Home Economia “Il meeting BCE e le prospettive dei mercati”

“Il meeting BCE e le prospettive dei mercati”

Adrian Hilton Columbia Threadneedle Investments
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A cura di Adrian Hilton, Head of Global Rates and Emerging Market Debt di Columbia Threadneedle Investments

Alla luce del recente aumento dell’inflazione e delle dichiarazioni di alcuni falchi del consiglio (Holzmann, Weidmann), si può prevedere una diminuzione nel ritmo degli acquisti di obbligazioni se la BCE vuole evitare di utilizzare l’intera dotazione del PEPP molto prima della data prevista per la fine del programma. Farlo in questa riunione è ragionevole: il ritmo è stato aumentato a marzo in risposta a un inasprimento indesiderato delle condizioni di finanziamento.  E mentre il rumore dei falchi ha contribuito a un leggero aumento dei rendimenti nell’ultima settimana, le condizioni sono molto più favorevoli di sei mesi fa. Inoltre, la BCE in questa riunione farà quasi certamente alcune revisioni al rialzo delle sue previsioni di crescita e di inflazione, il che aiuterebbe a spiegare un ritmo di acquisto ridotto. 

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La nuova enfasi sulla forward guidance e la permanenza del QE come parte dello strumentario politico rendono molto probabile che il PEPP venga esteso oltre marzo, anche se pensiamo sia troppo presto per la BCE annunciarlo in questa riunione, o che l’Asset Purchase Programme venga potenziato e ampliato al punto da permettergli di assumersi più peso politico.

Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, nei prossimi mesi prevediamo che i titoli di Stato europei scambieranno in intervalli di rendimento abbastanza stretti nei prossimi mesi. Un rischio chiave sarà l’esito delle elezioni tedesche: non è il nostro scenario di base ma una coalizione di sinistra che promette una politica fiscale permanentemente più espansiva o che cerca di sfidare il “freno al debito” costituzionale potrebbe spingere al rialzo i rendimenti.  Per i paesi più indebitati, pensiamo che l’impegno della BCE a mantenere condizioni di finanziamento favorevoli in tutta l’Eurozona continuerà ad essere una protezione contro un aumento significativo degli spread, anche se il ritmo degli acquisti di PEPP sarà ridotto.

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