Il re di Giordania Abdullah II lo aveva promesso: se l’Isis avesse ucciso il pilota giordano la reazione di Amman sarebbe stata dura e continua.
Purtroppo l’uccisione del pilota giordano c’è stata il 6 gennaio scorso, arso vivo in una gabbia, immortalata dalle immagini in stile hollywoodiano nell’ennesimo video integrale fatto circolare in rete.
[easy_ad_inject_1] Subito è arrivata la reazione della Giordania che ha prima eseguito le condanne a morte della terrorista irachena Sajida al-Rishaw e di un affiliato ad Al Qaeda, poi gli aerei giordani si sono levati oggi al cielo ed hanno bombardato “al-Kesk” località ad ovest di MosulMosul, città irachena roccaforte del Califfato Islamico.
“La Giordania ha bombardato Mosul,uccidendo 55 membri dell’Isis tra cui un loro leader, Abu-Obida Al-Tunisian”. E’ quanto su twitter è stato scritto da Peshmerga curdi.
Non si escludono ulteriori azioni da parte della Giordania, paese notoriamente filoamericano e anti isis.