In attesa di vedere se saprà imporre la propria scuola ai prossimi mondiali di calcio, il Brasile ha già iniziato dettare le regole della nuova bellezza. È infatti tutta brasiliana la nuova tendenza in fatto di forme per quanto riguarda il lato B. Il lifting del gluteo per avere un sedere alla brasiliana si sta affermando come uno dei più richiesti interventi di chirurgia estetica tanto che, secondo i dati AICPE – Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica – negli ultimi due anni gli interventi di gluteopessi e di aumento dei glutei sono quasi raddoppiati. «C’è una crescente attenzione alla zona dei glutei: non solamente devono essere tonici, ma possibilmente non svuotati. E il modello cui si guarda con maggiore interesse è il lato B alla brasiliana, ovvero le classiche curve delle ballerine brasiliane», precisa Francesco Alia, chirurgo plastico di Milano e Cagliari. Quindi, «parliamo non solamente interventi di lifting per contrastare il rilassamento delle pelle e dei muscoli, ma anche di un aumento dei volumi con il riposizionamento dei tessuti attraverso l’utilizzo del grasso».
I numeri di AICPE descrivono un fenomeno che è letteralmente esploso in Italia. Nel 2013 sono stati praticati più di 1.500 interventi per migliorare il lato B, contro gli 800 del 2011. Una tendenza in corso anche oltreoceano dove l’autorevole American Society for Aestethic Plastic Surgery ASAPS nelle sue più recenti statistiche ha parlato di un incremento degli interventi sul lato B del 40% nel 2013 rispetto all’anno precedente.
«Solitamente le pazienti che, insoddisfatte della linea che i glutei vanno a disegnare, vogliono migliorare il loro lato B hanno meno di 35-40 anni. Ma non mancano persone con qualche anno in più, mentre gli uomini sono ancora decisamente molto pochi», dice Alia. «Le soluzioni proposte possono essere di carattere medico attraverso l’utilizzo di acido ialuronico oppure chirurgiche. Solo queste ultime però rappresentano però un rimedio efficace e stabile nel tempo», precisa lo specialista. Gli interventi sono prevalentemente due: «Il più diffuso è la gluteopessi, ovvero il lifting dei glutei. È l’intervento più classico con il quale si a va contrastare il rilassamento dettato dal tempo o da un dimagrimento importante attraverso un riposizionamento dei tessuti. Si ottiene non solamente una diversa proiezione, ma anche un riempimento delle zone interessate usando i tessuti del paziente. Trattandosi di un intervento chirurgico, c’è un’incisione con una cicatrice; questa però risulta facilmente nascondibile sotto l’abbigliamento intimo e tende ad attenuarsi con il tempo». L’altro tipo di intervento è finalizzato in modo specifico all’aumento del lato B: «Con la lipostruttura dei glutei si utilizza il grasso del paziente stesso». Spiega il chirurgo: «Questo intervento prevede l’aspirazione del grasso con gli accorgimenti necessari per preservarne la vitalità e le cellule staminali in esso contenute. Quindi il suo riposizionamento. Per un aumento considerevole è possibile l’uso di apposite protesi che vengono inserite all’interno del muscolo grande gluteo. La cicatrice residua è pressoché invisibile. Con questo intervento si può aumentare il volume del lato B della quantità desiderata».
Il costo di un intervento chirurgico oscilla tra i 3.500 e gli 8.000 euro, varia a seconda del tipo di intervento e delle condizioni del paziente.
Francesco Alia – Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Sassari, si è specializzato in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva all’Università di Roma “La Sapienza” e in Microchirurgia all’Università di Milano. Ha lavorato presso la Cattedra di Chirurgia Plastica dell’Università di Sassari e presso la Cattedra di Chirurgia Plastica dell’università di Milano e il Centro di Chirurgia Plastica ed Ustioni dell’ospedale Niguarda di Milano. Alia ha perfezionato la sua preparazione in Chirurgia Plastica ed Estetica con corsi e soggiorni in Italia, Stati Uniti, Messico, Francia e Belgio. È autore di oltre 40 pubblicazioni scientifiche su argomenti di chirurgia plastica ed estetica, microchirurgia e istologia. Socio ordinario di Aicpe, Sicpre e Isaps, opera a Milano e in Sardegna.