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Un concerto suonato col “violino della Shoah”

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aspettando la Giornata della Memoria, Alessandra Sonia Romano imbraccia lo strumento appartenuto a una ragazza deportata dall’Italia, accompagnata dalla Insubria Chamber Orchestra diretta da Giorgio Rodolfo Marini

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Domenica 21 gennaio 2024, a una settimana esatta dalla Giornata della Memoria, scopriamo il “suono” della memoria: nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano è il momento di ascoltare la voce del “violino della Shoah”, conosciuto come tale per essere appartenuto a una giovane ragazza deportata dall’Italia. Si tratta di uno strumento musicale fabbricato dal liutaio Collin Mezin di Parigi e venduto a Torino ad Edgardo Levy, che lo acquistò per donarlo alla figlia Eva Maria poco prima del 1938. Un violinio di preziosa fattura con doppi filetti di cui uno intarsiato con losanghe in madreperla, e una stella di David sembra in madreperla sul fondo.

Il violino della Shoah ha una storia incredibile, qui raccontata da Carlo Alberto Carutti, imprenditore, collezionista e filantropo milanese: «Ho trovato questo violino nel 2014, da un antiquario di Torino e da lì ho iniziato a ricostruire la sua storia.A Cremona, il Sindaco Oreste Perri mi disse di voler celebrare la prima e la seconda guerra mondiale e mi ero messo alla ricerca di strumenti musicali che rappresentassero quel periodo. Avevo così messo in giro la voce, tra gli antiquari, di questa mia intenzione. Arrivata una segnalazione da un antiquario di Torino, sono corso lì per vederlo, il violino era talmente bello, talmente raffinato con il filetto in madreperla, da sembrarmi la copia di un violino celebre: leggo l’origine, si tratta di un Collin Mezin di Parigi. Nell’astuccio trovo un diapason fatto con un bossolo di una munizione. Poi guardo bene e dentro vedo un cartiglio con sei misure musicali, tra le note un numero per ogni battuta: 168007, volo a guardare su internet e scopro che si tratta del numero di matricola di Enzo Levy Segré».

Violino-della-Shoah
Violino della Shoah

All’interno del violino, inoltre, un piccolo biglietto, scritto in tedesco: “Musik macht frei”, ovvero “la musica rende liberi”, una citazione che ribalta la terribile scritta che campeggia sull’entrata dei campi di concentramento.

Una storia affascinante, a cui è importante continuare a dar voce. Per questo, nel 2016 Carutti sceglie, dopo averla sentita suonare ad un concerto a Cremona, la violinista Alessandra Sonia Romano come ambasciatrice del violino della Shoah, e a dicembre 2020 decide di affidarglielo definitivamente.

Alessandra Sonia Romano
Alessandra Sonia Romano

Ad accompagnare il violino della Shoah in questo interessante programma che spazia da John Williams a Ernest Bloch sarà l’Insubria Chamber Orchestra, l’interessantissima compagine la cui denominazione rimanda in maniera chiara a quel territorio transregionale e transnazionale compreso tra i grandi laghi dell’Italia nord-occidentale, e il cui progetto nasce dall’idea di creare un gruppo di giovani strumentisti, guidati da prime parti che hanno già lavorato insieme in quartetto oltre che in prestigiose orchestre italiane, con i quali poter collaborare stabilmente al fine di realizzare quella compattezza timbrica ed esecutiva, raggiungibile solo con la continuità operativa e la condivisa visione di ricerca, utile ad ottenere esecuzioni pregevoli nell’ambito di un ampio repertorio sinfonico-cameristico. Questa genesi peculiare garantisce alla compagine una coesione non comune ed un particolare stile esecutivo impreziosito dall’utilizzo di edizioni filologicamente attendibili e, ove possibile, addirittura storiche, nonché dalla presenza costante dello stesso Direttore musicale, Giorgio Rodolfo Marini, che segue in prima persona tutti i progetti delle produzioni artistiche.

Insubria Chamber Orchestra

Programma

Prima parte

John Williams (1932): Schindler’s List, theme

Ernest Bloch (1880-1959): Nigun, per violino e archi – Prayer, da Jewish Life n. 1

Max Bruch (1838-1920): Kol Nidrei, op. 47

Maurice Ravel (1875-1937): Kaddish, per violino e archi

John Williams/ Jerry Bock: Fiddler on the roof

Seconda parte

Ottorino Respighi (1879-1936), nel 145° anniversario della nascita

Antiche danze et arie per liuto, Suite n. 3

Alessandra Sonia Romano, violino della Shoah

Insubria Chamber Orchestra

Giorgio Rodolfo Marini, direttore

Sala Verdi – Conservatorio di MIlano, via Conservatorio 2, 20122 Milano

Biglietti: intero 25€, ridotto 20€.

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