Fecondazione assistita, svolta Pd: “Basta viaggi all’estero, è tempo di riformare la legge 40”

    Presentata alla Camera la proposta di Marco Furfaro. Diritti riproduttivi, equità di accesso e consultori al centro della nuova legge

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  • Cuore giovane, tecnologia invisibile: i vantaggi del pacemaker senza fili negli under 40

    Cuore giovane, tecnologia invisibile: i vantaggi del pacemaker senza fili negli under 40

    Lo studio europeo condotto dal Maria Cecilia Hospital dimostra efficacia, sicurezza e accettazione estetica nei pazienti più giovani

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  • Ginocchia d’acciaio anche d’estate: così l’ortobiologia frena l’artrosi e fa tornare la voglia di muoversi

    Ginocchia d’acciaio anche d’estate: così l’ortobiologia frena l’artrosi e fa tornare la voglia di muoversi

    Con l’estate cresce la voglia di sport, ma per milioni di italiani l’artrosi al ginocchio è un ostacolo. Ecco come l’ortobiologia può evitarci il bisturi.

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  • Napoli capitale della pediatria: quattro giorni per ripensare la salute dell’infanzia

    Napoli capitale della pediatria: quattro giorni per ripensare la salute dell’infanzia

    Microbioma, AI e prevenzione al centro dell’80° Congresso Nazionale SIP: la pediatria tra innovazione e sfide globali

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  • Un patto per chi non ha più niente: nasce a Bari l’integrazione sociosanitaria per i senza dimora

    Un patto per chi non ha più niente: nasce a Bari l’integrazione sociosanitaria per i senza dimora

    Firmato il protocollo d’intesa tra Comune, ASL e Caritas per garantire salute e dignità ai più fragili. Nasce anche lo sportello “Sicar Hub”.

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  • Vasculiti ANCA-associate: malattie rare, costi alti e cure a macchia di leopardo

    Vasculiti ANCA-associate: malattie rare, costi alti e cure a macchia di leopardo

    Oltre 36.000 ricoveri in 10 anni, costi fino a 46.000 euro a paziente e una rete di centri di riferimento ancora inadeguata

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  • Tiroide sotto attacco: la nuova frontiera dell’immunoterapia che cambia le regole del gioco

    Tiroide sotto attacco: la nuova frontiera dell’immunoterapia che cambia le regole del gioco

    Dallo studio NePenThe una svolta nel trattamento del carcinoma tiroideo ad alto rischio: l’immunoterapia prima della chirurgia potrebbe rivoluzionare la sopravvivenza

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  • Fertilità e dieta: il cibo può davvero aiutarti a restare incinta?

    Fertilità e dieta: il cibo può davvero aiutarti a restare incinta?

    Dal Congresso SIRU 2025 le nuove frontiere della nutrizione per la fertilità naturale e assistita, con un focus sulle patologie autoimmuni

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  • Malattia renale cronica: la crisi dei nefrologi è già realtà

    Malattia renale cronica: la crisi dei nefrologi è già realtà

    Senza specialisti il sistema crolla: aumentano i malati, ma mancano i medici

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  • Cannabis ed epilessia: verità, rischi e cure reali secondo LICE

    Cannabis ed epilessia: verità, rischi e cure reali secondo LICE

    La Lega Italiana Contro l’Epilessia chiarisce i pericoli della disinformazione e ribadisce l’importanza di farmaci certificati

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  • Neurosviluppo, la rivoluzione silenziosa: bambini e adolescenti al centro del futuro

    Neurosviluppo, la rivoluzione silenziosa: bambini e adolescenti al centro del futuro

    Investire nel neurosviluppo è investire nel futuro

    In occasione dell’11 maggio 2025SINPIA ribadisce un concetto semplice ma spesso ignorato: l’infanzia e l’adolescenza non sono solo fasi della vita, ma strutture fondamentali da cui si costruisce tutta l’architettura del benessere psichico e fisico dell’adulto. La Quarta Giornata Nazionale per la Promozione del Neurosviluppo è molto più che una ricorrenza: è un grido d’allarme e insieme un invito all’azione collettiva.

    Disturbi del neurosviluppo: un’emergenza invisibile

    Un dato su tutti: un bambino o adolescente su cinque soffre di un disturbo del neurosviluppo. Eppure la risposta del sistema sanitario è ancora inadeguata. Autismo, ADHD, disturbi del linguaggio, dell’apprendimento, epilessia, depressione, schizofrenia: ognuno con le sue specificità, ognuno con la necessità di un intervento precoce, calibrato e multidisciplinare. Ma spesso, i piccoli pazienti vengono ancora ricoverati in reparti per adulti, un errore che può compromettere gravemente il percorso di cura.

    L’identità si forma da piccoli: lo dice la scienza

    Non sono adulti in miniatura”, sottolinea con forza Elisa Fazzi, presidente SINPIA. Il neurosviluppo è un processo continuo, che attraversa cambiamenti endocrini, psicologici, immunologici e sociali. Serve una cura costruita attorno al bambino, che tenga conto della sua età evolutiva, delle sue emozioni, della famiglia e della scuola. E serve una rete di professionisti specializzati, spazi adeguati, continuità terapeutica e percorsi differenziati.

    La chiave è la plasticità cerebrale

    Nei primi anni di vita e durante l’adolescenza, il cervello è straordinariamente plastico. Questa caratteristica è una risorsa preziosa: intervenire presto e bene può significare cambiare la vita di un giovane. Lo ribadisce anche Antonella Costantino, past president SINPIA: “È proprio in queste fasi che si formano l’identità, l’autostima e le relazioni sociali. Un contesto sbagliato può fare danni, ma un contesto giusto può fare miracoli.”

    Il decalogo SINPIA e il webinar del 12 maggio

    Per promuovere questa rivoluzione culturale, SINPIA ha realizzato un decalogo pratico per genitori, educatori e operatori sanitari. Inoltre, lunedì 12 maggio, dalle 16:30 alle 19:30, si terrà un webinar nazionale gratuito, con esperti di neuropsichiatria, pediatria e psichiatria, insieme ad associazioni come Save The ChildrenABIO e UNIAMO. L’evento si chiuderà con la tavola rotonda “Bambini e adolescenti al centro”, moderata da Emanuela Ambrosino di Sky TG24.

    Una giornata a colori per un mondo più consapevole

    Come ogni anno, i colori dell’arcobaleno accompagneranno gli eventi in tutta Italia: laboratori, open day, dibattiti, concerti, podcast e monumenti illuminati. Un modo per ricordare che ogni bambino ha diritto a crescere in un mondo che lo riconosce e lo protegge. E che il neurosviluppo è la radice di ogni società sana.

  • Trump lancia la guerra ai coloranti: via quelli artificiali entro il 2026

    Trump lancia la guerra ai coloranti: via quelli artificiali entro il 2026

    Una svolta sorprendente ma condivisa

    In un clima politico sempre più polarizzato, l’annuncio di Donald Trump di voler eliminare gli additivi artificiali dagli alimenti entro il 2026 rappresenta un inaspettato punto di incontro bipartisan. L’ex presidente, noto per posizioni spesso divisive, ha appoggiato con convinzione l’iniziativa lanciata dal ministro della Salute Robert Kennedy Jr. nell’ambito del programma “Make America Healthy Again”. Il piano prevede una riforma radicale del sistema alimentare statunitense, a partire dall’eliminazione di otto coloranti alimentari sintetici.

    Una rivoluzione per la salute pubblica

    Secondo Kennedy, questa scelta non è solo politica ma profondamente sanitaria: “Per decenni abbiamo tollerato l’uso massiccio di sostanze chimiche nei cibi destinati ai nostri figli. Ora è il momento di cambiare rotta”, ha dichiarato durante la presentazione. Anche Marty Makary, portavoce della FDA, ha sottolineato come i più piccoli vivano “immersi in una zuppa tossica di composti sintetici”, e come la nuova normativa rappresenti un atto dovuto nei confronti delle future generazioni.

    L’elenco dei coloranti sotto accusa

    Anche se i dettagli tecnici verranno definiti nei prossimi mesi, l’elenco preliminare include noti coloranti artificialicome il Red 40, il Yellow 5 e il Blue 1, già oggetto di studio per possibili collegamenti con problemi neurologiciiperattività infantile e disturbi comportamentali. In Europa, molte di queste sostanze sono già soggette a restrizioni severe, mentre negli Stati Uniti sono ancora largamente impiegate.

    L’impatto sull’industria alimentare

    L’annuncio ha già scosso i colossi dell’industria alimentare, che ora dovranno adattare le loro ricette. Alcune aziende, tuttavia, avevano già avviato da tempo una transizione verso ingredienti naturali, spinti dalla crescente domanda dei consumatori per cibi più salutari e trasparenti. Se il piano andrà in porto, potrebbe rappresentare il primo vero stravolgimento della composizione degli alimenti confezionati negli USA da oltre mezzo secolo.

  • Italia in emergenza: i disturbi alimentari colpiscono sempre più giovani

    Italia in emergenza: i disturbi alimentari colpiscono sempre più giovani

    Un problema che coinvolge oltre 3 milioni di italiani

    In Italia, più di tre milioni di persone soffrono di Disturbi della Nutrizione e Alimentazione (DNA), tra cui anoressia e bulimia, che colpiscono circa l’8-10% delle ragazze e lo 0,5-1% dei ragazzi. La tendenza più preoccupante riguarda l’abbassamento dell’età di esordio, con casi diagnosticati già a partire dagli 8-9 anni. La SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) lancia l’allarme: è essenziale intervenire in modo precoce con un approccio multidisciplinare e una presa in carico mirata all’età evolutiva.

    Segnali da non sottovalutare

    disturbi alimentari spesso si manifestano con segnali che i genitori non dovrebbero ignorare. Tra i più comuni:

    • Mangiare di nascosto o nascondere il cibo
    • Suddividere il cibo in pezzi minuscoli o spostarlo nel piatto senza consumarlo
    • Saltare i pasti o evitare interi gruppi alimentari
    • Mostrare ossessione per la preparazione dei pasti
    • Chiudersi in bagno dopo i pasti, possibile segnale di condotte compensatorie
    • Cambiamenti nel tono dell’umore e nel sonno
    • Incremento eccessivo dell’attività fisica

    L’impatto della pandemia e la crescita dei casi

    Secondo il Ministero della Salute, la pandemia ha aggravato la situazione, con un aumento dei casi del 30-35% e un abbassamento dell’età di esordio, soprattutto tra le ragazze tra gli 11 e i 15 anni. A livello mondiale, milioni di giovani e adulti si ammalano ogni anno, con numeri in costante crescita.

    Anoressia, bulimia e altri disturbi alimentari

    disturbi della nutrizione e dell’alimentazione includono anoressia nervosabulimia nervosabinge eating disorder (disturbo da alimentazione incontrollata), disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibopica e disturbo da ruminazione. Tra questi, è l’anoressia nervosa (AN) a presentare il più alto tasso di mortalità tra le malattie psichiatriche, con una crescente associazione a condizioni di suicidalità. Secondo dati statunitensi, rappresenta il 60% dei disturbi alimentari in adolescenza.

    La necessità di un approccio multidisciplinare

    Per affrontare questi disturbi, la SINPIA sottolinea l’importanza di un trattamento precoce, personalizzato e intensivo, adattato alla gravita della condizione e centrato sulla famiglia. Le nuove Raccomandazioni SINPIAevidenziano il ruolo chiave delle Unità Operative di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza (UONPIA), che dovrebbero essere le prime a diagnosticare e trattare i pazienti.

    Un disturbo che coinvolge l’intero sistema familiare

    disturbi alimentari non colpiscono solo chi ne soffre, ma coinvolgono l’intero nucleo familiare, richiedendo un supporto globale per genitori e caregiver. Spesso, la mancata consapevolezza della malattia porta a una sottovalutazione dei sintomi, ritardando l’inizio delle cure.

    Hai mai avuto esperienze dirette o indirette con i disturbi alimentari? Condividi la tua opinione nel form qui sotto.

  • Immunodeficienze sotto i riflettori: quando la scienza incontra i pazienti

    Immunodeficienze sotto i riflettori: quando la scienza incontra i pazienti

    ImmunITA, una rete che fa la differenza

    Si è concluso con enorme successo presso il Campus dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze il primo convegno nazionale della Società ImmunITA, evento chiave dedicato ai difetti del sistema immunitario. La società, che rappresenta ormai un punto di riferimento fondamentale nel panorama scientifico e clinico italiano, nasce con lo scopo di promuovere la ricerca, l’innovazione e l’assistenza medica per bambini e adulti affetti da immunodeficienze.

    Il ruolo essenziale delle associazioni dei pazienti

    Uno degli aspetti più innovativi messi in luce durante il convegno è stato il coinvolgimento diretto delle associazioni dei pazienti, divenute ormai attori cruciali per indirizzare politiche sanitarie, promuovere la ricerca scientifica e garantire cure sempre più personalizzate. Grazie al lavoro della Società ImmunITA, è stato possibile creare un network virtuoso che unisce centri di ricerca e strutture cliniche specializzate in immunologia pediatrica e per adulti.

    Giovani ricercatori protagonisti del futuro

    Grande enfasi è stata data alla partecipazione attiva delle nuove generazioni nella Società ImmunITA. Infatti, oltre il 50% degli iscritti è rappresentato da giovani ricercatori, confermando così il crescente interesse e l’entusiasmo delle giovani menti verso l’immunologia e la medicina traslazionale. Questi giovani talenti rappresentano il futuro della ricerca nel campo delle immunodeficienze e sono il vero motore per l’innovazione.

    La voce degli esperti

    Durante il convegno, scienziati di fama internazionale hanno espresso grande apprezzamento per l’approccio multidisciplinare e inclusivo della Società ImmunITA. Il professor Alessandro Aiuti, Presidente di ImmunITA, ha sottolineato che “la partecipazione attiva di giovani ricercatori e il forte legame con le associazioni dei pazienti rappresentano i pilastri fondamentali del nostro operato”. Alessandro Segato, presidente della società dei pazienti AIP, ha aggiunto che l’obiettivo comune è “creare una comunità scientifica capace di generare un impatto concreto sulla qualità della vita dei pazienti”.

    Verso nuove collaborazioni nazionali e internazionali

    Il convegno ha rappresentato non solo un momento essenziale di confronto, ma anche l’occasione per rafforzare ulteriormente il legame tra ricerca scientifica, assistenza clinica e mondo dei pazienti. Il numero altissimo di partecipanti ha confermato la crescente importanza della Società ImmunITA, pronta ad ampliare ulteriormente le proprie collaborazioni a livello nazionale e internazionale.

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  • I tuoi reni stanno bene? Scopri la verità prima che sia troppo tardi

    I tuoi reni stanno bene? Scopri la verità prima che sia troppo tardi

    La Giornata Mondiale del Rene: un’occasione per la tua salute

    Ogni anno, il 13 marzo, la Giornata Mondiale del Rene accende i riflettori su una delle malattie più subdole e meno conosciute: la Malattia Renale Cronica (MRC). Questa patologia, spesso priva di sintomi fino agli stadi avanzati, colpisce circa il 10% della popolazione mondiale. Eppure, la maggior parte delle persone non sa di esserne affetta fino a quando la situazione non diventa critica, rendendo necessaria la dialisi o il trapianto di rene.

    Un quiz per valutare il tuo rischio

    Ti sei mai chiesto se i tuoi reni sono in salute? Oggi puoi scoprirlo con un semplice quiz online, disponibile sul sito ufficiale della Giornata Mondiale del Rene. In meno di un minuto, puoi avere una valutazione preliminare del tuo rischio di sviluppare la MRC e agire in tempo per prevenirla.

    Screening gratuiti e iniziative di prevenzione

    Per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della salute renale, in occasione della Giornata Mondiale del Rene saranno organizzati screening gratuiti in ospedali, centri commerciali, farmacie, ambulatori di Medicina Generale e centri sportivi. Inoltre, le nefrologie in tutta Italia apriranno le loro porte per offrire controlli e consulti specialistici.

    Una malattia in crescita: dati allarmanti

    Negli ultimi 30 anni, i nuovi casi di dialisi sono aumentati del 43%, mentre la mortalità legata alla MRC è cresciuta del 41%. Le previsioni per il futuro sono ancora più preoccupanti: entro il 2040, la Malattia Renale Cronica diventerà la quinta causa di morte nel mondo.

    Secondo Massimo Morosetti, Presidente della Fondazione Italiana del Rene (FIR), “è possibile perdere fino al 60-80% della funzionalità renale prima che compaiano sintomi evidenti, riducendo drasticamente l’efficacia delle cure e rendendo inevitabile la dialisi o il trapianto“.

    Il peso economico della Malattia Renale Cronica

    Oltre ai costi umani, la MRC rappresenta un grave peso economico per il sistema sanitario. In Italia, il trattamento in dialisi può costare fino a 45.000 euro all’anno per paziente, con una spesa totale di circa 2,5 miliardi di euro all’anno.

    Luca De Nicola, Presidente della Società Italiana di Nefrologia (SIN), sottolinea l’importanza di una strategia di prevenzione globale: “Gli elevati costi sanitari, sociali e umani della MRC evidenziano l’urgente necessità di azioni concrete per la diagnosi precoce e la prevenzione”.

    Le 8 regole d’oro per proteggere i tuoi reni

    Vuoi prenderti cura della salute dei tuoi reni? Segui queste semplici ma fondamentali regole:

    1. Mantieniti in forma e sii attivo
    2. Segui una dieta sana ed equilibrata
    3. Monitora i livelli di zucchero nel sangue
    4. Controlla la pressione arteriosa
    5. Bevi una quantità adeguata di liquidi
    6. Evita il fumo
    7. Non abusare di antidolorifici e antinfiammatori
    8. Se hai fattori di rischio, fai controlli renali periodici

    Condividi la tua esperienza

    La Giornata Mondiale del Rene è l’occasione perfetta per informarti e agire. Hai mai fatto un controllo renale? Hai avuto esperienze con la MRC? Raccontaci la tua storia nei commenti qui sotto!

    Meta description: Proteggi i tuoi reni! Scopri il tuo rischio con un quiz e partecipa agli screening gratuiti per la Giornata Mondiale del Rene.

  • Mirikizumab approvato per la malattia di Crohn: una nuova speranza per migliaia di pazienti

    Mirikizumab approvato per la malattia di Crohn: una nuova speranza per migliaia di pazienti

    Un’opzione terapeutica rivoluzionaria per il Crohn

    La Commissione Europea (CE) ha dato il via libera a mirikizumab, un farmaco rivoluzionario sviluppato da Lilly, destinato al trattamento della malattia di Crohn in fase attiva da moderata a grave negli adulti che non hanno risposto o non tollerano altre terapie. Questa approvazione segna una pietra miliare per i pazienti che convivono con questa debilitante malattia infiammatoria cronica intestinale (MICI), che in Italia colpisce circa 100.000 persone.

    Come funziona mirikizumab?

    Il trattamento agisce selettivamente sulla subunità p19 dell’interleuchina-23 (IL-23), un mediatore chiave dell’infiammazione intestinale. Bloccando questa proteina, mirikizumab aiuta a ridurre l’infiammazione e a controllare i sintomi più invalidanti della malattia, tra cui diarrea cronica, dolore addominale e urgenza intestinale. Il farmaco era già stato approvato nel 2024 per il trattamento della colite ulcerosa, un altro disturbo intestinale cronico.

    Prove scientifiche e risultati clinici

    L’approvazione della CE è basata sui risultati dello studio clinico di fase 3 VIVID-1, che ha dimostrato l’efficacia del farmaco rispetto al placebo. I dati parlano chiaro:

    • 54,1% dei pazienti trattati con mirikizumab ha raggiunto la remissione clinica contro il 19,6% del gruppo placebo;
    • 48,4% ha mostrato una risposta endoscopica significativa, contro il 9% dei pazienti con placebo.

    Inoltre, i dati preliminari dello studio VIVID-2 indicano che oltre l’80% dei pazienti che hanno ottenuto una risposta endoscopica dopo un anno ha mantenuto il miglioramento nel secondo anno di trattamento.

    Il parere degli esperti

    Il Prof. Alessandro Armuzzi, gastroenterologo dell’Istituto Clinico Humanitas, ha sottolineato come mirikizumabpossa rappresentare una vera svolta per i pazienti con malattia di Crohn“Se non adeguatamente controllata, la patologia può portare a gravi complicazioni che richiedono ospedalizzazione e interventi chirurgici. Un farmaco mirato come mirikizumab offre un’opzione terapeutica con un ottimo profilo di sicurezza ed efficacia”.

    Dello stesso avviso il Prof. Silvio Danese, esperto di gastroenterologia presso l’Ospedale San Raffaele, che evidenzia come ancora molti pazienti non raggiungano la remissione completa con le terapie attuali: “Mirikizumab è un’arma in più nella gestione della malattia, permettendo a più pazienti di controllare i sintomi e migliorare la qualità della vita”.

    Un passo avanti nella cura delle MICI

    L’approvazione di mirikizumab è un passo significativo nell’impegno di Lilly per migliorare la qualità della vita delle persone affette da malattie infiammatorie croniche intestinali. La speranza è che questa nuova opzione terapeutica permetta ai pazienti di vivere con meno dolore, più libertà e una maggiore stabilità clinica.

    E tu cosa ne pensi? Pensi che questa nuova terapia possa rappresentare una svolta nel trattamento della malattia di Crohn? Lascia un commento nel form qui sotto e condividi la tua opinione!

  • OMS: tra critiche e necessità

    OMS: tra critiche e necessità

    Milano, 4 marzo 2025 – L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è al centro di un acceso dibattito internazionale dopo l’annuncio del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di voler ritirare il proprio paese dall’ente. La possibilità che altre nazioni seguano questa direzione preoccupa la comunità scientifica, che avverte del rischio di indebolire la cooperazione sanitaria globale in un’epoca in cui le malattie non conoscono confini.

    Nonostante alcune criticità nella gestione e nella burocrazia interna, l’OMS rimane un pilastro insostituibile per il monitoraggio epidemiologico, la gestione delle emergenze sanitarie e il supporto ai Paesi in via di sviluppo. L’uscita di una grande potenza come gli Stati Uniti potrebbe compromettere la raccolta di dati essenziali per contrastare epidemie come l’influenza stagionale, con potenziali conseguenze su scala mondiale.

    Il ruolo insostituibile dell’OMS nella salute globale

    L’OMS svolge una funzione chiave nel mantenere sotto controllo l’andamento delle malattie infettive e nel coordinare le risposte sanitarie globali. Anche in periodi privi di emergenze sanitarie di vasta scala, l’organizzazione garantisce:

    • Sorveglianza epidemiologica per rilevare e segnalare tempestivamente nuove minacce per la salute pubblica.
    • Coordinamento internazionale nella gestione di crisi sanitarie come epidemie e pandemie.
    • Supporto ai sistemi sanitari dei paesi più poveri, fornendo vaccini, medicinali e assistenza tecnica.
    • Ricerca e sviluppo di strategie per combattere malattie come malaria, tubercolosi e HIV.

    Soprattutto nei Paesi a basso reddito, dove le strutture sanitarie sono fragili, la presenza dell’OMS è fondamentale per prevenire la diffusione di malattie e garantire cure alla popolazione.

    L’impatto della decisione americana e i rischi per la salute pubblica

    Il primo effetto tangibile della decisione statunitense si è già manifestato: gli USA hanno smesso di condividere con l’OMS i dati epidemiologici sull’influenza stagionale. Questo interrompe una collaborazione cruciale all’interno del Sistema globale di sorveglianza e risposta all’influenza (GISRS), un network di 151 laboratori in 127 paesi che analizza le variazioni dei virus influenzali per la formulazione dei vaccini annuali.

    Secondo il professor Fabrizio Pregliasco, virologo e docente presso l’Università di Milano, la mancanza dei dati americani rappresenta una perdita scientifica significativa. Senza queste informazioni, il rischio è quello di sviluppare vaccini meno efficaci, con ripercussioni non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo.

    Critiche e necessità di riforme, ma l’OMS resta imprescindibile

    È innegabile che l’OMS presenti delle problematiche, tra cui una burocrazia spesso inefficiente e la necessità di maggiore trasparenza nei processi decisionali. Tuttavia, come sottolinea il professor Pregliasco, sarebbe un errore minarne il ruolo:

    “Dire che l’OMS sia inutile e annunciare di volerne uscire significa mettere a rischio la salute di tutti. Le critiche ci sono, ma il suo operato è stato fondamentale in molte occasioni, dalla gestione del Covid-19 al controllo delle epidemie in Africa. Affrontare una pandemia senza coordinamento globale è impensabile.”

    La cooperazione internazionale è essenziale per affrontare le sfide sanitarie del futuro. Senza un organismo sovranazionale, il rischio è quello di affrontare le emergenze in maniera disorganizzata, con conseguenze devastanti.

    Il dibattito è aperto: il tuo parere conta!

    Cosa ne pensi della proposta di uscita dall’OMS? Ritieni che l’organizzazione debba essere riformata o che il suo ruolo sia ancora fondamentale per la salute globale? Lascia un commento qui sotto e partecipa alla discussione.

  • Obesità: il nemico invisibile che minaccia anche i falsi magri

    Obesità: il nemico invisibile che minaccia anche i falsi magri

    Il pericolo nascosto dell’obesità viscerale

    In occasione della Giornata Mondiale contro l’Obesità, gli esperti dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milanolanciano un allarme: l’eccesso di grasso corporeo non riguarda solo chi appare sovrappeso, ma anche chi ha un peso nella norma. Questo fenomeno, spesso sottovalutato, può aumentare significativamente il rischio di sviluppare malattie cardiometaboliche e alcuni tipi di tumore.

    I numeri dell’obesità in Italia

    I dati del 2023 rivelano che il 43% degli adulti italiani è in sovrappeso o obeso, con picchi del 52% in Molise e del 51% in Campania. Tra i bambini, la situazione è altrettanto preoccupante: il 19% è in sovrappeso e il 10% obeso. Il Sud Italia detiene il triste primato, con la Campania che sfiora il 44% di eccesso ponderale. Tuttavia, il problema non è solo il peso, ma anche la sua distribuzione.

    “Esistono persone apparentemente normopeso, ma con un’eccessiva concentrazione di grasso viscerale, il più pericoloso per la salute”, spiega la Dottoressa Sabina Sieri dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Questa condizione, definita anche obesità nascosta, aumenta il rischio di resistenza insulinica, iperglicemia, dislipidemia e ipertensione, avvicinando queste persone ai livelli di rischio di chi è clinicamente obeso.

    Il ruolo della sedentarietà e dei cibi ultraprocessati

    Uno studio europeo, l’EPIC, ha confermato la stretta correlazione tra obesità e tumori, in particolare quelli al colon, prostata, endometrio e pancreas. Ma come mai, in un Paese famoso per la dieta mediterranea, i tassi di obesità sono così alti? Gli esperti puntano il dito contro la sedentarietà e il consumo di cibi ultraprocessati, ricchi di calorie e poveri di fibre, che favoriscono l’aumento di peso attraverso formulazioni che stimolano l’appetito.

    Nuove strategie per combattere l’obesità

    A gennaio, l’obesità è stata ufficialmente riconosciuta come patologia a sé stante e non solo come fattore di rischio, aprendo la strada a nuove strategie di prevenzione e trattamento. “L’approccio migliore resta sempre lo stesso”, afferma il Professor Claudio Vernieri, oncologo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano: “alimentazione equilibrata, attività fisica regolare e supporto medico personalizzato“.

    L’obesità e la prognosi oncologica

    L’obesità non è solo un problema di prevenzione, ma anche una sfida per chi già combatte il cancro. Il Professor Filippo De Braud, Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica, sottolinea come il sovrappeso possa compromettere la prognosi oncologica, danneggiando la funzionalità degli organi e aumentando la tossicità delle terapie.

    Quali sono le vostre opinioni su questo tema? Avete mai considerato i rischi dell’obesità nascosta? Lasciate il vostro commento nel form qui sotto!