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Medicina Difensiva, si apre domani il Congrasso nazionale della Società italiana di cardiologia

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Roma, 12 dicembre 2014 – Si apre domani a Roma il tradizionale appuntamento annuale della Società Italiana di Cardiologia; previsti oltre 2.000 partecipanti al 75° Congresso Nazionale SIC, che dal 13 al 15 Dicembre offrirà corsi di aggiornamento, simposi congiunti con altre Società scientifiche (sia nazionali sia internazionali), letture magistrali. Durante la tre giorni scientifica molti i temi che verranno trattati dai massimi esperti. Hanno anticipato alcuni argomenti, durante la Conferenza stampa inaugurale, cinque autorevoli specialisti, tra cui Matteo Di Biase, Presidente SIC.

Il 75° Congresso nazionale SIC si muove nel solco della tradizione, con alcuni obiettivi precisi. Tra questi, come sottolinea il Professor Cesare Fiorentini, Coordinatore della Commissione per il Congresso: “la notevole attenzione dedicata ai giovani appassionati alla cardiologia, la necessità di tenere aggregata la conoscenza di tutta la comunità cardiologica, senza che essa si disperda in rivoli indipendenti di superspecializzazione”.

Restando in area giovani, si prospetta stimolante la discussione a proposito della certificazione medica per l’attività sportiva non agonistica e ludico-amatoriale. “Escludendo il cardiologo dalla refertazione – è la conclusione amara del Professor Francesco Fedele, Presidente FIC (Fondazione Italiana Cuore e circolazione) – si corre il rischio di aumentare lo spessore della documentazione e, mutatis mutandis, ritornare ad un ‘certificato di sana e robusta costituzione’ più burocratizzato”.

Un allarme da non sottovalutare per nulla arriva dal Presidente SIC circa la cosiddetta medicina difensiva, che si traduce nel prescrivere procedure diagnostiche o evitare trattamenti ad alto rischio principalmente per ridurre l’esposizione ad un giudizio di responsabilità penale e civile. Un simposio del Congresso dedicato verterà proprio su tale problematica, con proposte elaborate e discusse in questo spazio. Dice il Professor Matteo Di Biase: “Esse contemplano l’estensione della copertura assicurativa personale da parte dei medici, la nomina di un risk manager in tutte le ASL, la rimodulazione dell’azione penale, la ricerca di una via extragiudiziale del contenzioso, che in Italia cozza però contro l’obbligatorietà dell’azione penale”.

Ovviamente, all’interno del Congresso, ampio spazio sarà dato alla discussione/approvazione di tutta una serie di provvedimenti legislativi e normativi che potrebbero incidere assai negativamente sulla formazione medica dei nostri giovani medici. Illustra il Professor Salvatore Novo, Past-President SIC: “Già quest’anno l’indiscriminata ammissione di studenti al primo anno, a seguito delle deliberazioni dei TAR, ha incrementato in maniera abnorme il numero degli studenti”. “Nella mia Università (Palermo) siamo passati da 450 studenti a oltre 1.500 e altri ne attendiamo, per cui si è fatto ricorso alle aule del Campus della Facoltà di Ingegneria con lezioni in streaming, ma ancora il bello dovrà venire quando si dovrà far svolgere l’attività teorico-pratica a questi studenti e si dovranno effettuare gli esami di merito. Ne deriverà una formazione probabilmente carente per i futuri medici”.

Last but not least la situazione attuale delle malattie cardiovascolari nelle donne, che rappresentano la causa principale di morbilità e di mortalità nel genere maschile, esattamente come in quello femminile. Oggi la cardiopatia ischemica è responsabile di oltre 120.000 decessi all’anno nel nostro Paese, circa il doppio di quelli causati dai tumori, di tutti i tipi. “Con questa premessa – rende noto il Professor Giuseppe Mercuro, Presidente FINSIC – il Gruppo di Studio delle Malattie Cardiovascolari di Genere della SIC sta conducendo uno studio su tutto il territorio nazionale in collaborazione con la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia sulla percezione, conoscenza e consapevolezza delle donne italiane oggi del proprio futuro di rischio e malattia”.

Di questo e tanto altro si parlerà nel Congresso: corsi formativi (una sessione anche per infermieri e tecnici); necessità di un approccio sempre più multidisciplinare dei cardiologi, specie con i cardiochirurghi; particolari riconoscimenti a giovani medici, oltre a tre premi per quei giovani ricercatori che abbiano proposto una ricerca innovativa in ambito cardiovascolare. Inoltre, anticipa il Professor Di Biase: “Grazie ad una generosa sponsorizzazione della MSD Italia, la Società Italiana di Cardiologia ha bandito quest’anno 25 Borse di Studio annuali del valore di 25.000 euro ciascuna destinate a giovani cardiologi per ricerche da effettuare all’estero in campo cardiovascolare. Queste borse daranno la possibilità di migliorare la ricerca cardiologica italiana, già di elevato livello, e di permettere ai giovani esperienze fondamentali per la loro carriera”.

Società italiana di cardiologia

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