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Teatro Milano. All’Elfo Puccini “La carne è debole“, uno spettacolo di e con Giuseppe Lanino

Giuseppe Lanino
Giuseppe Lanino
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29 novembre > 4 dicembre | sala Bausch – La carne è debole – uno spettacolo di e con Giuseppe Lanino – costumi Marta Malatesta – produzione Teatro dell’Elfo

Il cibo è tradizione, cultura, amicizia, divertimento, scambio, comunicazione, ritualità, comunione. Ma è anche tabù, sfruttamento, inganno, spreco, inquinamento, disperazione, morte.

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Che relazione esiste fra l’industria bellica della Seconda guerra mondiale e il pollo a 3 euro che mangiamo quando abbiamo molta fame e pochi soldi?

Cosa unisce il filetto al pepe verde appena ordinato al ristorante con lo scioglimento dei ghiacci? «È tutto collegato. Siamo in una rete, o forse siamo nella rete…»

La carne è debole è un’approfondita critica agli allevamenti intensivi odierni, caratteristici dell’Occidente industrializzato (e non solo).

Partendo da una breve introduzione storica che spiega come mai si è arrivati a questa forma estrema di sfruttamento, analizzo le conseguenze drammatiche di una politica tanto scellerata: sfruttamento animale e umano, esaurimento delle risorse idriche, inquinamento, problemi alimentari nei paesi del terzo mondo, problemi climatici.

Una presa di coscienza per persone che spesso non si pongono le domande necessarie. Un viaggio verso più moderate abitudini alimentari e di vita, verso un futuro fatto di responsabilità e sostenibilità.

L’argomento è complesso, unendo in una fitta rete di relazioni di causa-effetto tematiche che vanno da problemi etici a problemi sanitari, da interessi economici ad altrettanto grandi problemi ambientali.

Di certo poche volte un argomento così tecnico si è visto rappresentato in teatro. Ma il teatro è il luogo della gente, no? E allora perché non portare sul palcoscenico un problema che riguarda tutti?

Tutti infatti mangiamo (o abbiamo mangiato) carne, e tutti patiremo le conseguenze di una, ormai intollerabile, ignoranza.

«Poche persone risultano antipatiche come chi mette le mani nei nostri piatti, dicendoci cosa mangiare e cosa no, questo vale per me e per il vostro dietologo».

Giuseppe Lanino

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