Non c’è ancora in Italia ma probabilmente arriverà presto la seconda generazione della sigaretta elettronica, che a differenza della prima contiene anche tabacco. La vera novità che si leggerebbe nella bozza del decreto legislativo sui tabacchi è che, pur avendo tabacco, la nuova e-cig sarà considerato prodotto «da inalazione» e ciò consentirà l’uso libero in bar e ristoranti creando difatti per il tabacco due canali paralleli tra le tradizionali sigarette e le nuove e-cig con tabacco di divieti e permessi.
A produrre la nuova sigaretta elettronica sarebbe proprio la Philip Morris International, multinazionale delle sigarette, che per la sua prima fabbrica in Europa starebbe scegliendo l’Italia e in particolare la provincia di Bologna con una fabbrica che dovrebbe occupare 600 persone con un investimento da mezzo miliardo di euro.
Insomma, a quanto pare la vecchia sigaretta elettronica che ha solo nicotina (ma molti la fumano anche senza, solo con glicerolo e aroma) starebbe facendo cambiare le strategie di business ai grandi produttori di tabacco.