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  • L’Italia insieme al WFP sostiene le persone vulnerabili in Sudan

    L’Italia insieme al WFP sostiene le persone vulnerabili in Sudan

    KHARTOUM, 21 luglio 2015 –Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) si è felicitato oggi per il contributo del governo italiano a sostegno dei bisogni dei sudsudanesi colpiti dal conflitto e rifugiatisi in Sudan.

    [easy_ad_inject_1]Il WFP utilizzerà il contributo di circa 500.000 euro (circa 545.000 dollari USA) per fornire assistenza alimentare per circa tre mesi a oltre 13.000 sudsudanesi che hanno cercato salvezza in due località del Sud Kordofan, in Sudan. Il paniere alimentare del WFP include sorgo – un alimento base in Sudan – così come legumi, olio e sale.

    “L’Italia è sempre in prima linea nel sostegno ai vulnerabili qui in Sudan. La nostra missione è aiutare le persone che hanno bisogno e il WFP si è dimostrato negli ultimi anni un partner su cui poter contare”, ha detto l’Ambasciatore italiano in Sudan Fabrizio Lobasso.

    Il WFP assiste attualmente oltre 100.000 sudsudanesi fuggiti dal conflitto nel loro paese e che ora risiedono negli stati del Sud Kordofan, del Nord Kordofan, del Kordofan dell’Ovest e del Nilo Bianco in Sudan.

    L’Italia è, da molti anni, uno dei partner più affidabili del WFP negli sforzi per alleviare la fame in Sudan. Di recente, l’Italia ha fornito contributi rilevanti per i programmi di alimentazione scolastica e di ‘cibo in cambio di formazione’ del WFP negli stati di Kassala e Mar Rosso, nel Sudan orientale. Grazie all’Italia, il WFP ha continuato a promuovere la frequenza scolastica delle bambine e delle ragazze e a favorire l’alfabetizzazione delle donne che non sono potute andare a scuola da piccole a causa di norme sociali e culturali.

    “Il sostegno dell’Italia è stato eccezionale per il nostro lavoro nel Sudan orientale e centrale. Grazie a questo contributo, saremo in grado di estendere l’assistenza ai sudsudanesi che sono fuggiti dal conflitto nel loro paese e sono arrivati in Sudan”, ha detto Adnan Khan, Rappresentante e Direttore del WFP in Sudan.

    L’operazione del WFP in Sudan è tra le più grandi e complesse: l’agenzia fornisce assistenza alimentare alle persone che soffrono le conseguenze del conflitto, agli sfollati e a quanti soffrono di sottonutrizione cronica in Darfur, così come ai gruppi vulnerabili nelle aree orientali e nelle zone di confine a sud.

    Nel corso della prima metà dell’anno, il WFP ha risposto ai bisogni di sicurezza alimentare e nutrizionale di 3,7 milioni di persone, incluse 2,8 milioni di persone nella regione colpita dal conflitto in Darfur. A partire da luglio, il WFP assisterà 2,3 milioni di persone, tra cui 1,8 milioni di sfollati. Il WFP prevede di raggiungere tutte queste persone con assistenza alimentare salvavita e programmi nutrizionali oltre che con attività di recupero e di costruzione della resilienza per aiutare le comunità a diventare autosufficienti.

    WFP

  • Yemen: prima nave WFP con a bordo cibo attracca al porto di Aden

    Yemen: prima nave WFP con a bordo cibo attracca al porto di Aden

    IL CAIRO, 21 luglio 2015 – Oggi una nave del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) con a bordo assistenza alimentare è arrivata ad Aden – la prima nave noleggiata dal WFP ad approdare al porto dallo scoppio del conflitto in Yemen a marzo. Il cibo fornirà alle persone assistenza di cui vi è urgente bisogno nei governatorati meridionali oggetto di contesa.

    [easy_ad_inject_1]La MV Han Zhi, con a bordo 3.000 tonnellate di cibo – sufficienti a sfamare 180.000 persone per un mese – ha attraccato ad Aden , presso il porto petrolifero di Al-Buraiqa. Nonostante fosse arrivata al largo di Aden lo scorso 26 giugno, la nave era stata costretta ad attendere più di tre settimane per una finestra di opportunità sicura per l’approdo.

    “Si tratta di un passo avanti significativo per la nostra risposta umanitaria in Yemen. Mentre siamo stati in grado di raggiungere numerose aree meridionali via terra, l’approdo al porto di Aden ci consente di accelerare la risposta per soddisfare gravi bisogni in Yemen”, ha detto Muhannad Hadi, Direttore regionale del WFP per il Medio Oriente, il Nord Africa, l’Asia Centrale e l’Europa Orientale. “Nei prossimi giorni, speriamo di raggiungere un maggior numero di persone, non solo ad Aden ma in tutto lo Yemen”.

    Il WFP ha fatto ripetuti tentativi per l’invio di navi ad Aden, fino ad oggi tutti bloccati a causa di intensi combattimenti nell’area portuale. Nonostante la situazione di insicurezza e le difficoltà estreme nel raggiungere Aden via terra, il WFP ha consegnato cibo alle famiglie sfollate nel governatorato. Attraverso i suoi partner locali, il WFP ha raggiunto Aden il 14 luglio con assistenza alimentare di emergenza per oltre 27.000 persone.

    Altre navi noleggiate dal WFP sono in attesa nei pressi di Aden con a bordo carburante e altro cibo. Il WFP si sta adoperando per convogliare il cibo attraverso Aden verso coloro che necessitano di assistenza umanitaria, in particolar modo nei governatorati meridionali dello Yemen, in larga parte inaccessibili a causa dei combattimenti.

    Da aprile, il WFP ha raggiunto più di 2 milioni di persone colpite dal conflitto e in stato di grave insicurezza alimentare in tredici dei governatorati dello Yemen, tra cui Abyan, Aden, Dhale, Al Mahwit, Amran, Dhamar, Hajjah, Hodeidah, Lahj, Sana’a, Saada, Shabwa e Taiz.

    “Il WFP ha fatto tutto il possibile per raggiungere le persone colpite dal conflitto in Yemen”, ha detto Hadi. “Abbiamo attivato le nostre capacità logistiche, noleggiato navi e portato cibo e carburante nel paese in condizioni estremamente difficili. Abbiamo fornito assistenza a molti bambini, donne e uomini yemeniti che ne hanno un disperato bisogno. Ciononostante, non ci fermeremo finché non raggiungeremo tutti coloro che hanno bisogno”.

    Un’ analisi recente dello stato della sicurezza alimentare ha stimato in circa 13 milioni il numero di persone che soffrono l’insicurezza alimentare in Yemen. Tra queste, oltre 6 milioni di persone in grave stato di insicurezza alimentare, incapaci di sopravvivere senza assistenza esterna.

    WFP

  • Giornata mondiale del Rifugiato. WFP: 60 milioni di persone costrette a diventare profughi

    Giornata mondiale del Rifugiato. WFP: 60 milioni di persone costrette a diventare profughi

    WFPRoma, 18 giugno 2015 – È passato un altro anno e continuiamo a vedere un numero impressionante di uomini, donne e bambini vivere lontano da casa, affrontare enormi difficoltà per sfamare i propri figli e mandarli a scuola, per pagare le spese mediche e vivere una vita normale e in salute.

    Ci sono quasi 60 milioni di persone, oggi, costrette a diventare dei profughi, si tratta di una persona su 122 nel mondo. Il Sud Sudan è sull’orlo di una catastrofe alimentare, le violenze si aggravano in Iraq e in Siria mentre nuove zone calde sono emerse in Yemen e Nigeria. I bisogni superano sempre di più le risorse e ciò rappresenta una sfida sia morale che finanziaria per la comunità internazionale.

    È fondamentale ricordare che le drammatiche condizioni provocate da conflitti e da disastri naturali non solo distruggono le vite di coloro che sono costretti alla fuga ma mettono anche a dura prova le risorse delle comunità che li accolgono. La Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno) è un’opportunità importante per ricordare al mondo l’esistenza di queste complesse questioni.

    Nel 2014, il WFP, in collaborazione con l’Alto Commissariato ONU per i rifugiati (UNHCR) e altri partner, ha assistito, nel mondo, 6,7 milioni di rifugiati e 14,8 milioni di sfollati.

    I nuovi sfollati si uniscono a quanti sono in esilio da anni e noi dobbiamo assicurarci che non vengano dimenticati e che non soffrano la fame. Con i nostri colleghi dell’UNHCR, con le organizzazioni partner e i governi donatori, continueremo a farvi fronte in ogni modo possibile, aiutando a soddisfare la richiesta di urgente assistenza alimentare e di altri soccorsi vitali.

    L’anno scorso, in una visita in Etiopia, ho conosciuto una donna in lutto per la più piccola dei suoi figli. La piccola non era sopravvissuta al lungo viaggio a piedi dal Sud Sudan. La donna aveva camminato per giorni alla ricerca di salvezza e cibo per la sua famiglia. Questa madre non è l’unica. Migliaia di donne, incluse quelle in Sud Sudan, in Siria e ora anche in Yemen, corrono rischi enormi per proteggere e mettere in salvo i propri figli. Dobbiamo fare di più per evitare questa immane tragedia umanitaria. Per i conflitti e la fame, si corre il rischio di perdere un’intera generazione.

    Dichiarazione di Ertharin Cousin, Direttrice Esecutiva del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite

    WFP

  • Il WFP chiede al mondo di ricordare il Sud Sudan, dove la fame ha raggiunto livelli record

    Il WFP chiede al mondo di ricordare il Sud Sudan, dove la fame ha raggiunto livelli record

    JUBA, 27 maggio 2015 – Il Programma Alimentare delle Nazioni Unite (WFP) lancia l’allarme: il Sud Sudan sta conoscendo i livelli di insicurezza alimentare peggiori nella storia del giovane paese, per l’effetto combinato di conflitti, prezzi alimentari elevati e una crisi economica in peggioramento. L’ultima analisi della Integrated Food Security Phase Classification (IPC), pubblicata oggi, ha confermato i timori che un conflitto senza fine e l’avvio della stagione “del non raccolto” facciano innalzare a livelli allarmanti la fame – sia nelle aree colpite dal conflitto, sia in altre parti del paese.

    “Milioni di persone in Sud Sudan sono vittime di brutali violenze, fame crescente e una crisi economica sempre più grave”, ha detto Joyce Luma, Rappresentante e Direttrice del WFP in Sud Sudan. “Un numero allarmante di persone soffre la fame. Questa analisi è un agghiacciante richiamo al mondo sul dovere di non dimenticare il Sud Sudan”.

    [easy_ad_inject_1]Secondo i risultati dell’IPC, circa 4,6 milioni di persone, il 40 per cento della popolazione stimata del Sud Sudan, rischiano di soffrire di fame acuta nei prossimi tre mesi e avranno bisogno di un’assistenza urgente. Il WFP teme che la situazione economica in deterioramento possa peggiorare ulteriormente e rapidamente le cose. Il WFP teme inoltre che la mancanza di fondi e il ridursi dei corridoi umanitari stiano compromettendo le capacità delle agenzie umanitarie di soddisfare i bisogni drammaticamente crescenti del Sud Sudan.

    Le condizioni di maggiore disperazione si riscontrano negli stati colpiti dal conflitto di Jonglei, Alto Nilo e Unity, dove i combattimenti continuano a provocare lo sfollamento di un gran numero di persone in aree particolarmente remote.
    Il conflitto impedisce alle persone di coltivare il cibo e compromette i mercati. Assieme alle intimidazioni perpetrate dalle parti in conflitto, ciò limita anche la capacità delle agenzie umanitarie di raggiungere coloro che hanno bisogno.

    L’insicurezza alimentare si sta aggravando anche negli stati non direttamente colpiti dal conflitto, come Warrap e Northern Bahr el Ghazal, dove prezzi alimentari elevati, un’inflazione in crescita, il deprezzamento della valuta locale e la riduzione del potere d’acquisto mettono a rischio la sopravvivenza di molte famiglie.

    “I bisogni sono soverchianti in un periodo in cui vi è carenza di risorse. Abbiamo bisogno di un ammontare considerevolmente maggiore di fondi, non solo per proseguire l’assistenza già esistente, ma anche per estendere il supporto a un maggior numero di persone a fronte dell’aggravarsi della crisi”, ha detto Luma. “Dobbiamo stabilire delle priorità nell’assistenza che forniamo al fine di concentrarci sui bisogni più gravi, e senza risorse aggiuntive tali decisioni non potranno che diventare più difficili, e un maggior numero di persone dovrà rimanerne esclusa”.

    Attualmente, il WFP si confronta con un deficit finanziario pari a 230 milioni di dollari statunitensi per la propria assistenza alimentare e nutrizionale, e sta riconsiderando i propri fabbisogni finanziari per assistere un numero crescente di persone colpite dal conflitto.

    Il WFP sta utilizzando tutti i mezzi a disposizione – inclusi lanci aerei, barche e distribuzione di cibo, contante o voucher – per raggiungere coloro che soffrono la fame nelle zone di conflitto con assistenza alimentare e nutrizionale d’emergenza. Il WFP sta fornendo sostegno alle famiglie vulnerabili in altre parti del Sud Sudan con programmi tesi a migliorare la sicurezza alimentare, inclusi pasti scolastici e iniziative di creazione di risorse produttive.

    L’analisi IPC è stata condotta da specialisti in sicurezza alimentare e in valutazioni di carattere umanitario provenienti da alcune agenzie per l’assistenza umanitaria e lo sviluppo, assieme a tecnici del governo sud-sudanese. Secondo l’analisi, nei prossimi tre mesi non è prevista carestia in nessun’area del Sud Sudan, ma in seguito diventerà un serio rischio in alcune aree, a meno che non si renda possibile un’adeguata assistenza umanitaria.

    WFP

  • Siria, Save the Children: 3500 bambini intrappolati nel campo profughi palestinese di Yarmouk

    Siria, Save the Children: 3500 bambini intrappolati nel campo profughi palestinese di Yarmouk

    Roma, 7 aprile 2015 – Almeno 3.500 i bambini sono intrappolati all’interno del campo profughi palestinese di Yarmouk, con il rischio di essere uccisi o feriti. Questa la denuncia di Save the Children, l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini e tutelarne i diritti.

    “A Yarmouk stiamo assistendo a una farsa. I palestinesi all’interno della Siria hanno faticosamente mantenuto una posizione di equilibrio per rimanere fuori dal conflitto, e per questo ora sono sotto assedio”, spiega Roger Hearn, Direttore regionale di Save the Children in Medio Oriente. “Prima Yarmouk era un luogo vivace, dominato dalla speranza e ora è un luogo di terrore. La vera tragedia è che i palestinesi all’interno della Siria non hanno posto dove scappare e trovare rifugio. È terribile il continuo fallimento della comunità internazionale nei confronti dei palestinesi”.

    [easy_ad_inject_1]Le testimonianze degli operatori umanitari sul campo riportano di persone che giacciono in strada, senza la possibilità di essere soccorsi da medici e organizzazioni a causa dei combattimenti. I bambini hanno bisogno di cibo, medicine e protezione e le loro necessità crescono disperatamente di ora in ora, senza che si possa raggiungere il campo profughi.

    Gli attacchi al campo di Yarmouk arrivano dopo due anni di assedio, in cui i civili mancano di sufficiente cibo, acqua e forniture mediche. Gli ospedali all’interno di Yarmouk non possono più fornire assistenza sanitaria dopo essere stati distrutti negli ultimi attacchi e le forniture mediche si stanno esaurendo. Attualmente non ci sono strutture sanitarie o ospedali operativi che siano in grado di assistere la popolazione civile intrappolata all’interno del campo assediato e i civili feriti dovrebbero essere immediatamente evacuati dal campo per ricevere assistenza.

    I palestinesi in Siria non possono lasciare il paese, perché i confini per loro sono chiusi. Save the Children chiede alla comunità internazionale di sollecitare tutte le parti in conflitto ad un cessate il fuoco che consenta di portare aiuti all’interno di Yarmouk e di evacuare i bambini e le famiglie ferite. Anche gli operatori umanitari, il personale medico, oltre ai civili palestinesi, sono stati nel mirino dei combattimenti. Secondo le informazioni in possesso di Save the Children, nei giorni scorsi decine di medici volontari, operatori umanitari e civili, sono stati uccisi, altri rapiti o feriti e alcuni di questi risultano ancora dispersi.

    Save the Children Italia

  • WFP estende assistenza alimentare in Ucraina

    WFP estende assistenza alimentare in Ucraina

    WFPKiev, 19 febbraio 2015 – Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) sta estendendo le sue operazioni di emergenza nell’Est dell’Ucraina per fornire assistenza alimentare a quasi 190.000 persone vulnerabili, sfollate a causa del conflitto, e civili intrappolati in prossimità del fronte di guerra.

    [easy_ad_inject_1]Il WFP ha, inoltre, posizionato scorte di cibo nelle aree vicine al conflitto in previsione di ulteriori flussi di sfollati e per la distribuzione alle persone colpite dalle violenze.

    “La situazione umanitaria ha subito un deterioramento negli ultimi mesi a Donetsk e Luhansk, dove le persone hanno abbandonato le loro case e trovato rifugio presso numerose famiglie, in appartamenti in affitto, ripari di fortuna e persino vagoni ferroviari”, ha detto Carlo Scaramella, Vicedirettore regionale del WFP per il Medio Oriente, il Nord Africa, l’Est Europa e l’Asia centrale.

    “Nelle aree dove il conflitto continua, la situazione è ancora più precaria, con i civili che non hanno accesso a mercati funzionanti o a provviste alimentari”, ha aggiunto.

    Nei prossimi mesi, il WFP aumenterà la sua assistenza, compresa la distribuzione, in un’unica soluzione, di cibo procurato localmente a oltre 110.000 persone per soddisfare i bisogni alimentari più urgenti in aree sotto assedio, dove l’accesso è limitato e le forniture di cibo si stanno esaurendo.

    Le razioni alimentari includono alimenti di base come riso, olio vegetale, pasta, farina di grano e cibo in scatola. Nelle aree relativamente stabili, con mercati ancora funzionanti e afflussi di famiglie sfollate, il WFP distribuirà, in tre distinti momenti, buoni pasto a circa 80.000 soggetti tra i più vulnerabili, in particolare gli anziani e i nuclei familiari con donne capofamiglia.

    Il WFP utilizza i buoni pasto quando il cibo è disponibile sui mercati, ma le persone non possono permettersi di acquistarlo. I buoni pasto, “iniettando” denaro nei mercati, contribuiscono a sostenere le economie locali delle comunità ospitanti – di solito gravate eccessivamente dell’onere di ospitare gli sfollati provenienti da altre aree.

    Si stima che siano oltre 1 milione gli sfollati in Ucraina dall’inizio della crisi. Molti di loro hanno esaurito i risparmi di una vita e non hanno opportunità di impiego.

    I prezzi degli alimenti, inoltre, sono aumentati drammaticamente nelle zone orientali del paese. Un’indagine recente ha rilevato che i prezzi dell’area sono cresciuti fino al 30 per cento per prodotti alimentari come pane e latte, e del 75-80 per cento per carne e formaggio, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

    Lo staff del WFP a Sloviansk ha incontrato le famiglie di recente sfollate provenienti dalle aree vicino Debaltseve e Horlivka. Queste famiglie sono riuscite a sfuggire alle violenze, ma dicono che molti civili sono ancora bloccati. Una donna di 90 anni, evacuata di notte con l’aiuto dei vicini, in seguito a pesanti combattimenti nel suo villaggio vicino Debaltseve, ha ora trovato riparo in un vagone nella principale stazione ferroviaria di Sloviansk.

    “Sono stata prelevata da casa e sono qui sola, e non so dove sono”, ha detto. “Ho figli a Debaltseve e numerosi familiari. Sono molto preoccupata per loro”. Il WFP dà priorità all’assistenza alle persone anziane sfollate e alle comunità ospitanti che si prendono cura di loro.

    Il WFP ha avviato le sue operazioni in Ucraina nell’agosto del 2014 e ha fornito assistenza a oltre 50.000 persone distribuendo buoni pasto e razioni alimentari, per un totale di 21,5 milioni di dollari. Il WFP ha necessità immediata di raccogliere 9 milioni di dollari per fornire assistenza fino a giugno.

    WFP

  • WFP, continuano le operazioni in Yemen

    WFP, continuano le operazioni in Yemen

    WFP

    SANA’A, 17 febbraio 2015 – Mentre in Yemen la crisi politica e l’insicurezza si aggravano, il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) è determinato a continuare le sue operazioni nel paese nonostante gli scontri tra fazioni rivali, le dimissioni del Presidente e le richieste di secessione provenienti dal Sud.

    “In questo difficile periodo, il ruolo del WFP diviene ancora più importante”, ha detto il direttore della sede del WFP in Yemen, Purnima Kashyap. “Già prima del precipitare della situazione, più del 40 percento degli yemeniti viveva una condizione di insicurezza alimentare, di cui 5 milioni in maniera grave. Sicuramente le agitazioni in corso colpiranno più duramente i più poveri e i più vulnerabili”.

    [easy_ad_inject_1]Il WFP è in grado di far pervenire gli aiuti nelle aree più difficili da raggiungere attraverso le ONG yemenite di cui è partner, e in cui è impiegato personale locale. Nonostante le criticità sul fronte della sicurezza e delle operazioni, il WFP è riuscito a raggiungere circa 1 milione di persone nel mese di gennaio.

    “Siamo molto preoccupati per il modo in cui le persone stanno cercando di fare fronte alle condizioni provocate dalle ultime sollevazioni. E’ probabile che mangino di meno e meno frequentemente, il che porta di necessità a una maggiore insicurezza alimentare e a una più alta probabilità di malnutrizione”, ha aggiunto Kashyap. “In circostanze del genere, l’assistenza umanitaria deve essere incrementata, non depotenziata”.

    Le operazioni del WFP includono l’assistenza alimentare a centinaia di migliaia di sfollati nelle aree teatro dei combattimenti, sistemi di protezione sociale e di sostegno alle risorse vitali per la sussistenza- attraverso le modalità ‘cibo o contante in cambio di lavoro ’- per le famiglie povere e vulnerabili delle zone rurali, e la cura e prevenzione della malnutrizione per le donne incinte e quelle che allattano, e per i bambini più piccoli.

    Il WFP mira a fornire assistenza a 6 milioni di persone in tutto lo Yemen nel periodo compreso tra luglio 2014 e giugno 2016. Nelle prossime settimane, l’agenzia ha previsto l’avvio di un programma di alimentazione scolastica e la fornitura di razioni alimentari da portare a casa in favore di 115.000 ragazze che frequentano regolarmente la scuola.

    Kashyap ha rivolto un appello ai donatori perché proseguano il loro sostegno al WFP in Yemen e ha invitato i paesi vicini a elargire finanziamenti “nell’interesse della stabilità dell’intera regione”. Nei prossimi 12 mesi, l’agenzia avrà bisogno di raccogliere 146 milioni di dollari per sostenere le sue operazioni di soccorso e recupero.

    “La crisi è stata ulteriormente aggravata dal persistere degli scontri nel Sud”, ha aggiunto Kashyap. “Il WFP è preoccupato per le numerose persone sfollate in seguito ai combattimenti e per quelle che rischiano la medesima situazione se gli scontri non dovessero cessare”.

    Il WFP spera che le parti coinvolte possano pervenire velocemente a un accordo che poggi sulle intese precedenti e sulla conclusione positiva della Conferenza per il Dialogo Nazionale, nell’interesse della popolazione yemenita.

    WFP

  • WFP intensifica assistenza dopo inondazione in Malawi nonostante mancanza di fondi

    WFP intensifica assistenza dopo inondazione in Malawi nonostante mancanza di fondi

    WFP

    Roma, 23 gennaio 2015 – LILONGWE – Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ha cominciato una distribuzione di biscotti altamente energetici alle persone sfollate a causa delle inondazioni nel distetto di Nsaje, uno dei più colpiti dall’alluvione nel sud del Malawi. Circa 77 tonnellate di biscotti, abbastanza per sfamare almeno 77.000 persone, sono state trasportate con dei ponti aerei dalla Base operativa di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite a Dubai, all’inizio della settimana.
    [easy_ad_inject_1]Questi biscotti fortificati e pronti all’uso sono destinati, in via prioritaria, alle persone più vulnerabili, specialmente bambini, sfollati e persone che non hanno accesso a cibo o a spazi per cucinare.
    Raggiungere le zone più colpite per stabilirne le necessità è stato particolarmente difficile in quanto molte strade e ponti sono stati danneggiati o distrutti dalle inondazioni. Secondo gli ultimi dati del cluster per la sicurezza alimentare, 370.000 persone hanno urgente bisogno di cibo e di altri beni di prima necessità.

    Dopo pochi giorni dalla dichiarazione del presidente del Malawi dello stato d’emergenza in 15 dei 28 distretti, il WFP ha cominciato le distribuzioni alimentari fornendo un mix di mais, fagioli, olio vegetale e Super Cereal (una miscela di cereali per il porridge) per le persone sfollate.

    Le distribuzioni stanno continuando in alcuni dei distretti più colpiti tra cui Chikwawa, Mulanje, Zomba e a Phalombe, inclusa l’Autorità Tradizionali di Chiwalo.
    Questi alimenti erano già nel paese inizialmente destinati ad assistere le persone durante la “stagione del non raccolto” grazie a finanziamenti di Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania, e ora destinati a questa nuova emergenza.

    Lavorando con il governo del Malawi, con altre agenzie ONU e le organizzazioni umanitarie, il WFP vuole fornire asssitenza a oltre 150.000 sfollati entro la fine di questa settimana. Un elicottero arriverà oggi per sostenere le operazioni di assistenza del WFP.

    Il WFP ringrazia il governo del Malawi per l’annuncio di un suo contributo di 14.000 tonnellate di mais provenienti dalla sua Riserva Strategica di Grano. Ulteriori donazioni sono necessarie per il trasporto e la distribuzione di cibo. Il WFP ha urgentemente bisogno di complessivi 18 milioni di dollari per continuare ad assistere quanti sono statai colpiti dalle inondazioni in Malawi.

    WFP

  • WFP: una sfida per il cibo giusto al momento giusto

    WFP: una sfida per il cibo giusto al momento giusto

    WFP

    Roma, 22 gennaio 2015 – Sono migliaia gli operatori del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) che forniscono assistenza nutrizionale e cibo a una media di 80 milioni di persone ogni anno in circa 75 paesi. Ma come si può raccontare questa realtà? Come si riesce a portare il cibo in Siria, in Iraq, in Sud Sudan, cioè in teatri di guerra e in condizioni di grande insicurezza? Lo racconta il WFP ai bambini delle elementari in un laboratorio al 6° Carnevale Internazionale dei ragazzi che si apre a Venezia il 7 febbraio, targato La Biennale.

    [easy_ad_inject_1]Suoni, giochi di ruolo e story telling si incroceranno ogni giorno nelle animazioni proposte dall’agenzia ONU per l’assistenza alimentare e dove i veri protagonisti saranno i ragazzi guidati dalla squadra di operatori umanitari Food Force. La sfida è tra chi riuscirà, con più esattezza e con maggiore velocità, ad assemblare il giusto paniere alimentare, vale a dire la corretta combinazione di cibi che si possono e si devono portare nelle emergenze: riso, frumento, sale, olio, zucchero, legumi e cibi nutrienti per i piccolissimi. Alla fine del percorso, ogni partecipante riceverà la medaglia Food Force.

    Il 2015 è l’anno in cui cibo e alimentazione sono al centro dell’attenzione anche per l’ormai imminente apertura, a Milano, di EXPO2015 dedicata al tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. La sfida di un mondo a “Fame Zero” è l’obiettivo che si pone l’agenzia dell’ONU WFP e che spera di veicolare non solo a EXPO ma anche nel corso di un evento festoso eppure luogo di conoscenza come il prestigioso Carnevale di La Biennale, dal 7 al 17 febbraio, all’Arsenale di Venezia.

    WFP

  • WFP: Piano per il 2015 per assistere i siriani colpiti dal conflitto

    WFP: Piano per il 2015 per assistere i siriani colpiti dal conflitto

    WFP

    Berlino, 18 dicembre 2014 – Nell’ambito della presentazione ONU del Syria Strategic Response Plan (Piano strategico di Risposta alla crisi siriana) e del Regional Refugee and Resilience Plan (Piano regionale per i rifugiati e la resilienza) per il 2015, il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP), oggi da Berlino, ha sollecitato fondi per quasi 1,5 miliardi di dollari che serviranno, nel 2015, a sfamare oltre 6,5 milioni di siriani sfollati all’interno del paese e rifugiati nei paesi limitrofi.

    “Siamo riusciti negli ultimi quattro anni ad evitare ai siriani più vulnerabili una crisi dovuta alla fame. Nel 2015 dovremo ancora impegnarci per evitare una crisi alimentare. Parallelamente dobbiamo costruire degli strumenti di resilienza per mettere in grado la popolazione di affrontare le molte sfide del futuro, senza dimenticare il sostegno che forniamo alle comunità ospitanti che hanno aperto le loro case per ricevere queste persone”, ha detto Muhannad Hadi, Coordinatore dell’emergenza regionale WFP per la crisi siriana.

    “Il WFP lavorerà a fianco delle comunità ospitanti, dei partner delle organizzazioni non governative e delle altre agenzie per fare fronte alle necessità più vitali degli sfollati e dei rifugiati siriani”, ha detto Hadi, parlando ai funzionari governativi e delle Nazioni Unite nel corso del lancio del piano 2015 a Berlino.

    Programmi del WFP in Siria nel 2015
    Nel 2015, il WFP continuerà a fornire assistenza alimentare vitale in Siria attraverso razioni mensili di cibo a 4,25 milioni di persone, soprattutto famiglie sfollate. Nel corso dell’anno, alcune famiglie, che prima ricevevano cibo attraverso distribuzioni generali, verranno incluse nei progetti di “cibo in cambio di lavoro”, utili a fornire strumenti di resilienza e a facilitare un ritorno alla normalità. Con i progetti di “Cibo in cambio di lavoro” e formazione professionale, il numero totale di persone assistite in Siria salirà a 4,5 milioni entro la fine del 2015.
    Il WFP lavorerà in stretta collaborazione con altre agenzie ONU e partner in Siria attraverso speciali programmi di assistenza alimentare utili ad integrare le strategie dell’UNICEF “No Lost Generation” e “Return to Learning” e i progetti FAO di orti familiari e produzione di pollame.
    Il WFP prevede anche di ampliare i propri progetti di alimentazione scolastica in Siria per raggiungere 500.000 studenti in aree con alta concentrazione di sfollati, oltre a intensificare gli sforzi per combattere la malnutrizione, fornendo alimentazione supplementare a circa 30.000 bambini con malnutrizione acuta, specialmente in aree difficili da raggiungere. Circa 240.000 bambini riceveranno prodotti nutritivi speciali in distretti dove i tassi di malnutrizione acuta sono superiori al cinque per cento.
    Oltre 15.000 donne incinte e madri che allattano continueranno a beneficiare del programma di buoni alimentari del WFP, che verrà esteso ulteriormente laddove i mercati e la situazione della sicurezza lo permettano.

    Programmi del WFP per i rifugiati siriani nel 2015
    Nei paesi limitrofi, il WFP amplierà l’assistenza attraverso vouchers elettronici a 2,1 milioni di rifugiati siriani in Libano, Giordania, Turchia, Iraq e Egitto. I vouchers elettronici sono simili a delle carte prepagate. Ogni mese, vengono caricate con una media di 27 dollari per ogni membro della famiglia e consentono di acquistare una serie di alimenti inclusi prodotti freschi. Questo sistema stimola le economie locali delle comunità ospitanti. Finora, il WFP ha immesso quasi 1 miliardo di dollari nelle economie locai dei paesi limitrofi.
    Il WFP ha bisogno urgentemente di 339 milioni di dollari a sostegno delle operazioni in Siria e nei cinque paesi limitrofi per i primi tre mesi del 2015.
    “Siamo finanziati solo su base volontaria dai paesi donatori, dalle persone e dai donatori privati. I nostri appelli di finanziamento sono interamente basati sui bisogni dei siriani vulnerabili”, ha detto Hadi. “Abbiamo sempre fatto molto affidamento sui nostri donatori tradizionali. Oggi facciamo appello a tutto il mondo perché sia a fianco del popolo siriano in modo che nessun bambino, nessuna donna e nessun uomo debbano soffrire la fame”.

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  • WFP: grazie a paesi donatori riprende assistenza alimentare a rifugiati siriani

    WFP: grazie a paesi donatori riprende assistenza alimentare a rifugiati siriani

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    Roma, 10 dicembre 2014 – A seguito di una campagna social senza precedenti, il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ha annunciato oggi il totale delle donazioni ricevute dai governi a favore della ripresa dell’assistenza alimentare per quasi 1,7 milioni di rifugiati siriani. Grazie al generoso sostegno dei governi dei paesi donatori, ad oggi sono stati raccolti un totale di 88,4 milioni di dollari. L’obiettivo di 64 milioni di dollari, necessari a finanziare il programma dei rifugiati per dicembre, è stato superato, permettendo quindi al WFP di finanziare parte dei bisogni alimentari dei rifugiati anche per gennaio.

    Negli ultimi giorni, sono state annunciate le seguenti donazioni (la lista è in ordine alfabetico e in dollari): Arabia Saudita (52 milioni), Belgio (138.000), Germania (5,4 milioni), Irlanda (1,1 milioni), Norvegia (10,2 milioni), Paesi Bassi (7,5 milioni), Qatar (2 milioni), Svizzera (2,1 milioni), Unione Europea (6,2 milioni).

    La cifra complessiva include anche 1,8 milioni di dollari raccolti grazie alle donazioni di individui e del settore privato.

    “Siamo molto grati per questo straordinario sostegno che permetterà, già dalla prossima settimana, ai rifugiati siriani nei paesi limitrofi alla Siria di tornare ad acquistare cibo per la propria famiglia nei negozi locali con i propri buoni alimentari elettronici”, ha detto Ertharin Cousin, Direttore Esecutivo del WFP.

    “Vorrei ringraziare tutti i nostri donatori che, nel corso di questo anno, hanno fornito contributi in denaro permettendo ai rifugiati siriani di avere accesso al cibo. Ora che questa operazione, sempre più complicata da finanziare, entra nel periodo invernale, contiamo sui nostri donatori per tenere alta l’attenzione dei bisogni di queste persone vulnerabili. Stiamo già pensando a gennaio, quando i bisogni saranno altrettanto grandi di adesso”.

    La pagina web per donare è ancora attiva: http://www.wfp.org/ForSyrianRefugees e le persone possono continuare a donare per la vitale operazione di assistenza del WFP agli sfollati siriani.

    Dall’inizio del conflitto siriano, nel 2011, il WFP è riuscito a rispondere, nonostante i combattimenti e i problemi di accesso, ai bisogni alimentari di milioni di sfollati in Siria e fino a 1,7 milioni di rifugiati nei paesi vicini di Libano, Giordania, Turchia, Iraq ed Egitto.

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  • WFP si felicita per generosa e tempestiva assistenza a rifugiati da parte dell’Arabia Saudita

    WFP si felicita per generosa e tempestiva assistenza a rifugiati da parte dell’Arabia Saudita

    WFPRoma, 10 dicembre 2014 – Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ringrazia per la generosa e tempestiva donazione di 104 milioni di dollari a favore dei rifugiati nei paesi vicini alla Siria, in Etiopia e in Kenia, del re Abdullah bin Abdulaziz Al-Saud, Custode delle due Sacre Moschee.
    “Utilizzeremo immediatamente questi fondi per aiutare coloro che soffrono la fame e affrontano un futuro incerto. Siamo estremamente grati per quest’assistenza, che arriva in un momento cruciale per questi rifugiati, fuggiti da conflitti di lunga durata”, ha detto il Direttore Esecutivo del WFP Ertharin Cousin. “La compassione e l’impegno dimostrato dal Custode delle Due Sacre Moschee, il re Abdullah bin Abdulaziz Al-Saud, aiuterà ad evitare che i rifugiati, specialmente i bambini, soffrano gli effetti dolorosi e debilitanti della fame”.

    La donazione include: 52 milioni di dollari per l’assistenza a circa 1,7 milioni di rifugiati siriani che, questo mese, hanno dovuto subire la sospensione dell’assistenza alimentare, proprio all’inizio di un altro rigido inverno; 42 milioni per i rifugiati che hanno trovato rifugio in Etiopia, molti dei quali provenienti dal Sud Sudan; e 10 milioni per fornire cibo ai rifugiati in Kenia.

    Dall’inizio del conflitto siriano, nel 2011, il WFP ha assistito 1,7 milioni di rifugiati nei paesi vicini – Libano, Giordania, Turchia, Iraq ed Egitto, e fornito assistenza alimentare a quattro milioni di sfollati in Siria, nonostante i combattimenti e i problemi di accesso.

    In Etiopia, il WFP assiste circa 650.000 rifugiati, dei quali quasi un terzo sono Sud sudanesi, arrivati l’anno scorso in fuga dalla crisi che ha colpito il loro paese. In Kenia, il WFP assiste quasi mezzo milione di rifugiati – in gran parte somali – nei campi di Dadaab e Kakuma. Sia in Etiopia che in Kenia, i rifugiati non possono lavorare, coltivare la terra o allevare bestiame e non hanno altro modo di procurare cibo alle proprie famiglie se non attraverso l’assistenza che il WFP fornisce ogni mese, con regolari razioni alimentari e supporto nutritivo speciale per madri e bambini piccoli.

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  • WFP lancia un operazione di emergenza per sfamare le persone nell’Ucraina dell’Est

    WFP lancia un operazione di emergenza per sfamare le persone nell’Ucraina dell’Est

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    Kiev, 12 settembre 2014 – Nella sua prima operazione in Ucraina, il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) sta organizzando l’assistenza alimentare per le persone vulnerabili colpite dal conflitto, distribuendo cibo nei centri di transito e nei ricoveri pubblici a Donetsk e Luhansk nell’Ucraina dell’Est. Dall’inizio di settembre, il WFP insieme ai partners locali, ha distribuito pacchi alimentari con cibo in scatola, pronto per essere consumato, come carne, pesce, verdure, biscotti, marmellata e thé. Sino ad ora, sono state distribuite 10.000 razioni giornaliere, sufficienti a sfamare 2.000 persone per 5 giorni.

    Il WFP prevede di potenziare l’operazione di assistenza portando a 90.000 le razioni giornaliere per sfamare oltre 18.000 persone per cinque giorni, prima della fine del mese. Gli assistiti sono soprattutto sfollati in precarie condizioni di salute, donne incinte o che allattano, anziani e famiglie numerose.

    “I combattimenti negli ultimi mesi, soprattutto nelle città di Lugansk e Donetsk e nelle zone circostanti, hanno reso più difficile l’accesso al cibo e ai servizi di base. Molti sono rimasti, ma altre migliaia di famiglie hanno abbandonato improvvisamente le proprie abitazioni, spesso senza nulla per il viaggio”, ha dichiarato Carlo Scaramella, Vice Direttore Regionale del WFP per il Medio Oriente, Nord Africa, Asia Centrale ed Est Europa.

    “Ci siamo procurati localmente il cibo da distribuire ai più bisognosi in modo da sostenere l’economia locale con iniezioni di denaro e intendiamo avviare un progetto di buoni pasto che sosterrà i mercati locali nelle zone in cui essi ancora funzionano bene”, ha aggiunto.

    Entro la metà di ottobre, fino a 10.000 sfollati riceveranno buoni alimentari del WFP – per un valore complessivo di circa 500.000 dollari – permettendo loro di acquistare e scegliere il cibo a disposizione nelle loro comunità.

    Questa assistenza rappresenta la prima risposta del WFP alla crisi in Ucraina e risponde a una richiesta di assistenza da parte dei “Servizi dello stato di emergenza” del governo dell’Ucraina. L’agenzia dell’ONU per i rifugiati UNHCR ha ufficialmente identificato più di 310.000 sfollati. I numeri totali potrebbero, però, essere almeno il doppio.

    Attualmente è in vigore un fragile cessate il fuoco nella regione orientale. Tuttavia, la situazione rimane molto incerta e imprevedibile. Il WFP e i suoi partners si preparano ad aumentare l’assistenza necessaria in previsione di combattimenti nella costa sud, attorno a Novoazovsk e Mariupol, e a causa dell’avvicinarsi dell’inverno.

    Il WFP prevede di lanciare un’operazione di emergenza in Ucraina per sfamare 120.000 persone nei prossimi sei mesi ad un costo di 15 milioni di dollari.

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  • Donazione del Governo italiano al WFP permetterà assistenza in Sudan

    Donazione del Governo italiano al WFP permetterà assistenza in Sudan

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    Kassala, Khartoum, 4 settembre 2014 – Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ha ricevuto oggi una donazione di 950.000 dollari da parte del Governo italiano. Il contributo verrà impiegato per incrementare l’assistenza del WFP a più di 20.000 persone vulnerabili negli stati orientali di Kassala e Red Sea, in Sudan.

    “Siamo molto grati al Governo italiano per il suo fermo impegno a favore del lavoro che il WFP svolge in Sudan orientale. Grazie a questo impegno, abbiamo contribuito a promuovere l’educazione dei giovani, ragazzi e ragazze, migliorare l’alfabetizzazione tra i gruppi vulnerabili di donne e le capacità delle comunità di far fronte alle difficoltà legate alla stagione secca in questa regione”, ha dichiarato il Direttore del WFP in Sudan, Adnan Khan.

    “La nostra collaborazione con il WFP in Sudan orientale risale a molto tempo fa”, ha dichiarato l’ambasciatore italiano in Sudan, Armando Barucco, durante la sua recente visita al progetto WFP a Hamashkorieb, circa 250 chilometri a nord dello stato di Kassala. “Abbiamo sviluppato una partnership speciale soprattutto per i progetti di ‘Cibo in cambio di formazione’ e ‘Cibo in cambio di educazione’. Vediamo l’impatto positivo che queste attività hanno sulla popolazione di Hamashkorieb e ci siamo impegnati a proseguire il nostro lavoro nella zona”, ha detto.

    “Il Governo italiano attribuisce la massima importanza all’istruzione delle bambine”, ha aggiunto Barucco. La nostra esperienza ha dimostrato il ruolo fondamentale che l’istruzione femminile gioca nella costruzione di pace, stabilità e sviluppo”. ”

    Dal 2010, l’Italia ha sostenuto le attività dell’agenzia nella regione con donazioni pari a 8,1 milioni di dollari.

    Questo particolare contributo sarà destinato al programma di alimentazione scolastica del WFP e permetterà di fornire pasti caldi nutrienti a 1.970 studenti nello stato di Kassala e altri 7.347 nello stato di Red Sea. Inoltre, 1.765 studentesse degli stati di Kassala e Red Sea riceveranno razioni alimentari da portare a casa.

    Il contributo del governo italiano consentirà anche al WFP di aiutare, attraverso progetti di ‘cibo in cambio di lavoro’, 10.885 persone vulnerabili: 6.835 nello stato di Red Sea e 4.050 nello stato di Kassala. Circa 265 persone, in maggioranza donne provenienti da famiglie vulnerabili, riceveranno razioni alimentari e corsi di alfabetizzazione attraverso un progetto di ‘Cibo in cambio di formazione’.

    “Le attività che sosteniamo in Sudan orientale sono finalizzate a promuovere, in modo sostenibile, la sicurezza alimentare delle famiglie vulnerabili e creare opportunità migliori per i loro figli”, ha dichiatato Khan.

    Quella in Sudan rappresenta una delle più grandi e complesse operazioni del WFP nel mondo. Qui il WFP fornisce assistenza alimentare alle persone colpite dalle violenze, ai numerosi sfollati costretti ad abbandonare le proprie case e a quelli che soffrono di malnutrizione cronica in Darfur, nell’est del paese e nelle zone di confine a sud.

    Nel 2014, il WFP prevede di assistere 4,1 milioni di persone in tutto il Sudan: 3,2 milioni in Darfur, regione colpita dal conflitto, e circa un milione nella regione orientale e centrale del paese. L’assistenza del WFP prevede distribuzioni di cibo, progetti di ‘cibo in cambio di formazione’ e ‘cibo in cambio di lavoro’, programmi di alimentazione scolastica e attività per prevenire e curare la malnutrizione acuta moderata tra le donne e i bambini.

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  • WFP, aumenta assistenza alimentare e supporto logistico per rispondere all’emergenza ebola

    WFP, aumenta assistenza alimentare e supporto logistico per rispondere all’emergenza ebola

    Virus EbolaDakar, 2 settembre 2014 – Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) sta aumentando il volume dell’assistenza alle persone colpite dall’ebola nei tre paesi maggiormente afflitti dall’epidemia – Guinea, Liberia e Sierra Leone – e il supporto logistico a tutta la comunità umanitaria impegnata a combattere la diffusione del virus. Il WFP ha lanciato un’operazione regionale di emergenza per raggiungere 1,3 milioni di persone nei centri sanitari e nelle aree in quarantena. Il WFP fornisce cibo e assistenza logistica, lavorando insieme ai governi nazionali, all’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e ad altri partner per dare assistenza alle persone affette dal virus sotto trattamento e ridurre il rischio che il virus si propaghi in nuove aree.

    “Stiamo moltiplicando i nostri sforzi per portare assistenza alimentare a tutte le persone che ne hanno bisogno e per fornire supporto logistico alle agenzie ONU e alle organizzazioni non governative che operano per contenere la diffusione del virus e soddisfare i bisogni primari delle popolazioni colpite”, ha dichiarato Denise Brown, Direttore Regionale del WFP per l’Africa Occidentale.
    “Contenere la diffusione del virus richiede un approccio olistico che includa anche l’assistenza alimentare”, ha aggiunto.
    Il WFP ha rafforzato la sua risposta all’emergenza aumentando di 50 unità il personale dislocato nei tre paesi più colpiti.
    Il Servizio aereo umanitario delle Nazioni Unite (UNHAS), gestito dal WFP, ha messo a disposizione un aereo da 19 posti che dal 16 agosto fa la spola tra Conakry, Freetown e Monrovia per consentire l’accesso del personale umanitario e la consegna dei beni di prima necessità. Un elicottero UNHAS, di stanza a Monrovia, volerà nelle zone colpite nei prossimi giorni.
    Il WFP gestisce anche il Network di Basi di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite (UNHRD), che si occupa di stoccare e gestire beni di prima necessità. Dalle basi di Dubai e Accra, per conto del WFP, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e dell’Agenzia Giapponese per la Cooperazione Internazionale (JICA), l’UNHRD ha inviato nella regione 30 tonnellate di dispositivi di protezione individuale – come guanti, maschere e kit sanitari di emergenza – per un valore pari a 340.000 dollari.

    Il WFP ha urgente bisogno di 70 milioni di dollari per proseguire, fino a novembre, l’operazione regionale di emergenza. I costi dei voli UNHAS fino al 13 ottobre – 7,3 milioni di dollari – sono finanziati solo per il 38 per cento. Il WFP sta, inoltre, avviando un’operazione logistica per un costo di 7,5 milioni di dollari.

    Guinea
    · Il WFP ha iniziato le distribuzioni di cibo per far fronte all’emergernza ebola quattro mesi fa, raggiungendo circa 40.000 persone (Biffa, Fria, Télémélé, N’Zerekore, Macenta e Guekedou).
    · L’operazione è stata pianificata in modo da aumentare gradualmente le distribuzioni e fornire cibo a 464.000 persone per un periodo di tre mesi.

    Sierra Leone
    · Il WFP sta raggiungendo i malati di ebola nei centri sanitari e le famiglie colpite nelle aree di Kenema e Kailahun così come le abitazioni messe in quarantena in 12 dei 13 distretti della Sierra Leone.
    · Finora, il WFP ha fornito cibo a più di 16.000 persone in quarantena nei distretti di Kenema, Bombali, Port Loko, Kailahun, Kono, Moyamba e Western. Il WFP fornirà anche cibo alle squadre che gestiscono i cordoni sanitari e agli infermieri.
    · Il WFP sta allestendo nuovi magazzini nei distretti di Makeni, Port Loko, Moyamba, Kono, Bonthe, Kailahun e Western.
    · L’operazione regionale del WFP conta di dare assistenza ad un massimo di 400.000 persone in Sierra Leone nei prossimi 3 mesi.
    · Il WFP sta negoziando con il Ministero dell’Agricoltura la possibilità di usufruire dei centri per lo stoccaggio di beni alimentari in tutti i distretti colpiti. Questo consentirebbe al WFP di pre-posizionare il cibo e ridurre i tempi di risposta.

    Liberia
    Tra il 1° di luglio e la fine di agosto, il WFP ha distribuito cibo a circa 43.700 persone nei centri di trattamento per l’ebola e nelle comunità in quarantena:
    · Le distribuzioni hanno riguardato 9 delle 15 contee della Liberia, tra cui la comunità dello slum di West Point, nella capitale Monrovia, e il distretto di Foya, zona nord della contea di Lofa.
    · Il WFP ha trasportato più di 71 tonnellate di cibo in otto contee (Bomi, Bong, Cape Mount, Grand Bassa, Lofa, Margibi, Nimba e Rivercess) che verranno distribuite a circa 4.600 persone che vivono nei centri di isolamento.
    · Il WFP ha fornito cibo alle comunità in quarantena in nove contee (Bomi, Bong, Cape Mount, Grand Bassa, Lofa, Margibi, Montserrado, Nimba, Rivercess). I beneficiari sono stati circa 39.000 persone, di cui 13.500 a West Point e Dolo’s Town.
    · Le distribuzioni nelle aree di West Point e Dolo’s Town continuano e, una volta portate a termine, dovrebbero permette di assistere circa 57.000 persone.

    Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite – WFP

  • WFP e UNHCR lanciano un urgente appello per far fronte al deficit di cibo in Africa

    GINEVRA – I capi dell’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite e del Programma Alimentare Mondiale (WFP) hanno denunciato oggi che le difficoltà nel trovare finanziamenti, unite e aggravate da problemi logistici e di sicurezza in alcuni paesi, hanno determinato tagli nelle razioni alimentari fornite a quasi 800.000 rifugiati in Africa, con il rischio di peggiorare i già inaccettabili livelli di malnutrizione acuta, ritardi della crescita e anemia, che colpiscono soprattutto i bambini. (altro…)

  • Al Taormina FilmFest un riconoscimento al WFP e alla sua direttrice per l’intervento umanitario in Centrafrica

    ROMA – Quest’anno al Taormina FilmFest ci sarà anche il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP). L’agenzia umanitaria, impegnata in 75 paesi per portare assistenza alimentare ai più bisognosi, è stata scelta dai promotori del prestigioso festival cinematografico come charity della sua 60esima edizione. Nel corso della serata del 15 giugno, nella suggestiva cornice del Teatro Greco, la Direttrice Esecutiva del WFP, Ertharin Cousin, riceverà l’Humanitarian Taormina Award per l’impegno dell’agenzia nell’affrontare e dare risposte alla crisi umanitaria nella Repubblica Centrafricana. Si tratta di una delle emergenze più drammatiche e dimenticate, con centinaia di migliaia di persone in fuga dalle violenze e livelli di malnutrizione altissimi, soprattutto tra i bambini. (altro…)

  • WFP rafforza la risposta d’emergenza per le vittime delle inondazioni nei balcani

    BELGRADO – Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ha inviato oggi un secondo carico di beni di prima necessità in Serbia dove, a seguito delle più violente piogge registratesi negli ultimi 120 anni, delle gravi inondazioni hanno colpito circa 600.000 persone. Il carico comprende serbatoi d’acqua, generatori di corrente e gommoni forniti dal WFP e dal governo norvegese. (altro…)