L’incidente all’ospedale Pertini di Roma rischia di creare un clima di confusione e di preoccupazione in tanti cittadini coinvolti, anche nel passato, in percorsi di procreazione assistita. In attesa dei risultati delle ispezioni e degli accertamenti a riguardo, tuttora in corso, il Ministero della Salute ribadisce che le procedure per la qualità, sicurezza e tracciabilità dei percorsi di procreazione assistita, nel nostro paese, seguono con rigore standard elevati, stabiliti da specifiche normative recepite da direttive europee. Da alcuni anni è stato avviato un sistema di ispezioni e certificazioni dei centri di Procreazione Assistita, che consente un monitoraggio attento e puntuale delle attività di laboratorio, in ogni singola fase, e stiamo lavorando per rendere tutto questo il più omogeneo possibile su tutto il territorio nazionale. Alla Regione Lazio, visto il ritardo nell’autorizzazione dei Centri Pma, chiederemo di accelerare le procedure di accreditamento e certificazione per applicare in tutti i centri gli standard nazionali.
Con la stessa attenzione e il medesimo rigore attueremo la sentenza della Corte Costituzionale che ha appena introdotto nel nostro paese la fecondazione eterologa, che ha bisogno, come tutta la procreazione assistita, di regole e procedure certe e senza alcun margine di ambiguità.
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