Un drammatico episodio di violenza ha scosso l’Etiopia, dove uomini armati hanno attaccato il monastero di Zequala, situato a circa 50 chilometri dalla capitale Addis Abeba, provocando la morte di quattro monaci. L’incidente è stato reso noto dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, che segue con preoccupazione gli sviluppi della situazione nel paese africano.
La fondazione ha riportato che la Chiesa ortodossa etiope Tewahedo sospetta che dietro l’attacco ci sia il gruppo militante Oromo Liberation Army, il quale potrebbe avere legami clandestini con le autorità governative della regione dell’Oromia. Questa accusa suggerisce una possibile complicità tra il gruppo armato e le autorità locali nel prendere di mira membri della comunità cristiana ortodossa, aumentando le tensioni nella regione.
L’escalation di violenza contro le comunità religiose in Etiopia solleva serie preoccupazioni riguardo alla stabilità del paese e alla sicurezza dei suoi cittadini, in un contesto già segnato da conflitti etnici e politici. La comunità internazionale osserva con apprensione gli sviluppi, sperando in una risoluzione pacifica delle tensioni.