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WWF: il Parlamento Europeo vota contro il clima

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Il 16 aprile il Parlamento europeo ha votato per rifiutare la proposta della Commissione per rilanciare in emergenza il mercato del carbonio dell’Unione Europea, il sistema di scambio di emissioni (ETS). Con i prezzi del carbonio già ai minimi, il voto minerà ulteriormente la sicurezza degli investimenti nelle tecnologie a basse emissioni di carbonio.

“Siamo rimasti costernate dal fatto che i legislatori si siano fatti guidare da una piccola, ma influente lobby d’affari e siano divenuti riluttanti nel sostenere una misura a breve termine progettata per aiutare a ridare ossigeno al sistema, in modo da affrontare le questioni strutturali necessarie a riportare l’ETS al suo ruolo di meccanismo per far pagare chi inquina. Siamo di fronte al rischio di aver perso 10 anni di azione sul clima. Da notare che gli europarlamentari italiani hanno formato una larga intesa a favore degli inquinatori costituita da PdL, Lega, Montiani e parte del PD; naturalmente, l’elenco nominativo dei voti verrà ricordato agli elettori non inquinatori in occasione delle prossime elezioni” ha detto Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia del WWF. ” Gli Stati membri devono pertanto attuare rapidamente politiche nazionali per sostenere il mercato del carbonio in difficoltà e gli obiettivi energetici e climatica della UE. Inoltre, la UE dovrebbe smettere di distribuire quote a titolo gratuito per la grande maggioranza delle industrie manifatturiere dell’UE poiché i prezzi del carbonio attuali non giustificano tali doni.” “E ‘scandaloso che il Parlamento europeo, vale a dire gli eletti dal Popolo, sembri dare più valore all’industria inquinante che all’azione per fermare i cambiamenti climatici distruttivi”, ha detto Mariagrazia Midulla del WWF Italia. “Dal momento che il Parlamento ha messo in chiaro che non supportano il backloading, cioè l’accantonamento temporaneo delle quote da mettere all’asta nel triennio 2013-2015, ora invitiamo tutti i rami del governo dell’Unione Europea a proporre soluzioni alternative per sostenere la trasformazione dell’ Europa in un’economia a basse emissioni di carbonio.

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