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Safer Internet Day: minori sul web non studiano e fanno ricerche senza verificare le fonti

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minori sul web
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È stato presentato oggi presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, alla vigilia del Safer Internet Day, “Per un web sicuro”, progetto promosso da Moige – movimento italiano genitori, TrendMicro e Cisco, in partnership con Google Italy e in collaborazione con Polizia Postale e delle Comunicazioni, giunto alla terza edizione, con l’obiettivo di sensibilizzare oltre 40.000 persone tra ragazzi delle scuole secondarie di primo grado, genitori, nonni e docenti, su un uso corretto e responsabile della rete. Presente Milly Carlucci, madrina dell’iniziativa.Dall’indagine del Moige – movimento genitori sull’uso di internet da parte dei minori, condotta dal Prof. Tonino Cantelmi, professore incaricato di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione – Università Lumsa, su un campione di circa 1000 studenti delle scuole elementari, medie e superiori, è emerso che 9 minori su 10 (l’87,8%) navigano in rete quotidianamente. Il 18% degli intervistati afferma di trascorrere in rete più di 3 ore al giorno: di questi, 5 su 10 (50,5%) ha dagli 11 ai 13 anni. Sono invece circa l’8% i bambini che si connettono ad Internet per più di 5 ore e hanno meno di 10 anni.
È aumentata anche la disponibilità di utilizzo del mezzo: 9 ragazzi su 10 dispongono di un computer a casa, ma il 39,4% utilizza il computer portatile e il 29,9% usa il mezzo dalla propria camera da letto. La percentuale più alta di coloro che utilizzano il pc in camera si concentra nella fascia d’età 11-13 (38,6%).
6 intervistati su 10 (57,6%) hanno risposto che sono da soli quando utilizzano internet. Allarmanti le percentuali rilevate secondo le classi di età: i minori dai 6 ai 10 anni che fruiscono della rete senza la presenza del genitore sono il 31,2%, addirittura 7 su 10 (72,5%) per la classe dagli 11 ai 13 anni, fino ad arrivare alla quasi totalità nella fascia che prevede i ragazzi dai 14 ai 20 (8 ragazzi su 10 sono privi del controllo diretto di un adulto).
Non lo studio, ma la ‘’socializzazione’’ ed il divertimento sono azioni privilegiati: solo 1 su 10 si connette per studiare e fare ricerche, tutte le altre motivazioni rimandano ad aspetti ricreativi come chattare (24%), ascoltare musica, guardare immagini e, qualche volta, ad attività illecite come scaricare film e musica. Il 5% risponde di preferire Internet a uscire con gli amici e il 16% dichiara di connettersi per distrarsi da emozioni spiacevoli.
Internet è diventato un “luogo” di incontro: di fatto il 26% degli intervistati lo utilizza per cominciare nuove amicizie, il 15% dei ragazzi afferma di possedere in egual numero ‘’amici’’ su Internet rispetto al mondo reale e addirittura l’8% afferma di possederne di più nel mondo del web. Le relazioni affettive nate in rete interessano il 9% dei giovani, la percentuale sale al 16% per la fascia 14-20. Per quanto riguarda la suggestione che il computer suscita nei confronti dei ragazzi il 37% degli intervistati afferma che spesso o sempre il tempo davanti al pc trascorre senza che loro se ne accorgano, il 21% attende con ansia il momento in cui si può collegare ad Internet e il 24% dei ragazzi afferma di non riuscire a rimanere tranquillo se per un giorno non può navigare.
I Social Network sono molto utilizzati: 6 su 10 (61%) dei ragazzi intervistati dichiara di esservi iscritto. Facebook la fa da padrone: quasi 9 ragazzi su 10 lo scelgono.
Sembra prevalere un “controllo ambientale generico” da parte dei genitori. Le misure di controllo e prevenzione adottate dai genitori sono molto blande: solo il 18,6% impartisce dei limiti di tempo nell’utilizzo del computer ai loro figli contro il 35% che non si è mai posto questo problema. Per quanto riguarda la fascia d’età 6-10, solo 3 genitori su 10 (32,7%) sono attenti all’utilizzo che i loro figli fanno di internet (ma solo il 9% se i figli hanno tra gli 11 e i 17 anni).
Mentre l’11% dei ragazzi dichiara di visitare siti non adatti alla loro età, sono il 20% coloro che affermano di cancellare la cronologia sul computer per non farla vedere ai propri genitori. Inoltre, un minore su tre (30%) afferma di utilizzare raramente la propria identità quando è collegato e il 28%(uno su tre) ha fatto amicizia con estranei.
Preoccupanti i dati riscontrati per gli appuntamenti al buio: il 14% degli intervistati ha incontrato le persone conosciute su Internet e il 13% dei ragazzi tra i 14 e i 20 anni ha scambiato il suo numero di cellulare con gli estranei contattati tramite chat.
6 ragazzi su 10 non hanno problema nel dichiarare di essersi divertiti nel ricevere o inviare foto o video “hot” (pratica definita “sexting”, dall’inglese “sex” – sesso – e “texting” – invio di messaggi virtuali). I mittenti sono soprattutto amici (38,6%), mentre i partner rappresentano una quota inferiore, di poco superiore al 27%, e meno ancora sono gli sconosciuti (22,7%) che inviano materiale imbarazzante. Il sexting potrebbe facilitare inoltre il dilagare del bullismo in rete, detto cyberbullismo, grazie al quale immagini di nudo o di sesso esplicito possono fare il giro del web senza controllo, procurando negli sventurati “protagonisti” forti e costanti umiliazioni. 6 adolescenti su 1 0, appartenenti alla classe d’età 14-20, almeno una volta hanno utilizzato foto o video per prendere in giro qualcuno (1 su 5 dichiara di farlo spesso). Questa una sintesi dell’indagine condotta.

“La Polizia Postale e delle Comunicazioni – ha spiegato Antonio Apruzzese, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – opera da anni per far sì che i rischi della rete, soprattutto nei confronti dei minori, non debbano costituire un limite allo sviluppo della comunicazione sul web, ma al contrario un valore aggiunto per la propria crescita culturale. È indispensabile – continua Apruzzese -, un’opera di sensibilizzazione e informazione continua, anche attraverso iniziative come “Per un web sicuro”, che concorrono a formare una nuova generazione consapevole sia delle potenzialità sia dei rischi del Web”.
“Dobbiamo lavorare sulla responsabilità di tutti, genitori e operatori. É urgente regolamentare le connessioni non protette, per impedire che il porno, che ormai dilaga ovunque in rete, arrivi facilmente alla portata dei nostri figli. Altro rischio è quello delle ricerche on line senza verificare le fonti, tanto che i nostri figli rischiano di imparare cose infondate. Come genitori, dobbiamo stare loro accanto nella vita on line proprio come facciamo in quella off line”, – sostiene Maria Rita Munizzi, Presidente nazionale Moige – movimento italiano genitori.
Assente per sopraggiunti impegni istituzionali Gabriele Toccafondi, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che ha espresso la sua vicinanza all’iniziativa: “È importante non sottovalutare i rischi e i pericoli della rete, anche per questo la scuola lavora in prima linea potenziando le azioni rivolte alla media education. Occorre dedicare del tempo in classe all’inseg namento di una fruizione responsabile dei media. Bene tutti i progetti che aiutano a creare un’azione di sistema e di coordinamento con la scuola e le famiglie per educare gli studenti ad un approccio corretto e consapevole del web”.
Così Carla Targa, Marketing & Communications Manager di Trend Micro Italy: “Anche quest’anno Trend Micro sostiene il progetto del Moige perchè è importante un’attività di sensibilizzzione ed educazione costante sul tema. Essere una multinazionale di sicurezza informatica per noi non significa solamente produrre e vendere software, ma anche educare e fornire gli strumenti tecnologici adatti per rendere Internet un luogo sicuro e protetto per i giovani di oggi”.
“Cisco è da anni attivamente impegnata ad affiancare i ragazzi nell’utilizzo consapevole della Rete attraverso diversi progetti”, ha commentato Marco Fabriani, Civic Council di Cisco Italia. “Stiamo rapidamente entrando nell’era di Internet Of Everything, dove tutto è connesso: diventa sempre più importante educare le nuove generazioni a un uso sicuro e consapevole della Rete, in modo che possano coglierne tutte le opportunità con la massima sicurezza”.
“La sicurezza online è un tema di grande importanza per Google e siamo felici di collaborare nuovamente con il Moige all’iniziativa “Per un Web sicuro”- ha dichiarato Giorgia Abeltino, Direttore Public Policy di Google in Italia. “La formazione ad una cultura della rete rappresenta un aspetto fondamentale e iniziative come queste sono importanti perché permettono di diffondere un uso corretto e responsabile di Internet tra gli utenti di tutte le età”.
“Come mamma so quanto sia importante e allo stesso tempo difficile proteggere i nostri figli dai pericoli del web. Internet è una grande opportunità e non deve fare paura, ma va utilizzato in modo responsabile. Per questo è importante parlare con i ragazzi, aiutarli a conoscere a fondo rischi e opportunità della rete – chiosa Milly Carlucci, madrina dell’iniziativa. Ai genitori dico di impegnarsi a colmare il digital divide per non restare indietro ma accanto ai propri figli anche sulla rete”.

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Moige – movimento italiano genitori
Concita De Simone

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