Crollano i consumi delle famiglie, scesi al minimo dal 2004. La gente non compra più e se ne è accorto bene l’Istat, secondo il quale nel 2013, la spesa media mensile per famiglia e’ pari, in valori correnti, a 2.359 euro: il 2,5% in meno dell’anno precedente.
Dieci anni fa la spesa era di 2.381 euro. Dunque siamo tornati indietro di 10 anni.
Ma vediamo i dettagli: la spesa alimentare passa da 468 a 461 euro al mese. Nel 2013, sono di più le famiglie che comprano alimenti di minore qualità o minore quantità (dal 62,3% del 2012 al 65%), e più famiglie passano all’hard discount (dal 12,3% al 14,4%). Si compra meno carne (-3,2%) e a spendere meno sono soprattutto gli operai con un reddito piu’ basso e le coppie con figli.
I dati della Banca d’Italia non sono certo migliori di quelli dell’Istat: a maggio i prestiti bancari sono scesi del 3,2% (ad aprile era del 3,1%). I prestiti alle famiglie sono scesi dell’1% sui dodici mesi, come ad aprile; quelli alle societa’ non finanziarie sono diminuiti, sempre su base annua, del 4,7% (-4,4% ad aprile).
In compenso per le banche ci sono meno sofferenze, cioè meno persone che non pagano i debiti il 21,7 per cento contro il 22,3 per cento di aprile.
Infine il rapporto Inps rivela che il 43% dei pensionati italiani, più o meno 6,8 milioni di persone anziane, riceve meno di 1.000 euro lordi e 2,1 milioni di questi (il 13,4%) percepisce meno di 500 euro al mese.