E’ sempre un’emozione forte tornare a Piaggia dell’Università” – Auditorium gremito per l’annuale cerimonia che riunisce tre generazioni di dottori\r\n
“Le situazioni difficili sono queste, non mica in guerra, con tutta questa gente qui in sala”. Con molta emozione, dissimulata da grande affabilità, Andrea Angeli – peacekeeper, scrittore e portavoce di numerose missioni di pace Onu, Osce e Ue, attualmente nello staff del Sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura – ha ricevuto il riconoscimento “Laureato dell’anno” attribuitogli dall’Università di Macerata e dall’Alam, l’Associazione laureati ateneo maceratese in occasione della Giornata del laureato.
La premiazione è stata uno dei momenti clou della tradizionale cerimonia che ha riunito, questa mattina all’Auditorium San Paolo, completamente gremito, tre generazioni di laureati: quelli che hanno raggiunto i 25 e 50 anni dalla laurea e i laureati con lode del 2011. Un’iniziativa ormai consolidata, giunta alla decima edizione. Ad accoglierli, c’erano il rettore Luigi Lacchè, la presidentessa dell’Alam Daniela Gasparrini, il prorettore Marisa Rosa Borraccini, i direttori e vice-direttori dei cinque Dipartimenti Filippo Mignini, Ermanno Calzolaio, Barbara Pojaghi, Katia Giusepponi e Stefano Perri; il direttore generale Mauro Giustozzi. “Con questa cerimonia vogliamo rinnovare e rafforzare antichi legami e, al tempo stesso, sottolineare l’importanza che essi restino intensi e vitali anche per l’ultima generazione – è stato il saluto del rettore Lacchè -. Tutti voi siete i più autentici testimoni di quanto il nostro Ateneo è ed è stato capace di offrire in termini di elevata qualificazione. Voi siete la nostra memoria e al tempo stesso il nostro futuro. I laureati di qualche anno fa ritrovano la loro casa – la casa di tutti noi -, rivivono emozioni intense, meditano sui traguardi raggiunti e su quanto rimane da fare. E idealmente è come se stringessero la mano alle ragazze e ai ragazzi dell’ultima generazione, affinché i loro talenti, le loro competenze, la qualità scientifica e culturale dimostrata in questi anni di studi maceratesi possano trovare piena e adeguata risposta sul piano professionale”. Daniela Gasparrini, presidentessa dell’Alam ha sottolineato che l’obiettivo dell’evento e dell’associazione stessa è quello di “rinsaldare il legame tra l’Università di Macerata e i propri laureati, soprattutto in un momento come quello attuale, interessato da continui cambiamenti. Emergono nuovi caratteri e assetti della conoscenza scientifica, nuove esigenze di formazione professionale. I giovani devono accedere ai massimi livelli del sapere”. All’associazione possono aderire, in qualità di alumni, tutti i laureati di Unimc gratuitamente. Con il premio al Laureato dell’anno l’Ateneo vuole indicare ai propri neolaureati un percorso che deve partire dalla capacità di mettere a frutto i propri talenti. Laureato in Giurisprudenza nel 1980 e in Scienze politiche nel 1982, Angeli è stato scelto, come indicato nella motivazione letta dalla professoressa Gasparrini, “per aver esercitato il mestiere di peacekeeper e portavoce dell’ONU, dell’Unione europea e di altri organismi internazionali, sempre con simpatetica partecipazione verso le popolazioni colpite, i più deboli, le vittime della guerra. Angeli è stato uno dei protagonisti delle missioni umanitarie dei”caschi blu”. Questo”zingaro della pace”, come è stato definito, ha contribuito a far emergere, in una posizione operativa e di grande concretezza, i nuovi paradigmi del diritto internazionale. Con i suoi libri definiti il”backstage ideale della grande storia” racconta senza retorica le emozioni degli uomini lontani e a volte sconosciuti artefici delle sorti del Mondo”.
“Questo premio – ha commentato Angeli – lo voglio dedicare a Giorgio Pagnanelli, che credo sia stato anche assistente qui per un certo periodo, molto conosciuto dai più grandi, primo funzionario italiano entrato nelle Nazioni Unite nel 1957. Vi ringrazio anche per l’enorme pubblicità. Molti, vedendo i manifesti, mi hanno chiesto se mi candidavo. No, non mi candido da nessuna parte. Elezioni senza l’espressione delle preferenza sono come gare di sci senza le porte. Non sarebbe stato contento neanche il sotto segretario Staffan De Mistura con cui lavoro: le cariche pubbliche non dovrebbero essere il trampolino di lancio verso la carriera politica. I veri tecnici, come sono entrati, se ne dovrebbero uscire. Ascoltando il discorso del rettore, mi è sembrato di vedere un generale vicino alle sue truppe. Le sue parole così sentite mi ricordano quelle di un generale che, in missioni difficili, non lascia indietro nessuno. Ritornare a Piaggia dell’Università è un’emozione forte”.