“I numeri sono numeri.” continua Grillo che spiega “Il premier ha bisogno, nel 2015, di almeno 10 miliardi per rendere strutturale la promessa elettorale degli 80 euro. Poi gliene servono altri 4-5 per dare seguito alla parola data: allargare il bonus a incapienti, pensionati, famiglie numerose e non si sa chi altri. E ci vorranno 3-4 miliardi per le spese cosiddette incomprimibili, dalla cassa integrazione in deroga (a proposito, che fine ha fatto il decreto per riorganizzare gli ammortizzatori in deroga?) alle missioni militari all’estero. Infine ci sono le tagliole disseminate qui e lì dai governi precedenti, come gli oltre 4 miliardi di clausole di salvaguardia (che spostano le fregature da oggi a domani) contenute nella legge di Stabilità di Enrico Letta, amara eredità che il M5S ha più volte denunciato.” e intanto “L’Europa continua a guardarci con diffidenza e non concede nulla sul fronte della flessibilità: niente scorporo dal deficit degli investimenti (meglio così se si tratta di fare grandi e inutili opere mangiasoldi), niente rinvio del pareggio di bilancio strutturale, niente sconti sui cofinanziamenti dei progetti Ue. Accesso ai fondi della Bei o debito europeo comune? Nemmeno a parlarne.”. Infine l’inevitabile conclusione: “Ci aspetta una tempesta perfetta in autunno. Le previsioni variano da una manovra ottimistica(?) di 24 miliardi a una catastrofica di 40 miliardi. Dove troverà i soldi Renzie? Nelle nostre tasche.”
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