Home Economia Agroalimentare Panettone classico: ecco i 5 consigli per gustare il panettone artigianale

Panettone classico: ecco i 5 consigli per gustare il panettone artigianale

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Il Natale si avvicina e i più attenti alle tradizioni, e amanti della buona tavola, saranno già intenti a cercare il panettone migliore sul mercato per rendere perfetta la tavola delle feste.

Rispetto a qualche tempo fa, in cui la scelta era sicuramente meno variegata, i prodotti di pasticceria tra i quali optare oggi sono davvero tanti e orientarsi nell’acquisto potrebbe risultare più complicato. Di sicuro tra le variabili da considerare c’è l’artigianalità del prodotto, la garanzia che gli ingredienti utilizzati per la sua produzione siano freschi e di qualità e, non ultima, la passione e la cura con cui viene realizzato.

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Prendiamo ad esempio il Panettone di Iginio Massari, il Re dei lievitati pluripremiato e conosciuto in tutto il mondo, che si distingue tra gli altri non solo per la scrupolosa scelta delle materie prime, ma anche per la minuzia con cui viene curato ogni aspetto della sua lavorazione. Dalla scelta delle note aromatiche, al processo di lievitazione, sino ad arrivare ad un vero e proprio capolavoro che merita tutto il suo successo.

Non dimentichiamo, del resto, che le regole di Massari per una cucina consapevole e che punti all’eccellenza sono ferree e richiedono disciplina: creatività e rigore, tradizione e innovazione, passione e tecnica sino a raggiungere un perfetto equilibrio.

Ma, una volta acquistato, come si può gustare al meglio un panettone artigianale?

Partendo dal presupposto che il Panettone di Iginio Massari non ha bisogno di ulteriori accorgimenti, ci sono senz’altro delle accortezze che possiamo mettere in atto per essere sicuri di consumare il prodotto al meglio.

Partiamo per prima cosa dalla temperatura: se è vero che il panettone dà il meglio di sé ad una temperatura leggermente più alta di quella dell’ambiente circostante, è altrettanto vero che è assolutamente sconsigliato riscaldarlo in forno tradizionale o nel microonde. L’impasto si asciugherebbe rovinando la bontà del dolce: un buon compromesso può essere quindi quello di avvicinare per pochi minuti il panettone al termosifone in modo tale da esaltare le sue note aromatiche senza intaccarne il gusto.

Passiamo al taglio: un panettone artigianale soffice e dalla perfetta alveolatura, come quello del maestro Massari, si presta bene al taglio con un lungo coltello seghettato molto affilato. Una volta tagliato, per seguire il galateo, ricordiamo che andrebbe mangiato con le mani, se non accompagnato da crema, o con una forchettina da dolce in caso contrario.

Abbinare il panettone ad un buon vino che ne esalti il sapore può, infine, essere la ciliegina sulla torta. A differenza di quanto generalmente si crede, infatti, non è sempre lo spumante la scelta migliore. Accompagnare un buon panettone artigianale con uno spumante o uno champagne brut, infatti, è una scelta contraria alla regola base della cucina che vede l’abbinamento vino-cibo ottimale quando gli elementi non vanno in contrasto tra loro. Se la soluzione ottimale è secco con secco e dolce con dolce, dunque, la scelta migliore nel nostro caso appare un vino moscato, un passito o una bollicina extra dry o dry.

Massima attenzione anche alla conservazione. Premesso che una volta aperto è meglio consumarlo prima possibile, va detto che la plastica che lo contiene è la più appropriata a conservarlo pertanto non va mai buttata se non si è certi di finirlo. La temperatura ideale, inoltre, perché mantenga tutte le sue caratteristiche è di circa 10 gradi pertanto è sconsigliato conservarlo in casa, sarebbe meglio scegliere un luogo esterno (ad esempio in balcone) ben riparato da fonti di luce e calore.

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