La dottoressa Maria Cristina Urbano, presidente di Assiv, è stata audita questa mattina in Commissione Affari Costituzionali della Camera in merito alle proposte di legge Lollobrigida e altri, Belotti e altri, sull’impiego delle guardie particolari giurate all’estero.
La presidente Urbano ha messo in evidenza come la legislazione italiana non dia la possibilità ai nostri istituti di vigilanza di lavorare all’estero, con la conseguenza che le numerosissime aziende italiane che ivi lavorano devono provvedere, per il principio del “duty of care”, alla protezione dei propri assets e del proprio personale rivolgendosi ad organizzazione private straniere, europee o extraeuropee che siano.
Questo da un lato determina la preclusione per le nostre aziende all’accesso di un mercato che vale 250 miliardi di dollari con conseguente perdita di introiti in tasse per lo Stato e mancato sviluppo di un settore, quello della sicurezza privata, in crescita in tutto il mondo, dall’altro lato presta il fianco ad ipotesi di spionaggio industriale a danno sia delle imprese, che, in ultima analisi, degli interessi del Paese.
La presidente Urbano ha quindi plaudito al Parlamento italiano per la discussione in atto su queste lodevoli proposte normative e si è augurata che nel giro di pochi mesi Camera e Senato possano convertire queste proposte in legge.
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