Tag: malattie infettive

  • WAidid approda in Azerbaijan: siglato a Baku accordo di collaborazione con la Società di Microbiologia e Immunologia

    WAidid approda in Azerbaijan: siglato a Baku accordo di collaborazione con la Società di Microbiologia e Immunologia

    WAidid
    WAidid

    Milano, 12 febbraio 2015 – E’ una consolidata amicizia quella che intercorre tra Italia e Azerbaijan, basata da anni su eccellenti relazioni politiche e commerciali e, da oggi, caratterizzata da un nuovo progetto di collaborazione tra due società scientifiche, Waidid con sede a Milano e ASSMI con sede a Baku e presieduta dal Prof. Zakir Garajev, Direttore del Dipartimento di Microbiologia e Immunologia della Azerbaijan Medical University.
    [easy_ad_inject_1]L’obiettivo è quello di promuovere iniziative che valorizzino la ricerca scientifica e la formazione dei medici nell’ambito delle malattie infettive e dei disturbi immunologici e sensibilizzare l’opinione pubblica su tali malattie che risultano ancora molto diffuse in entrambi i Paesi.

    “E’ un grande onore per me annunciare la nascita di una collaborazione con l’ASSMI e l’Azerbaijan – sottolinea la Prof.ssa Susanna Esposito, Presidente WAidid e Direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura, Policlinico di Milano – sono sicura che insieme daremo vita a grandi progetti che contribuiranno a promuovere la ricerca scientifica e l’informazione nel campo dell’infettivologia nei due Paesi. Tra le iniziative che abbiamo “in cantiere” vi sono ad esempio la formazione specialistica di personale medico azerbaigiano nei centri sanitari di eccellenza a Milano e la realizzazione di workshop scientifici internazionali sia in Italia sia in Azerbaijan. Saremo, inoltre, davvero felici di poter accogliere la partecipazione di uno specialista azerbaigiano ad un Gruppo di Lavoro internazionale di WAidid che si occupa di tubercolosi”.

    “Siamo molto felici di iniziare questa nuova collaborazione con Waidid e l’Italia – aggiunge il Prof. Zakir Garajev – il nostro obiettivo è quello di proseguire e rafforzare le nostre relazioni con tutti gli stati del mondo in particolare in ambito sanitario e, nel caso specifico, con l’Italia. I progetti che riusciremo a realizzare, sono sicuro, daranno un importante contributo al miglioramento della sanità nel nostro Paese e ci consentiranno di arrivare ai più alti livelli di eccellenza”.

    A febbraio 2016 si terrà a Milano il primo congresso annuale di WAidid che vedrà riuniti, tra i migliori esperti mondiali nell’ambito dell’infettivologia, anche figure di spicco della sanità azerbaigiana.

    WAIDID

  • Epidemia di paralisi flaccide negli Stati Uniti, SIPPS: dobbiamo proteggere le nostre famiglie dalle malattie infettive

    Epidemia di paralisi flaccide negli Stati Uniti, SIPPS: dobbiamo proteggere le nostre famiglie dalle malattie infettive

    ricercaRoma, 11 febbraio 2015 – “La recentissima notizia di una epidemia di paralisi infantili negli Stati Uniti ha causato in alcuni strati della nostra popolazione il timore della ricomparsa della poliomielite nel mondo occidentale, anche se il quotidiano nazionale che ha diffuso questa informazione ha correttamente precisato che tale epidemia simile alla polio, in base ai risultati di uno studio pubblicato il 29 gennaio 2015 sulla prestigiosa rivista scientifica “The Lancet”, era stata causata da altri virus, molto probabilmente da un enterovirus diverso dalla polio, il ceppo EV-D68”.
    [easy_ad_inject_1]E’ quanto dichiara il Professor Luciano Pinto, vicepresidente SIPPS Campania, in merito ai numerosi casi di paralisi infantili registrati da agosto ad oggi negli Stati Uniti. Il CDC (Center for Disease Control and Prevention) di Atlanta, principale organismo per la prevenzione delle malattie infettive degli USA, segue attentamente questa epidemia di paralisi flaccida, che dal 2 agosto 2014 al 28 gennaio 2015 ha colpito 111 bambini dell’età media di 7 anni residenti in 34 Stati americani: nei due terzi dei casi si è verificato un miglioramento della sintomatologia, ma solo 1 è completamente guarito.
    Il CDC raccomanda ai genitori le seguenti misure di prevenzione:
    · Essere in regola con tutte le vaccinazioni consigliate è il modo migliore per proteggere se stessi e la propria famiglia da alcune infezioni che possono causare gravi patologie quali la poliomielite, il morbillo, la pertosse e le malattie respiratorie acute come l’influenza ma anche la morte.
    · Proteggere se stessi dalle infezioni mediante l’igiene delle mani con acqua e sapone, evitando i contatti con le persone ammalate, disinfettando frequentemente le superfici i malati con cui vengono in contatto.

    La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale coglie l’occasione per sottolineare l’importanza di queste misure di prevenzione.
    “L’igiene delle mani, considerata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “la singola misura più efficace delle infezioni trasmissibili” – spiega il Dottor Giuseppe Di Mauro, Presidente della SIPPS – deve essere adottata dalle famiglie nella vita di ogni giorno, a casa, a scuola, nei posti di lavoro. Grazie alle vaccinazioni, nel nostro Paese l’incidenza delle malattie infettive prevenibili con la vaccinazione si è così ridotta che molti hanno perso la memoria di queste malattie e dei rischi che comportano”. “Ma se è vero che, grazie alla vaccinazione, il vaiolo è stato debellato – conclude Di Mauro – le altre malattie continuano a manifestarsi, anche se, come nel caso della poliomielite e della difterite, in Paesi diversi dall’Italia; bisogna tenerne conto, perché sono sempre più frequenti le occasioni di contatto con persone di cui si ignora lo stato vaccinale: solo il rispetto da parte dei genitori del calendario vaccinale può garantire la protezione dei propri figli da queste malattie”.

    SIPPS

  • Giornata Mondiale della Sepsi, si celebra domani 13 settembre 2014

    Giornata Mondiale della Sepsi, si celebra domani 13 settembre 2014

    microchirurgia
    Giornata Mondiale della Sepsi

    Roma, 12 settembre – Ogni anno le principali società scientifiche di medicina critica, malattie infettive e microbiologia richiamiamo all’azione tutto il mondo per cercare di arginare l’emergenza Sepsi che, nonostante sia una malattia ancora poco conosciuta colpisce migliaia di persone. La comunità internazionale, già nella Campagna di comunicazione del 2013 aveva fissato numerosi obiettivi da raggiungere entro il 2020 tra cui al primo posto la promozione di pratiche di buona igiene generale, il lavaggio delle mani, i miglioramenti dei servizi igienico-sanitari, la nutrizione e la fornitura di acqua pulita e programmi di vaccinazione per i pazienti a rischio in popolazioni in zone povere di risorse.

    Nel tentativo di arginare la malattia, gli scienziati sono scesi in campo e sono molti gli studi internazionali e italiani pubblicati in questi ultimi dodici mesi: uno studio pubblicato dal consorzio delle terapie intensive australiane e neozelandesi ha dimostrato che le strategie terapeutiche proposte in questi anni (supporto delle funzioni d’organo, riduzione delle complicanze, riduzione del dosaggio di farmaci e antibiotici), hanno drasticamente ridotto la mortalità per Sepsi severa dal 35% del 2000 al 18 % del 2012.(1) Studi ispanici insieme alle revisioni delle linee guida internazionali hanno evidenziato ancora una volta che la somministrazione precoce di una terapia antibiotica è il punto chiave per il trattamento della Sepsi.

    Dalla ricerca emerge infatti che in presenza di sepsi severa e shock settico ad ogni ora di ritardo nella somministrazione della terapia antibiotica corrisponde una aumento lineare della mortalità nelle prime sei ore dalla diagnosi.(2) Grandi adesioni sta suscitando nella comunità internazionale anche l’approccio terapeutico personalizzato alla Sepsi. In un futuro non molto lontano – dicono gli esperti – sarà possibile riconoscere la presenza di una maggiore suscettibilità genetica allo sviluppo di quadri gravi di sepsi in determinati individui, permettendo di intervenire in modo più aggressivo su quei pazienti che presentano un maggior rischio di morte. Si potrà studiare anche l’assetto immunitario del paziente, evidenziando la presenza di uno stato pro o anti infiammatorio e la terapia potrà essere guidata dall’identificazione di nuove molecole indici dello stato immunitario del paziente.

    Inoltre, le nuove scoperte in campo microbiologico permetteranno di identificare più velocemente il microrganismo responsabile della Sepsi e di impostare anticipatamente una terapia antibiotica mirata. (3) Un concetto innovativo quest ultimo che si sta diffondendo nella comunità scientifica, grazie anche al recente sviluppo di nuove acquisizioni nel campo della biologia molecolare. Importanti contribuiti al trattamento della Sepsi sono arrivati anche da ricerche italiane: uno studio coordinato dall’ Università di Milano ha coinvolto 100 Terapie Intensive italiane e ha dimostrato che l’infusione di albumina nei pazienti con Sepsi severa è sicura e sembra esercitare un effetto benefico nei pazienti con una compromissione clinica maggiore ovvero in shock settico (4). E sempre per pazienti più compromessi, uno studio di dimensioni più ridotte pubblicato dall’Università di Roma ha indicato che l’utilizzo di farmaci beta-bloccanti sembra esercitare un effetto protettivo e ridurre la mortalità (5). Un altro studio italiano, promosso dal Gruppo italiano di valutazione degli interventi in Terapia intensiva, ha valutato l’efficacia di una tecnica di depurazione extracorporea denominata CPFA (Coupled plasma filtration adsorption)(6). Nonostante i risultati non abbiano evidenziato per il momento un miglioramento della sopravvivenza nei pazienti con shock settico, il sottogruppo di pazienti trattato più intensamente sembra trarre beneficio da questa tecnica. Future ricerche sono già state avviate per confermare se questi trattamenti siano realmente efficaci nei pazienti con sepsi e quale categoria di pazienti può trarre maggior beneficio. Tra le varie iniziative previste per la Giornata Mondiale della Sepsi il gruppo di studio della SIAARTI ha allestito punti informativi negli Ospedali della provincia di Modena e Reggio Emilia, dove verrà distribuito al pubblico materiale informativo
    Per saperne di più : http://www.world-sepsis-day.org/ oppure www.siaarti.it.

    1. Vincent JL, Marshall JC, Namendys-Silva SA, et al. Assessment of the worldwide burden of critical illness: the Intensive Care Over Nations (ICON) audit. The Lancet Respiratory medicine 2014;2:380-386.
    2. Ferrer R, Martin-Loeches I, Phillips G, et al. Empiric antibiotic treatment reduces mortality in severe sepsis and septic shock from the first hour: results from a guideline-based performance improvement program. Crit Care Med 2014;42:1749-1755.
    3.Christaki E, Giamarellos-Bourboulis EJ. The beginning of personalized medicine in sepsis: small steps to a bright future. Clinical genetics 2014;86:56-61.
    4. Caironi P, Tognoni G, Masson S, et al. Albumin replacement in patients with severe sepsis or septic shock. The New England journal of medicine 2014;370:1412-1421.
    5. Morelli A, Ertmer C, Westphal M, et al. Effect of heart rate control with esmolol on hemodynamic and clinical outcomes in patients with septic shock: a randomized clinical trial. JAMA 2013;310:1683-1691.
    6. Livigni S, Bertolini G, Rossi C, et al. Efficacy of coupled plasma filtration adsorption (CPFA) in patients with septic shock: A multicenter randomised controlled clinical trial. BMJ open 2014;4:e003536.

  • World Sepsis Day, domani 13 settembre 2014: gli esperti raccomandano massima attenzione nei bambini

    World Sepsis Day, domani 13 settembre 2014: gli esperti raccomandano massima attenzione nei bambini

    microchirurgia
    World Sepsis Day

    Milano, 12 settembre 2014 – In occasione del World Sepsis Day, la Prof.ssa Susanna Esposito, Direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, Presidente WAidid e della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP), sottolinea che “la sepsi rappresenta una condizione clinica di difficile definizione e gestione nel bambino ed è associata ad una mortalità molto elevata. Fondamentale è la diagnosi precoce. E’ importante che le famiglie siano adeguatamente informate dai propri pediatri su come gestire la febbre a domicilio e su quando effettuare una visita medica. I pediatri, a livello ambulatoriale e ospedaliero, devono sapere come gestire e trattare i bambini a rischio di sepsi”.

    Il prossimo 26 settembre, nel corso di una giornata dedicata alla sepsi in età pediatrica, presso la Clinica Mangiagalli di Milano, la Prof.ssa Esposito e il Dott. Calderini, Direttore dell’Unità di Anestesia della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, che hanno partecipato al coordinamento del gruppo di lavoro multidisciplinare di Regione Lombardia, presenteranno un protocollo diagnostico-terapeutico da divulgare agli operatori per la gestione della sepsi in età pediatrica e illustreranno anche le informazioni per i genitori sui segnali di allarme nei bambini febbrili.

    La Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia, proseguendo nell’attività di prevenzione e gestione della sepsi, lo scorso anno ha ritenuto fondamentale affrontare la problematica relativamente al paziente pediatrico (età Nell’introduzione del protocollo emerge che la presenza di un rialzo termico, anche consistente, in età pediatrica è un’evenienza frequente: la febbre rappresenta la seconda causa di accesso all’Ospedale. Se nel 90% dei bambini che presentano sintomi di febbre, però, la causa è dovuta ad un’infezione virale a risoluzione spontanea, nel rimanente 10% dei casi la febbre può essere la prima manifestazione di un‘infezione batterica grave. La distinzione tra queste due possibilità diagnostiche non è facile, specialmente nel bambino dei primi giorni o dei primi mesi di vita.
    E’ da sottolineare, tuttavia, che negli ultimi anni il problema del rischio di comparsa di febbre associata a gravi patologie batteriche si è fortemente ridimensionato nel bambino di età superiore all’anno che abbia regolarmente completato il ciclo di vaccinazioni oggi raccomandato dalle autorità sanitarie.

    WAIDID