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Robeco: Le opportunità sulla rotta verso il Net Zero

Aliki Rouffiac, Portfolio Manager del team Multi-Asset Solutions di Robeco
Aliki Rouffiac, Portfolio Manager del team Multi-Asset Solutions di Robeco
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a cura di Aliki Rouffiac, Portfolio Manager del team Multi-Asset Solutions di Robeco

(Quasi) niente di nuovo sul fronte egiziano. L’annuale conferenza sul clima, tenutasi quest’anno in Egitto, ha prodotto risultati non sempre positivi per il raggiungimento dell’obiettivo dell’Accordo di Parigi, cioè limitare l’incremento del riscaldamento globale al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali.

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Ciononostante, ci sono stati alcuni successi degni di nota. In particolare, la creazione di un fondo per risarcire i paesi emergenti per perdite e danni causati dalla crisi climatica. È stata inoltre riconosciuta la necessità di un’accelerazione nell’adozione delle tecnologie rinnovabili al fine di ridurre le emissioni.

Questo fa ben sperare per gli investimenti in fondi azionari a tema climatico (che offrono rendimenti fino a oltre il 10%) e in green bond ad hoc i cui proventi finanziano progetti legati al clima.

Per mitigare il cambiamento climatico attraverso la riduzione delle emissioni sarà necessario un coordinamento a livello globale. La politica e gli investimenti nelle nuove tecnologie, spinti dai cambiamenti nelle attitudini di aziende e consumatori, creano opportunità di investimento nella transizione climatica.

Crisi energetica

La recente crisi energetica ha accelerato gli impegni per l’energia e le tecnologie rinnovabili, sempre più competitivi in termini di costi. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (AIE), il mercato delle tecnologie pulite dovrebbero arrivare a 870 miliardi di dollari entro il 2030 nello scenario Net Zero.

Si prevede che nel prossimo decennio la crescita dell’eolico e del solare supererà in media il 10% annuo e si stima che il mercato delle batterie crescerà a un tasso annualizzato del 33%. Dal punto di vista geografico, questa crescita è trainata da Nord America e Asia-Pacifico, ma i recenti eventi geopolitici in Europa hanno posto attenzione all’importanza di un più rapido sviluppo delle tecnologie green.

L’ascesa dei fondi climatici

La decarbonizzazione è diventata il filo rosso di molte strategie di investimento, che mirano specificamente a percorsi a zero emissioni, utilizzando i benchmark allineati a Parigi come strumento di navigazione. La maggior parte delle strategie di investimento sostenibile prevede un qualche tipo di impegno per il Net Zero.

I fondi con mandati legati al clima sono esplosi in popolarità, raggiungendo i 408 miliardi di dollari alla fine del 2021, secondo Morningstar. Quasi la metà degli asset in gestione si trova in fondi per soluzioni climatiche e per energia/tecnologia pulita. Questi fondi offrono una maggiore esposizione alle società che sviluppano soluzioni per ridurre le emissioni o investono direttamente nel settore delle energie rinnovabili, come l’eolico e il solare, lo stoccaggio di energia (batterie) e le tecnologie per i veicoli elettrici.

Performance a lungo termine

Questi temi hanno registrato una buona performance a lungo termine, con rendimenti annualizzati a 10 anni a fine novembre compresi tra il 10% e il 16%, rispetto al 10% dell’indice azionario globale.

I multipli di valutazione più elevati nel settore delle energie rinnovabili potrebbero preoccupare a breve termine, ma la crescita strutturale prevista dovrebbe essere sostenuta dalle normative e dalla necessità di un ecosistema energetico sempre più diversificato.

Obiettivo: debito sostenibile

Il mercato del debito sostenibile offre un’opportunità di investimento estremamente rilevante. Ad esempio, i green bond puntano a progetti ambientali che possono avere un impatto diretto sul territorio.

Nonostante la difficile congiuntura, il mercato del debito sostenibile è arrivato a 4.500 miliardi di dollari alla fine del terzo trimestre 2022. Secondo il recente Sustainable Debt Monitor dell’IIF, i mercati emergenti e di frontiera rappresentano 624 miliardi di dollari in questo segmento.

I green bond che finanziano progetti a impatto ambientale ammontano a 1.600 miliardi di dollari, pari a circa lo 0,5% dell’intero universo del mercato obbligazionario globale.

Crescente interesse

Gli emittenti europei e le obbligazioni corporate sono sovrarappresentati sul mercato dei green bond rispetto al tradizionale Global Aggregate Fixed Income Index. Ma una recente indagine della Banca Mondiale indica un crescente interesse per l’emissione di green bond sovrani da parte di paesi emergenti in cerca di finanziamenti per il clima.

Ad ora, i principali ostacoli sono stati la mancanza di quadri di riferimento e una migliore comprensione della struttura del mercato, della domanda e dei prezzi. Gli investitori guardano a liquidità, benchmarking della curva dei rendimenti e best practice come aspetti chiave nella decisione di finanziare la transizione nelle economie meno sviluppate.

Ridurre il divario

In definitiva, per affrontare la questione climatica è fondamentale mantenere questo slancio, anche alla luce dell’attuale anticipo sulle previsioni di un aumento delle temperature entro il 2100.

La COP27 ha evidenziato come la politica giochi un ruolo chiave per determinare l’equilibrio tra ambizione e attuazione climatica. Sul lungo termine, raggiungere la sicurezza energetica significa investire di più nelle tecnologie pulite e nelle soluzioni climatiche per colmare il divario tra ambizione e attuazione.

Costi più competitivi per le energie rinnovabili e un mercato dei green bond in crescita sono opportunità sulla rotta verso Net Zero. Gli investitori cercheranno opportunità che offrono il giusto mix tra integrazione climatica, liquidità e considerazioni di rischio/rendimento.

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