Home Economia Forum delle Economie. La Filiera del Pomodoro ed il distretto dell’Agro-Nocerino Sarnese

Forum delle Economie. La Filiera del Pomodoro ed il distretto dell’Agro-Nocerino Sarnese

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Napoli, 16 giugno 2014 – Il distretto agro-alimentare campano rappresenta un’ eccellenza dell’intera industria alimentare italiana e della Regione, con performances economiche in controtendenza rispetto all’area, ed in crescita anche in un periodo di difficoltà dell’economia. Inoltre, il distretto agro-alimentare campano presenta una forte propensione all’internazionalizzazione, con il 72% della produzione destinato all’export. All’interno del distretto, un ruolo trainante è svolto dall’industria legata alla produzione e alla trasformazione del pomodoro.Proprio alla luce della centralità della Filiera del Pomodoro per l’economia della Regione Campania, del Sud Italia e del Paese, UniCredit, in collaborazione con ANICAV, l’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, ha presentato oggi ad Angri, presso la Stazione Sperimentale dell’Industria delle Conserve Alimentari, il “Forum delle Economie. La Filiera del Pomodoro ed il distretto dell’Agro-Nocerino Sarnese”. All’incontro hanno partecipato Felice delle Femine, Regional Manager per il Sud Italia di UniCredit, Antonio Ferraioli, Presidente ANICAV, Giuseppe Grasso, Presidente dell’associazione di produttori agricoli APO Foggia, Riccardo Masoero, Responsabile Analisi Settoriali e Territoriali di UniCredit e Giovanni De Angelis, Direttore Generale ANICAV.
L’incontro è stato anche l’occasione per la firma dell’accordo tra UniCredit e ANICAV per la realizzazione di un’azione congiunta tesa a rafforzare le potenzialità di sviluppo, di internazionalizzazione e di innovazione dell’industria conserviera. A tal fine, UniCredit mette a disposizione delle oltre 100 imprese aderenti ad ANICAV finanziamenti e servizi dedicati al settore agroalimentare e si impegna ad individuare nuove soluzioni ai bisogni finanziari delle imprese. L’ANICAV, al fine di migliorare la partnership con UniCredit, si impegna a diffondere tra le imprese associate i contenuti dell’accordo, con particolare attenzione alla promozione dell’internalizzazione e all’attività di formazione che la banca sta realizzando nel Sud Italia.
“L’accordo firmato oggi con ANICAV ci permette di realizzare una azione mirata per incentivare l’export delle imprese che operano nell’ambito della Filiera del Pomodoro, che necessitano di una consulenza specializzata che tenga conto delle peculiarità del settore in cui operano – ha affermato Felice Delle Femine, Regional Manager per il Sud Italia di UniCredit. Con quest’accordo UniCredit mira a fornire una consulenza a 360° e un’ampia gamma di prodotti per agevolare le aziende associate ad

ANICAV nel percorso di apertura commerciale oltre i confini nazionali, nella convinzione che incentivare l’export delle imprese del territorio è oggi fondamentale per superare l’attuale fase di difficoltà dell’economia. L’obiettivo di UniCredit è affiancare le aziende del settore in qualità di partner finanziario specializzato, grazie anche alla unicità della rete UniCredit nel mondo, presente in 17 Paesi europei e con una rete internazionale complessiva distribuita in circa 50 mercati, con più di 7.900 sportelli e oltre 131.000 dipendenti”
“La sottoscrizione del protocollo, frutto di una collaborazione già attiva tra ANICAV e UniCredit, potrà essere utile al settore conserviero, già a forte propensione all’export, come dimostrato dai dati presentati oggi. Naturalmente l’obiettivo di Anicav resta quello di garantire ai propri associati e all’intera filiera del pomodoro una migliore accessibilità al credito, tenuto conto della particolare condizione di un settore a forte stagionalità”, ha dichiarato Giovanni De Angelis, Direttore Generale ANICAV

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§ Lo scenario del settore agro-alimentare italiano e campano

(a cura di UniCredit Territorial and Sectorial Intelligence, in collaborazione con ANICAV)

Durante la giornata dei lavori, Riccardo Masoero, Responsabile Analisi Settoriali e Territoriali di UniCredit, ha presentato i risultati dello studio, realizzato in collaborazione con ANICAV, sul Distretto agro-alimentare campano, una vasta area che si estende tra il Vesuvio e le montagne di Sarno (a Nord) e dei Monti Lattari (al Sud).
La produzione del pomodoro pelato è il fiore all’occhiello di quest’area, dato che se ne produce l’85% del totale nazionale.
Il Distretto agro-alimentare campano rappresenta una delle punte di eccellenza dell’industria alimentare italiana e, con una crescita del 2,8% rispetto alla media, è uno dei motori trainanti dell’economia del Paese. Il record storico delle esportazioni di prodotti agro-alimentari italiani, che nel 2013 hanno raggiunto 33 miliardi di euro (+5% rispetto al 2012), sono la dimostrazione tangibile della centralità del settore per il Made in Italy. All’interno del settore alimentare italiano, quello delle conserve alimentari vegetali risulta essere un settore particolarmente export-oriented, considerando che il 64% delle produzioni (a fronte del 28% dell’industria alimentare italiana in generale) è destinato all’esportazione verso i principali Paesi Europei (67%), verso gli Stati Uniti (7%), il Giappone (6%) e l’Australia (5%); tra tutti i derivati del pomodoro che compongono la produzione denominata linea rossa, i pelati sono i prodotti più esportati con il 49% sul totale della linea rossa. Al mercato nazionale è invece destinato il 36% della produzione.

Dallo studio condotto da UniCredit e ANICAV, emerge come il Distretto agro-alimentare campano ha una particolare propensione all’export, tanto da battere l’intero comparto con il 72% della produzione destinata ai mercati esteri; al mercato interno è invece destinato il 28% della produzione distrettuale.
L’importanza dell’industria di trasformazione del pomodoro. Il Distretto dell’Agro-Nocerino Sarnese
(a cura di UniCredit Territorial and Sectorial Intelligence, in collaborazione con ANICAV)
Dall’ analisi condotta sui bilanci di 77 aziende campione appartenenti al distretto, è emersa la forza dell’intero comparto produttivo della zona: nel periodo tra il 2007 e il 2012, infatti, in pieno periodo di crisi economica, il fatturato medio delle imprese dell’Agro-Nocerino sarnese prese in considerazione si è attestato su 1.3 miliardi di euro, crescendo del 4% all’anno, per un totale di 16 punti percentuali complessivi. Inoltre, solo il 7,8% delle imprese del distretto risulta avere una capitalizzazione adeguata, mentre il 41,6% ha una capitalizzazione carente o non adeguata, a dimostrazione del fatto che la maggioranza delle imprese del distretto dipende ancora troppo dal credito bancario o dai fornitori, e che le aziende del distretto sono prevalentemente di piccole dimensioni (con un fatturato medio intorno ai 3 milioni i euro).
Le aziende di trasformazione del pomodoro, tuttavia, secondo ANICAV, hanno comunque un fatturato medio di gran lunga superiore alla media dell’industria agro-alimentare della stessa area e sono più numerose (più del triplo) rispetto al bacino produttivo di Parma-Piacenza. Oltre 50 aziende trasformano pomodoro nel distretto dell’Agro-Nocerino sarnese, garantendo comunque prodotti di altissima qualità.
“Pur in un contesto di forza e di buona propensione all’internazionalizzazione, dallo studio emerge la necessità per le aziende del distretto di fare massa critica, al fine di incrementarne la competitività sui mercati esteri – ha commentato Felice Delle Femine, Regional Manager per il Sud Italia di UniCredit. La Filiera del pomodoro è una delle produzioni di eccellenza del Sud Italia, ma è necessario che, di fronte al calo dei consumi interno, che nel 2013 ha determinato una flessione del potere di acquisto delle famiglie consumatrici pari all’1,3%, si punti maggiormente alla crescita dell’export. La scelta degli imprenditori, che mi sembra obbligata, è di puntare quindi alla crescita dimensionale delle aziende, attraverso il rafforzamento patrimoniale e ad operazioni di acquisizione e fusione. E’ altresì auspicabile anche un incremento della collaborazione tra aziende, tramite consorzi e reti di imprese, valorizzando l’ottica di filiera, al fine di superare le criticità commerciali e strutturali”

Dallo studio condotto, si evidenzia infatti come l’area Nocerino-Sarnese risente di una dotazione infrastrutturale modesta e, pur in presenza di una forte vocazione all’estero, è mancato finora un marchio forte e identificativo delle produzioni trasformate che possa affermare un “brand di territorio” che valorizzi i prodotti di qualità del settore conserviero e ne tuteli l’origine.

“Nell’ottica di perseguire l’obiettivo primario di integrazione tra le componenti agricole e industriali della filiera pomodoricola è stato costituito di recente il Polo Distrettuale del Pomodoro da Industria del Centro Sud, fortemente voluto da ANICAV – ha dichiarato il Presidente Anicav, Antonio Ferraioli -L’obiettivo della costituzione del distretto, raggiunto anche grazie alle Unioni dei Produttori, alle Organizzazioni Professionali e ai Sindacali, rappresenta l’inizio di un percorso che porterà, con l’impegno di tutti, ad una filiera molto più competitiva che saprà e dovrà affrontare le nuove sfide del mercato.

Il Polo distrettuale del pomodoro da industria del Centro Sud comprende le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Puglia, Toscana, Sicilia e Sardegna ed ha visto, nella sola fase costituente, l’adesione di 55 aziende di trasformazione del pomodoro, rappresentative di circa il 94% del pomodoro trasformato nel Centro Sud nella campagna 2013, e 23 Organizzazioni di Produttori (OP), che rappresentano circa il 75% del pomodoro conferito, proveniente dalle aree di coltivazione della medesima area geografica.

“L’osservatorio presentato oggi conferma che le azioni strategiche portate avanti da ANICAV, nell’ottica di sviluppare una serie di azioni concrete per il futuro del settore, stanno dando i loro frutti. Per quanto riguarda la necessità di garantire una maggiore integrazione della filiera, l’Associazione ha creduto molto nel distretto del pomodoro del Centro Sud; sta lavorando intensamente per ottenere il riconoscimento del marchio IGP del pomodoro pelato di Napoli, data l’importanza di puntare su un marchio con forte caratterizzazione territoriale che stimoli i consumi e una ripresa del mercato ed infine sta promuovendo e stimolando la collaborazione tra i diversi attori della filiera nell’ottica di fare sistema”, ha infine dichiarato Antonio Ferraioli.

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