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  • Edilizia privata in Puglia nel primo semestre: boom per compravendite immobiliari (+ 20,7%)

    Edilizia privata in Puglia nel primo semestre: boom per compravendite immobiliari (+ 20,7%)

    Edilizia privata in Puglia nel primo semestre: boom per compravendite immobiliari (+ 20,7%), mutui alle famiglie (+ 43,5%) e finanziamenti per investimenti in edilizia residenziale (+ 17,3% a fronte del – 7,6% in Italia).
    Gerardo Biancofiore, presidente Ance Puglia: “Per agganciare la ripresa stop alla lentocrazia, accelerare la spesa dei fondi strutturali e promuovere processi di rigenerazione urbana”
    Presentato il Programma di attività 2016-2019 dell’Associazione

    Boom in Puglia nel primo semestre dell’anno per gli indicatori riguardanti l’edilizia residenziale: crescono del 20,7% rispetto al primo semestre 2015 le compravendite immobiliari (pari a 15.990), in particolare nelle province di Brindisi (+ 27,7%) Lecce (24,5%) e Bari (+ 19,3%). Nello stesso periodo crescono del 43,5% anche i mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni (pari a 1,245 miliardi) e del 17,3% i finanziamenti alle imprese per investimenti in edilizia residenziale (pari a 192 milioni di euro) a fronte del calo a livello nazionale del 7,6% (Fonti: elaborazioni Ance su dati Agenzia delle entrate e Banca d’Italia).

    “I segnali provenienti dall’edilizia residenziale sono incoraggianti – commenta Gerardo Biancofiore, neopresidente di Ance Puglia che oggi ha illustrato il proprio programma sino al 2019 – tuttavia la strada per recuperare quanto perso dall’inizio della crisi è ancora lunga; in meno di 10 anni la Puglia ha visto scomparire 2.600 imprese e 46.000 occupati nel settore del costruzioni, e ridursi del 70% i finanziamenti alle imprese per investimenti in edilizia residenziale e del 43% le compravendite. Riuscire ad agganciare questa ripresa è fondamentale: questo non dipende solo dalle imprese ma anche dalle istituzioni con le quali auspichiamo un confronto franco e costante. Auspichiamo che istituzioni e P.A. favoriscano la ripresa accelerando i programmi di spesa, a cominciare da quelli connessi al nuovo ciclo di fondi strutturali 2014-2020, promuovendo iniziative di partenariato pubblico privato a partire dai grandi processi di rigenerazione urbana volti anche alla sostituzione edilizia ove necessario per intervenire sulla sicurezza degli edifici e, soprattutto, rendendo più efficienti e organizzate le strutture amministrative degli enti pubblici, spesso causa di quella ‘lentocrazia’ che attanaglia il Paese”.

    Nella sua attività l’ANCE – aggiunge Biancofiore – intende impegnarsi con maggiore vigore nel rappresentare le imprese del settore operanti sul territorio di fronte alle istituzioni, promuovendone le qualità e tutelandone gli interessi; in primis con un ‘Patto per la sicurezza’ coinvolgendo prefetture e associazioni per combattere la criminalità e reprimere comportamenti che ostacolino la libertà d’impresa pregiudicando crescita e occupazione nel nostro territorio; la legalità resta per noi la prima infrastruttura da costruire. E poi investendo in iniziative volte all’internazionalizzazione delle imprese pugliesi e alla formazione del capitale umano, sul fronte dell’edilizia sostenibile, dell’industria 4.0 e della sicurezza per ridurre il fenomeno infortunistico. Senza trascurare le future forme di investimento di housing sociale, che vanno oltre la sua eccezione classica e anticipano forme dell’abitare nella città futura, comprendendo student housing, single housing, co-housing e senior housing. Punteremo, anche in edilizia, alla formazione d’eccellenza e in tale prospettiva dialogheremo attivamente, con università e centri di ricerca. Auspichiamo, infine, un confronto continuo coi sindacati nella consapevolezza che è necessario assicurare un rapporto più stretto tra salario e produttività. Contando, ovviamente, su una crescita degli investimenti, ancora deboli, per poter avere un impatto diretto e proporzionale anche sull’economia e sull’occupazione”.

    In occasione della presentazione del programma triennale è stata nominata la squadra che affiancherà Biancofiore sino al 2019, in particolare i vicepresidenti Nicola Bonerba (vice presidente ANCE Bari e BAT) e Paolo Campagna, (presidente Ance Taranto) e il tesoriere Giampiero Rizzo (presidente ANCE Lecce).

  • Costruzioni: Gerardo Biancofiore rieletto Presidente delle Pmi dell’Ance Comitato Estero

    Costruzioni: Gerardo Biancofiore rieletto Presidente delle Pmi dell’Ance Comitato Estero

    “E’ un riconoscimento per il lavoro svolto in questo biennio da tutto il Gruppo. C’è ancora tanto da fare per accrescere la presenza internazionale delle nostre Pmi”

    Gerardo Biancofiore è stato rieletto all’unanimità Presidente delle Pmi dell’Ance Comitato Estero, l’Associazione nazionale dei costruttori edili.
    Nato a Cerignola (Foggia), 50 anni, è a capo della Sedir srl, operante sia nel settore pubblico che in quello privato per la realizzazione di costruzioni, infrastrutture, opere complesse e ristrutturazioni di beni ad alto valore artistico e architettonico. Impegnato anche nel settore delle energie rinnovabili e delle utilities, Biancofiore ha operato e opera in paesi europei ed extraeuropei, con particolare presenza in Albania e Tunisia. Ha una lunga esperienza associativa nel sistema confindustriale e degli enti paritetici,. Dal 2008 al 2012 è stato Presidente del Formedil Foggia, mentre dal 2012 è Presidente di Ance Foggia e Vice Presidente di Confindustria Foggia. Alla Presidenza delle Pmi dell’Ance Comitato Estero è stato eletto per la prima volta nel 2014. Nel corso del suo mandato, ha guidato numerose missioni oltre confine. Dal 2016 è Presidente di Ance Puglia Dal 2009 è componente di Aspen Institute.

    «Sono lusingato ma soprattutto orgoglioso per questa rielezione – dichiara Biancofiore – molto più di quanto lo sia stato due anni fa. Il consenso unanime testimonia della bontà del lavoro effettuato in questo biennio. Lo considero un riconoscimento a tutte le poi e non solo al sottoscritto. Dobbiamo proseguire su questa strada, nella consapevolezza che c’è ancora tanto spazio per incrementare la presenza internazionale della nostre piccole e medie imprese.
    La grande sfida di Ance è quella di incrementare e far crescere sempre di più la presenza delle Pmi all’estero.”

  • Edilizia scolastica: dall’Ance il progetto di una scuola mediterranea

    Edilizia scolastica: dall’Ance il progetto di una scuola mediterranea

    Una Scuola Mediterranea. Un nuovo modello di istituto comprensivo, vale a dire che riunisce nella stessa organizzazione scuole dell’infanzia, primarie (ex elementari) e secondarie (ex medie) di primo grado, adattabile e ripetibile a tutti i territori caratterizzati dal clima mediterraneo.

    [easy_ad_inject_1]Il progetto nasce da un’esigenza concreta: molti Comuni hanno l’esigenza di dotare il territorio di edifici scolastici, nuovi, sicuri, tecnologicamente avanzati e con apparecchiature da laboratorio all’avanguardia, al fine di assicurare percorsi formativi in grado di preparare gli studenti di oggi a diventare eccellenti lavoratori e imprenditori di domani.

    “Il progetto di una Scuola Intelligente – dichiara Gerardo Biancofiore, Presidente del Gruppo Pmi Internazionale dell’Ance e di Ance Foggia – è stato concepito insieme al nostro Gruppo Giovani, con la collaborazione del Miur e di alcune associazioni a sostegno delle diversità. E’ una scuola da costruire ‘a chilometro zero’, con materiali del territorio. E’ conforme ai principi della progettazione bioclimatica, che protegge dall’eccessiva calura tipica dei paesi mediterranei, utilizzando il meno possibile impianti energivori. E’ una struttura armoniosa, in cui un sapiente gioco di luci, colori e vegetazione locale accomuna in uno stile tipicamente italiano ambienti interni ed esterni. Nell’istituto è previsto un riciclo totale dei rifiuti. Le strutture educative devono essere il centro pulsante delle politiche urbane (smart city ed eco quartieri ) per il rilancio delle città e dei territori”.

    Il progetto riserva particolare cura alla scelta di materiali locali, naturali, sostenibili, con spiccate caratteristiche prestazionali.
    Nella definizione delle forme architettoniche e nei rapporti tra pareti opache e finestrate, sono stati applicati i dettami della progettazione bioclimatica, in modo da difendere la costruzione dal forte irraggiamento solare e dalla calura estiva che caratterizza il nostro clima mediterraneo, con il minor impiego possibile di impianti energivori.
    L’equilibrio nella definizione di spazi esterni e aule, e l’utilizzo di arredi innovativi conferiscono al progetto armonia e flessibilità. Uno studio artistico delle luci valorizza al massimo grado forme e colori.
    Le dotazioni impiantistiche sono in grado di minimizzare i consumi di energia con uno sfruttamento spinto degli apporti provenienti dalle energie rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, trigenerazione e termodinamico). E’ prevista l’applicazione dei più moderni ritrovati tecnologici in tema di comfort ambientale.

    Il controllo centrale di tutti i sistemi, grazie all’uso di tecnologie di Building Automation, consente un presidio continuo ed efficiente di tutte le strutture e interventi di manutenzione puntuali grazie ad un monitoraggio h24. Gli impianti in dotazione alla struttura saranno essi stessi formativi per gli studenti, che potranno scoprire e toccare dal vivo il contributo dato dalle energie rinnovabili alla limitazione dei consumi energetici viaggiando in un percorso conoscitivo della “farm energetica” in dotazione al complesso.
    Anche in tema di rifiuti la struttura è dotata di un’organizzazione rivolta al riciclo totale dei materiali “pregiati” (vetro, plastica, alluminio, carta, ecc), oltre al recupero dell’umido con forme istruttive di produzione di fertilizzante per i terreni e di biogas per una piccola centrale dimostrativa.

    Laboratori specializzati avvicineranno gli studenti all’agricoltura e alle scienze dell’alimentazione, materie in cui l’Italia eccelle nel mondo.
    All’interno degli istituti scolastici, la tecnologia può essere sfruttata sia per “digitalizzare” i percorsi didattici, sia per raggiungere l’obiettivo della dematerializzazione della scuola grazie allo sfruttamento in combinata di tablet e storage cloud, consacrando il passaggio dalla carta al digitale.
    La sostenibilità finanziaria dell’operazione è assicurata da un mix di risorse comunitarie, contributi statali e interventi di privati tramite Project Financing. La Scuola Mediterranea si basa su un modello di scuola sempre aperta, No Limits, al fine di diventare luogo di aggregazione dell’intera comunità anche dopo l’ordinario utilizzo didattico.

  • Biancofiore (Ance): rilanciare l’edilizia scolastica per costruire la società del futuro

    Biancofiore (Ance): rilanciare l’edilizia scolastica per costruire la società del futuro

    Foggia, 21 luglio 2015 – “La riforma dell’istruzione destina una quota delle risorse stanziate per l’edilizia scolastica alla costruzione di scuole ad alto tasso di innovazione. Si tratta di risorse contenute, speriamo incrementabili. Dobbiamo in ogni caso sapere cogliere questa opportunità”.

    [easy_ad_inject_1]Per Gerardo Biancofiore, Presidente di Ance Foggia e del Gruppo Pmi Internazionale dell’Ance, il rilancio dell’edilizia è determinante per far sì che i primi segnali di ripresa economica sfocino in una nuova stagione di sviluppo del Paese.

    Il Presidente di Ance Foggia interverrà all’incontro di presentazione del progetto Build education: la Scuola intelligente”, promosso dai Giovani di Ance Foggia, in programma venerdì 24 luglio al Regiohotel Manfredi di Manfredonia. Apriranno i lavori Pietro Russo, Presidente Giovani Ance Foggia, e Gianni Rotice, Presidente Confindustria Foggia. Seguirà la presentazione del progetto a opera di Emiliano Bruno, Vice Presidente Ance Foggia, Gioacchino Colonna (Invest srl), Manlio Livio Cassandro (Studio Cassandro), Maurizio Bigoloni (Siemens – Progetto Expo), Nunzio Chiericozzi, Funzionario coordinatore Uff. V di Miur-Usr Puglia.

    A conclusione, una tavola rotonda con la partecipazione del Direttore Generale Cresme, Lorenzo Bellicini, del Presidente Anci Puglia, Luigi Perrone, del Presidente Provincia Foggia, Francesco Miglio, di Gerardo Biancofiore, e del Presidente Regione Puglia, Michele Emiliano. La tavola rotonda sarà moderata da Micky de Finis e Giovanni Tamburrano.

    “In un momento di grande attenzione per il mondo della scuola – ha dichiarato Piero Russo, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Edili di Ance Foggia – la nostra idea progettuale va ben oltre la tradizionale concezione dell’edificio scolastico e guarda ad ambienti polifunzionali e sostenibili, in cui l’innovazione tecnologica sia accompagnata da un evoluzione degli spazi, in grado di incoraggiare il lavoro di squadra ed adattabile alle diverse esigenze: un edificio, in definitiva, che possa diventare il centro attorno al quale ruotano le attività di una comunità.”

    Per Biancofiore, “l’iniziativa presentata dal Gruppo Giovani è altamente apprezzabile. L’edilizia del terzo millennio deve coniugarsi con il risanamento e la rigenerazione dei centri urbani e delle loro funzioni basilari. Le nuove strutture scolastiche, la stessa riqualificazione e ristrutturazione di quelle esistenti, devono contribuire a delineare la società del futuro”.
    Per il Presidente di Ance Foggia, l’education è fondamentale per ottenere l’obiettivo.

    “Il mondo si evolve e noi non solo dobbiamo stargli al passo ma possibilmente anticiparne le tendenze. In questo senso, vanno ripensate anche le strutture scolastiche, le attrezzature messe loro a disposizione, le stesse finalità educative. La nuova scuola dev’essere all’altezza sotto il profilo architettonico: dalla qualità estetica a quella ambientale, al rispetto dei valori dell’ecosostenibilità, della bioarchitettura, del risparmio e dell’efficienza energetica. Dev’essere una struttura aperta, che dialoghi con la società. Deve inoltre stare al passo con l’obiettivo di riconfigurare la città come smart city, ottimizzando servizi e infrastrutture, integrandoli tra loro grazie alle tecnologie della comunicazione. Lo studente del prossimo futuro deve poter provare, in moduli didattici sempre più personalizzati, esperienze formative innovative, come ad esempio quelle fruibili con la realtà aumentata”.

  • I DATI DEL “RAPPORTO IMMOBILIARE 2015-SETTORE RESIDENZIALE”. PREZZI BASSI, COMPRAVENDITE IN AUMENTO

    I DATI DEL “RAPPORTO IMMOBILIARE 2015-SETTORE RESIDENZIALE”. PREZZI BASSI, COMPRAVENDITE IN AUMENTO

    ANCE SalernoIl comune capoluogo con la percentuale più alta di transazioni rispetto al 2013 è stato Benevento (+51,2%), seguito da Salerno (+34,9%), Avellino (+26,6%), Napoli (+22,4%) e Caserta (+18%). Il presidente Lombardi: «Urgente sostenere anche le imprese, subito un piano di investimenti pubblici”.

    [easy_ad_inject_1] Nel 2014 il numero di transazioni immobiliari in Campania ha registrato un netto aumento.

    Nei territori provinciali è cresciuto del 20,8%; nel perimetro dei comuni capoluogo del 24,8% e nelle aree ricadenti nei comuni non capoluogo del 19,2%. Il comune capoluogo nel quale è aumentata maggiormente la percentuale di transazioni rispetto al 2013 è stato Benevento (+51,2%), seguito da: Salerno (+34,9%); Avellino (+26,6%); Napoli (+22,4%) e Caserta (+18%). Se si considerano, invece, le province è sempre quella che fa riferimento a Benevento a registrare il maggiore incremento (+25,4%). Dopo la provincia di Benevento si collocano quelle di Salerno (+22,8%); Caserta (+22,6%); Napoli (+20,4%) e Avellino (+11,9%). Nelle aree non capoluogo è Caserta a guidare la graduatoria con un +23,2%. Dietro Caserta: Salerno (+20%); Napoli (+19,1%); Benevento (+13,9%) ed Avellino (+8,2%).

    In termini assoluti il comune capoluogo dove nel 2014 sono state concluse più transazioni normalizzate è Napoli con 1.824. Seguono Salerno (327); Caserta (142); Benevento (110) e Avellino (95). Complessivamente in Campania nel 2014 le transazioni nei comuni capoluogo sono state 2.499. Nell’ambito delle cinque province le transazioni sono state 8.130: 4.650 nel Napoletano; 1.602 nel Salernitano; 1.164 nel Casertano; 417 nell’Irpinia e 297 nel Sannio. Il numero di transazioni nei territori dei comuni non capoluogo è di 5.631: 2.826 nel Napoletano; 1.275 nel Salernitano; 1.022 nel Casertano; 321 nell’Avellinese e 187 nel Beneventano.

    I dati sono stati estrapolati dal Centro Studi ANCE Salerno dal “Rapporto Immobiliare 2015 – Il Settore Residenziale” realizzato dall’Agenzia delle Entrate e pubblicato il 2 luglio scorso.

    LE DINAMICHE DEL CREDITO NEL SETTORE IMMOBILIARE RESIDENZIALE

    Nel 2014 in Campania nel 2014 sono stati erogati oltre 984 mln di euro per l’acquisto di immobili residenziali: circa 362 per transazioni nei comuni capoluogo e 622,5 nelle aree non capoluogo. Complessivamente nel territorio Napoletano sono stati movimentati 615 mln di euro; nel Salernitano 183; nel Casertano 116,5; nell’Avellinese 41 e nel Beneventano 29. Se si considerano le variazioni percentuali del capitale impiegato nel periodo 2013/2014, la provincia più attiva risulta quella di Salerno (+20,6%); seguono Benevento (+19,3%), Napoli (+18,2%), Caserta (+16%) e Avellino (+13,9%). Tra i capoluoghi è Benevento che ha evidenziato una maggiore dinamicità di capitali (+48,8%). Subito dopo si colloca Salerno (+37,1%) quindi Avellino (+23,6%);Napoli (+21,9%) e Caserta (+4,4%).

  • Ance Nazionale condannata in tribunale

    Ance Nazionale condannata in tribunale

    ANCE SalernoLa Prima Sezione Civile del Tribunale di Salerno, con Ordinanza n. 3128/2015 del 10 luglio scorso, giudice dott. Giuseppe Fortunato, ha accolto il ricorso ex art. 700 c.p.c. presentato dal vice presidente di ANCE Salerno, Angelo Grimaldi, a tutela della sua onorabilità, contro i provvedimenti di ANCE nazionale (prima dei probiviri, il 26 febbraio scorso, poi dell’ufficio di Presidenza, il 25 marzo) dai quali è poi scaturita l’esclusione di ANCE Salerno dall’ANCE.

    [easy_ad_inject_1] Il Tribunale ha statuito che entrambi i provvedimenti, sono per il dott. Grimaldi «un concreto pregiudizio solo parzialmente compensabile in forma pecuniaria: la risonanza ricevuta dalla rimozione dal consiglio direttivo (…), connessa a fatti rappresentati dalla stessa ANCE nazionale come tali da essere incompatibili con la conservazione della carica da parte del ricorrente, ha finito per ascrivere al Grimaldi una condotta che non gli è imputabile e in contrasto con la realtà dei fatti, comportando una più che esplicita censura al suo operato ed un giudizio negativo sulla sua persona che il ricorrente ha interesse a rimuovere (…) in quanto fonte di discredito personale».
    Accogliendo il ricorso, in attesa della quantificazione dei danni subiti dal dott. Grimaldi, il Tribunale ha ordinato ad ANCE nazionale di pubblicare a pagamento sui quotidiani Il Mattino e La Città di Salerno idonei avvisi da cui si evinca «che la delibera n. 3 del 26/02/2015 adottata dai Probiviri, con cui è stata decisa l’esclusione di Angelo Grimaldi dal Consiglio Direttivo di ANCE Salerno, e quella adottata il 25/03/2015 dal Comitato di Presidenza di ANCE nazionale, con cui è stato ordinato all’Associazione Salernitana di ottemperarvi, sono lesive della reputazione e dell’onorabilità di Grimaldi».
    ANCE nazionale è stata anche condannata al pagamento delle spese processuali.
    Analoghi ricorsi ex art. 700 c.p.c. sono stati presentati a suo tempo dagli altri componenti del Consiglio Direttivo di ANCE Salerno, ai Tribunali di rispettiva competenza.

  • ANCE Salerno: in Campania per un’opera pubblica occorrono 5 anni

    ANCE Salerno: in Campania per un’opera pubblica occorrono 5 anni

    Salerno, 7 aprile 2015 – In Campania per realizzare un’opera pubblica finanziata dalle politiche di coesione sono necessari mediamente cinque anni (media Italia 4 anni e 5 mesi). La nostra regione si colloca, insieme con la Liguria (5 anni) tra le ultime tre (preceduta da Sicilia, 6,9 anni e Basilicata 5,8) in questa specifica graduatoria estrapolata dalla Svimez dallo studio sul tema: “I tempi di attuazione e di spesa degli interventi infrastrutturali delle politiche di coesione” di Carla Carlucci, Fabio De Angelis e Maria Alessandra Guerrizio, pubblicato sulla “Rivista economica del Mezzogiorno”, trimestrale della Svimez edito da Il Mulino e diretto da Riccardo Padovani.

    [easy_ad_inject_1]La regione più virtuosa da questo punto di vista è l’Emilia Romagna (3,8 anni), mentre quella più lenta è la Sicilia (7 anni). Ma non mancano alcune sorprese, come la Calabria che, con la media di 4,2 anni, supera il Veneto (4,6) ed il Friuli (4,7). Lo studio ha preso in considerazione la dinamica dei tempi di attuazione e di spesa di circa 35.000 opere pubbliche finanziate con misure che fanno riferimento alla politica di coesione nazionale ed europea nel periodo 1999-2013 per un valore complessivo superiore ai 100 miliardi di euro. E’ significativo evidenziare che una percentuale molto consistente di questi finanziamenti si concentra nelle regioni meridionali: Calabria (17,6%); Puglia (12%); Campania (11,6%) e Sicilia (oltre 10%). Sotto il profilo dell’individuazione degli enti attuatori risulta che poco meno della metà (15.621) sono Comuni al di sotto di 50.000 abitanti, mentre 1.829 interventi sono stati gestiti da Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti. Le Province hanno promosso 1.889 interventi, le Regioni 1.337 ed i gestori di rete 2.250. In capo ai Ministeri risultano 914 interventi.

    LA CAMPANIA
    È interessante entrare nel merito dei cosiddetti tempi di attraversamento che a livello nazionale pesano per il 61% sui tempi complessivi di attuazione. Gli autori della ricerca hanno individuato cinque fasi inerenti un’opera pubblica: progettazione preliminare, definitiva, esecutiva, affidamento ed esecuzione dei lavori. Grande attenzione è stata dedicata all’analisi dei ritardi che si accumulano soprattutto nei tempi di “attraversamento”: tempi che – è scritto in una nota della Svmez diffusa il 31 marzo scorso – rallentano l’iter dell’opera” impendendole di passare alla fase successiva per i motivi più diversi (attese di finanziamenti o di decisioni da parte di Enti differenti dall’Ente attuatore; pronunce e sentenze dell’Autorità Giudiziaria o altri incidenti di percorso). In Campania le tre fasi relative alla progettazione (preliminare, definitiva ed esecutiva) richiedono 2 anni e 6 mesi di attività. Le procedure di affidamento assorbono 8 mesi, mentre l’esecuzione vera e propria dei lavori si concentra in 1 anno e 6 mesi, per un totale complessivo di 5 anni. Praticamente, in media, 7 mesi in più rispetto all’indicatore che emerge a livello nazionale. Ma i tempi di attesa nelle fasi di progettazione ed affidamento dei lavori al Sud arrivano a pesare – sui tempi complessivi – addirittura per circa il 65%. Il momento più “complesso” è quello della progettazione preliminare dove, nella media nazionale, il peso arriva a sfiorare il 75%. La Svimez segnala, inoltre, che i ritardi sono direttamente proporzionali al costo dell’opera: in quelle di importo superiore a 100 milioni di euro pesano per il 45% del tempo totale, mentre per le opere al di sotto dei 100.000 euro arrivano a pesare per il 72%.
    Se, invece, si analizzano i tempi complessivi di attuazione (a livello nazionale), le opere di importo inferiore ai 100.000 euro impiegano in media quasi 3 anni per giungere a compimento, mentre quelle di importo superiore ai 100 milioni di euro superano in media i 14 anni e mezzo.

    TEMPI DI ATTUAZIONE NEI SINGOLI SETTORI DI INTERVENTO
    A livello settoriale al Sud gli interventi che richiedono tempi di attuazione più dilatati (7,2 anni) riguardano quelli che rientrano nell’ambito della categoria trasporti, seguiti da quelli inerenti le risorse idriche (5,6 anni), le strade (5,1 anni); lo smaltimento reflui e rifiuti (5 anni); cultura e servizi ricreativi (5 anni). Nel segmento critico della difesa del suolo occorrono 4,1 anni per la realizzazione di un’opera, mentre tutti gli interventi che fanno riferimento alla filiera dell’edilizia si compiono in media in 3 anni e mezzo.

    L’AFFIDAMENTO DEI LAVORI
    Tra le criticità più rilevanti per il Sud si configurano quelle legate al percorso di affidamento dei lavori. Rispetto alla media nazionale sforano i tempi abbondantemente Calabria (+15%), Puglia (+21%) e Basilicata (+31%). Ma addirittura quasi raddoppiano rispetto al tempo medio necessario a livello nazionale Sicilia e Campania (+48%). Situazione molto difficile anche per i tempi dell’esecuzione dei lavori: sforano la media nazionale in maniera ampia la Campania (+12,6%), il Lazio (+18%) e l’Abruzzo (+24%). Ma c’è chi fa peggio: nella fase di esecuzione dei lavori raddoppia i tempi la Basilicata (+51%). Sorprende anche in questo caso la Calabria che, invece, accelera (-4,8%).
    Per quanto concerne il completamento della spesa la Campania rientra tra le regioni del Mezzogiorno (con Molise e Puglia) che riescono a contenere i tempi in valori inferiori alla media nazionale.
    Alla chiusura dei cantieri (per attività amministrative successive alla fine dei lavori) al Sud resta ancora da spendere il 32%, 4 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale del 28% del costo totale dell’opera. Al Nord il residuo si attesta al 22%: ben 10 punti percentuali al di sotto della media delle regioni del Mezzogiorno. Va aggiunto che – come segnala sempre la Svimez – “più i progetti sono piccoli più si è lenti a spendere: a livello nazionale nei progetti di importo inferiore ai 100.000 euro a cantieri chiusi resta da spendere ancora il 49% del totale, contro il 14% dei progetti di importo superiore ai 100 milioni di euro”. Per quanto riguarda più specificamente l’esecuzione dei lavori nell’edilizia la spesa rimanente si attesta intorno al 25%.

    IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DI ANCE SALERNO ANTONIO LOMBARDI
    «Lo studio della Svimez – dichiara il Presidente di ANCE Salerno Antonio Lombardi – dimostra con estrema chiarezza l’incapacità degli Enti pubblici di valutare con esattezza i tempi della spesa relativi alla realizzazione di opere pubbliche. La complessità dei percorsi amministrativi si riflette in maniera esponenziale sull’aumento dei costi derivanti dall’allungamento all’infinito dei tempi. In questo modo – continua Lombardi – si generano contenziosi infinitamente lunghi che aumentano i costi delle imprese e dello Stato. E’ un cane che si morde la coda: da un lato i soggetti attuatori dilatano i tempi ed aumentano i costi; dall’altro lo Stato deve fare fronte alla crescita delle risorse da reperire per il completamento di opere che restano incompiute per decenni».

    «Occorre – conclude Lombardi – procedere in maniera urgente alla semplificazione delle procedure soprattutto nella fase della progettazione e dell’affidamento dei lavori: il 61% della durata complessiva della realizzazione di un’opera si perde proprio per mettere a punto il progetto e l’affidamento. Per non parlare del tempo perso nella progettazione preliminare. Senza mettere mano a nuove procedure più efficaci e più rapide, sarà veramente difficile immettere liquidità nei circuiti economici e produttivi dei singoli territori. Ancora una volta deve essere ribadito che non esiste un problema di risorse, ma soltanto una gravissima criticità della capacità di spesa».
    ANCE Salerno

  • ANCE Salerno ai Sindaci: le risorse ci sono, subito progetti per le scuole

    ANCE Salerno ai Sindaci: le risorse ci sono, subito progetti per le scuole

    scuolaANCE Salerno ha trasmesso nei giorni scorsi una lettera ai Sindaci e ai Responsabili Tecnici di tutti i Comuni della Provincia di Salerno, per sollecitare l’utilizzo di circa 850 milioni di euro destinati progetti di edilizia scolastica, stanziati dalla legge n. 128/2013. Per potere ottenere tali risorse, scrive il presidente di ANCE Salerno Antonio Lombardi, i Comuni dovranno inviare le richieste di finanziamento alla Regione «in modo che siano inserite nel piano regionale che dovrà essere trasmesso al Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca entro il 31 marzo 2015», così come previsto dall’art. 2 del decreto interministeriale attuativo del decreto legge “Istruzione” (D.L. 104/2013).

    [easy_ad_inject_1]«Le richieste di finanziamento – scrive ancora il presidente di ANCE Salerno – dovranno essere relative a interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico di immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica e all’alta formazione artistica, musicale e coreutica e di immobili adibiti ad alloggi e residente per studenti universitari» ma anche a «progetti di costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici, di palestre scolastiche nelle scuole o di miglioramento delle palestre scolastiche esistenti».

    Le proposte di finanziamento dovranno essere relative a progetti esecutivi immediatamente cantierabili, non oggetto di altri finanziamenti statali.

    «Il nostro auspicio – commenta il presidente Lombardi – è che le amministrazioni salernitane sappiano cogliere questa straordinaria opportunità di finanziamento, per garantire al nostro territorio i massimi benefici in termini di efficientamento, messa in sicurezza e miglioramento quali-quantitativo dei servizi formativi, e nuove opportunità di lavoro per le imprese».

    Salerno, 25 febbraio 2015
    ANCE Salerno

  • Campania, Fondi Europei: una corsa contro il tempo

    Campania, Fondi Europei: una corsa contro il tempo

    ANCE Salerno
    ANCE Salerno

    Salerno, 23 febbraio 2015 – L’analisi della spesa certificata dei fondi Ue 2007/2013 in Campania conferma la presenza di un consistente residuo di cassa. I flussi di dati di fonte ufficiale (opencoesione.gov.it; DGR 282 2107) rendono improbabile la corsa contro il tempo (entro dicembre 2015) per spendere tutti i finanziamenti Ue residui. «Il vecchio ciclo di programmazione – sottolinea il Presidente di ANCE Salerno, Antonio Lombardi – molto probabilmente si concluderà, quindi, in Campania con una netta sconfitta della macchina burocratico-amministrativa. Non è soltanto un problema della Regione, ma anche dei diversi soggetti attuatori. Ed in ogni caso, al di là della polemica politica, destinata ad aumentare soprattutto a pochi mesi dalle elezioni, resta il fatto che in un territorio ad alto tasso di sofferenza economica e produttiva non immettere risorse disponibili nel circuito economico e produttivo è difficilmente giustificabile».

    [easy_ad_inject_1]I NUMERI
    I dati estrapolati dal Centro Studi ANCE Salerno delineano in termini di cifre mancati investimenti di vasta entità. La spesa certificata relativa al Por Campania Fse (Fondo Sociale Europeo) al 31.12.2014 risulta pari a 579.422.734, il 73,53% della dotazione totale del programma post Pac (788 milioni). Il residuo derivante si attesta a euro 208.577.276. Per quanto concerne il Por Campania Fesr (Fondo Sviluppo Regionale) la spesa certificata al 31.12.2014 è pari ad oltre 2,5 miliardi di euro sul totale della dotazione (euro 4.576.530.132) per una percentuale del 55,74% ed un residuo di euro 2.025.708.731. Complessivamente per il Sud e le Isole restano da spendere nei prossimi 10 mesi per i programmi regionali Fse e Fesr quasi otto miliardi di euro. Se si prende in considerazione la nuova programmazione dei fondi Ue 2014 – 2020, le strategie regionali risultano articolate nei seguenti ambiti di riferimento: Campania Innovativa (euro 2.536.271.671); Campania Verde (euro 3.103.595.597); Campania Solidale (euro 700.811.909). Gli Assi che interagiscono con il Settore Costruzioni sono i seguenti: Prevenzione rischi naturali ed antropici (euro 500.579.935); Trasporti (euro 533.951.931); Energia Sostenibile (euro 800.927.896); Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale (euro 1.268.135.835).

    LA CULTURA DEI TERRITORI
    Nell’ambito della ridefinizione dei parametri della competitività dei territori – sostiene il presidente di ANCE Salerno Antonio Lombardi – ritorna centrale il tema dei processi di sviluppo e di riqualificazione progettuale in area vasta. E’ un tema “trasversale” che prende forma attingendo alle varie discipline collegate ai processi di trasformazione economica e produttiva, ambientale, urbanistica; insomma culturale. Il problema che ci troviamo di fronte oggi è che nel processo di urbanizzazione diffuso continua ad affermarsi la cultura della separazione. Il concetto di Area Vasta rivisita, invece, l’impostazione del confine (a partire da quello amministrativo) e fa riferimento ad un’idea di città o densità territoriale che ha bisogno, però, di definirsi all’interno di uno spazio allargato e multi-scalare. E’ in questo contesto che bisogna collocare gli interventi finanziabili con i fondi del nuovo ciclo di programmazione 2014/2020, con una visione chiara e conseguente alla domanda di crescita che proviene dalle cinque province della Campania. Ma, soprattutto, occorre fare qualsiasi sforzo per non disperdere risorse come è accaduto fino ad oggi. E, naturalmente, è indispensabile aumentare la capacità di spesa in tempi molto più rapidi.

    LA STRATEGIA OPERATIVA PROPOSTA DALL’ANCE
    Alla luce dei livelli di spesa del 2007-2013 e dei ritardi che già si registrano sulla nuova programmazione 2014-2020, appare indispensabile – rimarcano da ANCE Salerno anche sulla base di uno studio di ANCE nazionale (“La nuova politica regionale europea dell’Unione Europea per il periodo 2014-2020”/ Roma, maggio 2014) – destinare una prima parte delle risorse a progetti immediatamente cantierabili, sfruttando il «parco progetti» disponibile. Per l’ANCE occorre puntare su progetti in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini individuando le priorità nella messa in sicurezza degli edifici scolastici; nella riduzione del rischio idrogeologico; nella valorizzazione dei progetti nei Comuni medio-piccoli (cfr. programma “6.000 campanili”); nella riqualificazione urbana.
    Per usare bene i fondi, l’ANCE ritiene che occorra ridefinire la strategia nazionale sulle città. La questione delle politiche urbane nella nuova programmazione 2014-2020 “non può limitarsi – scrive l’ANCE – ad un dibattito sulla titolarità delle risorse. La vera sfida è quella di garantire la collaborazione tra i vari livelli istituzionali ed il rispetto delle competenze di ciascuno, sul modello di quanto realizzato nella Cabina di Regia del Piano Città, e di mettere in competizione i progetti”. Per l’ANCE risulta evidente “la necessità di definire strategie unitarie di sviluppo urbano a livello territoriale e garantire l’integrazione dei fondi, evitando la frammentazione dei finanziamenti su una pluralità di obiettivi”. Al centro della riflessione sulla riqualificazione delle città, rientrano tre aspetti strettamente legati tra di loro: il patrimonio edilizio: una grande risorsa, in gran parte invecchiata, che fatica a rispondere a nuove domande (mutamenti sociali, ma anche esigenze prestazionali); la mobilità urbana: l’invischiamento attuale, a fronte di una popolazione urbana costretta a spostarsi sempre più, è un fattore di penalizzazione sempre meno tollerabile e crea disuguaglianze crescenti in termini di accessibilità; lo spazio collettivo, una dimensione importante ma oggi residuale, che soffre una forte deriva di impoverimento.
    ANCE Salerno

  • ANCE Salerno: Costruttori salernitani in campo contro lo split payment

    ANCE Salerno: Costruttori salernitani in campo contro lo split payment

    ANCE Salerno
    ANCE Salerno

    Salerno, 11 febbraio 2015 – ANCE Salerno partecipa attivamente alla protesta nazionale dei costruttori edili contro la norma varata dalla legge di stabilità che obbliga le pubbliche amministrazioni a non pagare più l’Iva alle imprese, ma direttamente all’Erario. Attraverso una petizione on line “No allo split payment”, reperibile sul sito www.ance.it, verranno raccolte firme delle aziende che lavorano con la pubblica amministrazione e che, con lo split payment, si vedranno togliere una liquidità fondamentale per la propria sopravvivenza.
    [easy_ad_inject_1]«La territoriale salernitana ha deciso di svolgere un ruolo attivo ed energico in questa campagna di protesta – dichiara il presidente di ANCE Salerno, Antonio Lombardi – deliberata dall’ANCE nazionale nell’ultimo Comitato di presidenza, cui ho avuto modo di partecipare e che ha accolto la mia proposta di chiedere lo stato di crisi per il comparto delle costruzioni. Non possiamo accettare che per colpire chi evade, vengano punite le imprese oneste che, con questo provvedimento, dovranno sobbarcarsi immani problemi di liquidità, dovendo aggiungere ai già consistenti crediti con la pubblica amministrazione, anche i crediti con l’erario legati all’Iva. È paradossale che lo Stato applichi una presunzione di colpevolezza nei confronti di tutte le imprese, quando è il primo a non rispettare le regole».
    Il provvedimento, secondo ANCE Salerno, finirà per aggravare ulteriormente la vessazione fiscale «che ha già raggiunto – conclude il presidente Lombardi – livelli tali da pregiudicare la sopravvivenza stessa di molte aziende, soprattutto nel Mezzogiorno».
    ANCE Salerno

  • ANCE Salerno, Scuole: la manutenzione torni alle imprese

    ANCE Salerno, Scuole: la manutenzione torni alle imprese

    scuola
    scuola

    Salerno, 20 gennaiore 2015 – «Le cattive condizioni di manutenzione in molti istituti scolastici della provincia di Salerno, il mancato adeguamento strutturale ed impiantistico delle scuole e l’incremento nella frequenza di crolli, non sono legati soltanto a difficoltà burocratiche o al mancato utilizzo di fondi, pure disponibili, ma bloccati dal patto di stabilità: sono anche il risultato e la conseguenza delle procedure di affidamento in house dei lavori di manutenzione».

    [easy_ad_inject_1]Lo dichiara il presidente di ANCE Salerno, Antonio Lombardi: «Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria all’interno degli istituti scolastici – aggiunge – non vengono più appaltati ad imprese, ma affidati in house dalla Provincia di Salerno a società partecipate, come l’Arechi Multiservice, che assorbono buona parte delle risorse disponibili per costi strutturali e di personale, a scapito della tempestività e della qualità degli interventi».
    «Confidiamo in un sollecito intervento del presidente della Provincia, Giuseppe Canfora – continua ancora il presidente Lombardi – affinché questi lavori vengano nuovamente appaltati ed eseguiti da imprese attestate e qualificate per farlo, con evidenti enormi benefici per le comunità scolastiche, ma anche per le imprese e per l’economia del territorio».
    ANCE Salerno ha più volte monitorato lo “stato di salute” dell’edilizia scolastica salernitana, proponendo anche un vero e proprio “piano straordinario di emergenza” per la riattazione degli edifici, aperto anche alla partecipazione di capitali privati, per la “rottamazione” degli istituti insicuri e l’adeguamento statico ed impiantistico di tutte le scuole della provincia di Salerno.
    Stando a tali rilievi, la situazione è di particolare gravità in tutti gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, con pesanti responsabilità delle amministrazioni locali (il 48% degli edifici è di proprietà dei comuni). Oltre il 40% degli istituti scolastici è stato realizzato tra il 1941 ed il 1974, prima dell’entrata in vigore delle normative antisismiche e in materia di sicurezza, il 33% tra il 1975 e il 1990 e il 20% addirittura prima della seconda guerra mondiale, tra il 1900 e il 1940. Soltanto il 7% degli edifici scolastici è stato costruito negli ultimi venti anni.
    Il 50% degli edifici inoltre non è dotato di certificato di idoneità e di collaudo statico, il 40% è privo del certificato di agibilità, il 65% non è in regola con le disposizioni in materia di prevenzione degli incendi ed il 18% non ha impianti elettrici a norma.
    «Si tratta di dati allarmanti – conclude il presidente di ANCE Salerno – che impongono azioni tempestive ed efficaci». Il piano straordinario dell’ANCE prevede anche la delocalizzazione degli istituti che insistono su aree a rischio idrogeologico, attraverso forme innovative di partenariato pubblico-privato quali la permuta e il leasing, che consentirebbero peraltro di superare i vincoli del patto di stabilità, o anche il project financing con la realizzazione di strutture multifunzionali aperte ad altri usi pubblici e sociali al di là dell’orario di svolgimento delle attività didattiche.
    ANCE Salerno

  • ANCE Salerno: il Gruppo Giovani regala Sorrisi in Corsia ai piccoli ricoverati

    ANCE Salerno: il Gruppo Giovani regala Sorrisi in Corsia ai piccoli ricoverati

    ance salerno

    Salerno, 19 dicembre 2014 – Una delegazione di imprenditori aderenti al Gruppo Giovani Imprenditori Edili di ANCE Salerno, accompagnata da “Babbo Natale” è stata questa mattina in visita ai piccoli degenti dei reparti di Pediatria e Chirurgia Pediatrica degli Ospedali Riuniti San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno.
    Babbo Natale ha colto l’occasione per distribuire a tutti i ricoverati un dono per allietare la degenza nell’auspicio che i tutti i bimbi possano superare presto e bene questo motivo di sofferenza per trascorrere con i rispettivi familiari le imminenti festività.
    «Con questa iniziava che ANCE Salerno giovani ripete ogni anno – ha commentato il presidente dei giovani costruttori salernitani, Emanuele Radano – vogliamo regalare un sorriso ai piccoli degenti che in questo periodo natalizio sono purtroppo costretti al ricovero ospedaliero. Non c’è nulla di più bello che vedere un bambino sorridere mentre scarta un dono consegnato da Babbo Natale. E questa iniziativa, di anno in anno, serve sempre più anche a noi per rigenerarci nello spirito e nell’anima. Anche per questo, in un momento di grande difficoltà per il comparto, abbiamo voluto mantenere il nostro impegno nel sociale e confermare Sorrisi in corsia. Il sorriso di questi bimbi ci compensa e ripaga ampiamente del nostro impegno».
    «Ogni anno abbiamo il piacere di ospitare iniziative come questa – ha aggiunto il direttore della Struttura Complessa di Pediatria del nosocomio cittadino, Raffaele Albano – per i piccoli degenti. Sono tutti consapevoli che un bambino ricoverato in ospedale vive una situazione di particolare difficoltà, fisica e psicologica, perché dovrebbe starsene a godersi le festività, i suoi spazi, la sua città in festa, i suoi giochi. È una situazione che senza dubbio influenza la persona e l’umore bambino. Per cui ben vengano iniziative come questa che intendono portare un po’ di gioia in un momento di sofferenza».
    ANCE Salerno