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Lavoro

La FSI-USAE si oppone alla riduzione degli OSS a mero supporto infermieristico

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La Federazione Sindacati Indipendente – Unione Sindacati Autonomi Europei (FSI-USAE) ha espresso un deciso rifiuto verso la proposta di redefinire il ruolo degli Operatori Socio Sanitari (OSS) come assistenti infermieri, nonché contro l’idea di iscriverli in registri gestiti dalla Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI).

Questa posizione è emersa chiaramente in seguito alla divulgazione di una bozza di intesa tra il Ministero della Salute e la Conferenza Stato-Regioni, ancora sotto esame, che prevederebbe la creazione di un elenco speciale straordinario per gli OSS sotto gli ordini infermieristici, con potenziali implicazioni di carattere “permanente”.

Il Segretario Generale della FSI-USAE, nel corso di una diretta social su Facebook e YouTube, ha ribadito con fermezza l’opposizione dell’organizzazione a queste proposte, delineando la visione dell’OSS come professionista a pieno titolo nell’ambito socio-sanitario. Adamo Bonazzi, con toni ancor più decisi, ha sottolineato in una riunione la centralità dell’OSS nel panorama della salute, evidenziando come questa figura professionale abbia compiti specifici e contribuisca, in una prospettiva multidisciplinare, al benessere degli utenti.

“La professione di OSS è parte integrante dell’equipe, con propri compiti e responsabilità. Le consultazioni territoriali e il convegno di Perugia ci hanno aiutato a comprendere le problematiche e le possibili soluzioni. Non ci fermeremo davanti a nulla per portare avanti le nostre posizioni in tutte le sedi opportune,” ha affermato Bonazzi, marcando una forte distanza da coloro che, pur di ottenere visibilità, sono disposti a cedere alle richieste della FNOPI di subordinare gli OSS.

La FSI-USAE lancia quindi un chiaro messaggio: gli OSS richiedono il riconoscimento di un albo e di un collegio professionale che rispecchi la loro identità e professionalità, rifiutando categoricamente qualsiasi tentativo di ridimensionamento del loro ruolo. Questa battaglia, condotta con determinazione, mira a salvaguardare l’indipendenza e la dignità degli OSS, evitando che diventino soggetti subalterni nel contesto sanitario.

La discussione su questi temi continuerà a essere al centro dell’agenda della FSI-USAE, con l’impegno di riproporre queste istanze nel prossimo convegno a Bologna il 19 aprile, evidenziando la necessità di una legge che tuteli gli OSS e ne valorizzi il contributo essenziale all’interno del sistema sanitario nazionale.

Vi invitiamo a condividere questo articolo o a lasciare un commento qui sotto per esprimere il vostro sostegno o le vostre opinioni riguardo alla posizione della FSI-USAE e al futuro della professione degli OSS.

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