Milano, 11 giugno 2014 – Sono i pollini delle graminacee i responsabili delle reazioni della maggior parte degli italiani colpiti da allergie. La primavera inoltrata e l’impennata delle temperature, puntualmente avvenuta anche in questi giorni, è statisticamente il periodo di massima fioritura. Questo il motivo per il quale sfuggire alla maledizione del naso che cola e degli occhi rossi in questo caldo periodo dell’anno, può risultare davvero complicato. La famiglia delle Graminacee, infatti, è presente dovunque in Italia e conta circa 9.500 specie diverse, tra le quali riso, frumento e mais che formano le basi nutrizionali dell’essere umano. Il sistema di diffusione dei pollini è affidato al vento, un metodo impreciso, che la natura ha compensato con la produzione di massa, con fioriture che possono creare vere e proprie nuvole di pollini (una spiga può produrre in media sette milioni di granuli di pollini.)
“La soluzione” da promuovere secondo gli esperti, si chiama “Immunoterapia Specifica”, più comunemente e impropriamente chiamata vaccino. Si tratta in pratica dell’unico trattamento in grado di portare alla remissione o alla guarigione dell’allergia. L’OMS lo riconosce da oltre 10 anni e ne suggerisce la diffusione e l’utilizzo.
“L’Immunoterapia Specifica, consiste nella ripetuta somministrazione di estratti allergenici ad individui sensibilizzati con lo scopo di ridurne la risposta immunologica e clinica – spiega il professor Giorgio Walter Canonica Direttore della Clinica di Malattie dell’Apparato Respiratorio e Allergologia Di.M.I. IRCCS San Martino Genova e Presidente Società Italiana Allergologia Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC) – La decisione di sottoporre un paziente a questo tipo di terapia deve essere preceduta da una attenta valutazione, sia della condizione clinica, sia del ruolo degli agenti allergologici scatenanti. La fase iniziale della terapia prevede la somministrazione di dosi scalari, progressivamente crescenti, fino a raggiungere un dosaggio di mantenimento che viene ripetuto ad intervalli regolari nel tempo. In relazione agli effetti immunologici indotti, l’Immunoterapia Specifica deve essere considerata come l’unico trattamento capace di agire sulle cause, e non solo sui sintomi, dell’allergia e di modificarne la storia naturale. Numerosi studi scientifici – continua il Prof. Canonica – dimostrano come l’Immunoterapia Specifica sia in grado di prevenire nuove sensibilizzazioni ad allergeni differenti e riduca la possibilità di sviluppare asma nei pazienti con rinite allergica causata da allergeni inalanti, inclusi i pollini.”
Dare una soluzione alle allergie ed in particolare a quelle da graminacee è di grande importanza, in considerazione del fatto che se un soggetto è allergico a un tipo di graminacea, normalmente lo sarà a tutte le altre. La richiesta di approcci efficaci e razionali nei confronti del “problema allergia” da parte dei pazienti e degli specialisti è in continuo aumento, proprio a causa della crescente consapevolezza delle gravi conseguenze (sinusiti, disturbi del sonno, sviluppo di asma) dovute al mancato o all’inefficace trattamento delle riniti allergiche da pollini. Studi consolidati inoltre, hanno dimostrato come nei pazienti che hanno ricevuto il trattamento, l’Immunoterapia Specifica abbia migliorato la qualità della vita attraverso la riduzione dei sintomi e dell’utilizzo dei farmaci.
La sicurezza e l’efficacia dell’Immunoterapia Specifica, nella modalità di somministrazione sublinguale, oggetto di discussione proprio in questi giorni dagli allergologi di tutto il mondo riuniti a Copenhagen per l’European Academy of Allergy and Clinical Immunology 2014, sono un tema di grande attualità, che recentemente è stato trattato nel position paper “Sublingual immunotherapy: World Allergy Organization position paper 2013 update che ha tracciato le linee guida del settore, basandosi sul modello delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
“L’articolo – conclude, il Professor Canonica, che ha coordinato la stesura delle due edizioni dei paper, – è un importante aggiornamento delle conoscenze scientifiche con l’integrazione di nuovi capitoli su temi emergenti quali: aspetti pratici, prospettive, nuovi approcci e necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’opportunità di scegliere l’immunoterapia sublinguale. L’FDA, Agenzia Regolatoria del Farmaco degli Stati Uniti, ha recentemente approvato la terapia sublinguale, allineandosi a quanto già fatto dall’EMA (European Medicines Agency). Questa notizia, oltre a portare ulteriore rilevanza ed ufficialità alla terapia, aprirà le porte ad un maggiore impiego terapeutico della terapia. Auspichiamo quindi che l’Immunoterapia Specifica sublinguale diventi sempre di più un’opzione concreta per il trattamento di un’ampia popolazione di pazienti allergici.”
Pollini da Graminacee responsabili dei disturbi del 70% degli allergici italiani
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