Home Sport Juventus: titolo numero 36, ma la società vuole la Champions

Juventus: titolo numero 36, ma la società vuole la Champions

Calcio Champions League
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I bianconeri hanno vinto un altro scudetto: il nono consecutivo. Primo scudetto anche per Sarri, che ha finalmente ottenuto un trofeo stagionale alla guida di una squadra che si è smarrita più volte. Ora l’obiettivo della società è confermare lo strapotere esercitato in Italia anche in Europa e per farlo la squadra dovrà evitare alcuni scivoloni fatti in campionato, in Coppa Italia e Supercoppa.

Cinque finali perse in quasi 25 anni: sembra sia giunta l’ora

Uno dei quattro obiettivi stagionali della Juventus è stato raggiunto. La sofferenza non è stata neanche tanta, visto e considerato che le quote sulle scommesse della Serie A davano la Lazio e l’Inter vincenti con quasi le stesse possibilità dei bianconeri. Un obiettivo su quattro potrebbe essere molto per qualunque altro club d’Italia e d’Europa, ma non per la Juventus. Il bilancio fino a oggi dei bianconeri vede una Coppa Italia persa ai rigori contro il Napoli, la sconfitta in finale di Supercoppa Italia contro la Lazio per 1-3 e lo scudetto vinto con due giornate d’anticipo. Ora però la soddisfazione rimarrà a metà se la Juventus non dovesse arrivare fino in fondo alla Champions League. La vecchia Signora ha portato a casa “solo” due Coppe dei Campioni o Champions League nella sua storia, troppo poco per un club che in Italia vanta oltre 50 titoli e negli ultimi dieci anni ha definitivamente confermato il proprio dominio sul calcio italiano. La statistica potrebbe essere a favore della Juventus, giacchè aveva vinto la Champions nel ‘96 dopo aver perso tre finali di Coppa dei Campioni. 

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La Champions non è un “di più” ma un obiettivo dichiarato

Nel panorama internazionale, la Juventus è sicuramente una delle protagoniste da cinque anni a questa parte. Lo è stata con Allegri, molto, tanto da perdere due finali nel giro di tre anni: nel 2015 contro il Barcellona e nel 2017 contro il Real Madrid. Due anni fa è stato fatto l’acquisto di Ronaldo anche e soprattutto per “esportare” ciò che di buono veniva fatto in Serie A anche in Europa e il carisma, la classe e la capacità realizzativa di CR7 erano tratti propedeutici a quest’obiettivo. Successivamente è stato scelto Sarri per guidare una squadra che era già molto forte l’anno scorso, ma l’allenatore napoletano è stato individuato per dare una mentalità maggiormente offensiva al club. In effetti, il lavoro di Sarri su determinati giocatori è sotto gli occhi di tutti: Dybala è tornato nuovamente un leader, tanto da giocare anche tanti palloni nella metà campo bianconera, e Higuain ha avuto finalmente una stagione più positiva rispetto all’annata in cui si era diviso fra Milan e Chelsea. 

Però ora arriva il compito più difficile per Sarri e la sua truppa: la Champions League è una competizione complessa dove scende in campo non soltanto il valore tecnico, bensì anche la personalità, la convinzione e la forma fisica di ogni singolo giocatore. Per Gigi Buffon questa potrebbe davvero rappresentare l’ultima occasione per vincere uno dei pochi trofei che non ha mai alzato, mentre Ronaldo potrebbe raggiungere un altro record eguagliando quello di Clarence Seedorf: tre Champions con tre maglie diverse. Se non ora, quando? 

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