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Robeco: Cosa aspettarsi dal meeting della BCE

Martin van Vliet, Strategist Global Macro Team di Robeco
Martin van Vliet, Strategist Global Macro Team di Robeco
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a cura di Martin van Vliet, Strategist Global Macro Team di Robeco

Come la Fed, anche la BCE ha deciso di rallentare il ritmo di inasprimento dei tassi di riferimento nella riunione di dicembre, aumentando il tasso di interesse sui depositi di 50 punti base (pb) (invece di 75 pb), portandolo al 2,0. Questo valore si colloca all’estremo superiore delle aspettative della BCE sul tasso nominale “neutrale” a lungo termine, in cui la politica dei tassi d’interesse non è né restrittiva né accomodante. Tuttavia, la banca centrale ha riservato una sorpresa di carattere tutt’altro che accomodante ai mercati finanziari. Dopo la precedente riunione di ottobre, il Presidente Lagarde aveva sottolineato che “sono stati compiuti progressi sostanziali nel ritiro di una politica monetaria accomodante” e aveva lasciato intendere che la BCE si sarebbe semplicemente limitata a definire i principi del quantitative tightening (QT) a dicembre. Lagarde ha invece annunciato l’inizio vero e proprio del QT: a partire dall’inizio di marzo 2023, il portafoglio relativo ai programmi di acquisto di titoli pubblici e privati (APP) si ridurrà in media di 15 miliardi di euro al mese fino alla fine del secondo trimestre.

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Inoltre, Lagarde ha dichiarato che “sulla base di una sostanziale revisione al rialzo delle prospettive inflazionistiche” – lo Staff prevede che l’inflazione core dell’Eurozona rimanga al di sopra del 2% fino al 2025 – un’ampia maggioranza del Consiglio Direttivo si attende che i tassi di riferimento vengano aumentati “significativamente” e questo comporterebbe probabilmente altri rialzi da 50 pb.

In prospettiva, il nostro scenario principale prevede che la BCE aumenti il tasso sui depositi di almeno altri 100 pb con le prossime tre riunioni. Temiamo, tuttavia, che un contesto economico e di mercato peggiore del previsto impedisca alla BCE di andare molto oltre il 3%. Inoltre, siamo scettici sulle aspettative dei mercati secondo cui il tasso di interesse sui depositi si manterrà (ben) al di sopra del 2,5% nei prossimi anni, poiché non riteniamo che tutte le economie dell’Eurozona siano in grado di gestire strutturalmente condizioni di finanziamento più rigide associate a questo scenario di tassi.

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