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Notizie riguardanti la pandemia da coronavirus COVID-19

  • Covid. Richiesta di condanna per Domenico Arcuri: 1 anno e 4 mesi per l’ex commissario

    Covid. Richiesta di condanna per Domenico Arcuri: 1 anno e 4 mesi per l’ex commissario

    La Procura di Roma ha avanzato una richiesta di condanna a un anno e quattro mesi di reclusione per Domenico Arcuri, ex commissario straordinario per l’emergenza Covid, nell’ambito del processo che lo vede coinvolto per la gestione delle forniture di mascherine dalla Cina durante la prima fase della pandemia. Il procedimento si è svolto secondo il rito abbreviato, una scelta che comporta una riduzione della pena in caso di condanna.

    Arcuri è accusato dai pm di abuso d’ufficio, una circostanza aggravata dalle urgenti necessità sanitarie di quel periodo, quando l’Italia affrontava le prime critiche fasi della crisi sanitaria globale. Secondo l’accusa, vi sarebbero state irregolarità nella gestione delle forniture, con possibili sfruttamenti di relazioni personali per favorire determinate aziende nell’intermediazione delle mascherine.

    Oltre alla pena richiesta per Arcuri, i magistrati hanno sollecitato il rinvio a giudizio per una decina di altri imputati, che hanno optato per essere processati con il rito ordinario. Questi soggetti, secondo l’accusa, avrebbero operato “in concorso” con l’ex commissario, utilizzando le proprie connessioni per assicurarsi posizioni di vantaggio nelle forniture emergenziali.

    Ricordando che il dott.Arcuri è innocente fino a che una sentenza non lo consideri colpevole e che la sentenza quando sarà emessa potrebbe anche assolverlo da ogni accusa contrariamente alla richiesta del Pubblico Ministero, questo caso solleva comunque questioni significative sulla trasparenza e l’efficacia delle procedure di emergenza, oltre a mettere in luce la necessità di rigidi controlli nell’assegnazione di contratti pubblici in momenti di crisi.

    Invitiamo i nostri lettori a condividere questo articolo e a commentare qui sotto per esprimere le proprie opinioni sulla gestione delle emergenze sanitarie e le implicazioni legali che ne derivano.

  • GAM: il settore del lusso nell’era post Covid e polarizzazione

    GAM: il settore del lusso nell’era post Covid e polarizzazione

    A cura di Flavio Cereda, Co-Investment Manager Luxury Brands di GAM

    Il settore del lusso è uno dei più dinamici e resistenti al mondo. Ha sempre superato sfide e crisi e ne è uscito più forte e più redditizio. Tuttavia, la pandemia di Covid-19 ha portato cambiamenti e sconvolgimenti senza precedenti al settore, costringendolo ad adattarsi e trasformarsi per sopravvivere e prosperare. La spesa per il lusso in Cina, il mercato più importante e influente per i marchi del lusso, ha subito un’impennata e ora si sta normalizzando. I marchi del lusso hanno anche sperimentato un effetto di polarizzazione, in cui i marchi più forti hanno guadagnato quote di mercato significative a scapito di quelli più deboli.

    L’ascesa dell’Asia e il declino dell’Europa nel mercato del lusso

    Dal 2019 al 2023 il mercato del lusso ha subito un forte spostamento geografico e nazionale. La Cina ha raddoppiato la sua quota del settore, passando dal 14% al 28%, mentre l’Asia nel suo complesso ha aumentato la sua quota dal 28% al 47%, diventando la regione più importante per i marchi del lusso. L’Europa, invece, ha visto la sua quota scendere dal 49% al 30%, soprattutto a causa del calo del turismo e dei viaggi causato dalla Covid-19 e dai controlli più severi alle frontiere da parte delle autorità cinesi.

    I consumatori cinesi sono i principali motori del settore del lusso e si stima che rappresentino dal 36 al 38% delle vendite globali quest’anno, rispetto al 34% del 2019. Secondo le previsioni più prudenti di Bain, i consumatori cinesi dovrebbero rafforzare ulteriormente il loro status di nazionalità dominante per il lusso, crescendo fino a rappresentare il 38%-40% degli acquisti globali entro il 2030.

    Tuttavia, ora acquistano più beni di lusso a livello locale, poiché viaggiare all’estero sta diventando più costoso e difficile. Nel 2019, i consumatori cinesi hanno rappresentato il 34% delle vendite di lusso, ma geograficamente la Cina ha rappresentato solo il 14%. Questo perché hanno speso in altri Paesi, soprattutto in Europa, Giappone, Corea del Sud e Hawaii. Poiché la tendenza si sposta verso una maggiore attenzione al mercato interno, si stima che la Cina geograficamente rappresenterà il 28% delle vendite globali di lusso nel 2023.

    Il settore del lusso sta affrontando una nuova realtà, in cui l’Asia conta più che mai e l’Europa sempre meno. Secondo i dati di Statista, quest’anno i consumatori asiatici, compresi quelli cinesi e di altre nazionalità, rappresentano circa il 55% del settore del lusso, mentre quelli europei solo il 15%. Per avere successo sul mercato, i marchi del lusso devono avere i negozi giusti, la giusta presenza digitale, i prezzi giusti, la giusta presenza sui social media e i giusti ambasciatori in Asia, soprattutto in Cina.

    La piramide del lusso: come la polarizzazione crea vincitori e vinti

    Il settore del lusso è cambiato molto dopo la crisi finanziaria globale del 2007-2008. Ora è più grande, più redditizio, più resistente e, come già detto, più dipendente dal mercato asiatico, in particolare dai consumatori cinesi, che sono i clienti più importanti e influenti per i marchi di lusso.

    Fonte: GAM a ottobre 2023. Gli strumenti finanziari citati sono forniti a scopo puramente illustrativo e non devono essere considerati un’offerta diretta, una raccomandazione di investimento o una consulenza di investimento. I loghi sono marchi dei rispettivi proprietari e sono utilizzati a scopo illustrativo e non devono essere interpretati come un’approvazione o una sponsorizzazione di GAM.

    Abbiamo classificato il settore del lusso in quella che chiamiamo la “piramide del lusso”: Assoluto, di fascia alta, aspirazionale e accessibile. Più alta è la categoria, migliore è la qualità, il margine, la domanda e la fedeltà.

    LVMH, Hermès e Kering sono tre esempi di performance contrastanti nel settore del lusso. LVMH e Hermès sono cresciuti entrambi in modo notevole dal 2019 a oggi, grazie al posizionamento assoluto e di fascia alta dei loro marchi nella piramide del lusso. Kering, invece, ha registrato una performance insufficiente per un certo periodo, soprattutto a causa della deludente performance di Gucci, che ha rappresentato l’80% dei suoi profitti nel 2021.

    Il settore del lusso sta subendo una profonda trasformazione e riteniamo che i marchi che si trovano al vertice della piramide saranno quelli che prospereranno nell’era post-Covid. Hanno la qualità, la reputazione e la resistenza che li rendono più attraenti e più difensivi rispetto ai marchi di fascia bassa. Sono stati in grado di adattarsi al cambiamento delle preferenze e dei comportamenti dei consumatori asiatici, in particolare di quelli cinesi. Sono stati anche in grado di innovare e diversificare i loro prodotti e servizi, pur mantenendo la loro esclusività e artigianalità.

    La strategia MEDALS: come i marchi del lusso si rivolgono ai nuovi clienti

    La strategia MEDALS (acronimo di music, entertainment, digital, arts, lifestyle and sports), è un modo per capire cosa fanno i migliori marchi del lusso per ottenere risultati migliori. I marchi possono ampliare il loro raggio d’azione e interagire con i consumatori in vari modi, ad esempio sponsorizzando concerti, collaborando con atleti o sostenendo artisti. Concentrandosi su queste diverse categorie, raggiungono nuovi clienti più giovani. La Generazione Z sarà presto la più grande acquirente di lusso, ma prima deve conoscere il marchio. La strategia MEDALS aumenta la loro consapevolezza, l’interazione e il coinvolgimento con il lusso in una fase precedente. I marchi in questione si stanno assicurando questi clienti in anticipo e stanno costruendo i loro futuri clienti, con l’obiettivo di aumentare di conseguenza il loro potenziale di crescita. Si tratta di ciò che chiamiamo “premiumisation of everything”: i marchi del lusso vengono coinvolti in categorie e aree in cui non sarebbero mai stati coinvolti 10 anni fa, e queste hanno il potenziale per essere opportunità di guadagno molto accrescitive.

    Il settore del lusso sta affrontando una nuova realtà nell’era post-Covid, dove la crescita, i margini e l’innovazione dei marchi determineranno il loro successo e la loro sopravvivenza. La spesa per il lusso in Cina, il mercato più importante e influente per i marchi del lusso, dovrebbe crescere del 5% l’anno prossimo. I marchi del lusso dovranno lavorare di più per attrarre e fidelizzare questi clienti cinesi, che hanno dimostrato un forte appetito e un’elevata fedeltà per i beni di lusso, ma che hanno anche preferenze e comportamenti in evoluzione.

    Il boom dei margini a cui abbiamo assistito negli ultimi tre anni è ormai finito. La chiave di volta è la crescita dei ricavi e l’aumento della quota di mercato, che dovrebbe consentire di mantenere i margini. I marchi più forti, come Louis Vuitton, Dior, Hermès e Chanel, potrebbero beneficiare maggiormente della crescita del settore del lusso, in quanto hanno un vantaggio in termini di qualità, identità del marchio, esperienza del cliente e innovazione.

  • Covid-19

    Covid-19

    a cura del dr. Giovanni Ghirga

    Nel corso del tempo, la maggior parte di noi è diventata troppo familiare con il Covid, il quale è causato dal coronavirus SARS-CoV-2. Sebbene il virus si sia evoluto dagli inizi della pandemia, il modo in cui si diffonde e i sintomi che causa sono in gran parte rimasti gli stessi.

    Sintomi

    I sintomi più comuni del Covid sono mal di gola, congestione, affaticamento, febbre e tosse, i quali possono rendere difficile distinguerlo da altri virus respiratori.

    I test rapidi sono ancora il modo più semplice per determinare se si ha il Covid. Se il primo test è negativo, prova a farne un altro dopo 48 ore perché potresti non aver avuto abbastanza virus nel naso inizialmente per far rilevare l’infezione da un test rapido. I test PCR sono più precisi, ma sono più costosi e meno convenienti perché è necessario recarsi presso uno studio medico o una farmacia per farlo.

    La maggior parte delle persone si riprende dai sintomi entro una settimana, ma alcune possono avere infezioni prolungate che persistono per settimane o anche svilupparsi in un Covid cronico.

    Modalità di diffusione

    Il Covid si diffonde attraverso minuscole particelle trasportate dall’aria.

    “Ogni volta che fai un respiro, il tuo virus esce dal tuo organismo e, in un certo senso, aspetta nella stanza, le persone possono camminare, inalarlo e infettarsi”, ha commentato il dott. Edward E. Walsh, Professore di Medicina all’Università di Rochester e Capo delle Malattie Infettive al Rochester Polyclinic.

    Il virus diffonde anche attraverso goccioline respiratorie più grandi che vengono espulse durante la tosse o gli starnuti. Tuttavia, sembra non diffondersi molto bene attraverso le superfici, quindi contrarre l’infezione toccando un oggetto contaminato e poi toccandosi il viso è meno preoccupante.

    Dopo essere stato infettato, ci vogliono dai due ai quattro giorni perché si manifestino i sintomi.

    Trattamento

    L’assunzione del farmaco antivirale Paxlovid entro i primi cinque giorni dall’infezione può ridurre il rischio di sviluppare una malattia grave. I vaccini sono anche molto efficaci nel prevenire il ricovero in ospedale e la mortalità. Per alleviare sintomi lievi, possono essere utili farmaci da banco contro il raffreddore e l’influenza.

    Per quanto tempo si è contagiosi

    Le linee guida dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (USA) stabiliscono che le persone possono uscire e stare insieme ad altre persone dopo il quinto giorno di sintomi, a condizione che non abbiano febbre. Tuttavia, dovrebbero continuare ad indossare la mascherina per altri cinque giorni per ridurre al minimo il rischio di diffondere il virus agli altri.

    Gli esperti affermano che questo è generalmente un buon consiglio. Nella maggior parte delle persone, “il Covid non è più contagioso nella seconda settimana ma non in tutti”, ha affermato il dottor Stuart Ray, Professore presso la Divisione di Malattie Infettive della Johns Hopkins Medicine.

    Ad esempio, se si ha un caso moderato o grave di Covid, con mancanza di respiro o necessità di ricovero in ospedale, è necessario isolarsi per 10 giorni. “Più grave è l’infezione, più prolungata è la contagiosità”, ha affermato il dottor Ray.

    Alcune persone continuano a risultare positive ai test rapidi dopo il quinto giorno, ma le ricerche suggeriscono che la maggior parte non è più contagiosa a quel punto perché il virus ha smesso di replicarsi. Per precauzione, è consigliabile seguire le indicazioni del CDC e continuare ad indossare la mascherina in pubblico dal sesto al decimo giorno.

    Avvertenze

    Il rischio di ricovero in ospedale e di morte per un caso acuto di Covid è diminuito significativamente dall’inizio della pandemia perché quasi tutti hanno ora anticorpi contro il virus, grazie ai vaccini, a un’infezione precedente o a entrambi. Tuttavia, per gli anziani, le persone con patologie preesistenti come malattie cardiache e diabete e le persone immunocompromesse, rimangono alcune preoccupazioni. Vi è anche preoccupazione per le conseguenze sulla salute a lungo termine, tra cui il Covid a lungo termine e le complicazioni cardiovascolari, una volta che l’infezione immediata si sarà risolta.

    D. G. Smith. The NYT. Oct. 6, 2023.

  • Il COVID-19 può colpire vari organi, come cervello, polmoni, cuore e reni

    a cura del dr. Giovanni Ghirga

    Fin dall’inizio della pandemia, ricercatori e medici sapevano fin troppo bene che il COVID-19 può colpire vari organi, come cervello, polmoni, cuore e reni. Ma quanto dura il danno e cosa significa per il recupero del paziente? 

    Gli studi di imaging che studiano gli effetti a lungo termine del Covid-19 si sono spesso concentrati su un organo alla volta, limitando ciò che gli scienziati potrebbero apprendere sull’impatto interno della malattia.

    Ora, in uno degli studi MRI post-COVID-19 più completi fino ad oggi, gli scienziati hanno scoperto che circa 6 mesi dopo essere stati infettati, circa il 60% dei pazienti ospedalizzati mostrava anomalie in più organi , in particolare cervello e polmoni, rispetto al 27% dei pazienti ospedalizzati che non avevano mai avuto la malattia. 

    Il cuore dei pazienti, tuttavia, non sembrava diverso da quello delle persone non infette, un risultato che ha sorpreso gli scienziati, poiché ricerche precedenti suggerivano che il SARS-CoV-2 potesse devastare quell’organo.

    Il team riporta su The Lancet Respiratory Medicine che il COVID-19 è associato ad anomalie multiple in diversi organi mesi dopo l’infezione, in linea con altre recenti ricerche su persone ospedalizzate e non ospedalizzate . Dopo aver preso in considerazione variabili come l’indice di massa corporea ed il fumo, l’analisi ha mostrato che i pazienti avevano circa tre volte più probabilità rispetto alle persone non infette di avere anomalie cerebrali, come lesioni nella sostanza bianca e riduzione del volume cerebrale in alcune regioni. Nelle scansioni di polmoni, cuore, cervello, reni e fegato, avevano inoltre circa tre volte di più la probabilità di mostrare anomalie in almeno due organi.

    Una scansione polmonare eseguita diversi mesi dopo l’infezione da un paziente ricoverato in ospedale con COVID-19 (a destra) mostra più segni di cambiamenti infiammatori (rossi e gialli) rispetto a una scansione di una persona non infetta (a sinistra). GRUPPO COLLABORATIVO C-MORE PHOSP-COVID
    Nell’immagine è raffigurata una scansione polmonare eseguita diversi mesi dopo l’infezione da un paziente ricoverato in ospedale con COVID-19 (a destra) mostra più segni di cambiamenti infiammatori (rossi e gialli) rispetto a una scansione di una persona non infetta (a sinistra). GRUPPO COLLABORATIVO C-MORE PHOSP-COVID

    La scoperta che i pazienti ospedalizzati e quelli di controllo avevano all’incirca lo stesso tasso di anomalie cardiache era controintuitiva, afferma la coautrice dello studio Betty Raman, cardiologa dell’Università di Oxford. I medici vedono pazienti che entrano in ospedale con infiammazione cardiaca e altre complicazioni dovute al COVID-19 e i risultati, i quali riflettono lo stato dell’organo diversi mesi dopo l’infezione, potrebbero suggerire che il cuore si riprende in tempi relativamente brevi da qualsiasi danno.

    D’altra parte, le anomalie cardiache potrebbero non essere così strettamente legate al COVID-19 come si pensava in precedenza, osserva Steffen Petersen, cardiologo della Queen Mary University di Londra che ha collaborato con alcuni degli autori dello studio ma non è stato coinvolto nella nuova ricerca. Questo studio ha riscontrato risultati MRI anormali nel 20%-25% sia dei controlli che dei pazienti ospedalizzati, suggerendo che molte di queste anomalie cardiache osservate nel gruppo COVID dovevano essere state presenti in precedenza. I pazienti post-COVID-19 con sintomi cardiaci persistenti potrebbero avere disturbi come irregolarità del battito cardiaco che non sono sempre visibili con la risonanza magnetica o disfunzioni in altri organi.

    Offord C. Months after hospitalization for COVID-19, MRI reveals multiorgan damage. Science. 2023;September 22.

  • Covid. Casi settimanali in aumento del 17,3%

    Covid. Casi settimanali in aumento del 17,3%

    Il numero di casi di Covid-19 continua ad aumentare, sebbene l’incremento sia meno significativo rispetto alla settimana precedente.

    Nel periodo compreso tra il 14 e il 20 settembre, sono stati registrati 36.081 nuovi casi, rappresentando un aumento del 17,3% rispetto alla settimana precedente, quando si sono verificati 30.777 nuovi contagi con un aumento del 44,4%.

    L’incidenza del virus è salita da 52 a 61 casi ogni 100.000 abitanti, secondo i dati forniti dal monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute.

    Inoltre, il numero di pazienti ricoverati nei reparti ordinari è aumentato da 2.378 a 2.533, con un tasso di occupazione salito leggermente dello 0,3% al 4,1%.

    Nei reparti di terapia intensiva, i ricoveri sono passati da 76 a 91, con un aumento dello 0,1% all’1%.

  • Gimbe: aumentano i casi di Covid-19

    Gimbe: aumentano i casi di Covid-19

    Dopo due mesi di stabilità, nei recenti quattro settimane si è verificato un graduale aumento dei nuovi casi di Covid-19.

    Dal periodo compreso tra la settimana dal 10 al 16 agosto a quella dal 7 al 13 settembre, il numero di nuovi casi è passato da 5.889 a 30.777. L’incidenza, ovvero il numero di casi ogni 100.000 abitanti, è salita da 6 a 52 durante lo stesso periodo. Questo aumento è stato osservato principalmente tra le persone di età compresa tra i 70 e gli 89 anni (raggiungendo un valore di 78) e tra coloro che hanno più di 90 anni (con un valore di 83).

    È importante notare che questi numeri, sebbene siano considerati bassi, potrebbero essere ampiamente sottostimati. Il presidente della Fondazione Gimbe, Cartabellotta, ha segnalato questa situazione. Inoltre, è stato rilevato che tutte le varianti del virus Covid-19 attualmente in circolazione appartengono alla “famiglia” Omicron.

  • Un vaccino “riformulato” contro il coronavirus

    Un vaccino “riformulato” contro il coronavirus

    a cura del dr. Giovanni Ghirga

    lunedì scorso la Food and Drug Administration (USA) ha approvato un vaccino “riformulato” contro il coronavirus, nel tentativo di fornire una maggiore protezione prima dell’abbassamento delle temperature, anche se la nazione subisce un aumento di fine estate dei casi di covid-19 e dei ricoveri.
    I nuovi richiami potrebbero essere disponibili (negli USA) nelle farmacie, nelle cliniche e negli studi medici entro la fine della settimana.

    Il CDC è incline ad una ampia raccomandazione che copre quasi tutte le età, rispecchiando l’approccio della FDA. Tuttavia, è possibile che alcuni del gruppo di esperti esterni dell’agenzia, il Comitato Consultivo sulle Pratiche di Immunizzazione, spinga per una raccomandazione mirata incentrata su coloro che sono a maggior rischio: i più anziani e le persone con un sistema immunitario indebolito o altre malattie.

    Questo vaccino più che un richiamo, in realtà rappresenta una NUOVA formula vaccinale. La protezione contro l’infezione svanisce entro pochi mesi, ma offre uno scudo più duraturo contro le malattie gravi.

    Il vaccino di nuova formulazione è monovalente, con un singolo componente progettato verso una variante omicron chiamata XBB.1.5.

    I booster precedenti, i quali erano bivalenti, miravano a contrastare il ceppo originale del coronavirus e le varianti BA.4 e BA.5, tutte ormai lontane.
    La variante XBB.1.5 rappresenta una piccola percentuale dei casi negli Stati Uniti, ma è strettamente correlata alle altre varianti XBB che rappresentano la maggior parte dei casi attuali. Ciò include EG.5, la variante più diffusa al momento e responsabile di oltre il 21 per cento dei casi, secondo i CDC. I test mostrano che il nuovo richiamo proteggerà da EG.5 e varianti simili. Inoltre, i nuovi dati di Pfizer e Moderna e di scienziati indipendenti suggeriscono che il richiamo proteggerà contro il BA.2.86 attentamente monitorato, una variante altamente mutata che alcuni scienziati inizialmente temevano potesse eludere le protezioni dai vaccini o dalle infezioni precedenti. Nuovi studi indicano che la variante non è così pericolosa come si temeva.

    BA.2.86 “sembra essere un nothingburger”, ha detto John P. Moore, professore di microbiologia e immunologia alla Weill Cornell Medicine. “Ha mostrato un tasso di aumento molto lento, non un evento esplosivo. Se dovesse avere un impatto enorme, ormai lo sapremmo.”

    Nel suo aggiornamento settimanale sui virus respiratori, il CDC ha detto venerdì che “i dati di ricerca iniziali da più laboratori sono rassicuranti e mostrano che gli anticorpi esistenti funzionano contro la nuova variante BA.2.86”. Ha osservato, inoltre, che gli attuali aumenti dei casi di covid e dei ricoveri negli Stati Uniti “non sono guidati da BA.2.86 e sono invece causati da altri virus prevalentemente circolanti”. Questi dati sono incoraggianti, ha commentato il CDC, perché il vaccino aggiornato è adattato alle varianti circolanti.
    In ottobre il nuovo vaccino “ potrebbe” e dovrebbe essere disponibile anche in Italia.

    The WaPo, L. McGinley and L. H. Sun. September 11, 2023.

  • Covid 19, intelligence Stati Uniti: “no prove su laboratorio Wuhan”

    Covid 19, intelligence Stati Uniti: “no prove su laboratorio Wuhan”

    Secondo il capo dell’intelligence degli Stati Uniti, non esistono prove che dimostrino che il Covid-19 sia stato creato nel laboratorio di ricerca di Wuhan, in Cina.

    La teoria secondo cui tre scienziati del laboratorio di Wuhan sarebbero stati i primi ad essere infettati dal virus, dopo averlo creato, non è supportata dai fatti.

    In un rapporto presentato al Congresso, l’Ufficio del Direttore dell’Intelligence Nazionale (ODNI) ha affermato che “quasi tutte” le sue agenzie, tra cui la NASA, la CIA e l’FBI, ritengono che il virus non sia stato modificato in laboratorio.

  • Covid. Venti indagati tra cui Conte e Speranza

    Covid. Venti indagati tra cui Conte e Speranza

    La Procura di Bergamo ha chiuso l’indagine sulla gestione della pandemia da Covid consegnando l’atto di notifica alle parti. Una ventina in tutto gli indagati tra cui Giuseppe Conte (all’epoca premier), l’ex ministro della salute Speranza, il governatore della Lombardia Fontana, l’ex assessore al welfare della Lombardia Gallera, Brusaferro e Locatelli (Iss),e l’allora capo della Protezione Civile Borrelli.

    Le posizioni dell’ex premier Giuseppe Conte dell’allora ministro della Salute Roberto Speranza saranno trasmesse al Tribunale dei ministri, che dovrà valutare gli atti a loro carico.

    “Massima disponibilità e collaborazione con la magistratura. Sono tranquillo di fronte al Paese e ai cittadini italiani per aver operato con il massimo impegno e con pieno senso di responsabilità durante uno dei momenti più duri vissuti dalla nostra Repubblica”. Così commenta Giuseppe Conte .

    Speranza si dice “Sicuro di aver agito nell’interesse del Paese”

    Il legale dell’associazione delle vittime commenta: “Si riscrive storia della strage”.

  • RAI3: ROBERTO BURIONI A CHE TEMPO CHE FA: ‘È IMPROBABILE CHE VENGA FUORI UNA NUOVA VARIANTE PERICOLOSA DALLA CINA’

    RAI3: ROBERTO BURIONI A CHE TEMPO CHE FA: ‘È IMPROBABILE CHE VENGA FUORI UNA NUOVA VARIANTE PERICOLOSA DALLA CINA’

    RAI3: ROBERTO BURIONI A CHE TEMPO CHE FA: ‘È IMPROBABILE CHE VENGA FUORI UNA NUOVA VARIANTE PERICOLOSA DALLA CINA’, ‘I DATI SULLA SICUREZZA E SULL’EFFICACIA DEL FARMACO ANTICOVID SONO PROVATI OLTRE OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO’ E ‘LA REINTRODUZIONE DELLE MASCHERINE? L COMPORTAMENTO È IMPRONTATO AL BUON SENSO’

    “È normale che un virus durante il suo rapporto con un ospite sviluppi delle varianti che si trasmettono meglio e che riescono magari a infettare le persone immuni. Però, la differenza che c’è tra adesso e il passato è che ora siamo tutti immunizzati dal vaccino o dall’infezione o da entrambe le cose. Quindi nel nostro Paese una nuova eventuale variante, comunque parente stretta di Omicron, incontrerebbe una popolazione con difese molto robuste. Questo chiaramente può essere valido per i giovani. Per le persone più anziane e per i fragili dobbiamo ricordare che esiste l’ulteriore dose di vaccino bivalente, che funziona bene, e soprattutto gli antivirali, come il Paxlovid, che continuano ad avere un’efficacia invariata anche contro queste nuove varianti”. Così Roberto Burioni su Kraken, la nuova variante del Covid, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai3.   

    Sullo scarso uso del farmaco antivirale Paxlovid“Dal punto di vista scientifico la questione è chiarissima: i dati sulla sicurezza e sull’efficacia di questo farmaco, anche contro questa variante pittorescamente chiamata Kraken, sono provati oltre ogni ragionevole dubbio. Bisognerebbe usarlanche per i più giovani, magari giovani e obesi con un’ insufficienza respiratoria o cardiocircolatoria”.

    Sulla reintroduzione delle mascherine: “Il comportamento è improntato al buon senso: se vado in una residenza per anziani dove ci sono ultraottantenni, metto la mascherina. Ma non solo per il Covid, ma per tutta una serie di altre infezioni che possono essere pericolose. Quando Franco Locatelli entra in un reparto dove magari ci sono dei bambini che hanno fatto delle terapie immunodepressive, la mascherina se la metteva anche prima del Covid. Quindi quando siamo in un luogo affollato, quando siamo vicini a persone a rischio, quando la mascherina non è particolarmente scomoda, non vedo tutta questa tragedia a portarla”.

    Sulle possibili nuove varianti portate dalla Cina“Quello che sta accadendo in Cina, a mio giudizio, non lo sappiamo minimamente. Dalla Cina non escono notizie, dalla Cina non escono più dati. Oggi l’OMS ha chiesto alla Cina di condividere di più. A mio giudizio i numeri sono totalmente inattendibili. Questa malattia è diventata contagiosa come il morbillo, che infetta il 99% delle persone se non sono immuni. Quindi la circolazione di questo virus in Cina non è stimabile. Allo stesso tempo noi non sappiamo quello che può accadere nella circolazione di un virus in una popolazione che è stata vaccinata poco e male. Noi gli abbiamo anche detto se volevano in regalo i nostri vaccini: hanno detto di no, sono scelte politiche. Quello che dobbiamo fare è sorvegliare, perché è improbabile che venga fuori una nuova variante pericolosa. Però dalla Cina a oggi sono state comunicate 700 sequenze. Noi italiani giustamente le controlliamo e finora ne abbiamo individuate una settantina. I dati sono molto tranquillizzanti, perchè le varianti sono tutte della famiglia Omicron. Sembra che questo virus abbia preso ormai quella direzione e se questa direzione verrà mantenuta è molto probabile che i vaccini che noi abbiamo fatto mantengano un’alta capacità protettiva”.

    Sulla diminuzione degli screening oncologici“È una cosa gravissima perché stiamo intercettando dei tumori in ritardo. Non solo in ritardo negli screening oncologici, ma in quasi tutte le discipline mediche le liste d’attesa si sono allungate a causa di questa pandemia. Tassativamente dobbiamo recuperare, altrimenti si trasformeranno al contempo in malattie più gravi, in costi più alti per trattarle e in gente che muore. Ci dobbiamo impegnare, ora che il pericolo si è attenuato, nel metterci in pari”.

  • Circolare Covid del Ministero della Salute: “Evoluzione pandemia imprevedibile”

    Circolare Covid del Ministero della Salute: “Evoluzione pandemia imprevedibile”

    Sebbene l’evoluzione della pandemia sia allo stato attuale imprevedibile, il nostro Paese deve prepararsi ad affrontare un inverno in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale attribuibile a diverse malattie respiratorie acute, prima fra tutte l’influenza, e alla possibile circolazione di nuove varianti di SARS-CoV-2, determinato anche dai comportamenti individuali e dallo stato immunitario della popolazione.
    Si evidenzia la necessità di intensificare il sequenziamento al fine di raggiungere una numerosità sufficiente a identificare l’eventuale circolazione di nuove varianti. È particolarmente importante evitare la congestione delle strutture sanitarie limitando l’incidenza di
    malattia grave da COVID-19 e le complicanze dell’influenza nelle persone a rischio, proteggendo soprattutto le persone più fragili.

    Sono queste le conclusioni della circolare Covid del Ministero della Salute pubblicata il 30 dicembre 2022, e avente ad oggetto Interventi in atto per la gestione della circolazione del SARS-CoV-2 nella stagione invernale 2022-2023 elaborato con il supporto dell’ISS, sentite le
    Regioni/PPAA per il tramite del Coordinamento Interregionale Prevenzione (CIP).

    Nel documento si apprende che

    Diversi fattori contribuiscono a rendere incerte l’evoluzione epidemiologica e le ricadute sul sistema sanitario in termini di domanda di assistenza, tra cui:

    • Caratteristiche del virus SARS-CoV-2 nella stagione fredda
    • Grado di adesione alla campagna vaccinale (4a dose) e compliance nell’osservanza delle misure igienico-sanitarie e comportamentali per la prevenzione della trasmissione di SARS-CoV-2 da parte della popolazione generale.
    • Soggiorno in ambienti chiusi (comprese le scuole) durante i mesi invernali.
    • Grado di co-circolazione di altri virus respiratori
    • Grado di immunità/suscettibilità della popolazione nei confronti dell’infezione e della malattia grave.
    • Mobilità della popolazione.
    • Effetti a lungo termine dell’infezione da SARS-CoV-2 (Long COVID)

    “L’utilizzo di mascherine è efficace nel ridurre la trasmissione dei virus respiratori e nel caso in cui si documentasse un evidente peggioramento epidemiologico con grave impatto clinico e sul funzionamento dei servizi assistenziali, potrebbe essere indicato il loro utilizzo in spazi chiusi, finalizzato in particolare a proteggere le persone ad alto rischio di malattia grave”, si legge ancora nella circolare.

    Clicca qui per leggere la circolare

  • Covid, obbligo tampone per arrivi da Cina. L’Ordinanza dei Ministro della Salute

    Covid, obbligo tampone per arrivi da Cina. L’Ordinanza dei Ministro della Salute

    L’ordinanza del Ministro Schillaci

    Il 29 dicembre 2022 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’Ordinanza del Ministro Schillaci intitolata “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’epidemia da COVID-19 concernenti gli ingressi dalla Cina. (22A07435)“.

    Secondo quanto si apprende dalla lettura del provvedimento si ordina per tutti i soggetti in ingresso dalla Cina:

    • L’ obbligo di presentazione al vettore all’atto dell’imbarco e a chiunque sia deputato ad effettuare i controlli, della certificazione di essersi sottoposti, nelle settantadue ore antecedenti l’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare, o, nelle quarantotto ore antecedenti, ad un test antigenico effettuati per mezzo di tampone con risultato negativo;
    • L’obbligo di sottoporsi ad un test antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, ovvero, qualora cio’ non fosse possibile, entro quarantotto ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento.
    • in caso di esito positivo del test antigenico, obbligo di sottoporsi immediatamente ad un test molecolare ai fini del successivo sequenziamento e ad isolamento fiduciario nel rispetto della normativa vigente;
    • Infine l’ obbligo di effettuare un ulteriore test antigenico o molecolare con esito negativo per porre termine al periodo di isolamento.

    Si chiarisce che le disposizioni NON si applicano ai minori di sei anni, ai membri dell’equipaggio e al personale viaggiante dei mezzi di trasporto di persone e merci, ai funzionari e agli agenti, comunque denominati, dell’Unione europea o di organizzazioni internazionali, agli agenti diplomatici, al personale amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche, ai funzionari e agli impiegati consolari, al personale militare, compreso quello in rientro dalle missioni internazionali, e delle Forze di Polizia, al personale del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e dei Vigili del fuoco nell’esercizio delle loro funzioni.

    Ministro Schillaci firma ordinanza per tamponi obbligatori ai passeggeri in arrivo dalla Cina

    “Ho disposto, con ordinanza, tamponi antigenici Covdi19 obbligatori, e relativo sequenziamento del virus, per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito in Italia. La misura si rende indispensabile per garantire la sorveglianza e l’individuazione di eventuali varianti del virus al fine di tutelare la popolazione italiana. Riferirò più dettagliatamente nel corso del Consiglio dei Ministri convocato oggi”.

    E’ quanto ha dichiarato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, il 28 dicembre 2022.

    Malpensa: 52% di contagiati da Covid su volo da Pechino

    Nel giorno di Santo Stefano dei 120 passeggeri che viaggiavano sul volo Pechino-Malpensa proveniente dalla Cina atterrato alle 18.55 nello scalo di Milano Malpensa, 62 sono risultati positivi a Covid (52%).

    E’ quanto ha riferito l’Assessore al welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, che in conferenza stampa ha aggiunto: “Sono numeri che devono far riflettere“.

    Poi ha chiarito “non è stata un’iniziativa sbagliata o azzardata, come si vede dai numeri significativi che stanno a testimoniare che in Cina in questo momento c’è sicuramente un’ondata epidemica in corso, anche se non sappiamo ancora quali sono le varianti responsabili“.

    La Lombardia anche in questo caso è stata la prima regione a livello mondiale che ha preso questa iniziativa. Un esercizio utile, tanto che Schillaci ne riferisce al cdm” ha aggiunto Berlolaso.

    Qui la conferenza stampa dell’Assessore Bertolaso https://fb.watch/hIan70XA0V/

    La disposizione sullo screening a Malpensa

    L’Ats dell’Insubria, alla luce dell’aumento dei contagi in Cina, ha richiesto lo screening Sars Cov-2 per chiunque arrivi dalla Cina in aeroporto Milano Malpensa.

    La disposizione è attiva dal 26 dicembre e sarà operativa fino al 30 gennaio 2023.

    Lo screening è stato disposto a causa dell’aumento dei contagi da Covid in Cina.

    Chiunque si è collegato al sito dell’aeroporto di Malpensa ha potuto leggere il seguente avviso

    "Gentile Cliente, a seguito di una nuova normativa Covid-19 la informiamo che, all'arrivo a Malpensa, è consigliato effettuare un tampone antigenico molecolare per tutti i passeggeri e gli operatori provenienti dalla Cina. Il presente regolamento è immediatamente valido fino al 30 gennaio 2023. Per ulteriori informazioni visitare il sito di viaggi Viaggiaresicuri."

    Anche Roma Fiumicino ha ripreso i test

    Anche all’Aeroporto Roma Fiumicino si riparte con i test anticovid sui passeggeri in arrivo dalla Cina.

    Lo ha annunciato il 28 dicembre 22 l’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato nella cui nota si apprende che “in attesa delle disposizioni nazionali riprendono i test all’aeroporto internazionale di Fiumicino per i voli che provengono dalla Cina“. Inoltre “i test si svolgeranno con le consuete modalità, sotto la supervisione dell’Istituto Spallanzani e con il supporto delle Uscar regionali“.

  • 🎼 A PADOVA CONCERTO IN MEMORIA DELLE VITTIME DEL COVID-19

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     Nella splendida chiesa di San Nicolò a Padova, un’orchestra ed un coro formato da giovani musicisti veneti dedicano il Requiem di Gabriel Fauré alle vittime della pandemia

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    Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha lanciato il suo monito nel continuare a fare uso di responsabilità e precauzione in tema Covid. Il Capo dello Stato lo ha fatto nel suo intervento alla cerimonia di celebrazione al Quirinale de “I Giorni della Ricerca“, iniziativa promossa dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.

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  • ❤️ INQUINAMENTO E RISCHIO CORONARICO: QUANTO CONTA?

    ❤️ INQUINAMENTO E RISCHIO CORONARICO: QUANTO CONTA?

    Cuore ed ambiente. L’inquinamento è un big killer?

    Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morbilità e mortalità nei paesi industrializzati. L’eziopatogenesi degli eventi aterotrombotici è complessa e dipende dai ben noti fattori di rischio modificabili e non modificabili come la predisposizione genetica, lo stile di vita e fattori ambientali; tra questi ultimi, l’inquinamento atmosferico sta richiamando l’attenzione sempre maggiore dei ricercatori. Sebbene ci siano molte evidenze sugli effetti dannosi multisistemici dell’inquinamento atmosferico, un recente documento congiunto della European Respiratory Society (ERS) e della American Thoracic Society (ATS) ha identificato l’apparato cardiovascolare come il suo principale bersaglio.

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  • COVID-19: DOPO DUE ANNI, COSA C’È DI NUOVO?

    COVID-19: DOPO DUE ANNI, COSA C’È DI NUOVO?

    PROCESSO ALLA METODOLOGIA DI RICERCA CLINICA: COSA È CAMBIATO CON IL COVID-19?

    A cura del Centro per la Lotta contro l’infarto – Fondazione Onlus

    Stiamo ancora navigando nell’incertezza di una pandemia virale irrisolta con un doppio handicap acquisito, subito evidente: una impreparazione globale ad affrontare coordinatamente un rischio infettivo letale e la necessità di non affondare in una crisi economico-sociale ingestibile. Nel terzo anno di pandemia si è aggiunta una guerra in Europa che sta rischiando di trasformarsi in un disastro senza confini, generando come effetto collaterale una crisi mondiale alimentare per carenza di grano, non esportabile dalle zone impegnate militarmente, produttori di rilevanza mondiale.

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  • Fibrillazione atriale di nuova insorgenza durante la COVID-19: un marker di gravità della malattia

    Fibrillazione atriale di nuova insorgenza durante la COVID-19: un marker di gravità della malattia

    A cura del Dr. Giovanni Ghirga

    la FIbrillazione Atriale di nuova insorgenza (NFA) sembra essere comune (5,4%) tra i pazienti ricoverati in ospedale con COVID-19.
    Quasi la metà dei pazienti con una NFA è deceduta durante il ricovero. Dopo aggiustamento multivariato per comorbidità e gravità della malattia, una NFA non risulta comunque essere statisticamente associata alla morte in modo significativo; questo suggerisce che una NFA, in questi pazienti, può essere principalmente un marker di altri fattori clinici avversi piuttosto che un fattore indipendente di mortalità.

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  • COVID, CROCIERE – VIA I TAMPONI PER I VACCINATI E OBBLIGO VACCINO SULLE NAVI MSC

    Per Mediterraneo, Nord Europa, Mar Rosso, Caraibi e Antille niente più tampone per i vaccinati.

    Napoli, 29 settembre 2022– MSC Crociere ha annunciato un allentamento delle regole d’imbarco a partire dal 1° ottobre 2022 previste dal protocollo di salute e sicurezza.

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