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L’Alzheimer può essere diagnosticato con un test della retina.

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Un semplice test della retina potrebbe bastare ad individuare la malattia di Alzheimer.

Alcuni scienziati australiani hanno infatti trovato tracce di proteina beta-amiloide, che forma anche grumi nel cervello, negli occhi delle persone con Alzheimer. Visite oculistiche regolari potrebbero dunque essere utilizzate in futuro per diagnosticare la fase iniziale del morbo di Alzheimer. Due differenti tecniche hanno dimostrato che un fattore di rischi della malattia può essere identificato nella retina e nel cristallino dell’occhio. Entrambi i metodi sono stati in grado di distinguere tra i pazienti a probabile rischio Alzheimer e volontari sani con un alto livello di precisione. La ricerca è ancora in fase iniziale ma questi primi risultati rappresentano un passo importante per diagnosticare precocemente l’Alzheimer. La diagnosi precoce del morbo di Alzheimer è essenziale per lo sviluppo di trattamenti efficaci volti ad alleviare i sintomi della malattia.

Shaun Frost, dell’Australian Science Agency the Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation, che ha condotto uno degli studi, ha dichiarato che si prevede che questa tecnologia rappresenterà una schermata iniziale che andrà ad integrare quello che viene attualmente già utilizzato, come il PET imaging cerebrale, la RMN, e i test clinici.Se ulteriori ricerche dimostreranno che i risultati ottenuti sono corretti, in un prossimo futuro potrebbe bastare un semplice check-up dell’occhio di un individuo per diagnosticare il morbo di Alzheimer. L’elevato livello di risoluzione nostre immagini potrebbe anche consentire il monitoraggio accurato delle singole placche retiniche come possibile metodo da seguire per la terapia.

I test oculari sfruttano il fatto che l’occhio è, in effetti, un’estensione del cervello. In entrambi gli studi, gli scienziati hanno cercato segni di beta-amiloide, che forma grumi nel cervello dei malati di Alzheimer, caratteristica fondamentale della malattia. Il team di scienziati australiano ha utilizzato la curcuma come ingrediente fluorescente che ha permesso la visualizzazione della proteina beta-amiloide di nella retina.

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