Anche l’ONU condanna la decapitazione da parte dell’Isis dell’americano Peter Kassing, ultima vittima dopo Foley, Sotloff e Haines la cui morte è stata resa pubblica dagli stessi guerriglieri attraverso la pubblicazione di un video integrale postato di diversi siti jihadisti.
Attraverso un comunicato le Nazioni Unite hanno “condannato fermamente l’omicidio efferato e vile di Peter Kassig, e di almeno 15 prigionieri siriani da parte dell’Isis”, e ha “chiesto l’immediato, sicuro e incondizionato rilascio di tutti gli ostaggi”.
L’Onu ha sottolineato che questi crimini dimostrano la brutalità dei jihadisti, responsabili di migliaia di abusi contro il popolo siriano e iracheno; ha ribadito di non essere intimidito dai continui atti di barbarie del Califfato ma di essere determinato a sconfiggerlo.
Intanto proprio dall’Onu, e più esattamente dal Comitato di analisi, sostegno e monitoraggio delle sanzioni elaborato per il Consiglio di Sicurezza, un rapporto nel quale si evidenzia che l’Isis e il fronte al Nusra “pongono una chiara minaccia per la pace e la sicurezza internazionale” e in particolare l’Isis ha riserve di armi e munizioni talmente vaste che,nonostante i raid aerei di Usa e alleati, può andare avanti a combattere per altri due anni senza problemi.