Tredici anni fa vi fu il drammatico default dell’Argentina e dei suoi bond che da un giorno all’altro divennero carta straccia. Oggi purtroppo registriamo un nuovo default del Paese sudamericano dopo il mancato accordo nelle ultime ore con i fondi speculativi Usa. Standard & Poor’s ha emesso un giudizio di “selective dafault” per l’Argentina che non aveva pagato il 30 giugno gli interessi sui bond. Daniel Pollack, il mediatore incaricato di facilitare l’intesa fra gli hedge fund Usa e Buenos Aires, ha proposto “numerose soluzioni creative ma l’Argentina ha rifiutato di considerarle”, commenta l’hedge fund Elliott management.
Il ministro dell’Economia argentino, Kicillof parla di situazione “senza precedenti” e punta il dito contro il giudice americano, Griesa, accusato di aver bloccato i pagamenti. L’Argentina ha offerto agli hedge fund gli stessi termini del precedente swap del debito, solo che”vogliono di più e lo vogliono ora”. Ma “La vita andrà avanti” anche senza un accordo sul debito, ha affermato il ministro.
Argentina in default. E’ la seconda volta in tredici anni
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