Due milioni di italiani vivi a 5 anni dalla diagnosi: in Veneto sono 75.000. Il prof. Marco Venturini, direttore dell’oncologia del Don Calabria:”Un risultato impensabile fino a pochi anni fa”. Oggi all’Ospedale di Negrar (VR) 5° convegno nazionale sulla lotta al cancro.
Verona, 21 maggio 2011 – Mario, affetto da un tumore del rene, ha stabilito un record da Guinness dei primati superando più di 100 somministrazioni consecutive di un potente farmaco. Paolo, messosi alle spalle un cancro dell’intestino, è ora presidente di “CHIAMA”, il primo call center oncologico in Italia gestito interamente da volontari e collegato all’Istituto Oncologico Veneto. Sono loro alcuni dei protagonisti del 5° Convegno nazionale”Per una vita come prima” dedicato ai pazienti ed ai loro familiari, che vede anche la presenza dell’Assessore regionale alla Sanità Luca Coletti, in corso oggi presso l’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (VR).”In Italia sono più di due milioni le persone che vivono con una diagnosi pregressa di tumore, 75.000 circa in Veneto – afferma il prof. Marco Venturini, Direttore del Dipartimento e Presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) -. A cinque anni dalla scoperta della malattia, il 57% sopravvive. Tempestività è la parola d’ordine: prima si interviene, più alte saranno le probabilità di guarigione. I successi ottenuti nel trattamento delle neoplasie di mammella e testicolo sono i più evidenti: se si agisce durante i primissimi stadi, la sopravvivenza raggiunge il 98% nel primo caso e sfiora il 100% nel secondo. Fino a qualche decennio fa non sarebbe stato possibile organizzare una giornata come questa”. Collegato alle varie iniziative congressuali anche il sito internet www.perunavitacomeprima.org curato dal dr. Roberto Magarotto che raccoglie storie di pazienti, documentazione sulla normativa per i diritti sul lavoro e l’assistenza oncologica, segnalazioni di eventi che riguardano i malati oncologici, aggiornamenti nelle novità terapeutiche, focus sulle comunità di pazienti in rete.”Oggi ci concentriamo soprattutto sull’approccio al malato – commenta il dr. Magarotto -: crediamo in una medicina sempre più centrata sulla persona, sui suoi bisogni, sull’importanza dell’aspetto psicologico e della comunicazione in oncologia”. Il convegno gode del patrocinio dell’Associazione italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Verona.
La divisione di oncologia medica dell’Ospedale Sacro Cuore di Negrar (VR) è nata nel gennaio 1995. Diretta dal maggio 2006 dal prof. Marco Venturini, è stata certificata nel 2009 dalla Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) quale”Centro integrato di oncologia e cure palliative”. Questo riconoscimento è particolarmente significativo: in Italia sono soltanto 12 gli istituti finora qualificati, e rappresenta perciò una testimonianza della costante attenzione alla globalità (psicologica, sociale e spirituale) della persona malata di cancro. Il Veneto si conferma terra di primati, compreso purtroppo il record per le neoplasie al seno. Insieme a Friuli-Venezia Giulia e Trentino Alto Adige condivide infatti un tasso (standardizzato) di 131 casi ogni 100.000 abitanti, contro la media italiana di 93. Queste regioni sono però in linea con il resto del Paese rispetto alle possibilità di guarire: in Italia oggi 8 donne su 10 superano il tumore, anche quando è particolarmente aggressivo. Merito soprattutto della diagnosi precoce e dei farmaci biologici mirati sul bersaglio. L’appuntamento di Negrar coinvolge tutti gli operatori che ogni giorno si confrontano con il malato di tumore: oncologi, esperti di cure palliative, psicologi, fisioterapisti e associazioni di pazienti e volontariato. Tra i relatori il prof Francesco De Lorenzo, presidente nazionale della Federazione delle Associazioni di Volontariato Oncologico (FAVO), Francesco Maria Fazio presidente dell’Associazione Nazionale Donne Operate al Seno (ANDOS).
Tumori, un paziente su due sconfigge la malattia
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