Un Congresso degli Stati Uniti diviso nel 2023 limiterà probabilmente la politica fiscale, ma potrebbe essere positivo per i mercati azionari.
A cura di Libby Cantrill, Managing Director, Public Policy di PIMCO
Con i repubblicani che hanno conquistato la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti e i democratici che hanno mantenuto il Senato, sembra probabile che i prossimi due anni saranno caratterizzati da una situazione di stallo legislativo. Ciascun partito è in procinto di ottenere una maggioranza risicata in ognuna delle due camere del Congresso. Questo porta a un’altra considerazione: l’'”onda rossa” di cui molti opinionisti sembravano sicuri (anche se noi avevamo i nostri dubbi) non si è mai materializzata ed è stata invece sostituita da una – scegliete voi la metafora – “goccia di pioggia rossa”, “increspatura rossa” o “fruscio rosso”. In effetti, i Democratici potrebbero ampliare la propria maggioranza al Senato, a seconda dell’esito del ballottaggio in Georgia all’inizio di dicembre.
In ogni caso, onda o fruscio, crediamo che le implicazioni pratiche per i mercati e l’economia siano in gran parte le stesse sia che i repubblicani abbiano ottenuto solo la maggioranza alla Camera sia che abbiano vinto sia alla Camera che al Senato. In fondo, una maggioranza è sempre una maggioranza e le leve principali per un partito che non è alla Casa Bianca – ovvero l’ostruzionismo e la vigilanza – saranno a disposizione dei repubblicani alla Camera nonostante la loro maggioranza risicata e il controllo di una sola camera.
Cosa aspettarsi da un Congresso diviso nel 2023
Che cosa significa un Congresso diviso per la politica economica? Vediamo quattro implicazioni principali:
Compromesso?
Pur prevedendo una situazione di stallo nel prossimo Congresso, vediamo alcune aree di potenziale compromesso. Tra queste, la legislazione che potrebbe chiarire meglio l’attività di sorveglianza sulle criptovalute – un’esigenza ancora più urgente alla luce dei recenti problemi legati agli exchange di criptovalute – e l’approccio sulle autorizzazioni energetiche che potrebbe accelerare i progetti di energia tradizionale e rinnovabile.
I mercati apprezzeranno i risultati delle elezioni?
Anche se il passato non è certo indicativo del futuro, i mercati azionari tendono storicamente a fare bene negli anni in cui il governo è diviso. In effetti, negli anni precedenti in cui la composizione del potere a Washington era simile, ossia Camera repubblicana, Senato democratico e Casa Bianca democratica, il mercato azionario ha registrato un rendimento medio del 13,6% (secondo i dati dell’S&P 500), un rendimento medio superiore a quello di quasi tutte le altre composizioni al potere. Naturalmente, il 2023 potrebbe evolversi molto diversamente rispetto ai precedenti storici, data l’inflazione vischiosa, il rischio di recessione e la guerra in Ucraina.
Una rapida virata nel 2024?
Naturalmente, una volta scrutinato l’ultimo voto, le elezioni di midterm cadranno rapidamente nel dimenticatoio. Sebbene le speculazioni si moltiplichino su chi si candiderà (Donald Trump ha annunciato la sua candidatura mentre scriviamo) – e chi no – per la Casa Bianca nel 2024, non vorremmo estrapolare alcun risultato definitivo in questa fase iniziale del ciclo. Anzi, è probabile che ci aspettino numerosi colpi di scena, che ancora una volta potrebbero sorprendere gli opinionisti e sfidare la storia.
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