Non più il 5 dicembre ma è fissato al 12 dicembre lo sciopero generale dei lavoratori di CGIL e UIL. Lo hanno deciso i due sindacati dopo l’incontro unitario di questa mattina dei leader dei maggiori sindacati italiani.
Camusso (CGIL): “Abbiamo registrato un’importante convergenza” con la Uil “sui temi della legge di stabilità e del jobs act”, “Faremo manifestazioni territoriali”.
Barbagallo (CISL) “Stiamo verificando la fattibilità della data con il garante degli scioperi. Il governo non ha intenzione di discutere con le forze sindacali”, e “non possiamo che ridare la parola ai lavoratori, pensionati, disoccupati”.
Si tira fuori il segretario generale della CISL. Furlan: “Noi non ci siamo sfilati, non abbiamo mai valutato di dichiarare lo sciopero generale”. Tuttavia Furlan conferma “lo sciopero unitario del pubblico impiego, che sarà deciso dalle categorie” e fa sapere che nel pomeriggio si riunirà l’esecutivo nazionale e lì “la Cisl deciderà le sue forme di mobilitazione”.
Scettico il ministro del lavoro Poletti: “Non commento la decisione di Cgil e Uil ma,in generale,rispetto alle motivazioni portate sulla legge di stabilità e sul Jobs Act, dico che non ci sono le motivazioni per una decisione così importante come lo sciopero generale”. “La responsabilità di quello che decidono comunque resta dei sindacati”.
Ironico il commento del presidente di Confindustria Squinzi: “Con i bassi livelli di attività che abbiamo nelle industrie in questo momento forse è un vantaggio”. Sul testo del Jobs Act: “aspettiamo di vedere il testo definitivo perché, di cambiamenti in corsa, ne sono stati fatti sicuramente” precisa il numero uno degli industriali.