Pieve del Grappa, piccolo comune in provincia di Treviso nel Veneto, è sotto choc. Le cronache riportano l’ennesima tragedia della strada e anche questa volta purtroppo la vittima non è più in vita.
Un auto di grossa cilindrata guidata da un ventitreenne ha travolto e ucciso una studentessa di 22 anni, Miriam Ciobanu, residente a Fonte ma originaria di Udine, mentre camminava sul ciglio della strada a Pieve del Grappa in provincia di Treviso alle 4.30 in via Vittorio Veneto.
L’incidente mortale è avvenuto nella notte di Halloween. Secondo quanto riporta il Tgcom, il ragazzo stava rientrando a casa da una festa.
I carabinieri, intervenuti sul posto per i primi rilievi lo avrebbero tratto in arresto per omicidio stradale e sarebbe stato ricoverato in ospedale in stato di choc. Inoltre il giovane sarebbe risultato positivo ad alcol e stupefacenti.
Ma cosa ci faceva lì la ragazza in quel momento sul ciglio della strada a piedi nel cuore della notte? Sempre secondo il Tgcom la ragazza stava rientrando a piedi dopo un litigio con il fidanzato.
Secondo quanto riportato dalla stampa locale la giovane Miriam avrebbe trascorso la serata di Halloween in una pizzeria insieme al fidanzato, per poi andare a dormire a casa di lui.
Intorno alla mezzanotte, avrebbe telefonato al padre per rassicurarlo, dargli la buonanotte e un appuntamento per il giorno dopo a pranzo.
In seguito i due fidanzati avrebbero litigato, la giovane avrebbe poi provato a chiamare il padre che non ha sentito la chiamata. Si ipotizza dunque che Miriam sia dunque uscita a piedi da sola.
Il padre di Miriam: “Non ho sentito lo squillo”
“Mia figlia mi informava di ogni suo spostamento. Purtroppo alle 3 non mi sono accorto che il telefono suonava, vivrò per sempre con questo rimorso”, ha spiegato Jon Ciobanu, padre di Miriam su La Stampa. “Non ho sentito lo squillo. Avevo sentito Miriam poco prima di mezzanotte, mi aveva detto che stava uscendo dalla pizzeria e che sarebbe andata a casa di amici, dove avrebbe trascorso la notte. Mi aveva detto che sarebbe tornata il giorno dopo, per l’ora di pranzo”.
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