
A cura di Tiffany Wilding, North American Economist e Allison Boxer, Economist di PIMCO
Prevediamo che i prezzi core siano aumentati dello 0,4% a marzo, il che riporterebbe il tasso di inflazione a/a al 5,6% (rispetto al 5,5% di febbraio). Si tratta ovviamente di una battuta d’arresto a breve termine per la Fed. Tuttavia, non ci si aspettava che l’inflazione rallentasse in maniera così lineare e, nonostante le previsioni esplicitate in questo rapporto, prevediamo che l’inflazione continuerà a scendere nel corso del 2023, terminando l’anno intorno al 3-3,5%.
Nel rapporto di marzo, si cercherà di capire se i recenti cali nell’offerta di affitti si stiano trasferendo nell’indice dei prezzi al consumo. Inoltre, ci concentreremo sull’inflazione dei servizi al netto degli alloggi. Prevediamo che anche questa componente continuerà a moderarsi, in quanto i prezzi più bassi dell’energia verranno trasferiti ai consumatori frenando l’inflazione dei servizi di trasporto. Anche i dati sull’inflazione salariale si sono recentemente moderati.
Più in generale, riteniamo che il solido rapporto sull’occupazione, il tono da falco del recente discorso della Fed e le nostre aspettative per un rapporto sull’IPC robusto facciano pensare a un ulteriore rialzo dei tassi a maggio, in assenza di un’altra fase di stress del mercato.
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