Fuori il video di “Only Fans” l’inedito di Leone11, già in radio e disponibile su tutte le piattaforme digitali.
«Ho scritto “Only Fans” con l’intenzione di affrontare, in modo comico, un problema sociale contemporaneo – racconta Leone11 – questa canzone segue il successo di “Stagisti in salsa soia” dove ho cercato di comunicare un messaggio attraverso la musica popolare. Nel brano, esploro come i nuovi social media, più audaci, possano influenzare le dinamiche nelle relazioni. Non prendo una posizione specifica sulla sfida riguardo Only Fans tra uomini e donne, ma metto in luce gli aspetti comici della situazione.»
“Only Fans” è una canzone con un grande potenziale radiofonico ed è pensata per essere accessibile a tutti.
Il video, regia diErrico D’Andrea, DOP Thomas Bartoluccio, è un vero capolavoro, frutto del talento del team di lavoro dell’artista. “In questo lavoro, abbiamo davvero superato noi stessi, producendo il video più bello del nostro percorso. Vorrei concludere – aggiunge Leone11 – ringraziando tutti e di cuore l’attrice Stella Pecollo per la sua incredibile interpretazione, che ha dato un tocco speciale a questo progetto.”
Leone11, nome d’arte di Daniele Manfrinati, nasce il 10 agosto del 1990 ad Alessandria. Inizia a suonare nei principali locali della sua città e partecipa al Tour Music Fest, come interprete, portando un brano di James Arthur. Dopo aver partecipato ad un weekend formativo al CET Centro Europeo Toscolano di Mogol, scrive le sue prime canzoni e inizia a lavorarci con Andrea Negruzzo del Laboratorio della Musica di Alessandria. “Non fatemi smettere di sognare” è il primo singolo lanciato in radio il 24 aprile 2020 anticipato dal videoclip che in meno di due mesi supera 160.000 visualizzazioni su YouTube, seguito il 23 giugno da “Sabbia Bianca, Cuore e Birra” e il 4 dicembre da “Il discorso del Capitano”. Nel 2021 pubblica “Lettera al Figlio”, “Sentimi” e “Cosa ballo a fare“. Nella primavera dello stesso anno arriva in finale al Premio Lucio Dalla, suona live in diverse piazze tra cui due grandi eventi in Svizzera e uno a Pordenone. Per quella estate arriva il singolo “Stagisti in salsa soia”. Nel 2022 esce “Semplicemente”. A giugno 2023 pubblica “Broadway dei poveri” e continua a lavorare a nuovi brani. Il 13 ottobre è la volta di “Only Fans” con nel video la partecipazione dell’attrice Stella Pecollo.
Fuori il video di “Quiero Contar” il singolo d’esordio di BIANCA già in radio e disponibile in digitale (Incisi Records), brano emotivo e riflessivo, con sonorità pop, scritto con Simone Cerratti (in arte Skyvi) e Davide Scudieri, prodotto da Manuel Guaglianone.
«”Quiero Contar” è un brano che esprime il modo in cui affrontiamo e attraversiamo le tempeste della vita. L’ho composto in un momento di tristezza e angoscia, – racconta Bianca – come un sollievo personale che mi ha portato a mettere su carta i miei sentimenti, senza sapere che poi sarebbero diventati una canzone. Nel processo ho scoperto che tutti affrontiamo tempeste, quei momenti bui che sembrano abissi infiniti e solo quando tocchiamo il fondo, stiamo per sperimentare la nostra più grande crescita o, più precisamente, la nostra più grande trasformazione.»
Nel videoclip di “Quiero Contar”, regia di Matteo Francavillese, Bianca ci porta nel suo viaggio personale attraverso la musica e la danza. Mentre affronta una crisi emotiva – nel video rappresentata da una “scatola” – che la confina in uno spazio angusto e ristretto. Il video cattura il suo percorso di guarigione attraverso coreografie coinvolgenti e sensuali, volendo riaffermare la sua femminilità ed indipendenza. Gli spiragli di luce che si intravedono sin dall’inizio rappresentano speranza e resilienza. La musica e la danza diventano un mezzo di espressione e catarsi per lei, riempiendo di colore e vitalità la sua vita. Nel video, vediamo la talentuosa cantautrice argentina trasformata e radiante, come a voler ispirare a trovare la propria forza nell’arte e nella passione.
BIANCA, nata il 7 luglio 1996 a Buenos Aires, all’anagrafe Bianca Loponte, è una cantante e ballerina argentina. Ha completato i suoi studi artistici presso alcune delle migliori scuole del suo paese natale, tra cui la “Fundación de Julio Bocca”, e ha proseguito la sua formazione internazionale presso il “Broadway Dance Center” di New York. La sua carriera artistica comprende una vasta gamma di esperienze, tra cui la partecipazione a opere teatrali come “Bollywood” e “Sex”, nonché in programmi televisivi argentini di grande successo, tra cui “Showmatch”, “Bienvenidos a Bordo”, “Corte Y Confección”, “La Jaula De La Moda”, “Cualquiera Puede Bailar” e “Días De Gallo” per l’emittente HBO, oltre a “Entrelazados” per Disney+. Bianca ha anche partecipato a diversi videoclip musicali per artisti di rilievo, tra cui Yandel, Paulo Londra e Oriana Sabatini. Nel giugno 2022, si è trasferita in Italia, dove ha iniziato a lavorare in un noto format da discoteca italiano. Ha poi incontrato il produttore discografico Manuel Guaglianone, che, riconoscendo le sue straordinarie capacità vocali e il suo enorme potenziale, l’ha guidata nel suo percorso artistico musicale. Nel 2023, Bianca è entrata nel roster artisti di Incisi Records, pubblicando a settembre il suo primo singolo inedito intitolato “Quiero Contar“.
“Come in un film” il nuovo singolo di Lor3n, già in radio e disponibile negli store e sulle piattaforme digitali (Musica é/Believe). Fuori anche il video.
« “Come in un film” è un brano di sfogo verso un futuro incerto ma anche una dichiarazione d’amorein cui – afferma Lor3n – racconto di un desiderio forte dell’altra persona ma in un contesto che non può avverarsi perché non ricambiato. Parlo dell’importanza della solitudine ‘a cena solo trasformo noia in riflessione’ che può servire a guardarsi dentro e a riconoscere sbagli, limiti ma anche desideri e sogni. Parlo spesso della forza dello sguardo che può avere una persona solamente guardandoti e facendoti sentire, appunto, ‘come in un film’. »
“In questo video caratterizzato dal fascino del bianco e nero – dice Cesare Maria Solito, regista – ho voluto raccontare di quanto sia importante a volte restare seduti a guardare il film della propria vita e di capire la vera importanza delle proprie passioni e soprattutto delle persone che ci circondano, cercando di tenerle sedute accanto a noi senza lasciarle andare.”
Lorenzo Iavagnilio, in arte Lor3n, nasce ad Isernia, piccola provincia del Molise, il 22 settembre 2001. Dalla tenera età si appassiona alla musica, grazie anche al sostegno della sua famiglia. Il padre possedeva una chitarra lasciata in cantina da molti anni e il giorno in cui Lor3n la scoprì fu amore a prima vista. Da quel momento, più o meno a 10 anni, ha cominciato a suonare in modo amatoriale per poi prendere lezioni in una scuola privata. Col passare degli anni, il mondo della musica l’ha incuriosito sempre di più, fino a farlo innamorare anche del pianoforte. Il mezzo per esprimersi, grazie anche ad un percorso didattico, cominciato fin da piccolo, lo ha trovato proprio nella musica, iniziando a scrivere le sue canzoni a 14 anni. Pubblica il singolo d’esordio nel 2019, da indipendente e autoproduce l’EP “Devo Correre”. Il 2023 è l’anno segnato dalla conoscenza di Mimmo Mignogna che, con la sua etichetta indipendente Musica è, gli propone il contratto discografico. Il primo singolo, uscito il 30 giugno, si intitola “Notte” e “Come in un film” è il nuovo brano che Lor3n ha pensato per l’autunno 2023.
“Baila conmigo” è un brano che parla della ricerca della libertà e del desiderio di godersi la vita nonostante le difficoltà che a volte ci presenta. Il protagonista della canzone ha la capacità di cambiare la propria vita da solo, e non ha bisogno di qualcuno per sentirsi bene. Il brano invita l’ascoltatore a ballare e divertirsi, a non fermarsi mai e non mollare anche quando le cose sembrano impossibili. Inoltre la canzone solleva alcune domande importanti sulla vita, come la necessità di conoscere se stessi e le proprie emozioni e di cercare la verità. In definitiva Verena afferma che “Baila conmigo” è un inno alla libertà e alla felicità, che invita l’ascoltatore a vivere la propria vita al massimo e a non avere paura di affrontare le sfide che la vita ci riserva.
Verena Sambo 19 anni artista veneta nata a Musile di Piave in provincia di Venezia e attualmente vive a Cortina d’Ampezzo dove ha frequentato il liceo artistico.
Verena ha iniziato a studiare musica fin da bambina, “La musica mi ha sempre trasportata in un mondo tutto mio (dice l’artista), dove non c’è nessuna forma di male e tutto è in armonia. Continuerò con questo percorso di crescita personale e artistica cercando di vivere di musica”.
Attualmente sta seguendo un progetto di crescita artistica con l’attrice, vocal coach e produttrice cinematografica Jana Manira e il cantautore Giovanni Gala.
Ama il genere pop e i suoi artisti di riferimento sono Lizzo, Dua Lipa, Elodie, Adele, Billie e Eilish.
Ha partecipato a vari concorsi e masterclass in presenza di personaggi illustri della musica e dello spettacolo.
Fuori il video del nuovo singolo del cantautore tarantino Mimmo Cavallo “La Libertà” con produzione artistica e arrangiamento di Roberto Guarino (Suoni dall’Italia/Believe).
Ancora una volta Mimmo Cavallo, cantautore “indomabile” ci sorprende e ci tocca il cuore. In questi tempi quanto ancora ha bisogno di canto “la libertà”! Niente di scontato e quel “I want to be free“, ripetuto al centro del suo nuovo brano, ti entra nella pelle, nel respiro e si fa inno per molti, per tanti, per tutti coloro che ancora la invocano e la inseguono. Da preghiera sommessa, si fa canto corale e poi urlo gridato alla terra, al cielo e al mare, da sempre spettatori complici di quella richiesta e di quel volo sorprendente di boomerang che rinunciando alla sua regola, mette le ali e non torna più indietro.
“La libertà è un boomerang che ha deciso di non tornare più indietro – dice Mimmo Cavallo – anche attraverso una canzone, si può far sentire la vicinanza a chi, in tutto il mondo, ancora oggi, lotta per la libertà, contro il male del silenzio e la sordità dell’indifferenza. La libertà è un volo di farfalla, la foglia che abbandona il ramo, l’acqua nella rete dei pescatori, le scie sopra il mare dei migranti. È l’aria, la musica, e non c’è modo di arrestarla, non servono prigioni, muri, serrature, bulloni per contenerla, e va perseguita a tutti i costi. Non ha un abito, non puoi vestirla, non ha prezzo, non puoi comprarla. La libertà è diversità, lasciare scoperti i propri capelli contro l’obbligo dell’hijab, avere occhi che non si arrendono. Il pettirosso che mangia nel cavo di una mano non sarà mai libero.”
Il video è stato girato da Francesco Ripa (Pentastudio). I disegni e le animazioni sono stati realizzati da Iaca Studio, Fabiana Iacolucci e Valentina Calvani.
Mimmo Cavallo, nato a Lizzano, in provincia di Taranto, fa il suo esordio nel 1980 con “Siamo Meridionali” album che rappresenta un modo nuovo e fresco, soprattutto vitale, di parlare del Sud. La particolarità della sua musica e dei suoi testi, una miscela di rock ironico e graffiante unito a ballate dolcissime, ne fa subito uno dei cantautori più originali della sua epoca. Non si può parlare di Mimmo Cavallo prescindendo dal suo luogo di appartenenza, il Salento, terra di Primitivo e di Taranta. In questo senso la sua musica è palesemente figlia delle danze frenetiche, risalenti al medioevo, ma le cui radici sono ben più remote, influenzata e mixata dalle sue esperienze successive.
Nei suoi ritmi c’è una sorta di presenza magica e rituale che riporta a una coreutica pagana, primitiva (si noti per esempio il grande uso dei tempi dispari, le innumerevoli “squadrature”, l’uso del dialetto). Aver vissuto l’adolescenza a contatto con la cultura contadina porta Mimmo continuamente ad un attento e appassionato itinerario di ricerca delle radici non solo dell’animo taranto-salentina ma di tutto il sud (suo incommensurabile amore).
Arrivano poi: “Uh, mammà” e “Stancami stancami musica”. Mimmo scrive con Enzo Biagi “Ma che storia è questa”, sigla della trasmissione televisiva La storia d’Italia a fumetti, ed è autore di canzoni poi portate al successo da Mia Martini, Gianni Morandi, Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni, Loredana Bertè, Syria e Al Bano.
Nel 1989 esce “Non voglio essere uno spirito” e nel 1992 dall’autobiografico “L’incantautore”. Da ricordare anche nel 2011 “Quando saremo fratelli uniti” e nel 2014 “Dalla Parte delle Bestie”. Importante la sua collaborazione con ZuccheroSugar Fornaciari con cui di recente ha scritto “Vedo Nero” e “Non illudermi così” di cui Mimmo ha adattato il testo in italiano di “Don’t make promises” di Tim Ardin, canzone folk del 1966.
Anticipato lo scorso anno da “’U Vurpe” poi dal singolo “Oh Mimì”, dedicato a Mia Martini e dal nuovo singolo “La Libertà”, il suo nuovo album sarà presto pubblicato da Suoni dall’Italia.
È in radio “Disordine” il nuovo singolo di Francesco Celletti, scritto con Vincenzo Sorrentino, disponibile negli store e su tutte le piattaforme digitali (RMR Production/Idm). Fuori il video.
“Il testo di questo brano è stato scritto interamente da me e – afferma Francesco Celletti – nasce nella solitudine della mia cameretta in una giornata uggiosa che in quel momento rispecchiava a pieno il mio stato d’animo. La musica è del M° Sorrentino. Un brano che racconta in modo esplicito tutto il disordine che avevo dentro di me, per poi esternarlo scrivendo e descrivendo le mie emozioni. Emozioni vissute in prima persona dopo una frequentazione con una ragazza.”
«Con il video abbiamo voluto raccontare una storia di rivalsa e riscatto – dice il regista Mario Miccione – attraverso gli occhi di un ragazzo che punta al mero lusso, insignificante, ad esempio come una macchina sportiva. Proprio perché c’è “Disordine” e confusione, spesso ci dimentichiamo cosa, davvero, è importante, ovvero l’amore e la presenza delle persone che amiamo e che ci stanno accanto.»
Francesco Celletti nasce a Palestrina il 16 marzo 2005. Sin da piccolo si avvicina al mondo della musica, e già a 3 anni e mezzo si fa comprare una chitarra acustica. Crescendo, prende lezioni di canto e come autodidatta comincia a suonare la chitarra, il pianoforte, l’ukulele, l’organetto e l’armonica a bocca, strumento al quale lui è molto legato perché è una passione tramandatagli dal nonno materno. Comincia a scrivere i primi brani a 12 anni, e nel 2022 durante un talent musicale a Milano, viene notato dal maestro Vincenzo Sorrentino, con il quale inizia una collaborazione discografica. Durante questo percorso è stato ospite a Casa Sanremo, ha aperto il concerto di Jimmy Sax al Palapartenope di Napoli e ha continuato a comporre nuovi brani, tra i quali “Calamite”, che è stato inserito in “Una mamma all’improvviso” film per la regia di Claudio Norza che sarà in onda su Canale 5 in due puntate in prima serata il 27 giugno e il 4 luglio.
È in radio “Aire Aire” il singolo di Tom Sinatra disponibile in digitale su etichetta Sunflower.
Il brano è la storia di un uomo deluso da un amore che gli toglieva la libertà di essere se stesso. un amore che ha lasciato profonde ferite nel suo cuore.
“Un uomo deluso dall’amore canta in una spiaggia cubana le sue emozioni, viaggiando con il pensiero approda ai ricordi che lo hanno ferito profondamente, è quanto descritto nel video – afferma la regista Olga Begeza – un incontro tra musica e ballo per raccontare una storia realmente accaduta.”
Tom Sinatra, siciliano, chitarrista, mandolinista e cantante, è nato il 21 settembre, tra i tramonti della dimora più bella tra i mortali, come disse Pindaro parlando di Agrigento. Dopo gli studi in Conservatorio, parte alla volta di Roma. Lavora, nel mondo della musica, con vari artisti italiani tra cui Toto Cutugno, Rita Pavone, Daniele Silvestri, Riccardo Fogli, Gerardina Trovato. Nel mondo del teatro, con attori come Michele Placido, Pippo Franco, Oreste Lionello e altri e suona in vari programmi televisivi, tra cui quelli di Michele Guardì, sui canali Rai per 25 anni. Partecipa, assieme a Gerardina Trovato, al Festival di Sanremo, come compositore del brano “Gechi e Vampiri”, brano vincitore del Premio della giuria popolare, che ottiene il disco d’oro. Ha al suo attivo 6 dischi. Tanti i suoi concerti in giro per il mondo in Russia, America, Giappone e nord Europa. La Columbia Sony Music lo mette, tra i più grandi chitarristi al mondo, in un album dal titolo “The King Acoustic Chords”.
Per l’estate 2023, il nuovo singolo “Aire Aire“, brano molto passionale e ritmicamente latino, anticipazione del suo nuovo disco previsto in uscita a settembre.
È in radio il nuovo singolo “Da consumarsi preferibilmente entro” di Stefano Ardenghi, tratto dall’album “La Consapevolezza” già disponibile in digitale.
Il brano descrive possibili scenari già ben evidenti nella nostra vita; un invito a ribellarci dalla mercificazione umana reciproca che si manifesta in termini lavorativi, sociali ed affettivi. Contratti a termine, ai limiti dello schiavismo; relazioni finite con un messaggio sul cellulare, algoritmi che studiano le nostre abitudini per renderci fintamente più liberi ma che in realtà ci trasformano in prodotti omologati solo alle nostre idee: in questo supermercato stiamo perdendo l’anima.
“Consapevole che l’uomo stesse diventando sempre di più un articolo in vetrina, scrissi questo brano diversi anni facon Livio Boccioni– racconta Stefano Ardenghi – un pop-funk-rock anni ‘80 con un tocco di elettronica, influenzata fortemente da un album (Random Access Memories dei Daft Punk). Questa velata citazione nelle sonorità al duo francese, soprattutto nel ritornello, mi è sembrata funzionale al pezzo, per esorcizzare simbolicamente la paura di diventare dei robot o di esserne sostituiti. Parrà un ossimoro ma questo mio brano lo considero contemporaneo ed anticonvenzionale.”
“Per il video – afferma il regista Gianluca Bentivoglio – abbiamo scelto una location industrial e futuristica dove due manichini umani, i ballerini Alessia Beccasio e Erik Giolitto, accorgendosi di essere immagazzinati, trovano il modo di liberarsi dal loro packaging in un ballo a corpo libero, per cercare di sfuggire al proprio destino. La scena viene osservata, tramite un visore, dallo spettatore, anch’esso controllato e trasmesso dalla telecamera di sicurezza; ciò innesca, nei 3 personaggi, l’illusione di essere liberi e di non essere assoggettati a divenire “prodotti di consumo” reciproco.”
Stefano Ardenghi, bergamasco, architetto d’interni con una grande passione per la musica che è iniziata a scorrergli nelle vene già in tenera età. A 14 anni, infatti, ha iniziato a scrivere i testi delle sue prime canzoni e non appena un po’ più grande, si è messo alla prova anche come interprete nel Ti&Mi Group, una band molto orientata allo stile vocalese e al jazz, con il quale ha partecipato alla realizzazione dell’album “Coriandoli di Luna” e con cui nel 2004, ha vinto il Premio Lunezia. In seguito partecipa, come cantautore solista, a diverse kermesse per giovani autori come il Premio Lunezia 2003 e 2006, il Festival di San Marino 2005, il Tim Tour 2005, Cantiamo la vita 2006, Biella Festival 2008 e il Premio Bindi 2009 dove si classifica sempre tra i finalisti. Nel 2009 inizia a sperimentare uno stile a cavallo tra la canzone d’autore e l’easy listening. Nello stesso anno entra a far parte della Susband, gruppo musicale con un repertorio molto vicino allo swing ed alla bossanova con cui pubblica l’album “Dov’è il tempo”. Nel 2011 esce il suo primo album da solista “Momentaneamente assente” che segna la sua svolta musicale. Nel 2012 si piazza tra i 10 finalisti al Sanremo Soundcheck con il brano “Come te” che verrà segnalato dagli esperti del settore come “brano più radiofonico”. Nello stesso anno, l’etichetta tedesca Inflight Records, su suggerimento di speaker della BBC, inserisce nella programmazione estiva della Fly Emirates il brano “Blues di un’ora”. La canzone rimarrà nella sezione “Euromix” per tutta l’estate, dove, accanto ad artisti internazionali, risulterà essere l’unica italiana assieme a quelle di Tiziano Ferro, Laura Pausini e Emma. Nel 2012 Stefano è nuovamente finalista al Premio Lunezia con il brano “Relax”. Nel 2013 è in finale al Premio Bertoli e in seguito partecipa a Targhe D’Autore Controcorrente a Roma dove vince il premio per l’album “Momentaneamente Assente”. Nel frattempo inizia la pre-produzione del suo secondo album e duetta con Amelie in “Zero”. Nel 2015 il cantautore torna a cantare nei live della SUSBAND continuando la preparazione del suo nuovo album. Nel 2016, sotto il nome di Artisti per Milano esce “Explora Milano”, brano indie-elettropop cantato con Alex Bevilacqua, Amelie ed Enrico Ballardini. Ardenghi compare come interprete e grafico del layout progettuale legato al brano “post Expo2015”. Nell’aprile del 2019 “La Consapevolezza Della Fine” che gli permette di vincere il Premio Spazio D’autore 2019 come rivelazione dell’anno. Il brano fa parte dell’album “La Consapevolezza” che viene pubblicato ad ottobre 2019, dal quale sono stati estratti anche “Restare indifferenti” e “La fine del mondo”. Un album con 10 tracce d’autore che partono da una situazione personale per arrivare ad un senso comune, più collettivo. La consapevolezza passa attraverso il superamento di crisi presenti nei rapporti umani e nella società; in ogni canzone non c’è la certezza di averla ma si è nella costante ricerca anche quando si pensa di averla acquisita (come la sabbia apparentemente afferrata in copertina). Un percorso musicale resiliente fra sé e gli altri, scavando in profondità, con la leggerezza del pop. Nel settembre 2021, il brano “La Consapevolezza Della Fine” viene scelto per l’iniziativa Sulle Strade Della Musica, programma di Rai Isoradio dedicato agli emergenti con il patrocinio di SIAE e MIC in collaborazione con il MEI. A gennaio 2022 dallo stesso album arriva in radio “Forse non basta più”. Nella primavera del 2023 mini-tour live promozionale con la Bandinprogress, composta da 5 elementi, a giugno il lancio di “Da consumarsi preferibilmente entro” il nuovo singolo.
Fuori il video del nuovo singolo di Phebo “Mondiale” feat. Anonimo Italiano, disponibile in digitale e già in radio.
«Il brano descrive la routine che ci capita di affrontare quotidianamente, non rendendoci felici come vorremmo – racconta Phebo – spesso per colpa di un lavoro che ci tiene in gabbia o per altre situazioni che ci portano ad avere uno stile di vita “forzato”. Crediamo di essere costretti a fare quello che non ci piace per sopravvivere, pertanto la canzone che è un grido alla libertà, ci invita a scegliere la felicità, senza pensare al domani. Bisognerebbe avere il coraggio di “andarsene via”, “in un posto lontano” e trovare magari la strada giusta.»
«Nel video – dichiara il regista Alessandro Sabeone – abbiamo voluto rappresentare la vita quotidiana, dal punto di vista lavorativo, mostrando quello che non ci rende felici, identificandolo con un lavoro che ci tiene in gabbia. Noi crediamo di essere costretti a fare quello che non ci piace, per sopravvivere. La canzone è un grido alla libertà che ci invita a scegliere la felicità, senza pensare al domani. I nostri attori, sono stanchi della propria vita e nel video si licenziano e abbandonano il posto di lavoro per andare via “in un posto lontano” a trovare, magari, la strada giusta.»
Tiziano Finarelli, in arte Phebo, nasce a Pescara nel 1978 in una famiglia di musicisti. Seguendo gli zii nelle serate di musica, accompagnate da orchestre e fisarmoniche, la passione artistica lo coinvolge fino a portarlo su un palcoscenico a soli 12 anni. L’occasione si presenta con un’interpretazione di “Falco a metà”, il brano del suo idolo Gianluca Grignani. È proprio l’ascolto del disco di Grignani a segnare una svolta nella sua vita, spingendolo sulla strada del pop, che sente da subito appartenergli. Mentre gli amici si divertono giocando a calcio, lui passa il tempo ad ascoltare canzoni, scoprendo di avere un orecchio musicale che gli permette di immaginare nuove melodie su cui costruire storie di vita. A 17 anni inizia l’avventura nei villaggi turistici dove, prima come tecnico del suono e poi come presentatore di karaoke, diventa l’animatore più giovane d’Italia.
Varie apparizioni televisive, sempre strizzando l’occhio al suo estro artistico che propone in ogni ambito con la sua innata qualità per il canto e le imitazioni che sono l’altra sua grande passione. È così che nei primi anni 2000 inizia a girare l’Italia con un tour in cui canta le canzoni di Eros Ramazzotti, entrando nel personaggio e diventandone in qualche modo l’alter ego più famoso. Crea poi uno spettacolo in cui propone ben 26 personaggi della musica italiana, con tanto di trucco, omaggiando Umberto Tozzi, Zucchero, Rino Gaetano, Ligabue, Lucio Dalla e tanti altri.
Non si arresta la sua vena di cantautore. I brani, che raccontano storie di grande impatto sociale, restano in un cassetto finché, tra un’imitazione e l’altra, sceglie di introdurli nei suoi spettacoli. Il riscontro del pubblico è immediato, persino sorprendente, così decide di tentare il grande salto proponendo nei live le sue canzoni inedite suonate piano e voce. È da quel momento che, con un omaggio al cognome di sua madre, decide di chiamarsi Phebo, per richiamare anche l’epiteto di luminosità e splendore del Dio Apollo.
Nel 2020 lancia “Cane sciolto”, un brano intenso. Nel 2021 pubblica “Sogna anche tu”, canzone che vede la partecipazione straordinaria di Davide De Marinis, coinvolgendo l’Associazione Casa Loro a sostegno delle persone affette da Sindrome di Down o disabilità cognitiva. Lo stesso pezzo, nel 2022, viene premiato come Miglior Brano Sociale nel contesto della rassegna Roma Video Clip. Sempre nel 2022 si qualifica per la finale del Premio Mia Martini, dove presenta il brano “La storia del tempo perduto” classificandosi al terzo posto.
Siamo nel 2023, nasce una nuova collaborazione con Roberto Scozzi in arte Anonimo Italiano (disco di Platino con il brano “Anche questa è Vita”) con cui realizza il singolo “Mondiale” in uscita il 23 giugno.
Fuori il video del nuovo singolo di Dèlè “Metaverso” feat. Labile, prod. Orph3us, già in radio e disponibile in digitale sulle piattaforme e negli store.
Il brano nasce da un’idea di Dèlè, autore del brano, del producer Orph3us e con la partecipazione di Labile. Tre abruzzesi, non nuovi al mondo della musica, che insieme hanno voluto raccontare, attraverso un brano fresco e divertente, la realtà che viviamo tutti i giorni, come l’uso dei telefonini e della tecnologia che ci circonda e che oggi rappresenta l’universo parallelo, il “Metaverso”.
“Nel brano racconto come anche i sentimenti siano più facili da scrivere attraverso un messaggio WhatsApp, invece che a parole davanti a chi si ama. Questo mondo virtuale ci sta risucchiando, ci sta togliendo qualcosa, ma allo stesso tempo non ne possiamo fare a meno – afferma Dèlè, autore del pezzo – oggi tutto passa da internet, dai social. Allora perché non fare un brano che mandi un messaggio chiaro e diretto? E perché non ballarci sopra? Scateniamoci!!!”
Enrico Leonello, in arte Dèlè, nome che nasce dall’unione delle iniziali dei nomi delle sue figlie Desirè e Letizia. Nasce a Cagliari nel 1986 in un pomeriggio del 20 marzo, città dove cresce con la famiglia, e da venticinque anni vive in provincia di Pescara. Cantautore e musicista inizia la sua carriera artistica nel 2020 con l’uscita del brano “Resta qui” dedicato alla storia di Chiara Giuntoli. Dèlè scrive da quando era bambino, spiegando che è l’unico modo che aveva e che ha per raccontare le emozioni che prova, cercando di esternare tutto usando carta e penna. Suona la chitarra dall’età di 8 anni, passione che gli è stata trasmessa dal padre insieme al fratello maggiore. Nelle sue canzoni tocca temi sociali importanti, e cerca di non essere mai banale, ma di arrivare dritto al cuore In due anni tra cover e inediti ha prodotto più di 25 brani e ha in programma di pubblicare altri singoli. La musica per lui è tutto, scrivere lo rende libero, cantare ciò che scrive lo rende unico, la musica è la sua vita.
Emanuele Mincone, in arte Labile, cantante e autore italiano, classe 1994, inizia a cantare da giovanissimo, prima in una cover band rock, poi da solista buttandosi nel mondo del rap nel 2012. Tra molti tira e molla, l’artista decide di “rinascere” e di tornare a fare quello che ama. Nel 2020 Labile torna con nuovi singoli, collaborando con il suo amico Dèlè.
Orph3us, pseudonimo di Matteo Passarelli, pianista, compositore e produttore nell’ambito delle colonne sonore e del songwriting italiano ed americano. Diplomato con lode in Composizione Pop-Rock, vanta numerose collaborazioni, in veste di arrangiatore per orchestra, come quelle con la Sinfonica di Sanremo ed i concerti di molti artisti tra cui Morgan, Giuliano Sangiorgi, Serena Brancale, Karima e altri. Docente di Produzione al CET di Mogol, producer e sound designer per Radio Deejay e Radio Capital, collabora con Native Instruments, ProducerLoops.com in qualità di loop maker.
Dèlè con la produzione di Orph3us, il 9 giugno 2023 ha pubblicato “Metaverso” feat. Labile, il singolo per riflettere, divertendosi, sul mondo… digitale.
Fuori il video di “My Body is a Cage”feat. Carmelo Pipitone, il singolo di Andrea Andrillo tratto dal suo nuovo album “Bella Cantendi” (RadiciMusic Records), già in radio e disponibile in digitale e CD.
“My Body is a Cage”, originariamente degli Arcade Fire, qui è riarrangiato da Andrea Andrillo con Carmelo Pipitone, che suona la chitarra elettrica impreziosendo il tutto alla sua maniera. Un brano oscuro che canta lo smarrimento della contemporaneità, ma soprattutto il tormento del sentirsi lacerati, dal non poter essere chi si è realmente: “il mio corpo è una gabbia, che mi impedisce di ballare con chi amo. Ma la mia mente possiede le chiavi della gabbia: libera il mio spirito, libera il mio corpo!”.
Il brano è contenuto in “Bella Cantendi”, il nuovo progetto, in cui Andrillo si avvale della collaborazione del combo anarco/punk Brigata Stirner, del cantautore e autore Giacomo Deiana e del chitarrista e autore Carmelo Pipitone (già Marta sui Tubi, oggi nel pieno di una splendida carriera da solista e anche membro dei O.R.K, super band che vanta anche ex membri di King Crimson e Porcupine Tree). Questa la tracklist dell’album: “Sa noti de is Animas“, “Bella Cantendi“, “Parlami d’amore” (presente solo nel formato CD), “My Body is a Cage“, “Forse sognare“, “Morning“, “Tutto tramonta” e “Canto per te che vai“.
«Per il video di “My Body is a Cage” – dice il regista Federico Branca – ho usato un misto di digitale e analogico della vecchia scuola, per ritrarre uno spazio che fosse in qualche modo un’estensione del disagio interiore del protagonista del video, magistralmente interpretato dal rocker Joe Perrino (oltre che dallo stesso Andrillo, in versione un po’ più spettrale). I pensieri che si rincorrono nella testa del protagonista straripano nell’officina piena di oggetti e motori che lo circondano… fino ad un inaspettato gesto di pura e semplice ribellione, alla ricerca di sé.»
“Ho iniziato a cantare da ragazzo – racconta Andrea Andrillo – ho fatto parte di band che nascevano e poi morivano. Ho pensato di poter smettere sia di cantare che scrivere canzoni e l’ho fatto. Ho passato anni ad occuparmi della mia famiglia e del lavoro, per poi arrendermi a un malessere profondo che non trovata altra cura se non tornare a scrivere canzoni, condividere, cantareè stata dura ricominciare, ma non per questo è meno bello ripensare a quel primo concerto di esordio nel 2015, nella torre di un antico Nuraghe, totalmente in acustico, di fronte a un centinaio di persone…”
“E poi – prosegue Andrillo – il mio primo disco autoprodotto e altri due, a completare una trilogia. Il Premio Cervo vinto nel 2021 per “Prolagus”, considerato uno dei più bei dischi del 2020 in Sardegna… e altre decine e decine di concerti. Tante cose fatte. Ma alla base c’è sempre e solo il perché le si è fatte, il bisogno di dialogo e condivisione, il messaggio di autodeterminazione che sottende il tutto. E infine il pubblico, la gente che è venuta e viene a condividere quei momenti. Ecco sì, alla base c’è davvero il pubblico, il dialogo che si è instaurato e prosegue con sempre più persone. Senza questo, niente di tutto ciò avrebbe senso. Davvero niente.“
Andrea Andrillo ama pensare che il suo compleanno artistico risalga al Natale del 2015, allorché diede un concerto acustico all’interno della torre centrale del magnifico Nuraghe Santa Barbara di Villanova Truschedu (Oristano, Sardegna). In realtà tutto era (ri)cominciato a piccole dosi, per così dire, poco prima del 2015, con il gruppo di poesia “mobile” Matitate, in giro per strada e per luoghi inconsueti tipo botteghe di parrucchieri, vagoni della metro o cantine sociali, con l’idea di portare la poesia e la musica fra la gente.
“Atlantide prima della pioggia” (2015), è il titolo del primo disco, totalmente autoprodotto, stampato “artigianalmente”, in piena conformità allo spirito “DIY – do it yourself”, cui seguono decine di concerti un po’ ovunque. Ma è grazie a Gianni Maroccolo (già Litfiba, CCCP e CSI), per il quale Andrillo apre due date, se entra in contatto con una piccola e coraggiosa etichetta toscana, la Radici Music Records, per la quale usciranno due album, “Uomini, bestie ed eroi“, nel luglio 2018 ed “Elusive – A Soundtrack to Mark’s Diary“, nel luglio 2019, il disco è nelle classifiche iTunes dedicate ai songwriters/cantautori in Canada.
Andrillo continua a scrivere, suonare e collaborare, per il teatro scrive le musiche di commedie agrodolci di grande successo e dalle numerose repliche come “Finché LEI non ci separi” di Annaliza Zedde e Mauro Sollai, nel 2018 e – ancora per Zedde/Sollai, per “Volevo solo fermarmi a guardare il mare”, nel 2019. Dal 2022 è nata una splendida collaborazione con l’attrice bresciana Giulia Loglio, con la quale Andrillo sta portando in scena diversi testi originali suonando le sue canzoni.
Andrea Andrillo lavora anche con il pluripremiato regista cinematografico Giovanni Coda a partire dalle musiche originali del corto “Xavier“, nel 2017 e successivamente con la colonna sonora di “Mark’s Diary” nel 2018, un lungometraggio che, al pari delle altre opere di Coda, fa incetta di premi nei festival più prestigiosi in giro per il mondo. Questa collaborazione continua ancora oggi con “La sposa nel vento“, proiettato in anteprima pochi mesi fa durante il Social Justice Film Festival di Seattle, USA.
Nel novembre 2020, in piena pandemia, S’Ardmusic e Abbà Editore danno alle stampe “Pròlagus, canzoni per resistere, per non morire“, un libro-disco che si avvale della collaborazione di Fiorenzo Caterini (antropologo/storico), di Francesco Casula (studioso della lingua e della letteratura sarda e storico), di Ivo Murgia (scrittore, editore egli stesso, studioso della lingua sarda) e Pier Franco Devias (all’epoca segretario del partito indipendentista sardo Li.ber.u e già autore del testo di “Su Patriotu”, incluso nel primo disco di Andrillo). Il libro nasce attorno a spunti e suggestioni provenienti dal disco cui fa da corollario. Un disco intimista, sentito e pieno di colori; undici canzoni di cui due totalmente in spagnolo e le altre in sardo, eccezion fatta per piccole, significative, simboliche contaminazioni della lingua inglese nei testi. Nell’estate del 2021, “Prolagus, canzoni per resistere, per non morire” vince il prestigioso Premio Cervo come uno dei 5 migliori album del 2020.
Niki Neve racconta il suo disco in un mini tour che partito il 7 giugno da Verona – Modus – lo vede il 22 giugno a Venezia – Spazio About (Lista Vecchia dei bari – Santa Croce, 1165) alle 19.30 e l’8 luglio a Milano – Mare Culturale Urbano (Via Giuseppe Gabetti, 15) alle 21.
«Vengo dal teatro e mi viene spontaneo partire da lì – afferma Niki Neve – dove mi sento a casa. È la mia comfort zone dalla quale mi sporgo con questa pazza idea di fare delle canzoni. Sono felice di presentare il mio album “Inferno Grande”, dopo Verona, a Venezia con l’attore Samuele Ferri e a Milano insieme a un altro attore, Michele Costabile. Porteranno dei pezzi legati a degli autori a cui sono legato, come Charles Bukowski e Pier Vittorio Tondelli. Devo moltissimo a entrambi, ma con Tondelli ci sono anche delle coincidenze: io sono nato il 7 settembre e lui il 14 e ho vinto un importante premio dedicato a lui. Come per il concerto di Verona ho scelto, anche per Venezia e Milano, di far vivere le mie canzoni in una situazione teatrale. Sono canzoni o meglio dei racconti e il teatro è il posto perfetto per raccontare una storia. La serata sarà divisa in due parti. Nella prima ci saranno le 8 canzoni dell’album “Inferno Grande” suonate in trio con Roberto Zanetti alla tastiera e Sergio Pesca alla batteria. Il pubblico ascolterà le canzoni in una veste originale, diversa rispetto a quella dell’album, ma perfettamente in linea con l’atmosfera teatrale della serata. Nella seconda gli attori faranno i loro pezzi, lascio loro libertà totale.»
Questa la tracklist dell’album: “Il vento sul paese”, “L’amore è una cosa meravigliosa”, “Carillon”, “Tre becchini”, “Quando il cielo si svuoterà”. “Bonne Soirée”, “Col Angeles” e “Autogol”.
«Nel 2021 ho pubblicato “Col Angeles” una raccolta di racconti che – prosegue Niki Neve – parla del posto dove vivo, con i suoi personaggi e anche dei miei amici. Certe storie non ci stavano là dentro, nel libro, così sono nate le canzoni. Anche nel titolo dell’album “Inferno Grande” c’è l’idea di un b-side e di una corrispondenza con il libro. E viceversa. Avevo voglia di scrivere in un altro modo, lontano dai racconti e dai testi teatrali. Ci ho messo quasi due anni, con varie interruzioni. È un disco molto suonato, perché questa era l’idea di Roberto “Zizzi” Zanetti, che ha scritto le musiche insieme a me. Gianluca Bianco “Mr. White”, che l’ha registrato e prodotto, ha allestito una sala d’incisione mobile in un salone parrocchiale, i ragazzi l’hanno suonato un po’ lì e un po’ in studio, e poi tutto è continuato nella sua caverna. Nel disco tutto ruota intorno a una strada che attraversa Col Angeles, e le canzoni sono tutte nascoste lì intorno. È un giro in macchina o forse a piedi nei luoghi che vedo da sempre. È come se queste canzoni ci fossero sempre state e io fossi solo andato a tirarle fuori. La copertina è una foto che mi ha fatto a Bologna un mio amico, Lorenzo Rossini, di fronte a casa di un altro mio amico. Sono dei ninja che si calano da una parete. Non so quanti anni abbia questa immagine, ma almeno una decina. È un ritratto di quando ho iniziato a scrivere canzoni.»
Niki Neve al secolo Nicolò Sordo, nasce il 7 settembre a Colà, località di villeggiatura sul lago di Garda, scrive per passione e ne ha fatto il suo lavoro. I suoi testi teatrali “Camminatori della patente ubriaca“, “Ok Boomer (Anch’io sono uno stronzo)” hanno vinto numerosi premi, tra cui il Premio Riccione Tondelli per il Teatro. Grande appassionato di stivali a punta e camicie hawaiane, ha pubblicato come Niki Neve una raccolta di racconti, “Col Angeles“, con cui vince il Premio “Scritture di Lago 2022”. Dopo qualche apparizione sporadica come voce nei dischi jazz di Roberto Zanetti e qualche scappata nella musica elettronica, il 19 maggio 2023 ha pubblicato “Inferno Grande” il suo primo album di canzoni, lanciato in radio dal singolo “Il vento sul paese” scritto con Roberto Zanetti. Sta ora girando con un minitour di presentazione del suo album in versione unica e originale.
Fuori il video di “Einstein non lo sa” il nuovo singolo inedito di Marco Martinelli, disponibile su tutte le piattaforme e negli store su etichetta Suoni dall’Italia distribuzione Believe.
L’universo tutto si regge su leggi macroscopiche e microscopiche che coincidono, forze che trovano la loro radice comune nella fisica e nella chimica. “Einstein non lo sa” spiega lo stupore di una sua intuizione che oggi, a distanza di anni, stiamo avendo modo di confermare ed apprezzare: tutto si fonde con la forza unificatrice dell’amore. Pensiamo al fenomeno dell’entanglement quantistico, dove due elettroni sullo stesso livello energetico, anche se separati, continuano ad essere legati al punto che, se ne fai girare uno su sé stesso in senso orario su Plutone, l’altro su Sirio comincerà a fare altrettanto, oppure ai fenomeni di condivisione di elettroni tra atomi che creano i legami chimici della tantissima materia che conosciamo.
“Einstein non lo sa” è un brano positivo, pieno di colori arcobaleno, induttivo al bene e all’ abbattimento di pregiudizi sociali. La società attuale ha finalmente capito che per essere “nuova” deve seguire le leggi fisiche e chimiche dell’amore. In una delle lettere che Einstein ha scritto alla figlia Lieserl diceva: “Quando ho proposto la teoria della relatività, pochissimi mi hanno capito…. Ti chiedo di custodire le lettere per tutto il tempo necessario, anni, decenni, fino a quando la società non sarà abbastanza progredita da accettare ciò che ti spiegherò qui di seguito. Esiste una forza estremamente potente alla quale, finora, la scienza non ha dato una spiegazione formale. È una forza che include e governa tutte le altre, ed è persino alla base di qualsiasi fenomeno che accade nell’universo e che non è stata ancora identificata da noi. Questa forza universale è l’amore…” Einstein non sapeva che “quel tempo” potrebbe essere il nostro, adesso!!!
Il video, per la regia di Federico Malvaldi, descrive quanto spesso ci sentiamo incompresi o non comprendiamo le situazioni. Guardiamo le persone, le studiamo, cerchiamo indizi per capire se ci vogliano bene e se davvero vogliano includerci nella loro vita. Questa ricerca sia essa volta a trovare l’amicizia o l’amore l’abbiamo trasformata in un gioco, un percorso di scoperta del se attraverso una caccia al tesoro il cui risultato finale è l’abbraccio con gli amici e le persone a cui vogliamo bene. Del resto è proprio l’amore il tesoro più grande, la forza che unisce tutte, tutti e tutt*.
Marco Martinelli ricercatore e comunicatore della scienza della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, è originario di Lucca, con riconosciute doti di performer a 360 gradi, noto anche per le sue conduzioni di programmi di divulgazione scientifica in Rai (Memex, La Scienza in gioco, Galileo e il più recente Il piccolo chimico), su Tim Vision e per i suoi seguitissimi video su TikTok dove è seguito da centinaia di migliaia di follower e milioni di visualizzazioni. Ha partecipato a vari programmi tv, quali Forte Forte Forte condotto da Raffaella Carrà, e The Apprentice condotto da Flavio Briatore, mentre la sua carriera musicale è seguita da tempo da Mariella Nava, autrice e produttrice con Antonio Coggio di molti suoi brani. Ha vinto il Premio Lunezia 2021. Il 9 giugno pubblica il nuovo singolo “Einstein non lo sa”.
Da venerdì 16 giugno torna in radio la musica degli Alterpop con il singolo inedito “Ma Qualcosa Resta” (AlterpopMusic/ArtistFirst), disponibile in digitale.
Cercherai anche te quello che ti manca
mentre dentro di te ogni cosa cambia
c’è che tutto passa, ma qualcosa resta,
come quel disegno con il dito
su quel vetro che si appanna.
Recita così il testo del primo ritornello di “Ma Qualcosa Resta”, il nuovo singolo degli Alterpop, come in una sorta di dialogo/passaggio del testimone, da una generazione ad un’altra, come se un padre parlasse ad un figlio, una madre a una figlia o un fratello maggiore ad un fratello minore, o più semplicemente un individuo ad un altro, di età inferiore o della generazione successiva.
Dialogo fatto di esperienze e/o passaggi comuni, che hanno fatto, fanno e faranno sempre parte di quel percorso chiamato vita nel quale, certe cose passano, mentre altre rimangono, indelebili…
Così come certe emozioni che sono rappresentate nel testo, come fossero immagini.
il sorriso di tuo padre e di tua madre…
quel figlio che è arrivato e quello che non è arrivato mai…
un giorno di sole… e un tuffo in mezzo al mare
quel disegno con il dito su quel vetro che si appanna…
quella voglia di nuotare quando impari a stare a galla…
quella scia di meraviglia quando passa una farfalla…
Nel video, regia di BLZ, viene svelato il volto del nuovo cantante della Band.
Alterpop, musica energica, con un linguaggio personale e condivisibile, brani inediti con uno stile unico, ricchi di contaminazioni, come se il tutto fosse una sorta di “alterazione pop”. Il primo inedito “È Solo Un Attimo”, pubblicato il 6 maggio 2022, descrive quell’attimo in cui, a volte, scatta quella motivazione che ti dà la forza di ripartire dalla consapevolezza di ciò che sei. Il 24 giugno esce “Generazione Skip” introspezione cosciente, serena e autoironica, su quello che siamo, che siamo diventati e che stiamo diventando. Il 26 agosto dello stesso anno è la volta di “Me Stesso”, sincero e profondo, è un brano che invita a vivere la vita essendo sé stessi. Il 25 novembre “Coccodè”, che dal titolo sembrava un gioco ma… Il 16 giugno 2023 arriva “Ma Qualcosa Resta”, che in modo diretto racconta e descrive il confronto tra generazioni.
Alterpop, la Band:
Alla voce Giacomo Salvietti, nuovo entrato, con una storia musicale interessante. Ha lavorato, tra gli altri, con Riccardo Cocciante in “Giulietta e Romeo” e in “Notre Dame de Paris”. Voce graffiante e unica.
Alla chitarra Mario Manzani, compositore, autore, produttore che nella sua carriera ha collaborato con Giancarlo Bigazzi ai progetti di Marco Masini, Umberto Tozzi, Raf, Aleandro Baldi senza tralasciare le collaborazioni dirette, tra gli altri, con Gazebo e Fiorella Mannoia.
Al basso Tommaso Turini, il rock è la sua passione da sempre, ha fatto parte di diverse band, insegna a giovani che vogliono imparare a suonare il basso. Ama la musica grazie ad una insegnante che gli ha trasmesso questa passione.
Alla batteria Francesco Isola, noto musicista che ha suonato con grandi artisti italiani e internazionali. Di recente nella band che ha accompagnato Alex Britti nel tour italiano, è negli Alterpop colui che gestisce… il tempo.
È fuori il video del nuovo singolo di Tony Riggi “Salsedine” feat. Zeronove24, il brano per l’estate 2023.
“Sono molto contentodi avere scritto ‘Salsedine’ con gli amici ZERONOVE24 (Eliseo Incardona e Filippo Alfano) – afferma Tony Riggi – la canzone descrive lo stare bene in spiaggia, in estate, al mare, qualsiasi mare sia, perché il mare ci rigenera sia nel fisico che nelle frequenze dell’ anima.”
Salsedine è una parola che risuona sempre anche nella canzone e che si ripete avvolgendo chi ascolta per 3 minuti e mezzo ricordando il Mare. Un Mare, quello italiano con la M maiuscola, del quale possiamo ascoltare il suono e sentire l’odore, il sapore… quindi chiudete gli occhi, ascoltate il singolo e sentirete proprio profumo di “Salsedine”.
TONY RIGGI, musicista, cantautore, tecnico del suono con riconoscimento ad honorem della Laurea in Scienze della Musica e dello Spettacolo dall’Accademia Cicerone, ha dedicato una vita agli studi sulla nascita e sullo sviluppo per l’utilizzo delle frequenze sonore in ambito musicale matematico e scientifico. È stato per 26 anni poliziotto. Già diplomato, è insegnante di informatica musicale presso l’Accademia ARCADIA LINGUAGGIO M. Tony ha ideato un nuovo sistema audio denominato HBMF, depositandolo al MISE l’innovazione, basato sull’utilizzo della serie numerica di Fibonacci nel Mastering audio. Ha iniziato questi studi partendo con la ricerca sull’alchimia dei Cavalieri Templari e come attraverso le frequenze si generasse un particolare timbro di suono attraverso la “preghiera”.
Nel corso degli anni ha pubblicato diversi brani e ottenuto grandi soddisfazioni partecipando a diversi concorsi. Collabora da tempo con Tony Esposito e con lui ha realizzato il featuring dei brani “Kalimba De Luna” e “Sinuè”. Nel mese di febbraio 2023, ha pubblicato “Dormo in macchina” brano nato per raccontare le difficoltà della gran parte dei padri separati. A fine maggio lancia in radio “Salsedine” con il featuring degli Zeronove24.
I Zeronove24, nome che si sono dati usando le cifre del prefisso telefonico della loro città, Alcamo, sono un duo composto da Eliseo Incardona e Filippo Alfanodue musicisti siciliani con all’attivo diversi singoli e video presenti in digitale.
Fuori il video di “Di tutti i giorni che ho passato con te” il nuovo inedito di Marcello Pieri, già in radio e disponibile in digitale negli store sulle piattaforme.
Realizzato con David Sabiu alla batteria, Corrado Cacciaguerra alla chitarra, Massimo Sutera al basso, i cori di Federica Caminati Samorani e lo stesso Marcello al pianoforte e Hammond, il brano è statoregistrato e mixato al Savana studio di Forlì da David Sabiu. La Copertinaè realizzata da Fabrizio Emigli, e ilvideo da Vasco Pieri.
“Questa canzone vuole rendere omaggio alle donne, un omaggio proprio a loro e al coraggio che hanno nel mettere al mondo un figlio in questi tempi così precari – afferma Marcello Pieri – con un atto d’amore e di coraggio, comunque vada il rapporto, lascia il dono più importante per un uomo….un figlio.”
Marcello Pieri nato nel 1965 a Cesena da una famiglia di agricoltori, fin da piccolo ha inseguito e nutrito la passione per la musica che lo ha portato a incidere, tra il 1991 e il 1997, 4 album di inediti, uno tra questi contiene la hit “Se fai l’amore come cammini”. Nel 1993 partecipa al Festival di Sanremo con il brano “Femmina”. Come autore, collabora alla scrittura di numerose canzoni, tra gli altri, di Gianna Nannini e Karima. Nel 1997 partecipa alla tournée italiana di Bob Dylan e in seguito decide di prendersi una pausa e di allontanarsi dal circuito musicale, senza però smettere di scrivere canzoni. Nel 2018 pubblica dopo molti anni il singolo “Se cerchi un eroe… non sono io”. Oggi continua a coltivare la sua terra senza smettere di seguire la passione per la musica scrivendo per sé e per altri artisti.Il 21 aprile 2020 ha pubblicato il singolo “Sino a quando non ti rivedrò” scritto a quattro mani con Riccardo Bondi, mix di David Sabiu e nello stesso annoil 30 ottobre “In Punta Di Piedi”, brano che avevascritto nel 1997 su richiesta di Marco Pantani. A giugno 2021 ha riproposto una delle sue hit “Se fai l’amore come cammini” per celebrare i 30 anni dalla pubblicazione con un video davvero originale. Il 19 ottobre 2021 lancia “Riso Scondito”, la sua denuncia legata alle ingiustizie che accadono nel nostro paese. Nel 2022 dedica al ricordo del padre “Le cose mai dette” e a fine maggio 2023 pubblica “Di tutti i giorni che ho passato con te” una lettera in musica dedicata alle donne e al loro coraggio.
È in radio “Voglio l’Estate” il nuovo singolo inedito di Michele Cordani, disponibile in digitale sulle piattaforme e negli store dallo stesso giorno. Fuori il video.
«La canzone – dice Michele Cordani – parla, in modo spensierato e solare, della voglia di rinascita di una persona, dopo un periodo complicato della sua vita, voglia che cerca nell’estate stagione perfetta per un nuovo inizio, con i suoi colori e la sua allegria. Scritta con Giuseppe Lombardo, è nata in una giornata lavorativa abbastanza pesante, un giorno grigio tipicamente invernale in cui, ho chiuso gli occhi e mi sono proprio detto “Voglio l’estate”.»
«Diversamente da altri video che in precedenza abbiamo realizzato insieme a Michele – afferma il regista Davide Galimberti – per questo brano abbiamo cercato di raccontare un viaggio di libertà e spensieratezza, ma soprattutto abbiamo cercato di immaginarci la voglia d’estate. Il video, girato tra Piacenza, l’autostrada del Sole e Viserba, racconta e descrive proprio un viaggio improvvisato verso il mare in un giorno qualunque con la voglia di mandare via tutta la negatività dei momenti più difficili.»
Michele Cordani vive con la sua famiglia a Piacenza, dove è nato. Appassionato sin da giovane alla musica infatti, all’inizio degli anni ’90, s’innamora dell’album di Antonello Venditti “Benvenuti in paradiso”, che ascolta per la prima volta sull’auto della sorella. Il cantautore romano rappresenterà la colonna sonora della sua adolescenza. Segue in tv con grande passione il Karaoke di Fiorello e si accorge di saper cantare discretamente. Frequenta spesso locali di karaoke fino a quando decide di essere lui a far divertire la gente cantando e facendo cantare grazie anche al suo carattere estroverso.
Si esibisce in serate nei ristoranti e come cantante ai matrimoni eseguendo cover principalmente di musica italiana, fino a quando nel 2020, trova il tempo e l’ispirazione per strimpellare con la chitarra e scrivere “Un sole che ride”, brano presente con un video amatoriale su YouTube. Il suo carattere, tenace e ambizioso, lo porta a riprovarci con “In questo sogno d’estate”, brano definito da lui come una “malinconia allegra” dedicata alla madre e pubblicato il 10 luglio 2020. A distanza di 7 mesi propone “I miei sbagli”, il terzo singolo, che descrive le difficoltà che si possono attraversare in un rapporto di coppia quando tutto viene dato per scontato e vengono a mancare le attenzioni quotidiane di cui tutti abbiamo bisogno. Arriva una nuova estate, e il 18 giugno esce “Al Forte ad Agosto”, brano che parla di amori balneari, omaggio ai 70 anni dell’attore Jerry Calà e al suo film “Sapore di Mare”. A novembre 2021 partecipa alla 5a edizione di Sanremo Senior con “Spartaco” che uscirà come nuovo singolo pochi giorni dopo. Ad aprile 2022 rilascia il primo album “Mi son sempre sentito un dieci” con 10 brani, di cui 5 inediti, “Iolanda dormi e sogna”, “La finestra”, “Il coraggio dei Fazio”, “La notte poi” e “Il mestiere dell’arrivista”. Nello stesso anno torna a Sanremo Senior, giungendo alla finale al Teatro Ariston, con l’inedito “La versione di Silvestro”, brano che ripropone al Premio Lucio Dalla a dicembre. Nel 2023 partecipa al concorso, a Salsomaggiore Terme, Spazzola da Capelli POP LIVE e alle Live Audition di Rumore BIM FESTIVAL qualificandosi per le semifinali. Il 19 maggio pubblica il nuovo inedito “Voglio l’Estate”.
Fuori il video di “Dimmi che è vero” feat. Havandra, il nuovo singolo di Carlo F. Vitrano prodotto da HOOP MUSIC, già in radio e disponibile in digitale sulle piattaforme e negli store.
“Il brano parla di un uomo che, attraverso l’alcool, tenta vanamente di sfuggire al fascino letale di una donna. Questa sfrutta le sue debolezze, approfittando di lui, per poi gettarlo via come le pare e piace – dice Carlo F. Vitrano che ha scritto il pezzo con Francesca Tambara – la situazione è un cerchio che si ripete. Nonostante gli sforzi, alla fine, l’uomo cede. Si arrende ad un amore malato, ormai schiavo di lei e dei propri istinti.”
Il video è stato girato a Napoli per la regia di Salvatore Cafiero che afferma: “per la realizzazione di questo video ho voluto che si creassero appositamente dei contrasti. Anche se il brano ha un sapore estivo, in fondo, non è proprio così. Gli acquazzoni e le sue pozzanghere svelano tra i pianti i giorni di assenza di una coppia tra l’equivoco e il malinteso. Perché l’amore è vago. Come il sole e la pioggia.”
Carlo Francesco Vitrano nasce a Palermo, città in cui si diplomerà al Liceo Classico. Mostra un profondo interesse per la musica e lo spettacolo infatti, fin dall’asilo, viene quasi sempre scelto come protagonista nelle recite. Raccontano i genitori che ballava e cantava nella culla quando sentiva le canzoni di Ricky Martin. Interessato principalmente alla recitazione, si improvvisa sceneggiatore e regista scrivendo, a 8 anni, il copione per una recita natalizia per la sua scuola elementare. Quel copione piacque così tanto che fu richiesto anche da altre scuole. A 9 anni, entra a far parte della Compagnia Teatrale “Ballarò” e va in scena a Palermo in due spettacoli, “La verità” e “Pizzeria di lu cori”, muovendo i primi passi sul palcoscenico ed è il più piccolo teatrante della compagnia. A 12 anni si approccia al mondo della danza latino americana di coppia, passando poi, date le potenzialità acquisite, alla danza a squadre dove a 13 anni si laurea, nel 2010, vice-campione italiano a Rimini nella categoria Show Dance, interpretando il Generale Commodo in una rappresentazione de Il Gladiatore. Con la scuola di danza, porterà a teatro innumerevoli musical che lo vedranno protagonista, tra cui Quasimodo (Notre Dame de Paris), The Mask, Mercuzio (Romeo e Giulietta), Capitan Uncino (Peter Pan). Nel canto, dopo aver studiato da autodidatta a 18 anni si iscrive in accademia. Nel 2018 fonda una Band, i “Lost Cases” con cui arriva alle semifinali di Area Sanremo con l’inedito “Non lasciarmi andare” seguito da “Irrefrenabile”. Dal 2020 con Hoop Music porta avanti la sua vena da cantautore, perfezionandosi nello studio del canto e della produzione musicale. Il 10 gennaio 2023 è uscito
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