Tag: Santa Maria Capua Vetere

  • Massimiliano Gallo in Stasera, Punto e a Capo! al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere

    Massimiliano Gallo in Stasera, Punto e a Capo! al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere

    Giovedì 17 novembre 2022, ore 21.00 – Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere Info 0823799612

    Teatro Diana e Città Mediterranee presentano Massimiliano Gallo in Stasera, Punto e a Capo! scritto e diretto da Massimiliano Gallo con Pina Giarmanà, Shalana Santana e l’ensemble diretto dal M° Mimmo Napolitano, Giuseppe di Colandrea, sax e clarinetto, Fabiana Sirigu, violino, Davide Costagliola, contrabasso, Gianluca Mirra, percussioni

    Giovedì 17 novembre alle ore 19.00, nell’ambito de “Il Teatro degli Incontri”, Massimiliano Gallo sarà ospite al Salone degli Specchi del Teatro Garibaldi per un incontro con il pubblico, condotto da Mimmo Cice. L’ingresso è gratuito.

    Stasera, Punto e a Capo! Si mette un punto per cominciare. Cominciare da capo, riprendere, ma non per forza facendo un passo avanti. Si può ricominciare anche tornando un po’ più indietro.

    Azzerando, portando a zero, cancellando, annullando quello che di buono non si è fatto. Quello che buono non è. E allora facciamolo: generazione a confronto! Per capire se questa vita è quella che ci siamo scelti, la migliore soluzione per noi, o quella che ci hanno preparato.

    Avremmo bisogno di tre vite in verità: una per sbagliare, una per correggere gli errori, una per riassaporare il tutto. Io un po’ la invidio la mia adolescenza, invidio i miei anni ottanta! Gli anni della fiducia, del benessere, della positività.

    I primi video clip, gli Swatch, la New Wave, il Commodore 64, il Muro di Berlino, Canale5, la donna in carriera, il telefono a gettoni, Reagan e Gorbačëv.

    Vorrei uno spettacolo straordinario, una festa, un motivo per rincontrarsi, una festa, un motivo per rincontrarsi e ridere di come eravamo, di quello che siamo diventati.

    Farà bene a quelli della mia generazione e farà bene anche ai millennials, che sorrideranno al pensiero di come vivevano i loro genitori. Sarà uno splendido viaggio, fatto di parole, immagini e canzoni.

    Voglio dividere con voi le mie emozioni più grandi. Ho un sogno rispetto a questo spettacolo: vorrei stupirvi, lasciarvi a bocca aperta e affidarvi una sensazione di gioia che vi accompagni per giorni.

    Mi piacerebbe farvi tornare un po’ bambini, per darvi la possibilità di riscoprire quello che abbiamo perso in questi anni. Siamo migliori di come siamo, e forse lo abbiamo dimenticato.

    I miei compagni fissi in questo viaggio saranno come sempre Shalana Santana, Pina Giarmanà e cinque straordinari musicisti.

    Con loro al mio fianco mi sento al sicuro. Non vedo l’ora di stringervi, non vedo l’ora di buttarvi le braccia al collo… se ce lo consentiranno, è chiaro.

    Buio in sala, che la festa cominci!”

    Massimiliano Gallo

  • Teatro. P.P.P. Presente, Passato, Pasolini

    Teatro. P.P.P. Presente, Passato, Pasolini

    Venerdì 5 agosto 2021 – Santa Maria Capua Vetere (CE)

    Aurelio Gatti porta in scena un progetto di danza, teatro e musica, che affronta

    l’urgenza e la necessità di un profondo cambiamento, sociale, culturale ed economico

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  • Sabato  30 luglio: in scena “Acarnesi” di Aristofane

    Sabato 30 luglio: in scena “Acarnesi” di Aristofane

    Nel sito archeologico dell’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere (CE), per Teatri di Pietra in Campania 2022

    Sabato 30 luglio 2021 – Santa Maria Capua Vetere (CE)

    Acarnesi di Aristofane

    Un gioco continuo di cambio d’identità e ruoli celebra la commedia classica, che amplifica e deforma, a volte, lo spirito originario dell’autore

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  • Da venerdì 30 luglio: terza settimana di “Teatri di Pietra in Campania 2021”, nei siti archeologici dell’Anfiteatro Campano di S.M.Capua Vetere e il Teatro Romano di Teano

    Da venerdì 30 luglio: terza settimana di “Teatri di Pietra in Campania 2021”, nei siti archeologici dell’Anfiteatro Campano di S.M.Capua Vetere e il Teatro Romano di Teano

    Venerdì 30 e sabato 31 luglio 2021 – S. M. Capua Vetere e Teano

    Teatri di Pietra in Campania 2021

    Doppio appuntamento per la terza settimana della rassegna nelle suggestive cornici dell’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere e il Teatro Romano di Teano

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  • Teatri di Pietra in Campania 2021. Da mercoledì 21 luglio 2021 – S. M. Capua Vetere, Teano e Maddaloni

    Teatri di Pietra in Campania 2021. Da mercoledì 21 luglio 2021 – S. M. Capua Vetere, Teano e Maddaloni

    L’Anfiteatro Campano, il Teatro Romano e il Museo Archeologico di Calatia accoglieranno i cinque appuntamenti della seconda settimana della rassegna

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  • Detenuto 40 enne suicida in cella a Santa Maria Capua Vetere

    Detenuto 40 enne suicida in cella a Santa Maria Capua Vetere

    E’ un detenuto italiano di 45 anni, appellante per reati comuni e fine pena 2023, l’ennesimo morto in un carcere italiano. Ne da notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri.

    “L’uomo si è ucciso inalando in cella il gas della bomboletta che legittimamente i detenuti posseggono per cucinarsi e riscaldarsi cibi e bevande. Era una persona di fiducia, impegnata anche come aiuto di un altro ristretto e le cause sono probabilmente da ricercarsi in ambito familiare. Polizia penitenziaria di servizio e personale sanitario sono tempestivamente intervenuti ma l’uomo è purtroppo morto. Certo, la morte del detenuto di S.Maria Capua Vetere riporta drammaticamente d’attualità la grave situazione penitenziaria, specie nel carcere campano dove i poliziotti penitenziari lavorano sotto organico e ricoprendo più posti di servizio contemporaneamente. E il fatto che sia morto inalando il gas dalla bomboletta che tutti i reclusi legittimamente detengono per cucinarsi e riscaldarsi cibi e bevande, come prevede il regolamento penitenziario, deve fare seriamente riflettere sulle modalità di utilizzo e di possesso di questi oggetti nelle celle. Ogni detenuto può disporre di queste bombolette di gas, che però spesso servono o come oggetto atto ad offendere contro i poliziotti, come ‘sballo’ inalandone il gas o come veicolo suicidario. Già da tempo, come primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, il SAPPE ha sollecitato il Ministero della Giustizia per rivedere il regolamento penitenziario, al fine di organizzare diversamente l’uso e il possesso delle bombolette di gas”.

    E’ quello che sostiene Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri.

    “Un detenuto che muore o che, peggio, si toglie la vita in carcere è una sconfitta dello Stato e dell’intera comunità”, commenta il Segretario Generale SAPPE Donato Capece. “Il suicidio costituisce solo un aspetto di quella più ampia e complessa crisi di identità che il carcere determina, alterando i rapporti e le relazioni, disgregando le prospettive esistenziali, affievolendo progetti e speranze. La via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere. Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 21mila tentati suicidi ed impedito che quasi 168mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze. Ma il suicidio di un detenuto rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di Polizia Penitenziaria e per gli altri detenuti. Per queste ragioni un programma di prevenzione del suicidio e l’organizzazione di un servizio d’intervento efficace sono misure utili non solo per i detenuti ma anche per l’intero istituto dove questi vengono implementati. E’ proprio in questo contesto che viene affrontato il problema della prevenzione del suicidio nel nostro Paese. Ciò non impedisce, purtroppo, che vi siano ristretti che scelgano liberamente di togliersi la vita durante la detenzione”.

    Il SAPPE sottolinea che sono stati “oltre 40 i detenuti che si sono tolti la vita in cella dall’inizio dell’anno, il numero probabilmente più alto dalla proclamazione della Repubblica” e denuncia: “Da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto, sono decuplicati eventi gli eventi critici in carcere, con buona pace di chi sostiene il contrario ed usa i temi delicati del carcere solamente per avere una visibilità che altrimenti non avrebbe, i famosi tuttologi del nulla…”, conclude.

    “Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Basti pensare che solamente nei primi sei del 2017 ci sono stati nelle carceri italiane 22 suicidi di detenuti, 567 tentati suicidi, 4.310 atti di autolesionismo, 3.562 colluttazioni e 541 ferimenti. Questo a testimoniare la tensione che continua a caratterizzare le carceri, al di là di ogni buona intenzione. Le carceri sono più sicure assumendo gli Agenti di Polizia Penitenziaria che mancano, ben 8mila in meno rispetto all’organico previsto, finanziando gli interventi per potenziare i livelli di sicurezza delle carceri. Altro che la vigilanza dinamica, che vorrebbe meno ore i detenuti in cella senza però fare alcunchè. Non ci si ostini a vedere le carceri con l’occhio deformato dalle preconcette impostazioni ideologiche, che vogliono rappresentare una situazione di normalità che non c’è affatto. Gli Agenti di Polizia Penitenziaria devono andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o – peggio da una parte di popolazione detenuta che non ha alcun ritegno ad alterare in ogni modo la sicurezza e l’ordine interno. Non dimentichiamo che contiamo ogni giorno gravi eventi critici, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dal Ministero della Giustizia e dal Guardasigilli Andrea Orlando in primis”.

  • Santa Maria Capua Vetere. Vincenzo Salemme in “Una festa esagerata!”, al Teatro Garibaldi

    Santa Maria Capua Vetere. Vincenzo Salemme in “Una festa esagerata!”, al Teatro Garibaldi

    “Una festa esagerata!” una nuova commedia scritta, diretta e interpretata da Vincenzo Salemme, al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere – Sabato 19 novembre 2016, ore 21.00 al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere con Nicola Acunzo, Vincenzo Borrino, Antonella Cioli, Sergio D’Auria Teresa Del Vecchio, Antonio Guerriero, Giovanni Ribo’, Mirea Flavia Stellato, scene Alessandro Chiti, costumi Francesca Romana Scudiero, Musiche Antonio Boccia, disegno luci Francesco Adinolfi

    “Una festa esagerata!” nasce da un’idea che avevo in mente da tempo, uno spunto che mi permettesse di raccontare in chiave realistica e divertente il lato oscuro e grottesco dell’animo umano. Non dell’umanità intera ovviamente, ma di quella grande melassa/massa dalla quale provengo, quel blocco sociale che in Italia viene definito “piccola borghesia”.

    Volevo parlare delle cosiddette persone normali, di coloro che vivono nascondendosi dietro lo scudo delle convenzioni, coloro che vivono le relazioni sociali usando il codice dell’ipocrisia come unica strada per la sopravvivenza. Sopravvivenza alle “chiacchiere”, alle “voci”, ai sussurri pettegoli e sospettosi dei vicini.
    E sì, perché io vedo la nostra enorme piccola borghesia come un grande condominio, fatto di vicini che si prestano lo zucchero, il termometro e si scambiano i saluti ma che, al contempo, sono pronti a tradirsi, abbandonarsi e, in qualche caso estremo, anche a condannarsi a vicenda.

    Non è la prima volta che questo ventre antico del nostro paese viene messo in commedia ma l’idea dalla quale parto mi sembra molto efficace in questo momento storico fatto di conflitti internazionali, guerre di religione e odi razziali. La barbarie, temo, nasconda sempre dietro un alibi. Ognuno trova sempre una buona ragione per odiare l’altro.

    Ma quel che temo ancora di più é l’odio che si nasconde dietro il velo sorridente della nostra educazione. Temo il buio del nostro animo spaventato. Temo la viltà dettata dalla paura. Temo il sonno della ragione. Spero che questa commedia strappi risate e sproni al dialogo. Un dialogo tra persone. Che si rispettano e, seppure con qualche sforzo, provino a volersi bene.