Tag: Iran

  • Tajani Invita alla prudenza dopo l’attacco Iraniano in Israele: Focus sull’evitare l’escalation

    Tajani Invita alla prudenza dopo l’attacco Iraniano in Israele: Focus sull’evitare l’escalation

    Il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, durante un’intervista a Rtl 102.5, ha commentato l’ultimo sviluppo nel conflitto israelo-iraniano, definendo “positivo” il fatto che l’attacco iraniano sia stato fermato grazie all’intervento di Israele e alla collaborazione degli alleati. Tajani ha fermamente condannato l’attacco, etichettandolo come un atto da respingere completamente.

    Nel contesto della presidenza italiana del G7, Tajani ha sottolineato che l’obiettivo primario del governo è evitare un’escalation del conflitto. Ha esortato i contendenti a adottare una maggiore prudenza nelle loro azioni per garantire la pace e la stabilità nella regione del Medio Oriente.

    In particolare, il Ministro ha espresso la speranza che il governo israeliano possa agire con prudenza e evitare un contrattacco che potrebbe infiammare ulteriormente la situazione. “Dobbiamo lavorare per mantenere la calma e prevenire altre tensioni nel Medio Oriente”, ha dichiarato Tajani, sottolineando l’importanza di un approccio diplomatico e misurato per gestire la crisi attuale.

    L’attacco dell’Iran era atteso dopo che nei giorni scorsi l’esercito di Israele aveva compiuto una azione bellica contro l’Iran presso la sua ambasciata a Damasco.

    Invitiamo i lettori a condividere questo articolo o a commentare qui sotto, esprimendo le proprie opinioni sull’approccio italiano e sulle possibilità di mantenere la pace nel Medio Oriente.

  • Tensione in Siria: drone pro-Iraniano abbattuto vicino a base USA

    Tensione in Siria: drone pro-Iraniano abbattuto vicino a base USA

    Un drone militare, lanciato da forze rachene alleate dell’Iran, ha preso di mira la base militare statunitense di Tanf in Siria, situata in un punto strategico al confine con Iraq e Giordania. La notizia è stata diffusa dall’organizzazione non governativa Osservatorio per i diritti umani in Siria, e ha trovato eco in diversi media locali.

    L’attacco, che rappresenta un nuovo episodio di tensione nella già complessa arena geopolitica siriana, non ha fortunatamente causato danni o vittime. Le difese contraeree degli Stati Uniti sono prontamente intervenute, riuscendo ad abbattere il drone in volo prima che potesse raggiungere il suo obiettivo.

    Questo incidente mette in luce la continua instabilità nella regione e la presenza di forze opposte che agiscono in un contesto di conflitto protratto. L’efficace intervento delle forze USA ha evitato che l’attacco avesse conseguenze più gravi, ma solleva interrogativi sulle future dinamiche di sicurezza nella zona e sulle potenziali ripercussioni a livello internazionale.

    La base di Tanf, considerata un punto nevralgico per la presenza militare statunitense in Siria, continua ad essere un bersaglio simbolico per gruppi filo-iraniani e altre entità che vedono con ostilità la presenza degli Stati Uniti nella regione. La comunità internazionale segue con attenzione gli sviluppi, consapevole del fatto che episodi di questo tipo potrebbero intensificare ulteriormente le tensioni.

  • Iran accusa gli USA per l’attacco al Consolato di Damasco

    Iran accusa gli USA per l’attacco al Consolato di Damasco

    Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha annunciato di aver inviato un messaggio ufficiale agli Stati Uniti, accusandoli di essere responsabili dell’attacco che ha recentemente devastato il consolato iraniano a Damasco.

    Questa accusa poggia sul fatto che gli USA sono considerati il principale alleato di Israele, paese a cui viene attribuita l’azione militare che ha causato la distruzione della struttura diplomatica.

    L’assalto al consolato ha avuto gravi conseguenze, portando alla morte di sette membri della Guardia Rivoluzionaria iraniana, inclusi un comandante e il suo vice. La gravità di quest’attacco e le sue implicazioni diplomatiche sottolineano l’intensità delle tensioni regionali.

    In risposta alle accuse iraniane, gli Stati Uniti hanno categoricamente affermato di “non essere coinvolti” nell’azione militare contro il consolato iraniano a Damasco, come riportato dal sito Axios. Questo scambio di dichiarazioni tra Iran e Stati Uniti evidenzia non solo la complessità delle relazioni internazionali nella regione ma anche il potenziale per ulteriori escalation di tensione.

  • Mosca sollecita una riunione del Consiglio di Sicurezza ONU dopo l’attacco al Consolato Iraniano

    Mosca sollecita una riunione del Consiglio di Sicurezza ONU dopo l’attacco al Consolato Iraniano

    In seguito all’attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco, Mosca ha chiesto la convocazione di una riunione aperta del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, prevista per oggi. L’annuncio arriva direttamente dal primo vice rappresentante permanente russo presso l’Onu, Dmitry Polyansky, evidenziando l’importanza che la Russia attribuisce a questo episodio.

    La richiesta di Mosca fa seguito a una lettera inviata dal governo iraniano al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, in cui si condanna l’azione militare israeliana e si sollecita un intervento internazionale. In risposta, la Russia ha preso l’iniziativa di richiedere un briefing aperto per discutere le implicazioni e le possibili risposte dell’organo internazionale.

    La presidenza maltese del Consiglio di Sicurezza ha programmato l’incontro per le 15:00 ora di New York, corrispondenti alle 21:00 in Italia, segnando un momento di significativa attenzione internazionale verso gli sviluppi nel conflitto siriano e le tensioni tra Iran e Israele.

    Questo movimento diplomatico sottolinea la crescente preoccupazione per la stabilità nella regione e l’urgenza di una risposta coordinata da parte della comunità internazionale per prevenire ulteriori escalation.

  • Teheran promette una “risposta dura” al raid su Ambasciata a Damasco

    Teheran promette una “risposta dura” al raid su Ambasciata a Damasco

    Teheran ha annunciato che reagirà con fermezza all’attacco condotto dall’aviazione israeliana contro la propria ambasciata a Damasco. L’ambasciatore iraniano nella capitale siriana, Hossein Akbari, ha dichiarato che “la risposta di Teheran sarà dura”, segnando un ulteriore aumento delle tensioni nella regione.

    L’attacco ha lasciato un bilancio provvisorio di otto morti, tra cui il generale dei Pasdaran, Mohammad Reza Zahed, una figura chiave nel contesto militare iraniano. L’ambasciatore Akbari ha inoltre comunicato che il conteggio definitivo delle vittime verrà reso noto una volta rimosse le macerie del palazzo colpito dal raid. Media iraniani riportano che cinque delle vittime appartenevano ai Pasdaran, evidenziando la gravità dell’attacco.

    Questo episodio rappresenta l’ultimo di una serie di scontri tra Israele e Iran in territorio siriano, un teatro già complesso per la presenza di molteplici attori internazionali e regionali. La promessa di una “risposta dura” da parte di Teheran accresce le preoccupazioni per una possibile escalation di violenza, in un momento in cui la regione cerca percorsi di stabilizzazione e dialogo.

  • L’Iran bombarda obiettivi in Iraq e Siria citando minacce alla sicurezza

    Nelle prime ore di martedì, l’Iran ha lanciato un attacco missilistico in Iraq e Siria, colpendo obiettivi che, secondo il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), comprendevano centri di spionaggio israeliani e basi legate all’ISIS.

    Almeno otto esplosioni sono state segnalate a Erbil, capitale della regione semi-autonoma curda dell’Iraq, causando la morte di quattro persone e il ferimento di altre sei. Il governo iracheno ha condannato l’aggressione, definendola una violazione della sovranità nazionale e un pericolo per la sicurezza del suo popolo.

    Secondo l’IRGC, i missili balistici avevano come obiettivo la distruzione di centri di spionaggio e raduni di gruppi terroristici anti-iraniani. Questa azione è stata giustificata come un atto difensivo contro minacce alla sicurezza nazionale e un’operazione contro il terrorismo. Il governo iracheno ha espresso la possibilità di portare il caso al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, mentre l’IRGC ha affermato di aver preso di mira la sede del Mossad israeliano a Erbil, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa iraniana IRNA.

    Masrour Barzani, primo ministro della regione curda, ha condannato l’attacco, definendolo un “crimine contro il popolo curdo”. Tuttavia, il portavoce del Ministero degli Affari Esteri iraniano, Nasser Kanaani, ha dichiarato che l’Iran rispetta la sovranità e l’integrità territoriale degli altri paesi, ma sta esercitando il suo “diritto legittimo e legale di contrastare le minacce alla sicurezza nazionale”.

    Tra le vittime civili dell’attacco, vi è il multimilionario curdo Peshraw Dizayee e diversi membri della sua famiglia, morti quando almeno un razzo ha colpito la loro casa. Dizayee, vicino al clan Barzani al potere, era noto per i suoi investimenti in importanti progetti immobiliari nella regione curda.

    La situazione in Medio Oriente rimane tesa, con il timore di un’escalation regionale a seguito dell’offensiva militare continua di Israele nella Striscia di Gaza. Sina Azodi, professore alla George Washington University, sottolinea che sebbene questi attacchi siano significativi, non segnalano necessariamente un’escalation regionale. “Finché il conflitto a Gaza

    continua, vedremo azioni,” ha detto Azodi a Al Jazeera. La preoccupazione principale è che uno di questi attacchi possa causare vittime statunitensi, spingendo così gli Stati Uniti a una risposta che potrebbe portare a un’escalation indesiderata.

    Nel frattempo, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, tramite il portavoce Matthew Miller, ha descritto gli attacchi missilistici come “sconsiderati”, affermando che minano la stabilità dell’Iraq. Ha espresso sostegno agli sforzi del Governo dell’Iraq e del Governo Regionale del Kurdistan per soddisfare le aspirazioni del popolo iracheno.

    Gli attacchi non hanno avuto impatti sulle strutture statunitensi in zona e non ci sono state vittime statunitensi, secondo quanto riferito da funzionari USA a Reuters e The Associated Press. Un ufficiale della difesa USA ha descritto i missili come “imprecisi”.

    Questi eventi si inseriscono in un contesto di timori crescenti per un’escalation regionale a seguito delle offensive militari di Israele nella Striscia di Gaza. Dallo scoppio della guerra a Gaza in ottobre, le forze USA e alleate hanno subito numerosi attacchi in Iraq e Siria, per i quali l’amministrazione del presidente Joe Biden ha incolpato gruppi armati affiliati all’Iran.

    In una dichiarazione separata, l’IRGC ha affermato di aver lanciato attacchi missilistici anche contro i “responsabili di operazioni terroristiche nella Repubblica Islamica, in particolare contro l’ISIL”, in Siria. Questi attacchi sono stati descritti come risposta agli “atroci atti terroristici” recentemente subiti dall’Iran.

    Ali Hashem di Al Jazeera ha riferito che questo rappresenta un cambio di strategia da parte dell’Iran, che fino ad ora aveva cercato di distanziarsi da qualsiasi tensione nella regione. Tuttavia, gli ultimi eventi indicano un’escalation nuova e significativa. La situazione rimane complessa, con molteplici attori coinvolti e interessi incrociati in una regione già estremamente volatile.

  • Iran: “Attacco a Gaza è un crimine di guerra e un genocidio”

    Iran: “Attacco a Gaza è un crimine di guerra e un genocidio”

    Teheran, 17 ottobre 2023 – Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, ha condannato “con la massima fermezza” l’attacco all’ospedale Al-Ahli Arabi Baptist di Gaza City.

    “Il regime sionista, continuando i suoi vergognosi crimini contro il popolo palestinese, commettendo questo crimine atroce e orribile – si legge in una nota diffusa sul canale Telegram del ministero -, ha dimostrato ancora una volta la sua ferocia e brutalità verso tutti”.

    Kanani ha definito l’attacco “un brutale crimine di guerra e un genocidio”, e ha accusato Israele di “sperimentare armi proibite contro i civili palestinesi”.

    “Il regime sionista – ha aggiunto Kanani – è responsabile di queste atrocità e deve essere fermato”.

    L’attacco all’ospedale di Gaza ha provocato la morte di almeno 500 persone, tra cui pazienti, medici e infermieri. L’esercito israeliano ha negato ogni responsabilità per l’esplosione, affermando che è stata causata dal lancio fallito di un razzo di Hamas.

    La condanna di Iran si aggiunge a quella di numerosi altri paesi e organizzazioni internazionali, che hanno definito l’attacco un atto di terrorismo e un crimine di guerra.

  • Iran. Aumentano le sanzioni per le donne senza velo

    Iran. Aumentano le sanzioni per le donne senza velo

    Il Parlamento iraniano ha adottato una proposta di legge che intensifica le sanzioni per le donne che non rispettano l’obbligo di indossare il velo in luoghi pubblici.

    Questa misura è stata approvata dai legislatori e sarà in fase di sperimentazione per tre anni.

    Tuttavia, il disegno di legge dovrà ancora ottenere l’approvazione del Consiglio dei Guardiani iraniano.

  • Iran. Impiccato ex vice ministro Akbari. Farnesina condanna con fermezza “l’orrenda esecuzione”

    Iran. Impiccato ex vice ministro Akbari. Farnesina condanna con fermezza “l’orrenda esecuzione”

    L’Iran ha eseguito la condanna a morte per impiccagione di Alireza Akbari, ex vice ministro della Difesa con doppia nazionalità anglo-iraniana.

    E’ quanto si apprende dall’agenzia iraniana Mizan online che cita fonti della magistratura.

    Alireza Akbari è stato condannato a morte con l’accusa di spionaggio per conto dell’intelligence britannica e giudicato colpevole di “corruzione sulla terra e per aver danneggiato la sicurezza interna ed esterna del Paese attraverso la trasmissione di informazioni”.

    Farnesina condanna esecuzione

    Il Ministero degli Esteri italiano ha condannato l’esecuzione di Akbari. In un tweet della Farnesina si legge: “Il Governo italiano condanna con massima fermezza l’orrenda esecuzione di Alireza Akbari. Esprimiamo solidarietà a famiglia e Regno Unito. Chiediamo all’Iran di interrompere questa barbara spirale di violenza contro chi manifesta pacificamente e legittimamente”.

  • Iran, calciatore condannato a 26 anni

    Iran, calciatore condannato a 26 anni

    Il calciatore iraniano Amir Nasr Azadani è stato condannato a 26 anni di carcere perché riconosciuto colpevole dell’assassinio di tre uomini della milizia paramilitare e di altri due reati.

    I fatti contestati sarebbero stati commessi durante le proteste in corso in Iran ormai da metà settembre per la morte di Mahsa Amini mentre era sotto la custodia della polizia morale iraniana.

    Il calciatore è stato arrestato il 24 novembre scorso mentre partecipava alle proteste a Isfahan, sua città natale.

    Azadani ha giocato nelle squadre di calcio Rah-Ahan,Tractor e Gol-e Rayhan.

  • Iran. Alessia Piperno è stata rilasciata

    Iran. Alessia Piperno è stata rilasciata


    Alessia Piperno, la blogger italiana arrestata in #Iran il 28 settembre, è stata rilasciata dalle autorità locali e si appresta a tornare in Italia.

    Lo ha reso noto un comunicato della Farnesina.

    Presto Alessia sarà in Italia.

  • Iraq. Nucleare: negoziati riprendono a febbraio

    Iraq. Nucleare: negoziati riprendono a febbraio

    Iran
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    Continuano i negoziati per regolare l’uso del nucleare in Iran. Da quanto si apprende dalle agenzie che citano fonti diplomatiche, i negoziati con l’Iran riprenderanno a febbraio prossimo. Per ora a Ginevra i passi avanti fatti sembrano limitati.

    A confermarlo sarebbe anche Nicolas de la Rivière, negoziatore francese, che ha affermato
    “Il clima era buono, ma non penso che siamo andati molto avanti”.

    [easy_ad_inject_1] Dichiarazioni simili anche dalla parte iraniana: il ministro degli esteri di Teheran ha dichiarato: “Stiamo tentando di colmare le differenze tra le due parti”.

    L’obiettivo dei negoziati è quello di raggiungere un accordo definitivo entro la data limite che è fissata al 30 giugno prossimo.

  • Nucleare: Iran, entra in funzione il primo reattore di Bushehr

    Senza preavviso è entrato oggi in funzione il primo reattore della centrale nucleare iraniana di Bushehr. La centrale è da sempre fonte di preoccupazione per i governi occidentali per la possibilità che nasconda un armamento nucleare segreto. “Abbiamo finito di installare tutte le barre di combustibile – ha spiegato il responsabile dei programmi nucleari iraniani Ali Akbar Salehi – e chiuso la calotta del reattore. Ora stiamo aspettando che l’acqua si riscaldi poco a poco.

    Speriamo di collegare la centrale alla rete elettrica nazionale entro un paio di mesi”. Contrariamente a quanto succede negli altri impianti nucleari, Bushehr non subisce le sanzioni approvate dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Il suo funzionamento infatti è controllato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) . E per evitare l’utilizzo per scopi bellici, il combustibile, una volta esaurito, verrà rispedito in Russia.