Tag: Iraq

  • L’Iran bombarda obiettivi in Iraq e Siria citando minacce alla sicurezza

    Nelle prime ore di martedì, l’Iran ha lanciato un attacco missilistico in Iraq e Siria, colpendo obiettivi che, secondo il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), comprendevano centri di spionaggio israeliani e basi legate all’ISIS.

    Almeno otto esplosioni sono state segnalate a Erbil, capitale della regione semi-autonoma curda dell’Iraq, causando la morte di quattro persone e il ferimento di altre sei. Il governo iracheno ha condannato l’aggressione, definendola una violazione della sovranità nazionale e un pericolo per la sicurezza del suo popolo.

    Secondo l’IRGC, i missili balistici avevano come obiettivo la distruzione di centri di spionaggio e raduni di gruppi terroristici anti-iraniani. Questa azione è stata giustificata come un atto difensivo contro minacce alla sicurezza nazionale e un’operazione contro il terrorismo. Il governo iracheno ha espresso la possibilità di portare il caso al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, mentre l’IRGC ha affermato di aver preso di mira la sede del Mossad israeliano a Erbil, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa iraniana IRNA.

    Masrour Barzani, primo ministro della regione curda, ha condannato l’attacco, definendolo un “crimine contro il popolo curdo”. Tuttavia, il portavoce del Ministero degli Affari Esteri iraniano, Nasser Kanaani, ha dichiarato che l’Iran rispetta la sovranità e l’integrità territoriale degli altri paesi, ma sta esercitando il suo “diritto legittimo e legale di contrastare le minacce alla sicurezza nazionale”.

    Tra le vittime civili dell’attacco, vi è il multimilionario curdo Peshraw Dizayee e diversi membri della sua famiglia, morti quando almeno un razzo ha colpito la loro casa. Dizayee, vicino al clan Barzani al potere, era noto per i suoi investimenti in importanti progetti immobiliari nella regione curda.

    La situazione in Medio Oriente rimane tesa, con il timore di un’escalation regionale a seguito dell’offensiva militare continua di Israele nella Striscia di Gaza. Sina Azodi, professore alla George Washington University, sottolinea che sebbene questi attacchi siano significativi, non segnalano necessariamente un’escalation regionale. “Finché il conflitto a Gaza

    continua, vedremo azioni,” ha detto Azodi a Al Jazeera. La preoccupazione principale è che uno di questi attacchi possa causare vittime statunitensi, spingendo così gli Stati Uniti a una risposta che potrebbe portare a un’escalation indesiderata.

    Nel frattempo, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, tramite il portavoce Matthew Miller, ha descritto gli attacchi missilistici come “sconsiderati”, affermando che minano la stabilità dell’Iraq. Ha espresso sostegno agli sforzi del Governo dell’Iraq e del Governo Regionale del Kurdistan per soddisfare le aspirazioni del popolo iracheno.

    Gli attacchi non hanno avuto impatti sulle strutture statunitensi in zona e non ci sono state vittime statunitensi, secondo quanto riferito da funzionari USA a Reuters e The Associated Press. Un ufficiale della difesa USA ha descritto i missili come “imprecisi”.

    Questi eventi si inseriscono in un contesto di timori crescenti per un’escalation regionale a seguito delle offensive militari di Israele nella Striscia di Gaza. Dallo scoppio della guerra a Gaza in ottobre, le forze USA e alleate hanno subito numerosi attacchi in Iraq e Siria, per i quali l’amministrazione del presidente Joe Biden ha incolpato gruppi armati affiliati all’Iran.

    In una dichiarazione separata, l’IRGC ha affermato di aver lanciato attacchi missilistici anche contro i “responsabili di operazioni terroristiche nella Repubblica Islamica, in particolare contro l’ISIL”, in Siria. Questi attacchi sono stati descritti come risposta agli “atroci atti terroristici” recentemente subiti dall’Iran.

    Ali Hashem di Al Jazeera ha riferito che questo rappresenta un cambio di strategia da parte dell’Iran, che fino ad ora aveva cercato di distanziarsi da qualsiasi tensione nella regione. Tuttavia, gli ultimi eventi indicano un’escalation nuova e significativa. La situazione rimane complessa, con molteplici attori coinvolti e interessi incrociati in una regione già estremamente volatile.

  • Giorgia Meloni è giunta in Iraq

    Giorgia Meloni è giunta in Iraq

    Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è giunta a Baghdad, in Iraq. Ad accogliere la premier italiana è stato il Generale Iannucci, comandante della missione. 

    Lo rende noto l’Ufficio Stampa del Governo.

    La visita è cominciata a Baghdad, questa mattina, con i saluti al personale dell’Ambasciata d’Italia e ai militari del I Reggimento “Tuscania” e XIII Reggimento “Friuli Venezia Giulia” dell’Arma dei Carabinieri.

    Il Presidente Meloni ha poi incontrato il personale del contingente militare italiano presente nella Base militare Union 3, dove hanno sede i Comandi della Missione NATO (NMI) e della Coalizione anti-Daesh (OIR).

  • Isis diffonde video integrale dell’uccisione del pilota giordano arso vivo. Renzi: urgenza lotta al terrorismo

    Isis diffonde video integrale dell’uccisione del pilota giordano arso vivo. Renzi: urgenza lotta al terrorismo

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    Dopo i video dell’uccisione dei due giapponesi Haruna Yukawa e Kenji Goto si rinnova il drammatico appuntamento con la morte da parte dell’Isis. Un nuovo video integrale che mostra l’uccisione del pilota giordano sarebbe stato postato su Site.
    Secondo quanto scritto dalla direttrice di Site su twitter, le immagini mostrerebbero che il pilota giordano non sarebbe stato decapitato ma arso vivo.

    [easy_ad_inject_1] Il pilota giordano era stato offerto dall’Isis come contropartita per la liberazione da parte del governo di Amman della terrorista irachena Sajida al-Rishaw attualmente detenuta proprio in Giordania. Lo scambio non sarebbe mai stato effettuato perché la Giordania non avrebbe mai avuto la prova richiesta che il suo pilota fosse ancora vivo.

    Non tarda la risposta di Obama, presidente USA, il quale ha dichiarato che, qualora fosse dimostrata l’autenticità del video è un’indicazione della “brutalità” dell’Isis, e rafforza la “nostra determinazione” a sconfiggere lo Stato Islamico.

    Sul tragico video è intervenuto anche il premier italiano Matteo Renzi che a Skytg24 ha dichiarato “L’orrore e il raccapriccio per il nuovo video dell’Isis sottolineano la necessità e l’urgenza della lotta al terrorismo”. “Di fronte a una simile barbarie la risposta della comunità internazionale e della democrazia deve essere inflessibile: più libertà e sicurezza, contrasto senza quartiere dei terroristi”.

  • Isis. Attacco hacker a sito Regione Lombardia

    Isis. Attacco hacker a sito Regione Lombardia

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    La propaganda Isis passa anche dal web ma risulta senz’altro nuova la tecnica dell’attacco hacker a siti web per inneggiare al Califfato.
    Da quanto si apprende un’immagine inneggiante all’Isis è comparsa sul sito del Centro di ricerca vitivinicola della Regione Lombardia di Torrazza Coste (Pavia).
    L’attacco hacker sarebbe avvenuto domenica scorsa ma soltanto ieri mattina i tecnici sono riusciti a togliere la home pirata.
    Il sito web poi è stato chiuso per permettere alla magistratura di fare gli accertamenti sull’attacco informatico.

    [easy_ad_inject_1] Forse una burla, forse mani esperte di jihadisti informatici, per ora non si sa. Certo è che l’Isis ormai sfrutta tutti i canali possibili e soprattutto il web per fare propaganda e arruolare nuove persone da mandare nei campi di addestramento iraqeni e siriani.
    Solo ieri nuove minacce sono state diffuse via web anche contro l’Italia che, a detta del documento, sarà sotto attacco di missili.

  • Isis e nuova minaccia: missili contro Italia ed Europa

    Isis e nuova minaccia: missili contro Italia ed Europa

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    Dopo la copertina con la bandiera nera svettante sull’obelisco di Piazza San Pietro, dopo i ripetuti richiami ad attaccare Roma, lo Stato Islamico del califfato conosciuto come ISIS ha diffuso oggi nuove minacce via web anche all’Italia.

    [easy_ad_inject_1] Secondo quanto riferisce il sito Wikilao un documento di un centinaio di pagine, che secondo gli analisti delle intelligence è considerato di semplice stampo “propagandistico”, conterrebbe nuove minacce all’Europa e specificamente all’Italia.
    Le minacce parlano di attaccare con missili. Tuttavia l’intellingence non ritiene sia per ora possibile attuare una minaccia del genere per l’assenza, nell’arsenale degli jihadisti dell’ISIS di missili a media e lunga gittata da poter inviare in direzione dell’Italia e dell’Europa.
    La funzione propagandistica del documento sembra chiaramente orientata a reclutare combattenti offrendo, tra l’altro, “istruzioni su come raggiungere i campi di combattimento in Siria e in Iraq”.

  • Isis diffonde video integrale della decapitazione di Kenji Goto

    Isis diffonde video integrale della decapitazione di Kenji Goto

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    Il governo giapponese non ce l’ha fatta a salvare la vita dell’altro suo cittadino. Dopo la decapitazione di Haruna Yukawa, l’Isis ha diffuso il video integrale della decapitazione anche dell’altro giapponese, Kenji Goto.
    Il tragico video mostra la solita macabra sceneggiatura con in primo piano John il jihadista, probabilmente di origine britannica che prima di procedere alla decapitazione ha pronunciato queste parole rivolte al governo giapponese di Shinzo Abe: “Voi, insieme ai vostri stupidi alleati, non avete capito che siamo assetati del vostro sangue”; “voi giapponesi, come i vostri stupidi alleati nella coalizione satanica, dovete ancora capire che noi, per grazia di Allah, siamo un califfato islamico con autorità e potere, un intero esercito assetato del vostro sangue”.

    [easy_ad_inject_1]Dal canto suo il governo giapponese attraverso il suo portavoce, Yoshihide Suga, nel condannare il gesto ritiene “altamente probabile” l’autenticità del video integrale attribuito ai miliziani dell’Isis che mostra l’esecuzione dell’ostaggio giapponese Kenji Goto.
    Forte condanna anche da parte del Presidente USA Obama secondo il quale “Gli Stati Uniti condannano la brutale uccisione del giapponese Kenji Goto” e plaude al deciso impegno del Giappone per la pace in Medio Oriente e a livello globale, inclusa l’assistenza agli innocenti colpiti dai conflitti nell’area. “Insieme a un’ampia coalizione di alleati, gli Stati Uniti continueranno a prendere azioni decisive contro l’Isis”, ha detto Obama.

    Nelle mani dell’Isis resta il pilota catturato lo scorso dicembre dopo lo schianto del suo jet in Siria, durante una missione contro l’Isis, per il quale il suo Paese, la Giordania, attraverso il portavoce del governo di Amman, si dice “determinata a fare tutto” il possibile per salvare il suo pilota ostaggio dei jihadisti dello Stato Islamico (Isis).
    La contropartita chiesta dall’Isis per la liberazione del giovane pilota è lo scambio con la terrorista irachena Sajida al-Rishaw attualmente detenuta proprio in Giordania.

  • Isis. Al Jazeera: liberi prigionieri giapponese e giordano. Giordania smentisce

    Isis. Al Jazeera: liberi prigionieri giapponese e giordano. Giordania smentisce

    isis
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    Sarebbero stati liberati gli ostaggi nelle mani dei guerriglieri dell’Isis, il giornalista giapponese e il pilota giordano.
    Lo afferma la tv araba Al Jazeera ma non c’è al momento alcuna conferma ufficiale.

    [easy_ad_inject_1] Al Jazeera ha rivelato di essere venuta in possesso di un file audio con un messaggio di un jihadista Isis che annunciava la liberazione degli ostaggi avvenuta dopo che la Giordania ha liberato la terrorista Sajida, soddisfando così le richieste del Califfato islamico.

    La Giordania smentisce la liberazione della terrorista irachena Sajda al-Rishawi. “Non è vero”, ha detto il ministro degli Esteri giordano e ha aggiunto “abbiamo chiesto una prova sull’incolumità del pilota”, ma l’Isis, “non ha mai risposto”.

  • Isis diffonde video integrale della decapitazione di Haruna Yukawa

    Isis diffonde video integrale della decapitazione di Haruna Yukawa

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    Torna il tremendo terrorismo mediatico da parte dell’Isis che ha diffuso un video integrale della decapitazione di uno dei due ostaggi giapponesi Haruna Yukawa. L’autenticità del video è stata confermata dal governo di Tokyo attraverso il portavoce Yoshihide Suga che ne giudica le immagini “verosimilmente autentiche”.
    Suga ha aggiunto che non c’è stato alcun contatto con i rapitori su Kenji Goto, l’altro cittadino nipponico sequestrato che rischia la stessa sorte.

    Dolore e amarezza sono le emozioni espresse da Shoici Yukawa, padre di Haruna Yukawa, che ai microfoni della tv pubblica nipponica Nhk, ha ammesso la sua “delusione e il suo dolore, tanto da non trovare le parole per descrivere” i suoi sentimenti.

    [easy_ad_inject_1]Intanto resta nelle mani dell’Isis l’altro giapponese Kenji Goto la cui vita è legata alla soddisfazione o meno della nuova richiesta degli jihadisti dell’Isis che vogliono, in cambio del suo rilascio, la liberazione di Sajida al-Rishawi,una delle vedove nere del terrorismo internazionale.

    Il premier giapponese Shinzo Abe dovrebbe intervenire in mattinata alla tv pubblica Nhk per chiarire le mosse dell’esecutivo di fronte alla nuova richiesta dei rapitori.
    Dal canto suo il presidente americano Obama ha “fermamente condannato il brutale assassinio del cittadino giapponese Haruna Yukawa da parte dei terroristi dell’Isis”. Nel comunicato diffuso dalla Casa Bianca si legge che Obama, nell’esprimere “Le nostre condoglianze al popolo giapponese per la terribile perdita”, chiede “l’immediato rilascio dell’altro cittadino giapponese in ostaggio del gruppo armato”.

  • Isis. 13 bambini uccisi solo perché guardavano una partita di calcio in tv

    Isis. 13 bambini uccisi solo perché guardavano una partita di calcio in tv

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    L’orrore non ha fine e coloro che si macchiano dei più gravi crimini in nome di Dio non si fermano davanti a niente.
    L’ennesimo massacro compiuto dagli jihadisti dell’ISIS, il sedicente Stato Islamico, ha come vittime tredici ragazzini innocenti uccisi in pubblico in Iraq soltanto perché avevano guardato la partita della loro nazionale contro la Giordania nell’ambito della Coppa dell’Asia, tuttora in corso.

    [easy_ad_inject_1]A quanto si apprende l’esecuzione in pubblico è avvenuta lo scorso 12 gennaio ma la notizia è stata appresa soltanto oggi. Per gli integralisti dell’Isis guardare una partita di calcio è peccato mortale e viola la Sharia, la legge islamica. Pertanto a Mosul i tredici ragazzi sono stati individuati, catturati e sottoposti a pubblica esecuzione.

    Quanto orrore ancora dovrà essere scritto nelle pagine terrene in nome di un Dio celeste? Quando le Nazioni Unite vogliono veramente intervenire per fare in modo che si possa ridare dignità agli esseri umani che hanno avuto l’unica sfortuna di essere nati in una zona da sempre martoriata in nome della religione? A queste domande il mondo civile attende una risposta concreta.

  • Iraq. Attentato in moschea. 23 morti

    Iraq. Attentato in moschea. 23 morti

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    Bahgdad 6 gennaio 2015 – Iraq. Attentato in moschea. 23 morti.

    Un attacco in una moschea in Iraq ha provocato la morte di almeno 23 persone. L’attentato è avvenuto nella zona di Al Jubba, ad ovest dell’Iraq. A quanto si apprende l’attacco sarebbe da attribuire a jihadisti dell’Isis.

    [easy_ad_inject_1]Nella moschea erano presenti combattenti anti Isis. 10 sarebbero stati giustiziati subito con due esplosioni che hanno aperto l’attacco mentre altre 13 persone sarebbero morte nella sparatoria che si è generata subito dopo l’attacco ingaggiato con le forze di sicurezza irachene.

  • Terrore Isis a Sidney (Australia). Blitz della polizia. 2 morti

    Terrore Isis a Sidney (Australia). Blitz della polizia. 2 morti

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    Un blitz della polizia delle forze di sicurezza australiane ha risolto il sequestro nella cioccolateria di Sidney da parte di un uomo armato che sventolava una bandiera dell’Isis.
    Liberate le decine di ostaggi tra clienti e dipendenti. Secondo quanto riferisce la Cnn ci sarebbero stati due morti e diversi feriti tra i quali probabilmente l’attentatore, Man Haron Monis, 49 anni, profugo iraniano, sedicente guaritore, accusato di aver abusato di decine di donne durante le pratiche curative.

  • Isis. Arrestati moglie e figlio del califfo AlBaghdadi

    Isis. Arrestati moglie e figlio del califfo AlBaghdadi

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    Sarebbero stati arrestati la moglie e il figlio del capo dell’Isis il Califfo Abu Bakr Al Baghdadi. A fermare le due persone sarebbe stato l’esercito libanese al confine tra Libano e Siria. A riferirlo sono i media libanesi. Da quanto si apprende l’arresto dei due parenti del Califfo, in possesso di passaporti falsi, sarebbe avvenuto diversi giorni fa in coordinamento con servizi segreti stranieri non specificati.
    In questo momento la moglie di Al Baghdadi, la cui identità non è stata resa nota, sarebbe a Beirut sotto interrogatorio. Secondo indiscrezioni si tratterebbe di Saja Al Dulaimi, le cui immagini erano circolate alcuni giorni fa sul web, ma l’identità della donna fin ora non è stata confermata.

  • Onu condanna decapitazione di Peter Kassig da parte di Isis

    Onu condanna decapitazione di Peter Kassig da parte di Isis

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    Anche l’ONU condanna la decapitazione da parte dell’Isis dell’americano Peter Kassing, ultima vittima dopo Foley, Sotloff e Haines la cui morte è stata resa pubblica dagli stessi guerriglieri attraverso la pubblicazione di un video integrale postato di diversi siti jihadisti.

    Attraverso un comunicato le Nazioni Unite hanno “condannato fermamente l’omicidio efferato e vile di Peter Kassig, e di almeno 15 prigionieri siriani da parte dell’Isis”, e ha “chiesto l’immediato, sicuro e incondizionato rilascio di tutti gli ostaggi”.

    L’Onu ha sottolineato che questi crimini dimostrano la brutalità dei jihadisti, responsabili di migliaia di abusi contro il popolo siriano e iracheno; ha ribadito di non essere intimidito dai continui atti di barbarie del Califfato ma di essere determinato a sconfiggerlo.

    Intanto proprio dall’Onu, e più esattamente dal Comitato di analisi, sostegno e monitoraggio delle sanzioni elaborato per il Consiglio di Sicurezza, un rapporto nel quale si evidenzia che l’Isis e il fronte al Nusra “pongono una chiara minaccia per la pace e la sicurezza internazionale” e in particolare l’Isis ha riserve di armi e munizioni talmente vaste che,nonostante i raid aerei di Usa e alleati, può andare avanti a combattere per altri due anni senza problemi.

  • Isis diffonde video integrale della decapitazione di Peter Kassig

    Isis diffonde video integrale della decapitazione di Peter Kassig

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    Ancora terrorismo anche mediatico da parte dell’Isis che ha diffuso un video integrale della decapitazione di un altro ragazzo americano, Peter Kassing, ultima vittima dopo Foley, Sotloff e Haines.

    Su diversi siti jihadisti, L’Is ha postato un video dove si vede un boia con il volto coperto in piedi accanto ad una testa decapitata. La vittima, Peter Kassig, rapito il 1 ottobre mentre si trovava in Siria dove lavorava come operatore umanitario, aveva soltanto 26 anni, e si era convertito all’Islam mentre era tenuto in ostaggio acquistando il nome di Abdul Rahman.
    Tuttavia non è possibile confermare con certezza che sia Kassig l’ostaggio ucciso e la sua famiglia attende una conferma ufficiale: “Siamo a conoscenza delle notizie che circolano sul nostro amato figlio e attendiamo la conferma del governo sull’autenticità di tali informazioni”hanno dichiarato i genitori di Peter, Ed e Paula Kassig.

    Il nostro Ministero degli Affari Esteri ha condannato la decapitazione di Peter Kassig. Attraverso un comunicato, il neoministro Gentiloni ha fatto sapere che la notizia è stata “accolta con profondo sdegno”. Gentiloni rivolge condoglianze e solidarietà “alla famiglia della vittima e al governo e al popolo americani”.

  • Isis. Video lapidazione donna e conquista armi dei curdi

    Isis. Video lapidazione donna e conquista armi dei curdi

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    La propaganda degli jihadisti dell’Isis non si arresta e con tempismo ormai consolidato escono continuamente video inneggianti gesta e conquiste. L’ultimo video di oggi i guerriglieri dell’Isis sostengono di essere entrati in possesso delle armi che gli Usa hanno lanciato per aiutare i curdi a difendersi dall’assedio di Kobane. Lo riporta la Csb. Se fosse vero Obama dovrebbe essere per lo meno arrabbiato per la scarsa mira dei suoi aiuti alle popolazioni curde.
    L’altro video diffuso oggi riguarda la lapidazione di una donna condannata per un presunto adulterio, a cui partecipa anche il padre di lei. Il filmato è stato diffuso sui social media in tutta la sua brutalità esemplare.

  • Isis. Appello Ban Ki Moon per Kobane e l’Isis monta la bandiera nera su Piazza S.Pietro

    Isis. Appello Ban Ki Moon per Kobane e l’Isis monta la bandiera nera su Piazza S.Pietro

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    Accorato appello del segretario generale Onu, Ban Ki-moon, che invita “tutte le parti” a impegnarsi per evitare un massacro di civili a Kobane, l’enclave curda in Siria oggetto di conquista da parte dei guerriglieri dell’Isis. “Ribadisco la mia profonda preoccupazione” – ha detto Ban a margine della conferenza dei donatori per la ricostruzione di Gaza – “per la situazione dentro e fuori la città: migliaia di vite sono a rischio per gli attacchi Isis”.

    Secondo quanto comunicato da un funzionario del Dipartimento americano della difesa la Turchia avrebbe finalmente accettato che gli Stati Uniti abbiano accesso alla base aerea a Incirlik.

    Ma l’Isis non ha intenzione di fermarsi neppure sul piano mediatico: dopo i video sulle decapitazioni arriva la provocazione affondata direttamente nel cuore dei cattolici: sulla copertina della rivista jihadista online “Dabiq – The Isis Magazine” campeggia un fotomontaggio che mostra la bandiera nera dell’Isis che sventola sull’obelisco di Piazza S. Pietro a Roma con la scritta “Crociata fallita”, con evidente allusione ai raid della coalizione a guida Usa contro le milizie jihadiste.

  • Isis. Voce in lingua italiana scoperta in video curdo

    Isis. Voce in lingua italiana scoperta in video curdo

    isis
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    Una voce che parlava italiano è stata sentita in un video curdo. In una registrazione dei combattenti curdi che combattono contro l’ISIS per difendere la città di Kobane si sarebbe distinta una frase in italiano che risponde probabilmente ad un altro italiano e dice “E che di devo dire?”.
    Si tratta del video che mostra le ultime immagini del comandante Arin Mirkan, l’eroina della resistenza curda che, resosi conto di non avere più munizioni, si è fatta esplodere contro i jihadisti.
    Per ora non ci sarebbero prove dell’autenticità della registrazione che potrebbe essere anche un fake, ma se così non fosse, vuol dire che italiani, non si sa bene a che titolo e per quale mandato, sarebbero inseriti nella resistenza contro l’Isis per difendere Kobane, città curda in Siria ai confini con la Turchia, per il quaranta per cento conquistata dai jihadisti del califfato islamico.

  • Iraq. Raid alleato uccide 22 civili

    Iraq. Raid alleato uccide 22 civili

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    Un raid aereo della Coalizione avrebbe colpito un edificio a Hit, 150 km ad ovest di Bagdad, situato vicino ad una postazione dell’Isis provocando la morte di 22 civili, quattro dei quali sarebbero bambini. A riferirlo è l’agenzia di stampa irachena, Nina.
    Intanto sul fronte siriano oltre 2000 persone sono state evacuate dall’enclave curda Kobane appena caduta in mano ai jihadisti e la bandiera nera dell’Isis è stata issata in alcune case dei sobborghi orientali.