Tag: CGIL

  • Landini propone un referendum sul Jobs Act: “Ridare voce ai cittadini”

    Landini propone un referendum sul Jobs Act: “Ridare voce ai cittadini”

    Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha annunciato l’intenzione di promuovere un referendum abrogativo sul Jobs Act, considerato una delle “leggi sbagliate” che, a suo dire, necessitano di essere cancellate. In un’intervista rilasciata a Repubblica, Landini ha espresso la volontà di “fare rumore” per affrontare le problematiche del mercato del lavoro italiano, dove si registra un divario significativo tra “extraprofitti” delle aziende e “stipendi minimi” dei lavoratori.

    “L’Italia ha gli extraprofitti ai massimi e gli stipendi ai minimi. È ora di fare rumore”, ha affermato il segretario, sottolineando l’importanza di ridare dignità e voce ai cittadini attraverso strumenti di partecipazione diretta come il referendum. Landini ha poi svelato l’agenda delle prossime mobilitazioni: uno sciopero previsto per il 12 aprile a Mirafiori, in opposizione alle uscite incentivati che, secondo il leader sindacale, rappresentano solo un “accompagnamento” verso la cessazione delle attività. Inoltre, l’11 aprile è stato indetto uno sciopero focalizzato su salute, sicurezza sul lavoro e fisco.

    Queste iniziative riflettono la determinazione della Cgil di imporre una revisione delle politiche lavorative in Italia, puntando a una maggiore equità e giustizia sociale. Il referendum sul Jobs Act, in particolare, mira a coinvolgere direttamente i cittadini nella decisione su una normativa che ha inciso profondamente sul tessuto lavorativo del paese, aprendo un dibattito sul futuro delle relazioni industriali e dei diritti dei lavoratori in Italia.

  • La Cgil si mobilita per la Pace: grande manifestazione il 9 Marzo a Roma

    La Cgil si mobilita per la Pace: grande manifestazione il 9 Marzo a Roma

    La Cgil ha annunciato una significativa iniziativa di protesta che vedrà la sua realizzazione sabato 9 marzo a Roma, con una manifestazione volta a sostenere diverse cause cruciali per la pace e la giustizia nel Medio Oriente. Con un appello forte e chiaro, il sindacato si fa portavoce delle richieste per il cessate il fuoco, l’interruzione del genocidio, la garanzia di assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza, la liberazione degli ostaggi e dei prigionieri, la fine dell’occupazione e il riconoscimento dello stato di Palestina, in linea con le risoluzioni delle Nazioni Unite. Inoltre, viene sottolineata la necessità di organizzare una conferenza internazionale dedicata alla pace e alla giustizia nella regione.

    Questa mobilitazione, come affermato dall’Assemblea della Cgil, si pone anche come difesa dei fondamentali diritti di manifestazione e di sciopero, pilastri della democrazia e della libertà di espressione. La scelta di scendere in piazza riflette l’impegno del sindacato non solo nella lotta per i diritti dei lavoratori ma anche nel promuovere valori universali di pace e solidarietà tra i popoli.

    L’iniziativa rappresenta un momento importante di partecipazione civile e di impegno collettivo, invitando cittadini e associazioni a unirsi alla causa per esprimere solidarietà verso le popolazioni colpite dal conflitto e per chiedere azioni concrete da parte della comunità internazionale. La manifestazione del 9 marzo a Roma promette di essere un segnale forte di opposizione alle ingiustizie e un passo avanti verso la realizzazione di una pace duratura e giusta in Medio Oriente.

  • Landini (CGIL): I tavoli col governo sono finti

    Landini (CGIL): I tavoli col governo sono finti

    “I tavoli di discussione con il governo finora sono stati inefficaci e privi di concretezza, poiché sembra che l’esecutivo non abbia l’intenzione di impegnarsi in veri negoziati.”

    Queste parole sono state pronunciate dal leader della Cgil, Landini, durante un evento a Palermo. I sindacati sono stati convocati a Palazzo Chigi per il 22 settembre.

    “Abbiamo partecipato a tavoli di discussione sulle pensioni, ma sono risultati essere solamente finti. Non c’è stata una vera discussione e non sono state allocate risorse adeguate. Anche in materia di sanità e sicurezza mancano gli investimenti necessari, con conseguenti gravi conseguenze per la popolazione. Sulle questioni fiscali, il governo ha promosso una legge delega senza avviare un reale dialogo con i sindacati,” ha dichiarato Landini.

  • ACTIONAID E CGIL: “SUPERARE GLI STEREOTIPI SUI NEET PER INDIRIZZARE POLITICHE VERSO I GIOVANI DAVVERO EFFICACI E SOSTENIBILI”

    ACTIONAID E CGIL: “SUPERARE GLI STEREOTIPI SUI NEET PER INDIRIZZARE POLITICHE VERSO I GIOVANI DAVVERO EFFICACI E SOSTENIBILI”

     Presentati i dati del Report “NEET tra disuguaglianze e divari. Alla ricerca di nuove politiche pubbliche” 

    L’Italia è il paese europeo con il più alto numero di NEET, giovani dai 15 ai 34 anni che non lavorano, né studiano: nel 2020 sono più di 3 milioni, con una prevalenza femminile di 1,7 milioni. L’incidenza dei NEET raddoppia nel Sud rispetto al Nord, è maggiore tra le donne, nelle due fasce d’età più adulta, 25-29 anni (30,7%) e 30-34 anni (30,4%), più si cresce con l’età, più aumenta la loro quota. Un quadro preoccupante caratterizzato da disuguaglianze territoriali, di genere e di cittadinanza che ActionAid e CGIL hanno analizzato nel Rapporto “NEET tra disuguaglianze e divari. Alla ricerca di nuove politiche pubbliche”, presentato oggi a Roma insieme alle raccomandazioni verso il nuovo Governo e Parlamento per indirizzare le politiche nazionali e territoriali per i giovani, a partire anche dalle lezioni apprese dai principali programmi di intervento, tra cui Garanzia Giovani. All’evento hanno preso parte il Comitato Scientifico del Report composto da Chiara Saraceno, Sociologa e Honorary fellow al Collegio Carlo Alberto, Giustina Orientale Caputo, Professoressa dell’Università Federico II di Napoli, Alessandro Rosina, Professore dell’Università Cattolica di Milano e Cristina Tajani, Presidente e A.D. ANPAL Servizi Spa, Marco De Giorgi, Capo Dipartimento Politiche Giovanili e Raffaele Tangorra, Commissario Straordinario Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro – ANPAL. 


    I NEET E LE DISEGUAGLIANZE.
    Nel Sud Italia c’è la più alta presenza di giovani che non studiano, non lavorano e non si formano: sono il 39% rispetto al 23% del Centro Italia, al 20% del Nord-Ovest e al 18% del Nord-Est. Tutte le regioni italiane superano l’incidenza media dei NEET sulla popolazione giovanile in Europa nel 2020 che resta al 15%. Ai primi posti ci sono tutte le regioni del Sud, con quote molto alte per Sicilia (40,1%), Calabria (39,9%) e Campania (38,1%). Per il Centro Italia, il Lazio ha la più alta incidenza con circa il 25,1%. La prima regione del Nord per incidenza dei NEET è la Liguria (21,1%), a seguire il Piemonte (20,5%) e la Valle d’Aosta (19,6%). I NEET sono per il 56% donne e la prevalenza femminile resta invariata negli anni, a dimostrare che per una donna è molto più difficile uscire da questa condizione. Le disuguaglianze di genere si riproducono anche osservando i ruoli in famiglia dei NEET: il 26% sono genitori e vivono fuori dal nucleo familiare di origine; tra questi c’è un’ampia differenza tra donne e uomini che vede un 23% di madri NEET rispetto ad un 3% di padri NEET. La più alta percentuale di giovani NEET donne pari al 27% sul totale della popolazione NEET si concentra tra le persone inattive che non cercano e non sono disponibili; il 20% delle NEET sul totale della popolazione dei NEET italiani sono madri inattive. La motivazione all’inattività è spesso legata alla disparità di genere nei carichi di cura che impediscono o suggeriscono alle donne di rimanere fuori o uscire dal mercato del lavoro. I NEET italiani sono per la maggior parte inattivi – coloro che, scoraggiati, hanno smesso di cercare lavoro: il 66% del totale, quindi 2 su 3, e tra questi circa il 20% non cerca ma è disponibile. C’è una tendenza ad essere inattivi soprattutto tra i diplomati (32%) o con un titolo di studio minore (16%). Rispetto ai disoccupati (coloro che cercano regolarmente un lavoro) il dato preoccupante è relativo al tempo: il 36,3% dei disoccupati è in cerca di un lavoro da più di un anno. Quasi 1 su 2 ha avuto precedenti esperienze lavorative e tra questi il 54,3% è donna. Un’ulteriore disuguaglianza attraversa il tema della cittadinanza e delle migrazioni. I giovani di origine straniera o senza cittadinanza italiana sono in numero inferiore rispetto agli italiani (il 18% del totale), ma anche tra questi c’è una maggioranza di donne (57%); la maggioranza delle e dei NEET con cittadinanza straniera (48,4%) ha solo la licenza media.  


    DESTRUTTURARE IL FENOMENO NEET.
     In questo Rapporto l’analisi dei dati quantitativi (età, sesso, regione, etc) ha reso possibile la definizione di alcuni cluster (sottocategorie) che aiutano a raccontare e fotografare meglio il fenomeno NEET, tendenze e ricorrenze che aiutano a delineare gruppi al di là degli stereotipi e che potrebbero guidare alla definizione di politiche e interventi specifici e davvero efficaci. Il primo cluster raccoglie i Giovanissimi fuori dalla scuola: hanno dai 15 ai 19 anni, senza precedenti esperienze lavorative e inattivi. Non percepiscono un sussidio, hanno soltanto la licenza media e vivono in un nucleo familiare composto da coppia con figli. Si tratta di un gruppo abbastanza residuale, ma allo stesso tempo significativo rispetto alla popolazione e trasversale a tutta l’Italia. Il secondo racchiude i giovani dai 20 ai 24 anni, senza precedenti esperienze lavorative e Alla ricerca di una prima occupazione. Sono residenti nel Mezzogiorno, hanno la cittadinanza italiana e il diploma di maturità. Sono in un nucleo familiare monogenitoriale, maschi e vivono in una città metropolitana o grande comune. Questo è il cluster più numeroso e mette in luce la fragilità del mercato del lavoro del Sud, dove nonostante le azioni di ricerca e l’immediata disponibilità, i giovani hanno difficoltà ad introdursi per la prima volta nel mercato occupazionale. Il terzo gruppo descrive gli Ex occupati in cerca di un nuovo lavoro. Hanno tra i 25 e i 29 anni, hanno perso o abbandonato un lavoro e ora sono alla ricerca. Sono principalmente maschi, con un alto livello di istruzione, appartenenti ad un nucleo familiare single e percepiscono un sussidio di disoccupazione. Vivono nelle regioni centrali del Paese. Infine, ci sono gli Scoraggiati: giovani dai 30 ai 34 anni con precedenti esperienze lavorative e ora inattivi. Sono principalmente residenti nelle regioni del Nord Italia e in aree non metropolitane. Incidono in questo gruppo il genere femminile e il nucleo familiare composto da una coppia senza figli.  

    Katia Scannavini, Vicesegretaria generale ActionAid Italia spiega: “Destrutturare il fenomeno NEET e decostruire gli stereotipi che per anni hanno ostacolato la realizzazione di politiche adeguate sono passi essenziali da fare. Servono politiche integrate, sostenibili nel tempo e che rispondano in modo efficace ai bisogni specifici dei giovani, riconoscendo tra le cause della condizione di NEET le disuguaglianze che attraversano l’intero Paese. È necessario ripensare ai servizi, lavorare a stretto contatto con i territori, rafforzare le reti di prossimità, intercettare i giovani più lontani dalle opportunità. Prevenire e contrastare il fenomeno NEET significa per ActionAid garantire giustizia economica e sociale alle nuove generazioni, l’esercizio dei propri diritti, l’accesso ad eguali opportunità, indipendentemente dalla condizione socioeconomica di partenza, dal genere, dalla cittadinanza e dalla Regioni in cui si vive”. 

    Per il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari: “Occorre modificare la narrazione sui giovani nel dibattito pubblico, per ridare loro centralità nelle politiche e negli interventi dei prossimi anni. I giovani non sono il problema del nostro Paese, ma una straordinaria risorsa fin qui inespressa. Le condizioni di contesto, infatti, li hanno relegati troppo spesso in una situazione di esclusione sociale come quella dei Neet”. “È indispensabile partire – prosegue – dall’analisi delle politiche pubbliche che non sono riuscite a ridurre l’evidente svantaggio delle nuove generazioni, come la cosiddetta Garanzia Giovani. Contrasto alla precarietà nel lavoro, rilancio degli investimenti sul sistema pubblico di istruzione e formazione, pieno ed efficace utilizzo delle ingenti risorse che l’Europa sta mettendo a disposizione, dal Pnrr ai Fondi strutturali: sono questi gli ambiti prioritari su cui agire per invertire la tendenza”. “Solo così – conclude Ferrari – potremo ridurre le disuguaglianze e i divari che, in questi anni, si sono sempre più ampliati, valorizzando le nuove generazioni nel loro ruolo di leva per la crescita sostenibile e inclusiva del Paese”. 

     
    LE RACCOMANDAZIONI. Il Rapporto di ActionAid e CGIL dimostra che le disuguaglianze strutturali del Paese incidono sulla condizione di NEET, ma rivelano anche quanto la sofferenza vissuta da un’intera generazione di giovani sia, purtroppo, trasversale, complessa e profonda. Nello stesso tempo proprio per la pluralità dei fabbisogni e dei target l’analisi evidenzia la necessità di costruire percorsi integrati multi misura di media-lunga durata, che siano sostenibili nel tempo e strutturati e sappiano cogliere i bisogni intersezionali delle nuove generazioni, soprattutto se si vogliono avere effetti sulle popolazioni giovanili più fragili. Percorsi che sappiano adeguatamente integrare misure di innalzamento delle competenze e eventualmente dei livelli di istruzione con interventi di accompagnamento e inserimento al lavoro. 

  • Abruzzo. CGIL E UIL: “SOLIDARIETA’ A CISL PER GRAVE ATTO VANDALICO IN SEDE PESCARA”

    PESCARA, 12 ottobre – “Colpire le sedi del sindacato significa colpire i luoghi della democrazia nei quali lavoratori, disoccupati e pensionati si recano per ottenere diritti e prestazioni. Si è oltrepassato il limite, è necessario che tali gesti non restino impuniti. Siamo fiduciosi nel lavoro delle forze dell’ordine affinché i responsabili siano assicurati alla giustizia”. Lo affermano i Segretari Generali della CGIL Abruzzo Molise e UIL Abruzzo, Carmine Ranieri e Michele Lombardo, che esprimono “solidarietà alla Cisl per il grave atto vandalico avvenuto nella sede di Pescara”.

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  • Decreto aiuti-ter, “bonus 150 €”: requisiti diversi rispetto al “bonus 200 €”

    A cura di Antonio Iovito – Caaf Cgil Abruzzo, Carmine Ranieri – Cgil Abruzzo Molise, Mirco D’Ignazio – Inca Cgil Abruzzo Molise

    Pescara, 29 settembre – In riferimento al “bonus 150€” previsto dagli articoli 18 e 19 del Decreto Legge 144/2022, in attesa della conversione in legge e dell’emissione di eventuali circolari applicative, è opportuno segnalare che i requisiti per l’accesso allo stesso sono diversi rispetto al “bonus 200 €”.

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  • Conad Pescara: il sindacato Filcams Cgil esprime soddisfazione. Cosa è accaduto

    “La FILCAMS CGIL esprime grande soddisfazione per la decisione di Conad di recedere dai rapporti commerciali con chi si è reso responsabile del grave ed ignobile atto compiuto nel punto vendita di Pescara. Ora chiediamo che le lavoratrici ed i lavoratori di quel punto vendita siano tutelati e che possano finalmente avere un posto di lavoro in cui vengano rispettate le norme e la dignità delle persone.

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  • NADIA ROSSI E’ LA NUOVA COORDINATRICE REGIONALE FLAI CGIL ABRUZZO MOLISE

    NADIA ROSSI E’ LA NUOVA COORDINATRICE REGIONALE FLAI CGIL ABRUZZO MOLISE

    Pescara, 02 marzo 2022 – Nadia Rossi è stata eletta in data odierna, presso la sede della Cgil Regionale, nuova Coordinatrice Regionale della Flai Cgil Abruzzo Molise, incarico che si aggiunge ad altri già ricoperti, tra i quali quello di Segretaria Provinciale della Flai Cgil di Pescara nonché componente di Segreteria della Camera del Lavoro di Pescara. 

    Nel ringraziare il Coordinatore uscente, il compagno Franco Di Ventura, per il lavoro svolto, alla compagna Nadia gli auguri di buon lavoro dalla Segreteria Regionale CGIL Abruzzo Molise.

  • PNRR: CGIL, SU SANITA’ ABRUZZO NON E’ IN GRADO DI SPENDERE RISORSE

    PESCARA, 15 luglio – “L’Abruzzo rischia di non essere in grado di spendere e di utilizzare adeguatamente le risorse del PNRR relative alla missione ‘6’ sulla salute. Infatti non c’è ancora un disegno operativo della Regione circa l’implementazione di servizi territoriali attraverso l’attivazione delle case della comunità e la presa in carico delle persone”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri.

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  • CGIL. Emergenza sanità in Abruzzo

    CGIL. Emergenza sanità in Abruzzo

    SANITA’, CGIL: “IN ABRUZZO E’ EMERGENZA, DA TAVOLO DI MONITORAGGIO GIUDIZIO IMPIETOSO”

    PESCARA, 27 settembre. “La sanità abruzzese non gode di ottima salute: il 12 % dei cittadini di questa regione rinuncia alle cure per ragioni economiche ed in tanti sono costretti a pagare un conto salatissimo per curarsi nelle strutture private a causa dei lunghi tempi delle liste di attesa.

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  • Sciopero generale CGIL e UIL il 12 dicembre. CISL si tira fuori

    Sciopero generale CGIL e UIL il 12 dicembre. CISL si tira fuori

    Susanna Camusso
    Susanna Camusso

    Non più il 5 dicembre ma è fissato al 12 dicembre lo sciopero generale dei lavoratori di CGIL e UIL. Lo hanno deciso i due sindacati dopo l’incontro unitario di questa mattina dei leader dei maggiori sindacati italiani.

    Camusso (CGIL): “Abbiamo registrato un’importante convergenza” con la Uil “sui temi della legge di stabilità e del jobs act”, “Faremo manifestazioni territoriali”.

    Barbagallo (CISL) “Stiamo verificando la fattibilità della data con il garante degli scioperi. Il governo non ha intenzione di discutere con le forze sindacali”, e “non possiamo che ridare la parola ai lavoratori, pensionati, disoccupati”.

    Si tira fuori il segretario generale della CISL. Furlan: “Noi non ci siamo sfilati, non abbiamo mai valutato di dichiarare lo sciopero generale”. Tuttavia Furlan conferma “lo sciopero unitario del pubblico impiego, che sarà deciso dalle categorie” e fa sapere che nel pomeriggio si riunirà l’esecutivo nazionale e lì “la Cisl deciderà le sue forme di mobilitazione”.

    Scettico il ministro del lavoro Poletti: “Non commento la decisione di Cgil e Uil ma,in generale,rispetto alle motivazioni portate sulla legge di stabilità e sul Jobs Act, dico che non ci sono le motivazioni per una decisione così importante come lo sciopero generale”. “La responsabilità di quello che decidono comunque resta dei sindacati”.

    Ironico il commento del presidente di Confindustria Squinzi: “Con i bassi livelli di attività che abbiamo nelle industrie in questo momento forse è un vantaggio”. Sul testo del Jobs Act: “aspettiamo di vedere il testo definitivo perché, di cambiamenti in corsa, ne sono stati fatti sicuramente” precisa il numero uno degli industriali.

  • Camusso: Sciopero generale per ristabilire i rapporti di forza sindacato-governo

    Camusso: Sciopero generale per ristabilire i rapporti di forza sindacato-governo

    Susanna Camusso
    Susanna Camusso

    Lo sciopero generale del 5 dicembre prossimo “vuole ristabilire i rapporti di forza tra sindacato e Governo.” Lo ha dichiarato su Canale 5 il Segretario della CGIL. “In piazza saremo tantissimi per rappresentare in maniera non violenta il disagio dei lavoratori” ha aggiunto la Camusso. Sulla questione del PD e sulle probabilità di scissione il leader del maggiore sindacato italiano dichiara di riconoscersi nel Partito Democratico “ma non in un certo modo di fare politica”.
    Contraria allo sciopero generale della CGIL è la CISL, il cui segretario Furlan ha dichiarato “La Cgil fa le sue scelte, farà il suo sciopero generale. Non è la prima volta che sciopera da sola, non mi sembra un modo per unire il mondo del lavoro”. “La Cisl storicamente non ha mai aderito a scioperi indetti da altre organizzazioni”,
    ha dichiarato.

  • Camusso: “Abbassiamo i manganelli”. Renzi: ” Faremo verifiche”

    Camusso: “Abbassiamo i manganelli”. Renzi: ” Faremo verifiche”

    Susanna Camusso
    Susanna Camusso

    La triste vicenda dei lavoratori e sindacalisti (tra i quali il leader della FIOM CGIL Landini) colpiti a manganellate in una manifestazione per la Tyssen di Terni fa ancora male al maggiore sindacato dei lavoratori, la CGIL, il cui leader Susanna Camusso si è nuovamente appellato al premier : “Abbassare manganelli”.

    “Il presidente del Consiglio dovrebbe provare ad abbassare i manganelli” ha detto la Camusso stamane a Radio Anch’io su Radio1, e risponde così al premier Matteo Renzi, che aveva invitato ad abbassare i toni dopo gli scontri di ieri a Roma.
    “Se c’è qualcuno che ha alzato i toni semmai è chi non sa leggere i giornali, direi che l’appello lo deve rivolgere in casa sua, nel governo”, prosegue Camusso, che apre al dialogo: l’obiettivo “è avere delle politiche economiche che creino lavoro, quindi qualunque segnale positivo, in questo senso, verrà accolto”.

    Il presidente Renzi nell’ambito dell’incontro Governo – Sindacati proprio sulla vertenza AST prevista stamattina a Palazzo Chigi al Ministero dello sviluppo economico poi trasferito a Palazzo Chigi ha dichiarato “faremo verifiche e poi gli atti saranno conseguenti”.

  • 25 Ottobre manifestazione CGIL a Roma. Camusso agli iscritti: partecipate in massa

    25 Ottobre manifestazione CGIL a Roma. Camusso agli iscritti: partecipate in massa

    Susanna Camusso
    Susanna Camusso

    Nessuno qualche anno fa poteva immaginare che un governo con a capo il numero uno del maggior partito di sinistra potesse riportare in piazza la sinistra che lavora per protestare proprio con quel governo. Molti pensano in cuor loro che la sinistra sia scomparsa. Intanto la CGIL, tra i maggiori sindacati dei lavoratori italiani, si organizza per portare in piazza, il 25 ottobre, la maggior parte possibile di persone, lavoratori ma anche cittadini comuni che vogliono solidarizzare con il sindacato per la situazione economica e soprattutto per le manovre governative, tra i quali il Job Act, considerato l’ennesimo passo verso la cancellazione dei diritti dei lavoratori conquistati per la prima volta nella storia meno di quarant’anni fa.
    Il segretario CGIL Susanna Camusso si appella agli iscritti alla Cgil perché partecipino alla manifestazione di sabato prossimo, a Roma e scrive loro: “A nome di tutto il gruppo dirigente della Cgil rivolgo un cordiale invito a tutti i nostri iscritti perché siano presenti a Roma il 25 ottobre. Il vostro coraggio è importante”, scrive il segretario. “E’ il momento delle scelte chiare, dedicate a creare lavoro. Uniti possiamo aprire una nuova fase e cambiare l’Italia. Facciamo sentire la nostra voce”, conclude.

  • Camusso contro Renzi: Il Tfr non è un bonus, sono soldi dei lavoratori

    Camusso contro Renzi: Il Tfr non è un bonus, sono soldi dei lavoratori

    Susanna Camusso
    Susanna Camusso

    L’ipotesi di aumentare le buste paga dei lavoratori aggiungendo la quota di trattamento di fine rapporto (tfr) non piace per niente alla CGIL. Il numero uno del sindacato si scaglia contro Renzi: “Nessuno dica che si stanno aumentando i salari dei lavoratori: quelli sono soldi dei lavoratori, frutto dei contratti e delle contrattazioni e non una elargizione di nessun governo e non è un nuovo bonus.Siamo alla disinformazione”
    Anche la Cisl si dichiara critico sulla proposta del Governo e in generale sugli annunci di Renzi per la lotta al precariato. Il vicesegretario Furlan: “Renzi era distratto in questi anni…per i precari ci siamo battuti con forza e le nostre proposte sono sotto gli occhi di tutti”.

  • Camusso: Governo non vuole il taglio del precariato

    Camusso: Governo non vuole il taglio del precariato

    Susanna Camusso
    Susanna Camusso

    Da esponenti del Governo e soprattutto da Renzi arrivano annunci sul taglio del precariato e da ultimo si fa l’ipotesi dell’eliminazione dei cocopro, le collaborazioni che si basano su contratto a progetto. Susanna Camusso, leader della CGIL è critica su tali annunci: “Non mi pare ci sia né nella legge delega né nelle parole del premier l’intenzione seria di ridurre il precariato”. La Camusso dunque scarta ogni possibilità di scambio tra art.18 e precariato. Prima dell’incontro con Cisl e Uil Susanna Camusso risponde poi alle critiche di Renzi sul fatto che i sindacati non applicano ai loro dipendenti l’art.18 potendoli dunque licenziare senza giusta causa: la Cgil è pronta a estendere l’art.18 ai propri dipendenti anche se la Costituzione non lo prevede dice il numero uno della CGIL.
    Anche il leader UIL Angeletti ha parole dure nei confronti del premier “Renzi non conosce la Costituzione.Siamo organizzazioni di tendenza,non dobbiamo applicare l’art.18”.

  • CGIL e decreto lavoro. Autunno caldo: manifestazione il 25 ottobre a Roma poi sciopero

    CGIL e decreto lavoro. Autunno caldo: manifestazione il 25 ottobre a Roma poi sciopero

    Susanna Camusso
    Susanna Camusso

    Il segretario nazionale della CGIL, Susanna Camusso, avverte il Governo che se la riforma del lavoro verrà fatta attraverso un decreto “bisognerà proclamare lo sciopero generale”. Lo ha dichiarato nettamente la Camusso nel suo intervento all’assemblea nazionale della Fiom.
    Basta tagli lineari alla spesa pubblica, “bisogna cambiare passo”, afferma il numero uno del maggiore sindacato di lavoratori italiano.
    Sulla la legge di Stabilità, finora si è sentito solo parlare di tagli del 3% per ogni ministero, e la passata politica dei tagli non ha ridotto tanto gli sprechi, ma “salari e occupazione dentro le amministrazioni pubbliche”.
    Dopo qualche ora dalle parole della Camusso il direttivo della Cgil ha dato il via libera alla manifestazione del 25 ottobre a Roma, a San Giovanni, ma ha rinviato la decisione sullo sciopero generale. “Sarà una grande manifestazione della Cgil”, ha spiegato la leader Camusso, ma, ha precisato “non è una scelta di rottura con gli altri sindacati”, che “incontreremo rapidamente per un percorso unitario”. Riguardo allo sciopero generale ha detto: “Quando organizziamo un impegno dedichiamo le energie lì. Siamo disponibili al confronto, ma c’è anche la possibilità di scioperi”.