Landini propone un referendum sul Jobs Act: “Ridare voce ai cittadini”

Maurizio Landini, segretario generale CGIL

Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha annunciato l’intenzione di promuovere un referendum abrogativo sul Jobs Act, considerato una delle “leggi sbagliate” che, a suo dire, necessitano di essere cancellate. In un’intervista rilasciata a Repubblica, Landini ha espresso la volontà di “fare rumore” per affrontare le problematiche del mercato del lavoro italiano, dove si registra un divario significativo tra “extraprofitti” delle aziende e “stipendi minimi” dei lavoratori.

“L’Italia ha gli extraprofitti ai massimi e gli stipendi ai minimi. È ora di fare rumore”, ha affermato il segretario, sottolineando l’importanza di ridare dignità e voce ai cittadini attraverso strumenti di partecipazione diretta come il referendum. Landini ha poi svelato l’agenda delle prossime mobilitazioni: uno sciopero previsto per il 12 aprile a Mirafiori, in opposizione alle uscite incentivati che, secondo il leader sindacale, rappresentano solo un “accompagnamento” verso la cessazione delle attività. Inoltre, l’11 aprile è stato indetto uno sciopero focalizzato su salute, sicurezza sul lavoro e fisco.

Queste iniziative riflettono la determinazione della Cgil di imporre una revisione delle politiche lavorative in Italia, puntando a una maggiore equità e giustizia sociale. Il referendum sul Jobs Act, in particolare, mira a coinvolgere direttamente i cittadini nella decisione su una normativa che ha inciso profondamente sul tessuto lavorativo del paese, aprendo un dibattito sul futuro delle relazioni industriali e dei diritti dei lavoratori in Italia.

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