Baronissi, 20 luglio 2015 – Il Blues che diventa espressione di sé, catarsi dell’anima, trasporto, emozione. Un genere che Jimi Hendrix definiva “facile da suonare, ma difficile da sentire dentro”. Una musica che ha influenzato i musicisti di tutti i tempi, dall’hard rock al country al jazz, influenzandoli, contaminandosi, fino a definire e creare nuovi stili.
[easy_ad_inject_1]E proprio ispirandosi a questa realtà musicale che è iniziata, domenica 19 luglio, la prima edizione del Baronissi Blues Festival, in cartellone fino al 21 luglio 2015, inserita nella più ampia rassegna estiva del Baronissi Fest. Una prima edizione che sarà soprattutto un tributo a due grandi protagonisti e maestri del Blues scomparsi di recente, B.B. King e Pino Daniele: non un omaggio sterile, ma la celebrazione della loro arte e la reinterpretazione di alcuni dei loro successi in una chiave originale ed assolutamente personale.
Il BBF, promosso dall’associazione Sorapis con la direzione artistica di Fabio Clarizia e il patrocinio del Comune di Baronissi, rappresenta una scommessa per uno dei più vivaci centri culturali della provincia di Salerno che, per il connubio tra arti, territorio e natura, riesce a conquistare sempre più un pubblico internazionale, puntando a diventare uno degli appuntamenti più attesi dell’Italia meridionale, essendo, ad oggi, uno dei pochi festival blues del Sud del paese.
Il blues che si contamina, inoltre, con la street art, attraverso l’estemporanea di writing a cura di giovani artisti del territorio che, con il graffio delle bombolette spray, realizzeranno live le scenografie del festival, fino ad arrivare alla grande installazione della serata conclusiva, quando sul palco dell’anfiteatro sotto le stelle di Baronissi si esibiranno due star americane, Sue Foley e Peter Karp Band.
Per il debutto di domenica, invece, si è dato spazio ai talenti espressione del nostro territorio. Ad aprire, alle ore 20.30, il Puccio Chiariello Trio. Il bluesman cilentano ha presentato al Baronissi Blues Festival un tributo ad Eric Clapton, viaggiando tra le note di Slowhand dagli albori ai nostri giorni, con riferimenti a Robert Johnson, bluesman indiscusso ed ispiratore dello stesso Clapton.
A seguire L.A. Freak Band, ovvero il riassunto di 5 personalità creative ognuna per la sua parte. È da qui che nasce il nome caratteristico: dalle iniziali della vocalist Linda Andresano e il concetto di “Freak”. Il Freak inteso come “frizzante”, “frivolo”, “esagerato”, “colorato”, “cool” tutto espresso attraverso le note del Funk, del Soul, del Cool Jazz e del Blues di tre front women e 2 mad guys. Linda Andresano Freak Band è rappresentata da Daniela Somma al piano, Federica Ferro al violino acustico ed elettrico, dalla sezione ritmica al maschile Marco Napoletano Batteria e Enzo Autuori al basso nostro special guest.
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