Home Economia CASE GREEN: Spesa storica per l’Italia per conformarsi alla nuova direttiva UE

CASE GREEN: Spesa storica per l’Italia per conformarsi alla nuova direttiva UE

Un costo di 270 miliardi di euro è previsto per l'adeguamento degli immobili italiani alle nuove norme energetiche europee.

Giovanna Ferrara, Presidente di Unimpresa
Giovanna Ferrara, Presidente di Unimpresa
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Un onere finanziario di proporzioni significative attende l’Italia a seguito dell’approvazione definitiva da parte dell’Unione Europea della direttiva sulle “case green”. Secondo l’analisi del Centro studi di Unimpresa, oltre 7,6 milioni di immobili italiani, corrispondenti al 61% delle unità abitative e classificati nelle categorie energetiche più basse (F e G), dovranno essere soggetti a importanti lavori di riqualificazione energetica. La spesa stimata per questo intervento si aggira attorno ai 270 miliardi di euro, con una forchetta di investimento individuale per immobile che va dai 20.000 ai 55.000 euro.

La nuova normativa, denominata “Energy performance of buildings directive”, prevede che entro il 2050 tutte le abitazioni in Europa debbano raggiungere uno standard di impatto ambientale zero. “Questa disposizione dimostra come spesso l’Unione europea agisca su basi ideologiche, a vantaggio di alcuni paesi a discapito di altri come l’Italia, la Spagna, la Grecia e il Portogallo, che subiscono le conseguenze economiche più pesanti,” ha commentato Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa.

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Ferrara ha anche sollecitato una riflessione critica e una maggiore determinazione da parte dei partiti politici italiani e di quelli dei paesi più colpiti per modificare le normative. “Con l’insediamento del nuovo Parlamento europeo a giugno, dopo le elezioni, si apre una finestra di opportunità per rivedere le regole. È fondamentale che ci sia la volontà politica di fare cambiamenti significativi,” ha aggiunto.

Mentre gli Stati membri hanno due anni per implementare queste norme nei loro ordinamenti nazionali, la direttiva stabilisce che tutti i nuovi edifici residenziali debbano essere a zero emissioni dal 2030 e che si riduca il consumo energetico degli edifici esistenti del 16% entro il 2030 e del 22% entro il 2035.

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