Durante l’Angelus in occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo, Papa Francesco ha ricordato il significato delle “chiavi di Pietro”. Il Papa ha spiegato che queste chiavi rappresentano il ministero di autorità affidato da Gesù a Pietro, il quale deve essere a servizio di tutta la Chiesa. “L’autorità è servizio e l’autorità che non è servizio è dittatura”, ha dichiarato il Santo Padre, evidenziando la natura fondamentale del servizio nell’esercizio dell’autorità.
La missione di Pietro
Il Papa ha sottolineato che la missione data a Pietro non è quella di chiudere le porte della Chiesa, ma di aiutare tutti a trovare la via per entrare. Questo compito implica un’apertura verso gli altri e un impegno a facilitare l’accesso alla fede e alla comunità cristiana. Papa Francesco ha esortato i fedeli a seguire l’esempio di Pietro nell’accoglienza e nel servizio agli altri.
Preghiera per i prigionieri di guerra
Al termine dell’Angelus, Papa Francesco ha rivolto una preghiera speciale per i prigionieri della guerra in Ucraina. Il Pontefice ha espresso il suo desiderio che questi prigionieri possano tornare presto a casa, invitando tutta la comunità a unirsi nella preghiera per la loro liberazione e per la fine del conflitto.
Le parole di Papa Francesco durante l’Angelus sono un richiamo potente alla vera natura dell’autorità come servizio. Il suo messaggio di accoglienza e preghiera per i prigionieri di guerra sottolinea l’importanza della solidarietà e della compassione nella vita cristiana.
Durante un videomessaggio trasmesso da Palazzo Chigi, la premier italiana Giorgia Meloni ha delineato le principali priorità e temi all’ordine del giorno del G7, quest’anno sotto la presidenza italiana. Meloni ha sottolineato l’impegno continuativo del G7 nel sostegno all’Ucraina e la volontà di affrontare il conflitto in Medio Oriente per evitare ulteriori escalation.
“Affrontiamo le grandi sfide del nostro tempo, con un focus particolare sulle questioni migratorie e sulla lotta contro i trafficanti di esseri umani”, ha dichiarato la premier. Queste tematiche sono centrali nell’agenda del G7, riflettendo l’importanza di gestire le crisi umanitarie e di garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti umani a livello globale.
Sono onorata di annunciare la partecipazione di Papa Francesco @Pontifex ai lavori del #G7Italy. È la prima volta che un Pontefice partecipa ai lavori del Gruppo dei Sette e questo non può che rendere lustro all'Italia e all'intero @G7pic.twitter.com/m6q7GcWcFb
Un annuncio particolarmente significativo è stato quello della partecipazione di Papa Francesco alla sessione dedicata all’intelligenza artificiale, una mossa che sottolinea l’importanza di considerare gli aspetti etici e sociali legati all’avanzamento tecnologico. “Sono onorata di annunciare la partecipazione di Papa Francesco, un segnale forte del ruolo che l’etica deve avere nell’evoluzione dell’IA”, ha aggiunto Meloni.
L’impegno del G7 sotto la presidenza italiana si mostra quindi ampio e variegato, estendendosi dai temi di sicurezza internazionale alle frontiere dell’innovazione tecnologica, con un occhio di riguardo verso l’etica e l’umanità.
Papa Francesco, in occasione dell’udienza generale, ha dedicato la sua catechesi al tema della giustizia, affermando che “senza giustizia, non c’è pace”. Il Pontefice ha messo in luce come l’assenza di giustizia possa generare conflitti e sancire la legge della prevaricazione, dove i forti dominano sui deboli, creando una situazione profondamente ingiusta.
Nel corso della sua allocuzione, Francesco ha espresso profondo rammarico per la recente uccisione di operatori umanitari a Gaza, avvenuta durante un raid israeliano, e ha rinnovato l’appello alla comunità internazionale affinché si evitino tentativi irresponsabili di estendere il conflitto. Ha inoltre sollecitato un immediato cessate il fuoco, sottolineando la necessità di proteggere le vite umane e ripristinare la pace.
Il Papa ha inoltre dedicato un pensiero ai giovani vittime dei conflitti armati, ricordando il dolore e la sofferenza che la guerra porta con sé, specialmente tra i più innocenti. Questo messaggio si inserisce nel più ampio impegno del Pontefice per la promozione della pace nel mondo, evidenziando come la giustizia debba essere la base su cui costruire relazioni internazionali eque e durature.
La catechesi di Papa Francesco offre così una riflessione profonda sull’importanza della giustizia come pilastro fondamentale per la pace, invitando i fedeli e la comunità internazionale a lavorare insieme per un mondo più giusto e pacifico.
Papa Francesco, in un recente libro-intervista intitolato “El sucesor”, ha condiviso dettagli significativi sulle sue disposizioni per il proprio funerale, puntando a una cerimonia che si distingue per semplicità e dignità. Nel dialogo con Javier Martinez-Brocal, il Papa ha riflettuto sulle esequie del suo predecessore, Benedetto XVI, notando come l’ultima veglia fosse caratterizzata dal corpo esposto fuori dalla bara, su un catafalco. Una scelta, quella di Benedetto XVI, che non verrà ripetuta nel caso di Francesco.
Il Pontefice ha infatti espresso la volontà che il suo corpo riposi all’interno della bara, in linea con la tradizione cristiana, senza particolarismi che possano distinguerlo dagli altri fedeli. “Con dignità ma come ogni cristiano”, ha specificato, segnalando una chiara volontà di avvicinamento ai suoi fedeli anche nel momento del commiato.
In aggiunta, Francesco ha menzionato di aver discusso con il cerimoniere per eliminare “questo e tante altre cose” ritenute superflue nel rito funebre attuale, ritenuto “troppo sovraccarico”. La sua intenzione sembra orientata verso un’ulteriore semplificazione delle cerimonie vaticane, in coerenza con lo stile di pontificato che ha sempre cercato di promuovere, basato sull’umiltà e sulla vicinanza ai semplici.
Per quanto riguarda la sepoltura, Papa Francesco ha rivelato che è già tutto pronto per la sua ultima dimora presso Santa Maria Maggiore, confermando anche in questo la sua attenzione verso i dettagli del suo futuro rito funebre.
Questa rivelazione offre un’ulteriore testimonianza del desiderio del Papa di vivere e di lasciare questo mondo secondo i principi di modestia e sobrietà che lo hanno sempre caratterizzato, evidenziando un approccio umile e profondamente radicato nella fede cristiana.
Durante la tradizionale benedizione del Regina Caeli a Piazza San Pietro, Papa Francesco ha espresso il fervido desiderio che il “dono della pace” possa raggiungere quelle comunità e popolazioni che attualmente soffrono a causa di conflitti, carestie e forme di oppressione. Nel rinnovare gli auguri pasquali, il Pontefice ha sottolineato l’importanza di estendere questo messaggio di speranza e riconciliazione a chi si trova nelle situazioni più disperate.
Papa Francesco ha inoltre riflettuto sulla gioia pasquale, ispirandosi alla storia delle donne che furono le prime a testimoniare la Resurrezione di Cristo. Ha messo in luce il valore del condividere la gioia con gli altri, un principio che non solo amplifica il sentimento stesso ma rappresenta un gesto profondamente umano e solidale. “Condividere la gioia è una cosa meravigliosa”, ha affermato Bergoglio, incoraggiando tutti a non rinunciare allo spirito e alla speranza portati dalla Pasqua.
Queste parole del Papa si collocano in un contesto globale segnato da numerosi focolai di tensione e conflitto, e rappresentano un appello alla comunità internazionale affinché si moltiplichino gli sforzi per portare aiuto e sollievo a chi più ne ha bisogno. Il messaggio di Papa Francesco invita a riflettere sull’importanza della pace, della solidarietà e della condivisione come valori fondamentali per costruire un mondo più giusto e compassionevole.
Città del Vaticano, 26 ottobre 2023 – Il Papa ha espresso il suo dolore per la drammatica situazione in Terra Santa, in una telefonata con il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan questa mattina.
Nella conversazione, il Papa ha rinnovato l’auspicio della soluzione dei due Stati, con un riconoscimento dello Stato di Palestina e uno statuto speciale per la città di Gerusalemme.
Erdoğan, da parte sua, ha sottolineato che gli attacchi israeliani su Gaza sono un “massacro”. Ha inoltre criticato la mancanza d’indignazione da parte della comunità internazionale.
Il Papa ha invitato Erdoğan a continuare a lavorare per la pace nella regione.
La posizione del Papa
La posizione del Papa sulla questione israelo-palestinese è chiara e costante. Il Pontefice ha sempre sostenuto la soluzione dei due Stati, come unica via per garantire la pace e la sicurezza nella regione.
Nel 2014, il Papa ha visitato la Terra Santa. In quell’occasione, ha ribadito il suo impegno per la pace e ha invitato le parti a riprendere il dialogo.
Città del Vaticano, 22 ottobre 2023 – Il Papa ha rinnovato il suo appello per la pace in Medio Oriente, durante l’Angelus di oggi.
“Ogni guerra è una sconfitta”, ha detto Francesco. “Fratelli, fermatevi”.
Il Pontefice si è detto “addolorato per quanto accade in Israele e Palestina”. “Penso alla grave situazione umanitaria a Gaza, all’ospedale anglicano e la Chiesa greco-ortodossa colpiti nei giorni scorsi”, ha detto.
Francesco ha rinnovato l’appello a fare arrivare gli aiuti umanitari e a liberare gli ostaggi. Ha ricordato che ha indetto per venerdì 27 ottobre “una giornata di digiuno e preghiera” con appuntamento a San Pietro alle 18 per implorare la pace.
“La guerra, ogni guerra che è nel mondo, penso anche alla martoriata Ucraina, è una sconfitta. La guerra sempre è una sconfitta, è una distruzione della fraternità umana, Fratelli fermatevi! Fermatevi! ” ha concluso il Papa.
L’appello del Papa arriva in un momento di escalation della violenza in Medio Oriente. Negli ultimi giorni, Israele ha lanciato una serie di attacchi a Gaza, in risposta a un lancio di razzi da parte di Hamas. La situazione umanitaria nella Striscia è molto grave, con migliaia di persone sfollate dalle loro case.
Città del Vaticano, 18 ottobre 2023 – Il Papa ha lanciato un appello alla pace per la Striscia di Gaza, dove l’escalation di violenza tra Israele e Hamas ha provocato la morte di oltre 3.200 persone, tra cui centinaia di civili.
“Le vittime aumentano e la situazione a Gaza è disperata”, ha detto Papa Francesco durante l’udienza in piazza San Pietro. “Si faccia, per favore, tutto il possibile per evitare una catastrofe umanitaria”.
Il Papa ha anche espresso preoccupazione per il possibile allargamento del conflitto. “Tacciano le armi, la guerra semina solo morte, aumenta l’odio, moltiplica la vendetta. La guerra cancella il futuro”, ha detto Bergoglio.
In conclusione, il Papa ha annunciato una giornata di digiuno e preghiera per la pace per il 27 ottobre.
L’appello del Papa è stato accolto con favore dalla comunità internazionale
L’appello del Papa è stato accolto con favore dalla comunità internazionale.
Le Nazioni Unite hanno definito l’attacco all’ospedale di Gaza “un atto di terrorismo” e hanno chiesto un’indagine indipendente.
L’Unione Europea ha condannato “l’uso indiscriminato della forza” e ha chiesto un cessate il fuoco immediato.
Gli Stati Uniti, alleati di Israele, hanno espresso “profonda preoccupazione” per l’escalation di violenza e hanno chiesto un cessate il fuoco “rapido e trasparente”.
La situazione a Gaza è sempre più grave
La situazione a Gaza è sempre più grave. L’escalation di violenza ha provocato la morte di almeno 3.200 persone, tra cui centinaia di civili, e ha causato ingenti danni alla Striscia.
La comunità internazionale sta cercando di mediare un cessate il fuoco, ma le parti in conflitto sembrano ancora lontane da un accordo.
“In Africa, una terra tanto amata da Comboni, oggi attraversata da numerosi conflitti, dopo quello di natura politica, sta emergendo un colonialismo economico altrettanto opprimente. Si tratta di un dramma di fronte al quale il mondo più sviluppato dal punto di vista economico spesso preferisce chiudere gli occhi, le orecchie e la bocca”.
Lo ha dichiarato Papa Francesco durante un’udienza generale a Piazza San Pietro dedicata a San Daniele Comboni.
“Non dobbiamo considerare il colonialismo come un capitolo chiuso nel libro della storia”, ha proseguito.
“È fondamentale smetterla di opprimere l’Africa: essa non è un semplice serbatoio di risorse da sfruttare o un territorio da depredare.”
Il Papa ha esposto una profonda preoccupazione affermando che il mondo sta vivendo una sorta di terza Guerra Mondiale, anche se è combattuta in modo graduale.
Papa Francesco ha sottolineato il grave rischio di conflitto in Ucraina, incluso il possibile utilizzo di armi nucleari.
Nel suo messaggio al cardinale Turkson, della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, in occasione del Convegno Pacem in Terris, il Papa ha notato che il momento attuale presenta analogie inquietanti con la crisi dei missili di Cuba nel 1962, che portò il mondo sull’orlo della distruzione nucleare.
Il Pontefice ha inoltre enfatizzato che le relazioni tra gli Stati dovrebbero essere basate sulla ragione e non dovrebbero essere regolate dalle armi.
Dopo quasi 4 anni di sperimentazione, Papa Francesco ha pubblicato ieri una versione aggiornata del motu proprio “Vos estis lux mundi” promulgato il 7 maggio 2019, confermando e ampliando le norme per prevenire e contrastare gli abusi sessuali contro i minori e gli adulti vulnerabili.
La novità più significativa è l’estensione delle norme riguardanti la responsabilità dei vescovi e i superiori religiosi anche ai laici moderatori di associazioni internazionali di fedeli riconosciuti dalla Santa Sede.
La versione aggiornata del documento, promulgata il 25 marzo, entrerà in vigore il prossimo 30 aprile.
Papa Francesco ha celebrato oggi 8 gennaio 2023 la Messa per il Battesimo del Signore nella Cappella Sistina in Vaticano, durante la quale ha celebrato il Rito del Battesimo dei Bambini, amministrando il sacramento a 13 neonati.
Omaggio a Ratzinger in Grotte Vaticane
Sono state aperte oggi le Grotte Vaticane per consentire ai fedeli l’omaggio alla tomba di Benedetto XVI, sepolto giovedì scorso dove prima erano le spoglie di Giovanni Paolo II. Molti i fedeli che hanno atteso l’apertura nella Basilica di San Pietro.
L’Omelia di Papa Francesco nella Messa per il Battesimo del Signore
"Cari genitori, grazie di aver portato qui i vostri figli, di averli fatti entrare in Chiesa. E questa è una giornata buona, perché non dimentichiamo quando siamo stati battezzati. È come un compleanno, perché il Battesimo ci fa rinascere alla vita cristiana. Per questo vi consiglio di insegnare ai vostri figli la data del Battesimo, come un nuovo compleanno: che tutti gli anni ricordino e ringrazino Dio per questa grazia di essere diventati cristiani. Questo è un compito che vi consiglio di fare.
Poi, riflettiamo un po’ sul fatto che questi bambini che voi portate adesso incominciano una strada, ma è a voi e ai padrini che spetta di aiutarli ad andare avanti su questa strada. Ci viene insegnato a pregare, da bambini: che imparino a pregare, come bambini, almeno a fare così con le mani, con i gesti… Che imparino la preghiera, da bambini, perché la preghiera sarà quello che darà loro forza durante tutta la vita: nei momenti buoni, per ringraziare Dio, e nei momenti brutti, per trovare la forza. È la prima cosa che voi dovete insegnare: pregare.
E pregare anche la Madonna, che è la Madre, è la nostra Madre. Si dice che quando qualcuno è arrabbiato con il Signore, o si è allontanato, la Madonna è sempre vicina per fargli strada per poter tornare. È un detto. Il Signore sempre ci è vicino, ma la Madonna è la mamma, e la mamma è sempre più vicina del papà. Sempre. Perché? Perché è così. Le mamme sono così, e questo è grande. Che imparino ad essere cristiani.
Adesso sono tutti zitti, e va bene. Ma forse qualcuno “darà il la”, incomincerà. E siccome i bambini sono sinfonici, tutti andranno dietro a questo. Lasciateli gridare, lasciateli piangere. Forse qualcuno piange di fame: allattateli. Con tutta libertà. L’importante è che oggi questa celebrazione sia la festa, la festa dell’inizio di un bel cammino cristiano, nel quale voi aiuterete i vostri figli ad andare avanti. Forse qualcuno è troppo coperto e ha caldo: che siano comodi, che stiano comodi tutti.
Noi festeggiamo con loro questo inizio di cammino. E a voi tocca aiutarli ad andare avanti. Perché io finisco qui, ma voi tutta la vita!
Grazie di questa decisione di portarli al Battesimo. E adesso continuiamo la celebrazione."
Da ieri 2 gennaio 2023 la salma di Benedetto XVI è esposta in Basilica e giovedì mattina sono previsti i funerali alle 9.30 celebrati da Papa Francesco.
65mila fedeli hanno raggiunto la Basilica per l’ultimo saluto al Pontefice
sarebbero 65 mila. secondo i dati della gendarmeria Vaticana, ad aver reso omaggio alla salma del Papa Emerito esposta in Basilica. Tra essi anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Giorgia Meloni hanno reso l’estremo saluto a PapaRatzinger pochi minuti prima dell’apertura al pubblico della Basilica vaticana.
Disposizione su esposizione salma e funerali
La salma di Papa Benedetto è esposta in Basilica dalla mattina di lunedì 2 gennaio 2023 per il saluto dei fedeli.
I funerali di Benedetto XVI si celebreranno giovedì alle 9.30 in piazza San Pietro. Lo ha fatto sapere il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni spiegando che Benedetto XVI aveva ricevuto l’estrema unzione mercoledì pomeriggio al monastero Mater Ecclesiae.
Sarà Papa Francesco a presiedere i solenni funerali che saranno comunque “sobri”.
Benedetto sarà poi sepolto nella tomba che fu di Papa Giovanni Paolo II.
Le ultime parole di Benedetto XVI prima di spirare
“Signore, ti amo“‘. Sono queste le ultime parole pronunciate dal Papa emerito Benedetto XVI prima di morire. Lo ha reso noto il 1 gennaio il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni. Le ultime parole sono state pronunciate alle 3 del mattino del 31 dicembre e raccolte dalla persona che lo vegliava.
L’annuncio della morte di Papa Ratzinger
“Con dolore informo che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Non appena possibile seguiranno ulteriori informazioni”, si legge nella nota del direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, diffusa la mattina del 31 dicembre 2022.
L’aggiornamento del Direttore della Sala Stampa vaticana del 30 dicembre
“La scorsa notte il Papa emerito ha potuto riposare bene. Anche ieri pomeriggio ha partecipato alla celebrazione della Santa Messa nella sua camera”. E’ quanto ha dichiarato ai giornalisti Matteo Bruni, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede che ha precisato che la sua condizione di salute è stazionaria.
Tanti sono i fedeli che continuano a pregare per Papa Benedetto accogliendo l’appello di Papa Francesco lanciato il 28 dicembre scorso durante l’udienza generale.
L’aggiornamento del Direttore della Sala Stampa vaticana del 29 dicembre
“Il Papa emerito è riuscito a riposare bene la notte scorsa, è assolutamente lucido e vigile e oggi”. E’ quanto affermato dal Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, rispondendo alle domande dei giornalisti. “Pur restando gravi le sue condizioni – ha aggiunto – la situazione al momento è stabile”.
Bruni ha inoltre ricordato che “Papa Francesco rinnova l’invito a pregare per lui e ad accompagnarlo in queste ore difficili.”
L’appello di Papa Francesco alla preghiera per Benedetto XVI
“Vorrei chiedere a tutti voi una preghiera speciale per il Papa emerito Benedetto che nel silenzio sta sostenendo la Chiesa” ha detto Papa Francesco “Ricordarlo, è molto ammalato, chiedendo al Signore che lo consoli e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine”
Le condizioni di salute di Papa Benedetto
Le condizioni di salute di Papa Ratzinger dunque sarebbero precarie e il direttore della Sala Stampa vaticana Bruni ha fatto sapere che: “Nelle ultime ore si è verificato un aggravamento dovuto all’avanzare dell’età. La situazione al momento resta sotto controllo, seguita costantemente dai medici”.
Bruni ha poi fatto sapere che alla fine dell’udienza generale “Papa Francesco si è recato al monastero Mater Ecclesiae per visitare Benedetto XVI. Ci uniamo a lui nella preghiera per il Papa emerito”.
La stampa mondiale riporta la notizia
Anche la stampa mondiale ha riportato la notizia sulle condizioni di salute di Papa Benedetto.
La CNN ha intitolato la notizia “L’ex papa Benedetto è ‘molto malato’, dice papa Francesco”, titola la Cnn.
Sullo stesso tenore i titoli di altre celebri testate come Wall Street Journal, Nbc News, Cbs News, New York Times.
Il Washington Post titola “Il papa emerito Benedetto XVI, 95 anni, è molto malato: Francesco chiede di pregare”.
Usa Today “La salute di papa Benedetto XVI sta peggiorando, dice il Vaticano”
Chi è Papa Benedetto XVI?
Papa Benedetto XVI, 265° Papa della Chiesa Cattolica, al secolo Joseph Aloisius Ratzinger, è nato 95 anni fa il 16 aprile 1927 a Marktl in Germania.
Ha iniziato il suo pontificato nel 2005 dopo la morte del predecessore San Giovanni Paolo II fino al 28 febbraio 2013 (7 anni e 315 giorni) dopo che aveva espresso la volontà di rinunciare al ministero papale annunciata attraverso la declaratio dell’ 11 febbraio 2013 durante il Concistoro per la canonizzazione dei Martiri d’Otranto.
La preghiera cantata da Iva Zanicchi con la voce esclusiva di Papa Francesco. Tracce tratte dal musical “Il primo Papa” su San Pietro e da “L’infinitamente piccolo” di Branduardi dedicato a San Francesco
Si intitola “Padre Nostro” e raccoglie i brani più belli che il pop-rock dei nostri giorni ha voluto dedicare alla spiritualità e alla pace. È uscito a inizio aprile, prodotto da Lungomare e distribuito da Universal, l’album che mette insieme 16 fra le canzoni di questo inizio terzo Millennio che hanno segnato la produzione musicale a tema religioso, “interpretato” in chiave moderna.
Fra le voci presenti, quelle di Franco Battiato, Angelo Branduardi, Heron Borelli, Ilaria Deangelis, Kelly Joyce, Madredeus, Luca Maggiore, Marco Manca, Simone Sibillano, Gino Vannelli, Iva Zanicchi.
Nove tracce sono tratte dal musical “Il primo Papa” (www.ilprimopapa.com), l’evento del 2015 che ha tradotto in opera rock-sinfonica la storia di San Pietro narrata da Gesù. Le musiche e i testi del progetto, molto applaudito e apprezzato da critica e pubblico, sono frutto del talento, della creatività e della sensibilità di Tony Labriola (per lui una lunga carriera di successo come cantautore e di recente come produttore dei musical “La Sirenetta”, “Il libro della giungla”, “Cercasi Viola Violetta”), e di Stefano Govoni (anche per lui l’ottima prova de “Il libro della giungla e “La Sirenetta”) . Da segnalare, su tutti, quel “Never Terrorism Never War” cantato a più voci, di provenienze geografiche oggi “conflittuali”, che è diventato un vero e proprio inno alla pace nel mondo.
Altre cinque tracce del disco provengono invece da “L’infinitamente piccolo. Le vie dei pellegrinaggi”, l’album realizzato da Angelo Branduardi nell’anno del Giubileo del 2000. Frutto dello studio e della passione per la vita e le opere di San Francesco di Assisi, il disco ha rappresentato uno dei punti più alti raggiunti dal cantautore di Cuggiono nella sua lunga carriera artistica.
Vera e propria gemma, che va ad impreziosire questo nuovo album, è la versione inedita, unica ed esclusiva del “Padre Nostro”, dove la voce recitante di Papa Francesco si intreccia alla preghiera cantata da una straordinaria Iva Zanicchi con un’interpretazione toccante e da brividi.
Proprio con questo contributo si conferma, ancora una volta, la grande forza comunicativa di Papa Bergoglio. Ed è anche per questo che nel booklet si è scelto di dedicare una pagina alla presentazione del Papa argentino e una seconda alla spiegazione del Giubileo, che proprio quest’anno concluderà la sua ventinovesima celebrazione.
“Padre Nostro” non è un disco religioso nel senso confessionale del termine, ma un disco dedicato all’amore, al dialogo e alla compassione. Un’eccezionale raccolta di brani da cantare, da ascoltare e su cui -perché no?- provare qualche volta a meditare.
C’erano un americano, un inglese ed un italiano…, no, non è l’inizio di una barzelletta, è l’inizio di un evento straordinario che resterà in eterno nel cuore e nella memoria di tre docenti, Stephen Ritz (statunitense), Richard Spencer (inglese) e Daniele Manni, docente di informatica dell’Istituto “Galilei – Costa” di Lecce. I tre docenti giovedì scorso sono stati convocati in Vaticano in rappresentanza di tutti e 50 i finalisti al “Global Teacher Prize – Premio Nobel per l’Insegnamento” per incontrare il Santo Padre, Papa Francesco.
[easy_ad_inject_1]Il tutto è avvenuto in occasione del 4° Congresso Mondiale di Scholas Occurrentes (dal 2 al 5 febbraio), la rete internazionale di scuole nata anni fa con pochi giovani a Buenos Aires per volere dell’allora Arcivescovo Bergoglio. Oggi conta 400mila scuole statali o religiose, sparse nei 5 continenti, connesse tra loro attraverso sport, arte e tecnologia.
A chiusura del congresso, Papa Francesco ha voluto incontrare la delegazione dei finalisti al “Nobel” per l’insegnamento per conoscerli e congratularsi personalmente per l’importantissimo traguardo raggiunto e, soprattutto, per le motivazioni che hanno permesso ai 50 docenti di essere sul quel podio. Insieme ai docenti, il Papa ha incontrato anche Sunny Varkey, fondatore della fondazione che cura il “Global Teacher Prize”, la Varkey Gems Foundation, e Vikas Pota, esponente della stessa fondazione.
Nell’incontro personale con il docente salentino, il Papa lo ha incoraggiato a continuare a dare tutto se stesso ai propri studenti e alla comunità, sottolineando ancora una volta quanta importanza abbia il ruolo dell’insegnamento. Daniele Manni ha poi avuto l’onore di poter omaggiare il Papa con un dolce salentino di grande valore simbolico, il PanCuore, realizzato esclusivamente con prodotti del territorio dal maestro pasticciere Giovanni Venneri e dedicato all’Associazione Lorenzo Risolo – ALR.
«Una cosa che mi preoccupa molto è quella dell’armonia – ha detto Papa Francesco agli operatori dell’istruzione presenti – che non è semplicemente raggiungere dei compromessi o intese parziali. L’armonia è, in un certo senso, creare una comprensione delle differenze, accettarle e fare in modo che si armonizzino. Se è vero che “non cambieremo il mondo se non cambieremo l’educazione”, c’è oggi una difficoltà: il patto educativo tra famiglia, scuola, patria, cultura si è spezzato. La conseguenza è che la società, la famiglia e le varie istituzioni delegano l’educazione ai docenti, di solito malpagati, che portano sulle spalle questa responsabilità. Se non hanno successo si recrimina contro di loro, ma nessuno rimprovera le varie istituzioni che hanno delegato il patto educativo. Solo se tutti i responsabili dell’educazione dei nostri giovani si armonizzano, allora l’istruzione potrà cambiare. Per questo, Scholas cerca la cultura, lo sport, la scienza, cerca di costruire ponti».
Il “Global Teacher Prize”, alla prima edizione, è una sorta di Premio Nobel per insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado di ogni Paese nel mondo e verrà assegnato a un insegnante eccezionale che abbia dato uno straordinario contributo alla professione. E’ promosso dalla Varkey GEMS Foundation, un’organizzazione internazionale impegnata nel settore Education. A dicembre si è conclusa la prima fase del premio e su 5.000 segnalazioni e 1.300 candidature idonee sono stati selezionati 50 finalisti al mondo. A metà febbraio si conosceranno i dieci finalisti che continueranno a “correre” e il 16 marzo sarà comunicato il vincitore assoluto della competizione, il quale riceverà come premio 1 milione di dollari.
Tra questi finalisti, 9 sono europei, 2 gli italiani: Daniela Boscolo e Daniele Manni. La Boscolo insegna presso l’Istituto “C. Colombo” di Porto Viro (Ro) mentre Manni insegna informatica dal 1990 presso l’Istituto “Galilei – Costa” di Lecce. I suoi studenti fanno tutti il tifo per lui e hanno persino creato una specifica fan page su Facebook: “A Daniele Manni il Nobel per l’Insegnamento”.
I candidati sono giudicati del Global Teacher Prize in base a quattro criteri principali: capacità di innovazione, capacità di aprire la mente dei propri alunni, contributo offerto alla comunità e incoraggiamento dato per abbracciare l’insegnamento. Detto questo e considerata la “storia” del prof Manni, si comprende bene perché è fra i 50 finalisti al mondo e si comprende anche perché l’Istituto “Galilei – Costa” si è guadagnato il titolo di “scuola più premiata d’Italia”.
Papa Francesco Papa Francesco ha annunciato oggi, dopo l’Angelus a Piazza San Pietro, la sua prossima visita nella capitale della Bosnia, Sarajevo. Il Santo Padre sarà a Sarajevo il prossimo 6 giugno e assicurerà la sua vicinanza e la sua preghiera per i tanti cristiani che portano ancora vive le sofferenze per la lunga e devastante guerra civile scoppiata dopo la dissoluzione della Jugoslavia.
[easy_ad_inject_1] “Vi chiedo di pregare affinché la mia visita a quelle care popolazioni sia d’incoraggiamento per i cattolici, susciti fermenti di bene e contribuisca al consolidamento della fraternità e della pace”, ha detto Papa Francesco.
Papa FrancescoAnche Sua Santità Papa Francesco si è unito al coro di auguri per Sergio Mattarella, eletto dal parlamento nuovo Presidente della Repubblica.
[easy_ad_inject_1]”Possa esercitare il suo alto compito specialmente al servizio dell’unità e della concordia del Paese” scrive il Papa in un messaggio inviato a sua firma
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