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Giornata Mondiale della Sepsi, si celebra domani 13 settembre 2014

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microchirurgia
Giornata Mondiale della Sepsi

Roma, 12 settembre – Ogni anno le principali società scientifiche di medicina critica, malattie infettive e microbiologia richiamiamo all’azione tutto il mondo per cercare di arginare l’emergenza Sepsi che, nonostante sia una malattia ancora poco conosciuta colpisce migliaia di persone. La comunità internazionale, già nella Campagna di comunicazione del 2013 aveva fissato numerosi obiettivi da raggiungere entro il 2020 tra cui al primo posto la promozione di pratiche di buona igiene generale, il lavaggio delle mani, i miglioramenti dei servizi igienico-sanitari, la nutrizione e la fornitura di acqua pulita e programmi di vaccinazione per i pazienti a rischio in popolazioni in zone povere di risorse.

Nel tentativo di arginare la malattia, gli scienziati sono scesi in campo e sono molti gli studi internazionali e italiani pubblicati in questi ultimi dodici mesi: uno studio pubblicato dal consorzio delle terapie intensive australiane e neozelandesi ha dimostrato che le strategie terapeutiche proposte in questi anni (supporto delle funzioni d’organo, riduzione delle complicanze, riduzione del dosaggio di farmaci e antibiotici), hanno drasticamente ridotto la mortalità per Sepsi severa dal 35% del 2000 al 18 % del 2012.(1) Studi ispanici insieme alle revisioni delle linee guida internazionali hanno evidenziato ancora una volta che la somministrazione precoce di una terapia antibiotica è il punto chiave per il trattamento della Sepsi.

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Dalla ricerca emerge infatti che in presenza di sepsi severa e shock settico ad ogni ora di ritardo nella somministrazione della terapia antibiotica corrisponde una aumento lineare della mortalità nelle prime sei ore dalla diagnosi.(2) Grandi adesioni sta suscitando nella comunità internazionale anche l’approccio terapeutico personalizzato alla Sepsi. In un futuro non molto lontano – dicono gli esperti – sarà possibile riconoscere la presenza di una maggiore suscettibilità genetica allo sviluppo di quadri gravi di sepsi in determinati individui, permettendo di intervenire in modo più aggressivo su quei pazienti che presentano un maggior rischio di morte. Si potrà studiare anche l’assetto immunitario del paziente, evidenziando la presenza di uno stato pro o anti infiammatorio e la terapia potrà essere guidata dall’identificazione di nuove molecole indici dello stato immunitario del paziente.

Inoltre, le nuove scoperte in campo microbiologico permetteranno di identificare più velocemente il microrganismo responsabile della Sepsi e di impostare anticipatamente una terapia antibiotica mirata. (3) Un concetto innovativo quest ultimo che si sta diffondendo nella comunità scientifica, grazie anche al recente sviluppo di nuove acquisizioni nel campo della biologia molecolare. Importanti contribuiti al trattamento della Sepsi sono arrivati anche da ricerche italiane: uno studio coordinato dall’ Università di Milano ha coinvolto 100 Terapie Intensive italiane e ha dimostrato che l’infusione di albumina nei pazienti con Sepsi severa è sicura e sembra esercitare un effetto benefico nei pazienti con una compromissione clinica maggiore ovvero in shock settico (4). E sempre per pazienti più compromessi, uno studio di dimensioni più ridotte pubblicato dall’Università di Roma ha indicato che l’utilizzo di farmaci beta-bloccanti sembra esercitare un effetto protettivo e ridurre la mortalità (5). Un altro studio italiano, promosso dal Gruppo italiano di valutazione degli interventi in Terapia intensiva, ha valutato l’efficacia di una tecnica di depurazione extracorporea denominata CPFA (Coupled plasma filtration adsorption)(6). Nonostante i risultati non abbiano evidenziato per il momento un miglioramento della sopravvivenza nei pazienti con shock settico, il sottogruppo di pazienti trattato più intensamente sembra trarre beneficio da questa tecnica. Future ricerche sono già state avviate per confermare se questi trattamenti siano realmente efficaci nei pazienti con sepsi e quale categoria di pazienti può trarre maggior beneficio. Tra le varie iniziative previste per la Giornata Mondiale della Sepsi il gruppo di studio della SIAARTI ha allestito punti informativi negli Ospedali della provincia di Modena e Reggio Emilia, dove verrà distribuito al pubblico materiale informativo
Per saperne di più : http://www.world-sepsis-day.org/ oppure www.siaarti.it.

1. Vincent JL, Marshall JC, Namendys-Silva SA, et al. Assessment of the worldwide burden of critical illness: the Intensive Care Over Nations (ICON) audit. The Lancet Respiratory medicine 2014;2:380-386.
2. Ferrer R, Martin-Loeches I, Phillips G, et al. Empiric antibiotic treatment reduces mortality in severe sepsis and septic shock from the first hour: results from a guideline-based performance improvement program. Crit Care Med 2014;42:1749-1755.
3.Christaki E, Giamarellos-Bourboulis EJ. The beginning of personalized medicine in sepsis: small steps to a bright future. Clinical genetics 2014;86:56-61.
4. Caironi P, Tognoni G, Masson S, et al. Albumin replacement in patients with severe sepsis or septic shock. The New England journal of medicine 2014;370:1412-1421.
5. Morelli A, Ertmer C, Westphal M, et al. Effect of heart rate control with esmolol on hemodynamic and clinical outcomes in patients with septic shock: a randomized clinical trial. JAMA 2013;310:1683-1691.
6. Livigni S, Bertolini G, Rossi C, et al. Efficacy of coupled plasma filtration adsorption (CPFA) in patients with septic shock: A multicenter randomised controlled clinical trial. BMJ open 2014;4:e003536.

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