Su richiesta dell’Ufficio del Procuratore Pubblico Europeo (EPPO) di Palermo, è stato eseguito il 29 marzo scorso un ordine di sequestro preventivo per un valore superiore a 470.000 euro nei confronti di quattro agricoltori, sospettati di essere coinvolti in una frode relativa ai finanziamenti agricoli dell’Unione Europea, alla falsificazione di documenti e al riciclaggio di denaro.
L’operazione, portata a termine dal Reparto Carabinieri per la Tutela Agroalimentare di Messina, ha interessato denaro, immobili, automobili e fondi ricevuti dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA), sostenuti dalla Politica Agricola Comune (PAC).
L’indagine ha rivelato come i sospetti abbiano falsificato dichiarazioni e rivendicato falsamente la proprietà e il possesso di terreni nella provincia di Agrigento, ingannando l’AGEA per ottenere i fondi agricoli. È emerso che i terreni, di cui i sospetti dichiaravano di essere proprietari, in parte erano già stati confiscati giudizialmente in un altro procedimento penale, mentre un’altra porzione apparteneva all’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e Alimentare (ISMEA), ma veniva ugualmente presentata come proprietà nei moduli di richiesta dei sussidi.
Tra il 2015 e il 2022, i sospetti hanno ricevuto circa 450.000 euro in sussidi UE e oltre 20.000 euro in titoli di pagamento direttamente dall’AGEA.
Si ricorda che tutte le persone coinvolte sono considerate innocenti fino a prova contraria davanti alle competenti autorità giudiziarie italiane.
L’EPPO, ufficio indipendente di pubblica accusa dell’Unione Europea, ha il compito di indagare, perseguire e portare a giudizio i reati contro gli interessi finanziari dell’UE, evidenziando il suo impegno nella lotta contro le frodi a danno del bilancio comunitario.