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Confcommercio. Sangalli: Il taglio delle tasse è “ineludibile”

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euro“Per liberare le ingenti risorse necessarie per far ripartire l’economia bisogna realizzare subito una poderosa operazione:meno tasse e meno spesa pubblica, più riforme e più lavoro”. E’ quanto dichiarato dal presidente Confcommercio, Carlo Sangalli, nel suo intervento al convegno “Tagliamo le tasse non tassiamo la crescita. Indice di civiltà per un Paese moderno”, organizzato a Roma nella sede confederale. “La stagione difficilissima, che speravamo si esaurisse nell’anno in corso, purtroppo prosegue e la ripresa è ancora fragile e incerta”. In questo scenario i consumi “sono ancora desolatamente al palo: le famiglie continuano a rimandare gli acquisti a tempi migliori” ha detto Sangalli e la soluzione proposta è “tagliare le tasse per favorire la crescita: è il passaggio ineludibile, la premessa a qualsiasi azione che possa ricostituire il potere di acquisto delle famiglie e che possa essere una concreta spinta alla domanda interna”. Al contrario, la pressione fiscale negli ultimi anni è cresciuta costantemente creando, a livello locale, veri e propri ingorghi fiscali come “il mix esplosivo Imu-Tasi-Tari che ha disorientato le famiglie e complicato la già difficile attività di gestione delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti”. A questo proposito Sangalli ha lanciato un appello preventivo: se ci sarà una manovra correttiva ad ottobre “abbandoniamo l’idea di nuove tasse e di ulteriori eventuali prelievi: le tasse sono oggi la mortificazione della crescita. Le performance del 2014 sono compromesse: non distruggiamo le basi per la ripresa nel 2015”. Bisogna invece “riqualificare e ridurre la spesa pubblica, recuperare gettito e restituirlo ai contribuenti in regola con la lotta all’evasione e all’elusione”, “una vera e propria piaga sociale del nostro Paese che mina quel patto di cittadinanza tra Stato e cittadini e agisce contro la crescita e lo sviluppo”. Sangalli ha invitato l’amministrazione finanziaria a procedere “con decisione in questa ‘mission’, a condizione però che l’agibilità effettiva del contraddittorio sia sempre garantita e l’azione di controllo sia selettiva e mirata per non danneggiare l’attività stessa delle imprese, già appesantita dagli effetti drammatici e persistenti della recessione, e da una burocrazia barocca”.

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