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Alimenti: come si confezionano in modo corretto

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L’industria alimentare deve seguire vari obblighi, anche per quanto riguarda il confezionamento dei prodotti. Le normative da seguire sono varie: di base si tratta di norme del Regolamento della Comunità Europea, che prescrive varie indicazioni per quanto riguarda sia la salubrità dell’alimento, sia la presenza sulla confezione di informazioni che riguardano i valori nutrizionali, gli ingredienti, il metodo di conservazione e così via. È una sfida ampia e complessa, che si vince approfittando del know how e delle competenze di aziende che si occupano esclusivamente di packaging.

Confezioni particolari

Cominciamo con il dire che gli alimenti non sono uguali tra di loro. Le normative sul confezionamento degli alimenti hanno invece valenza generale, si applicano infatti per qualsiasi alimento presente sul mercato. Le soluzioni, che permettono di confezionare un alimento seguendo tutte le prescrizioni di legge, sono quindi varie e la scelta dell’una o dell’altra dipende anche dal tipo di alimento che si deve confezionare. Per fare degli esempi pratici e comprensibili, il packaging per biscotti deve non solo preservare l’alimento dal contatto con l’ambiente esterno, ma anche mantenerlo croccante a lungo, evitando di disperderne gli aromi. Molti prodotti da forno sono confezionati ancora caldi, cosa che pone ovviamente ulteriori problematiche a chi produce packaging per alimenti. Ovviamente quando ci si trova a dover confezionare un formaggio, o del riso, le soluzioni utilizzabili sono ben diverse da quelle preferite per biscotti e prodotti da forno.

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Cosa richiedono le norme

Fermo restando che per ogni alimento la situazione si differenzia in maniera particolare e che le normative vigenti sono varie, in sostanza queste ultime richiedono che l’alimento non sia modificato in alcun modo dal punto di vista organolettico. Questo significa che la confezione non deve rilasciare sostanze tossiche nell’alimento, ma anche che non ne deve modificare la composizione, rovinarne l’aroma o alterarne il gusto; in alcuni casi tali caratteristiche si devono mantenere per mesi, se non addirittura per anni. Per questo motivo spesso si ricorre a soluzioni complesse, ad esempio utilizzando più materiali accoppiati, o anche approfittando di tecnologie quali l’atmosfera protettiva o le confezioni sottovuoto. Ma le norme richiedono alle confezioni di rispondere anche ad altre esigenze. Devono infatti riportare una serie di informazioni sul prodotto che contengono, visto che si tratta di un alimento che viene ingerito e consumato. Abbiamo già parlato degli ingredienti, sulle confezioni degli alimenti devono però trovare posto anche molte altre informazioni, che comprendono anche il luogo di produzione.

Il marketing

Le norme sul confezionamento si fermano alle richieste sopra elencate, volte a mantenere salubre l’alimento e a fare in modo che sia utilizzato in maniera corretta. Le aziende dell’industria alimentare poi tendono a sfruttare il packaging anche come strumento di marketing, perché si tratta del principale punto di contatto diretto con i propri clienti. Ecco allora che una buona confezione non solo deve essere a norma di legge, ma ha anche il compito di attirare il cliente, di mostrare le caratteristiche del prodotto, di renderlo particolarmente appetibile. Questo porta le aziende a preferire confezioni più o meno sfarzose, materiali ecosostenibili o riciclabili, packaging di qualità più o meno elevata, in modo che già da sola la confezione trasmetta un preciso messaggio al consumatore.

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