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“Tacite Ombre”: Athena Barbera tra versi e introspezioni

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In “Tacite Ombre”, l’autrice ci guida in un viaggio poetico avvolgente, dove i versi liberi esplorano l’amore, la mancanza e la resilienza. Ogni poesia è un dialogo introspettivo, un cammino tra passioni e solitudini, desideri e distacchi, riflettendo il tumulto di sentimenti che abita ogni cuore umano. Qui, l’amore si rivela in tutte le sue forme: come una forza naturale, impetuosa e vibrante, o come un silenzio soffocato, simbolo di un dolore nascosto.

La silloge si trasforma in un invito a navigare nelle ombre dell’amore, attraversandone le mutevoli sfumature e scoprendo, nell’oscurità, una luce di comprensione e forza interiore. “Tacite Ombre” è più di una collezione di poesie, è un percorso emotivo che ci insegna a rinascere dalle tempeste dell’anima, offrendo una visione che unisce pathos e un fascino profondo.

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Grazie Athena per aver accettato di rispondere ad alcune domande per i nostri lettori. Come è nato il tuo amore per i libri? Cosa ti ha spinto a diventare una scrittrice?

L’amore per i libri, per la lettura nasce insieme a me. Ero una bambina solitaria e la biblioteca di quartiere è diventata il mio parco giochi, in estate passavo ore intere a leggere arrampicata su quelle scale. Mi sembrava straordinario avere a disposizione tutte quelle storie nelle quali perdermi per tutti il giorno. Non saprei se definirmi “scrittrice” di certo le parole sono il mio mestiere, le mie e quelle degli altri. Mi sento più un’artigiana della scrittura, ma forse è tutto nato da una me in terza elementare, davanti a un racconto che la maestra mi ha accusato di avere copiato (ma copiato da dove, erano i primi anni ’80?) perché i miei protagonisti avevano nomi stranieri. Ecco, quell’ingiustizia, per la prima volta, mi ha dato la possibilità di immaginare la scrittura come un mestiere per me.

Parliamo della tua nuova silloge poetica “Tacite Ombre”. Come è nata l’idea di scriverlo? Qual è stato il punto di partenza nel processo di scrittura?

Come tanti, anzi come tutti, direi, scrivo poesie da sempre. È stata la mia agente Michela Tanfoglio a raccogliere con pazienza i miei versi sparsi, dove sparsi va inteso in senso stretto: post it, foglietti volanti, messaggini, vecchi file sul computer… Ha letto e analizzato le mie poesie e mi ha convinta a raccoglierle in una silloge e a inviarle in concorso al Premio Internazionale Milano International 2023 dove ha vinto il primo premio. Il punto di partenza arriva sempre da un’immagine, un sentimento, una frase significativa. Le poesie arrivano già adulte, di solito non serve più di qualche ritocco.

Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Tacite Ombre”, quali useresti?

Incisivo; musicale; passionale.

Un progetto a cui vorresti dar vita, prima o poi…

Le idee sono tante, sempre, ma ho capito quanto sia importante per me tenere basso il livello delle aspettative, in qualunque ambito. Comunque vorrei mettermi alla prova con un romanzo sull’amore e sulla coppia. Sempre che riesca a farlo uscire dal mio quaderno degli appunti.

Dove ti porterà il tuo amore per la carta e la penna? Su cosa stai lavorando?

I miei primi amori sono l’editing e la traduzione, perché è questo ciò di cui mi occupo come professionista editoriale. Sono in chiusura di un saggio storico su una figura femminile molto controversa, spero che venga bene accolto.

Prossimi impegni?

È un momento particolarmente intenso, l’attività editoriale non si ferma mai, così come le richieste di contributo su antologie, articoli o progetti di colleghi, a cui partecipo sempre volentieri. Ma se devo dare un’occhiata al calendario, a breve è tempo di Salone del Libro e, naturalmente, continuerò a presentare Tacite Ombre laddove i librai abbiano desiderio di accogliermi.

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